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4. Tradurre il Teatro sovietico

4.5. Altre problematiche nella traduzione di Lož’ e Šarmanka

4.5.3. Paronomasia e altri passaggi ostici

Nei testi sono presenti paronomasie e altri giochi a livello fonico e linguistico; dove è stato possibile essi sono stati mantenuti o ricreati nel testo di arrivo. In Lož’, sono presenti alcuni giochi di parole piuttosto difficili da ricreare nella versione italiana. Uno di questi è la paronomasia creata con le parole kulak-Kulik.

НИНА. И будем мы у ней на ладони, как божьи коровки. А сожмет ладонь – мы в кулаке.

СЕРОШТАНОВ. В Кулике мы.

NINA. Saremo sul palmo della sua mano come coccinelle, se chiuderà il palmo, le saremo in pugno.

SEROŠTANOV. In pugno a Kulik. Oppure,

НИНА (Схватила газету). А зачем тогда пишут “Правда”? NINA (Afferra il giornale). E allora perché qui sopra c’è scritto “verità”?

In questi due casi i giochi di parole sono stati impossibili da mantenere. Nel primo caso, perché in italiano non c’è allitterazione tra la parola «pugno» e il cognome Kulik, nel secondo caso, se in russo è chiaro che il giornale nazionale «Pravda» significa verità, in italiano è stato necessario utilizzare la parola verità o l’allusione di Nina Kovaleva non sarebbe stata colta dal lettore che non conosce il significato della parola pravda. Un metodo compensativo è stato adottato invece nel breve monologo di Rjadovoj del terzo atto.

Включи в список персонально обучаемых директоров Сероштанова... Серо... Серые штаны.

Includi nella lista personalmente i direttori preparati per Seroštanov… Come serio, ma senza la i.

In questo modo è stato possibile dare l’indicazione circa la scrittura del nome di Paša Seroštanov, modificando leggermente il senso della frase in modo che ci fosse similarità fonica con il cognome del personaggio. Più avanti, Rjadovoj si trova a riflettere sulla sua età e sul fatto che stia invecchiando, ma allo stesso tempo si stia

100 innamorando della giovane Nina Kovaleva. Per iniziare questo monologo, nella versione russa Rjadovoj ripete la parola «grigio» che il cognome di Seroštanov gli ha fatto venire in mente.

“Еще мы будем счастливы, но уж висок седой...” Седой, седой. Седина в борову, а бес в ребро.

“Saremo ancora felici, eppure la tempia è grigia…” Serio, grigio. Grigiore sulla barba e un diavolo nel cuore.

La ripetizione della parola «serio» ha permesso di ricreare il percorso del pensiero svolto da Rjadovoj ad alta voce. In Lož’, inoltre, è presente una frase idiomatica russa che è stato impossibile rendere in italiano con una frase altrettanto idiomatica. Paša Seroštanov parlando con Rjadovoj e con il padre dice

СЕРОШТАНОВ. Онa нa моей квaртире меня ожидaлa. Сидит, кaртинки рaссмaтривaет, чертежи, книжки. И ни словечкa. Я было зaвел волынку - утешaть. "Не нaдо, говорит, Пaшa, я сaмa утешусь". И ушлa.

Ora, zavesti volynku (oppure zavesti šarmanku, letteralmente «portare la cornamusa/l’organetto») in russo significa, secondo il Frazeologičeskij slovar’

russkogo jazyka,

Говорить надоедливо, повторяя одно и то же; много раз возобновлять один и тот же разговор.

In italiano la battuta è stata tradotta attraverso non una perifrasi, ma una ripetizione

SEROŠTANOV. Era nel mio appartamento che mi aspettava. Era seduta e guardava i quadri, i disegni, i libri. Non diceva nemmeno una parola. Io le parlavo e riparlavo per confortarla. “Non c’è bisogno, dice, Paša, mi conforterò da sola”. Ed è uscita.

