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Parchi regionali

Nel documento Informazioni legali (pagine 156-159)

Linee guida per i Piani dei Parchi

2. ANALISI DEI PIANI 1 Parchi nazionali

2.2. Parchi regionali

In questa analisi vengono presi in considerazione i seguenti Piani per i Parchi: Piano di assetto del Parco naturale regionale dell’Appennino Monti Simbruini, Piano per il Parco regionale A-damello Brenta (Norme di attuazione), Piano Ambientale per il Parco regionale dei Colli Euganei (Norme tecniche di attuazione).

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inquadramento territoriale: la posizione del Parco nel sistema appenninico, le vie di accesso;

la storia del Parco: dal riconoscimento delle qualità del territorio, all’istituzione dell’Ente Parco con la Legge Regionale n.8 del 29/01/83, ai problemi derivanti dalla stessa istituzione…;

finalità ed obiettivi del Piano di Assetto: le strategie indicate per attuare la con-servazione delle risorse, lo sviluppo socio economico compatibile, la fruizione con finalità didattiche;

la metodologia adottata: tenendo conto dei riferimenti in letteratura si delinea l’approccio seguito nel processo pianificatorio, dalla conoscenza dei diversi ambi-ti, ai programmi di attuazione, al monitoraggio, alla revisione del piano;

guida alla lettura: il modo in cui si articolano il piano di assetto ed il programma di attuazione;

le condizioni climatiche: a partire da dati termo-pluviometrici sono calcolati alcu-ni indici climatici, per un primo inquadramento del territorio;

le caratteristiche geologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche: è valutato il rischio sismico e geomorfologico (frane), le aree di interesse geologico e paleon-tologico, le caratteristiche idrogeologiche;

le emergenze speleologiche (grotte…) e la possibilità di una loro fruizione, le morfologie carsiche;

le risorse floristiche e vegetazionale: si espone il censimento floristico delle cor-mofite, con riferimento alle forme biologiche e ai tipi corologici, e all’utilità delle specie, la flora micologica, le formazioni vegetali dei vari piani altitudinali;

la fauna: sono date informazioni sulle specie presenti, con attenzione particolare alle specie rilevanti dal punto di vista biogeografico e ad ampio valore conserva-zionistico;

le risorse paesaggistiche e storico-culturali: si individuano i settori in cui dividere il paesaggio dal punto di vista fisico-naturale e antropico, le risorse culturali (cen-tri storici, monumenti, aree archeologiche);

gli itinerari naturalistici: descrizione di alcuni sentieri.

la struttura demografico-sociale: sono fatte considerazioni sulla popolazione loca-le (distribuzione nelloca-le classi di età, residenza, pendolarismo) in relazione al mer-cato del lavoro che il territorio offre;

l’uso del suolo: la marginalizzazione delle attività agricole a vantaggio di quelle insediative, l’attività silvo-pastorale considerata la prevalente destinazione del suolo;

gli insediamenti e le infrastrutture: si fa una sintesi del patrimonio edilizio occu-pato e del funzionamento dei centri abitati in relazione ai servizi;

le attività agricole: sono considerate le aziende agricole nei vari Comuni, la strut-tura, il tipo di attività condotte (produzioni erbacee foraggere, colture arboree, orticole), il livello di meccanicizzazione;

le attività zootecniche: le potenzialità del territorio, le aziende, le caratteristiche del bestiame allevato;

le attività forestali: stime dell’area boscata (estensione, tipologia) e vincoli a cui è sottoposta, le principali utilizzazioni;

le attività turistico-ricreative: si considera la fruizione del territorio, in particolare il turismo naturalistico, culturale, religioso nelle principali località.

1. IL PROCESSO PIANIFICATORIO PER IL PARCO 2. LE RISORSE DEL TERRITORIO 3. LA SOCIETÀ E L’ECONOMIA LOCALE

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criteri per l’individuazione delle aree: per i principali ambiti di intervento antro-pico e per le principali risorse (profilo geologico, idrogeologico, forestale, fauni-stico, agrozootecnico) sono presentati i criteri scelti per realizzare la zonizzazio-ne del territorio;

delimitazione delle “zone” del Parco: sono descritte le 4 categorie territoriali (riserva integrale, riserva orientata, riserva parziale, monumenti naturali), a cui si aggiunge la “riserva controllata”, istituita con lo scopo di connettere tra loro le diverse zone;

i criteri e le raccomandazioni per le aree pre-parco: si individua la fascia conti-gua al territorio delimitato a parco e le attività in essa regolamentate.

sono indicate le normative a scala comunitaria, a scala nazionale, a scala regio-nale considerando i diversi ambiti territoriali e quella relativa all’Intervento straor-dinario per il mezzogiorno,

gli interventi di valorizzazione e gestione: si presenta un calendario degli inter-venti, dei soggetti da coinvolgere, delle località in cui sono destinati;

per un organico funzionale allo sviluppo del Parco: è presentato l’organico del Parco e le funzioni svolte da ciascuna unità di personale.

