SEZIONE1–ILPATRIMONIODELL’IMPRESA
Informazionidinaturaqualitativa
Una delle consolidate priorità strategiche della Banca è rappresentata dalla consistenza e dalla dinamica dei mezzi
patrimoniali.Ilpatrimoniocostituisceilprimopresidioafrontedeirischiconnessiconlacomplessivaattivitàbancaria
e il principale parametro di riferimento per le valutazioni dell'autorità di vigilanza sulla solidità delle banche. Esso
contribuisce positivamente anche alla formazione del reddito di esercizio e fronteggia adeguatamente tutte le
immobilizzazionitecnicheefinanziariedellaBanca.
L'evoluzionedelpatrimonioaziendalenonsoloaccompagnapuntualmentelacrescitadimensionale,marappresenta
unelementodecisivonellefasidisviluppo.Perassicurareunacorrettadinamicapatrimonialeincondizionidiordinaria
operatività, la Banca ricorre soprattutto all'autofinanziamento, ovvero al rafforzamento delle riserve attraverso la
destinazionedegliutilinetti.Labancadestinainfattiallariservaindivisibilelaquasitotalitàdegliutilinettidiesercizio.
Ilpatrimonionettodellabancaèdeterminatodallasommadelcapitalesociale,dellariservasovrapprezzoazioni,delle
riserve di utili, delle riserve da valutazione e dall'utile di esercizio, per la quota da destinare a riserva, così come
indicatonellaParteBdellapresenteSezione.
La nozione di patrimonio che la Banca utilizza nelle sue valutazioni è sostanzialmente riconducibile alla nozione di
“fondipropri”comestabilitadalRegolamento(UE)n.575/2013(CRR),nelletrecomponentidelcapitaleprimariodi
classe1(CET1),delcapitalediclasse1(Tier1)edelcapitalediclasse2(Tier2).Ilpatrimoniocosìdefinitorappresenta
infatti,agiudiziodellabanca,ilmigliorriferimentoperunaefficacegestioneinchiavesiastrategicasiadioperatività
corrente.Essocostituisceilpresidioprincipaledeirischiaziendalisecondoledisposizionidivigilanzaprudenziale,in
quanto risorsa finanziaria in grado di assorbire le possibili perdite prodotte dall'esposizione della banca ai rischi
predetti,assumendounruolodigaranzianeiconfrontideidepositantiedeicreditoriingenerale.
Per i requisiti patrimoniali minimi si fa riferimento ai parametri obbligatori stabiliti dalle richiamate disposizioni di
vigilanza,inbaseallequaliilcapitaleprimariodiclasse1dellabancadeveragguagliarsialmenoal4,5%deltotaledelle
attivitàdirischioponderate(“CET1capitalratio”),ilcapitalediclasse1deverappresentarealmenoil6%deltotale
delle predette attività ponderate (“tier 1 capital ratio”) e il complesso dei fondi propri della banca deve attestarsi
almeno all'8% del totale delle attività ponderate (“total capital ratio”). Le menzionate attività di rischio ponderate
vengonodeterminateinrelazioneaiprofilidirischiodelcosiddetto“primopilastro”rappresentatidairischidicredito
edicontroparte(misuratiinbaseallacategoriadellecontropartidebitrici,alladurataetipologiadelleoperazionie
allegaranziepersonalierealiricevute),dairischidimercatosulportafogliodinegoziazioneedalrischiooperativo.
Ledisposizionidivigilanzarichiedonoinoltrechesianodetenuterisorsepatrimonialiaggiuntivedicapitaleprimariodi
classe 1 rispetto ai citati requisiti minimi obbligatori, destinate a essere utilizzate nelle fasi avverse di mercato per
preservare il livello minimo di capitale regolamentare (“riserva di conservazione del capitale”, pari al 2,5% delle
complessiveattivitàdirischioponderate)
Si fa inoltre presente che nel mese di dicembre 2015 la Banca ha ricevuto dalla Banca d’Italia la notifica relativa
all’esitodelprocedimentodirevisioneprudenziale(SREP)condottoaisensidegliart.97eseguentidellaDirettivaUE
n.36/2013(CRDIV)edinconformitàconquantodispostodall’ABEneldocumento“Orientamentisulleproceduree
sulle metodologie comuni per il processo di revisione e valutazione prudenziale” pubblicato il 19 dicembre 2014,
relativamente all’imposizione di requisiti patrimoniali specifici aggiuntivi rispetto alle misure minime di capitale in
precedenzarichiamate.