Sempre nel dramma di Afinogenov, Rjadovoj esclama al telefono: Vot istorija s

geografiej. Si tratta di un’esclamazione che esprime, secondo il Frazeologičeskij slovar’ russkogo jazyka,

Разочарования при неожиданном, непредвиденном обороте дела.

Si tratta di un’espressione ricorrente nel russo letterario in particolare e che in traduzione, non esistendo un equivalente idiomatico, è stata resa con «questa davvero non ci voleva». Ben due volte è ripetuta l’espressione v kašu izmalyval nella versione russa, in traduzione quest’espressione idiomatica è stata resa con

101 «ridurre in polpette», in modo da mantenere la metafora con il cibo e al contempo il significato della frase. Quando Viktor parla dell’officina, inoltre, si domanda se essa serva allo stato e si risponde, nell’originale, do zarezu, che è stato reso in italiano con l’espressione idiomatica «da morire». In Šarmanka sono presenti altri tipi di giochi di parole. Lo scienziato straniero e la figlia spesso storpiano alcune parole della lingua russa, come quando pronunciano male la parola russa čert (diavolo), pronunciandola ščort per questo motivo nella traduzione si è scelto di tradurla con la parola «diablo». I due personaggi stranieri storpiano anche il nome dell’Unione Sovietica, che in traduzione viene resa con «Soviet Union» e con «Esesèr», quest’ultima in particolare è una presa in giro della pronuncia in russo dell’acronimo SSSR, ossia URSS. Durante la conversazione alla cornetta parlante, Ščoev al posto della parola russa gribki (funghi) capisce «grybki», la confusione che ne consegue è creata nella versione italiana dal gioco di parole tra funghi e fanghi.

ЩОЕВ. Это ты грыбки мучаешь второй год?

ЕВСЕЙ. Это не грибы, Игнат Никанорович, это соя в виде грибов, а я ее замариновать приказал...

ŠČOEV (Guarda prima la cornetta, poi Evsej). Sei tu che torturi i fanghi per il secondo anno? EVSEJ. Quelli non sono funghi, Ignat Nikanorovič, è soia che ha l’aspetto di funghi, e io ho ordinato che la mettessero sottaceto…

In entrambi i testi, inoltre, sono presenti canzoni e filastrocche, non conosciute all’epoca, ma inventate dai due attori per essere recitate o cantate tra le battute in modo da creare momenti di distensione e per alleggerire il tono del testo. Oltre ad accrescere la componente sonora dei drammi, le canzoni e le filastrocche sono importanti perché veicolano informazioni, citano slogan e rendono manifesto lo spirito del tempo. I testi delle canzoni e delle filastrocche danno voce alle aspirazioni della società sovietica degli anni Trenta riguardo al futuro, si fanno beffe dei «nemici di classe», rappresentano uno strumento utilizzato dal partito per fare propaganda, ma al contempo sono strumento della satira, poiché criticano, sempre in modo sarcastico o ironico, vizi e problemi del tempo. In traduzione si è dunque cercato di mantenere il significato delle canzoni, poiché sono le parole a essere importanti, informando il lettore di qualcosa che va oltre alle sole battute dei personaggi. Laddove però la canzone/filastrocca presenta rime, giochi fonici interni al verso, si è cercato di mantenerli, pur prestando attenzione a non

102 modificare il significato. Un esempio può essere in Lož’ la filastrocca citata da Viktor, il quale rivela a sua moglie e al segretario della cellula di aver compiuto azioni illecite, aver rubato e ingannato, modificato le somme del bilancio della fabbrica.

Социaлизм – учет нaродного кaрмaнa, Учет и плaн последнего грошa… Но плaновaя жизнь тогдa лишь хорошa, Когдa ты сaм снaбжaешься вне плaнa…

La quale è stata resa, nella versione italiana, con

Il socialismo è delle tasche del popolo l’inventario,

L’inventario e il piano fino al fondo pensione… Ma la vita pianificata è una buona opzione Se fuori dal piano ti rifornisci dell’erario…

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