programma di monitoraggio ambientale: si individuano le tematiche ambientali prioritarie (qualità dell’aria, uso del suolo…) per cui si prevedono dei programmi di controllo nel tempo e si presenta un Sistema Informativo Ambientale che rac-colga e gestisca tutte le informazioni legate a tali tematiche;

centro per la conservazione ed il miglioramento del patrimonio genetico vegeta-le: sono presentate le procedure ed i costi per realizzare attività finalizzate alla tutela delle entità vegetali spontanee e/o coltivate e alla didattica per la cono-scenza di tali entità ecc.;

programma per la costruzione di un bacino pilota per il controllo della qualità delle acque: si prevedono inoltre il controllo della qualità dell’aria, la ricostituzio-ne della copertura vegetale e la considerazioricostituzio-ne di tutte le pratiche colturali eser-citate nell’ambito del bacino;

programma di controllo del randagismo: si prevede il censimento della popola-zione canina, la sensibilizzapopola-zione delle comunità locali, la cattura;

programma di allevamento di ungulati in aree marginali del territorio del parco: dall’individuazione di aree idonee e di strutture necessarie, all’acquisto e accli-matazione di esemplari;

programma per il miglioramento delle formazioni erbacee ed arbustive di rile-vante interesse naturalistico (in particolare la vegetazione d’altitudine, ripariale e i pascoli dei piani carsici);

programma di recupero ambientale di aree alterate (cave, discariche…);

programma di attività e infrastrutture per la fruizione del Parco, interpretazione naturalistica e didattica ambientale: sono descritti i centri visita, che forniscono suggerimenti per comprendere le caratteristiche del Parco, i musei di tipo natura-listico e storico-culturale, i sentieri Natura, le aree didattiche localizzate lungo i sentieri, le “porte di accesso”, le aree di sosta;

progetti di valorizzazione delle aree agro-zootecniche: si prevedono piani zona-li per un’agricoltura a compatibizona-lità ambientale, l’incremento della foraggicoltura, la valorizzazione delle produzioni zootecniche, delle produzioni agroforestali e dell’olivicoltura, la promozione delle produzioni tipiche, la valorizzazioni delle attività artigianali, l’organizzazione di corsi di formazione professionale per la gestione del parco, i criteri per la redazione dell’assestamento forestale e il recu-pero dei centri storici.

4. LE DIFFERENTI DESTINAZIONI D’USO DEL TERRITORIO

6. GLI STRUMENTI E I SOGGETTI PER L’ATTUAZIONE DEL PIANO

7. I PROGRAMMI DI VALO-RIZZAZIONE

Al Piano di assetto seguono le ”Norme di attuazione “, in cui, oltre a essere presentati l’oggetto e le finalità del Piano, sono descritti i criteri per una corretta gestione delle risorse, le norme generali per la tutela paesistica, le norme specifiche di zona, le disposizioni e le procedure attuative.

Piano di assetto del Parco naturale regionale dell’Appennino Monti Simbruini e Programma di attuazione

Parco Regionale dei Colli Euganei. Piano Ambientale. Norme di attuazione.

Nelle Norme di attuazione sono dapprima presentati gli elementi costitutivi, le categorie di ap-plicazione e gli obiettivi del PA, le strategie e le modalità di attuazione, il controllo e la valuta-zione dei processi attuativi.

Ad una prima introduzione seguono le Norme per parti di territorio, in cui sono illustrate le zo-ne e le sottozozo-ne in cui il territorio è articolato (riserve naturali integrali e orientate, zozo-ne di protezione, zone di promozione, zone di urbanizzazione controllata) e le diverse discipline cui sono sottoposte.

Nelle Norme per particolari categorie di intervento, d’opere o di risorse sono prese in consi-derazione le attività e gli impianti incompatibili o ad alto impatto ambientale, le cave e le atti-vità estrattive (classificazione, modalità di intervento, recupero), gli impianti per la emittenza ra-diotelevisiva, i sistemi irrigui, gli elementi ed i sistemi di interesse naturalistico (flora, corridoi e-cologici…), i boschi e gestione forestale (prevenzione degli incendi boschivi, fruizione…), le attività e gli insediamenti agricoli, commerciali, artigianali, industriali, urbani, la viabilità e i tra-sporti per la fruizione del Parco, le aree e le attrezzature ricettive per il turismo, i centri di inte-resse storico-culturale, i paesaggi agrari.

Le Norme per progetti sono suddivise per tipologie di progetto. I progetti tematici di attuazione (cave, agriturismo, animazione, percorsi, museo…) sono coordinati dal PA che ne definisce il tema, gli obiettivi, gli elaborati da sviluppare, i problemi da affrontare, i soggetti pubblici e privati coinvolti; sono inoltre presentati i progetti integrati e quelli d’intervento unitario. Piano del Parco Adamello Brenta.

Norme tecniche di attuazione.

L’introduzione delle Norme tecniche di attuazione consiste in un quadro operativo di carattere generale, in cui sono descritte le finalità generali del Piano, le modalità e i progetti di attuazio-ne, i divieti di carattere generale.

Nella Destinazione d’uso e gestione ambientale sono presentate le quattro tipologie di zone in cui il territorio è articolato (riserve speciali, integrali, guidate e controllate) delineandone i re-quisiti fondamentali.

Nelle Politiche di tutela, facendo riferimento alla normativa vigente, si individuano le linee gui-da per la tutela delle acque, dei siti di interesse geomorfologico, dei giacimenti di minerali e fos-sili, della fauna, del recupero ambientale…

Nelle Attrezzature e Servizi si fa riferimento alla sentieristica e alla viabilità del Parco, alle strutture ricettive e turistiche (rifugi, bivacchi…), al comportamento dei visitatori.

Nella Gestione del patrimonio edilizio si indicano gli interventi conservativi, di riqualificazione e recupero architettonico e classificazione normativa del patrimonio edilizio.

Il documento si conclude con una breve sintesi sulla Attività di ricerca scientifica, sanzioni, nor-me transitorie e finali.

Nel documento Informazioni legali (pagine 156-159)