Ilcitatoarticolo97dellaCRDIVstabiliscechelaBancad’Italiadebbaperiodicamenteriesaminarel’organizzazione,le
strategie,iprocessielemetodologiechelebanchevigilatemettonoinattoperfronteggiareilcomplessodeirischia
cuisonoesposte(processodirevisioneevalutazioneprudenzialeͲSREP).ConloSREP,l’Autoritàriesaminaevalutail
processo di determinazione dell’adeguatezza patrimoniale condotto internamente, analizza i profili di rischio della
bancasingolarmenteeinun’otticaaggregata,ancheincondizionidistresseilrelativocontributoalrischiosistemico;
valutailsistemadigovernoaziendale,lafunzionalitàdegliorgani,lastrutturaorganizzativaeilsistemadeicontrolli
interni; verifica l’osservanza del complesso delle regole prudenziali. Al termine di tale processo, la Banca d’Italia, ai
sensidell’art.104dellaCRDIV,hailpotereͲtral’altroͲdirichiedereuncapitaleaggiuntivorispettoairequisitiminimi
normativiafrontedellarischiositàcomplessivadell’intermediario:iratiospatrimonialiquantificatitenendocontodei
requisitiaggiuntivihannoquindicaratterevincolante(“targetratio”).
Alla luce della valutazione condotta, la Banca d’Italia ha stabilito che, a far data dalle segnalazioni riferite al
31/12/2015,laBancasiatenutaalrispettonelcontinuodeiseguentiparametri:
Coefficiente di capitale primario di classe 1 (“Cet 1 ratio”) pari al 7%, comprensivo della riserva di
conservazionedelcapitaledel2,5%:talecoefficienteèdaritenersivincolante(“targetratio”)nellamisuradel
4,9%,dicui4,5%afrontedeirequisitiminimiregolamentarie0,4%afrontedeirequisitiaggiuntiviadesito
delloSREP;
Coefficientedicapitalediclasse1(“Tier1ratio”)pariall’8,5%,comprensivodellariservadiconservazionedel
capitaledel2,5%:talecoefficienteèdaritenersivincolante(“targetratio”)nellamisuradel6,5%,dicui6%a
frontedeirequisitiminimiregolamentarie0,5%afrontedeirequisitiaggiuntiviadesitodelloSREP;
Coefficientedicapitaletotale(“TotalCapitalratio”)parial10,5%,comprensivodellariservadiconservazione
delcapitaledel2,5%:talecoefficienteèdaritenersivincolante(“targetratio”)nellamisuradell’8,7%,dicui
8%afrontedeirequisitiminimiregolamentarie0,7%afrontedeirequisitiaggiuntiviadesitodelloSREP.
NelladeterminazionedeicitatirequisitilaBancad’Italiahatenutoconto,tral’altro,dellemisureaziendalidicapitale
internostimatedallaBancanell’esercizioICAAP.
Perlebanchedicreditocooperativosonoinoltreprevistiulteriorilimitiprudenzialiall'operativitàaziendalequali:
Ͳ il vincolo dell'attività prevalente nei confronti dei soci, secondo il quale più del 50% delle attività di rischio deve
esseredestinatoasocioadattivitàprivedirischio;
Ͳilvincolodellocalismo,secondoilqualenonèpossibiledestinarepiùdel5%delleproprieattivitàaldifuoridella
zonadicompetenzaterritoriale,identificatageneralmenteneicomuniovelabancahalepropriesuccursaliedinquelli
limitrofi.
Accantoalrispettodeirichiamaticoefficientipatrimonialiminimiobbligatoriafrontedeirischidi“primopilastro”,la
normativa di vigilanza richiede anche di misurare con l’utilizzo di metodologie interne la complessiva adeguatezza
patrimonialedellabancasiainviaattualesiainviaprospetticaeinipotesidi“stress”l’insiemedeirischiaziendaliche
comprendono,oltreaquellidel“primopilastro”(credito,controparte,mercato,operativo),ulteriorifattoridirischio
cheinsistonosull’attivitàaziendalecome,inparticolare,irischidiconcentrazione,ditassodiinteresse,diliquidità,di
levafinanziariaeccessivaecc.(“secondopilastro”).L’esistenza,accantoaicoefficientiminimiobbligatori,del“secondo
pilastro”difattoampliailconcettodiadeguatezzapatrimoniale,cheassumeunaconnotazionepiùglobaleetesaalla
verifica complessiva dei fabbisogni patrimoniali e delle fonti effettivamente disponibili, in coerenza con gli obiettivi
strategiciedisviluppodellabancastessa.
La Banca si è dotata di processi e strumenti (Internal Capital Adequacy Process, ICAAP) per determinare il livello di
capitale interno adeguato a fronteggiare ogni tipologia di rischio, nell’ambito di una valutazione dell’esposizione,
attuale, prospettica e in situazione di “stress”, che tenga conto delle strategie e dell’evoluzione del contesto di
riferimento.
ObiettivodellaBancaèquindiquellodimantenereun’adeguatacoperturapatrimonialeafrontedeirequisitirichiesti
dallenormedivigilanza;nell’ambitodelprocessoICAAPlaloroevoluzionevienepertantostimatainsedediattivitàdi
pianificazionesullabasedegliobiettivistabilitidalConsigliodiAmministrazione.
La verifica del rispetto dei requisiti di vigilanza e della conseguente adeguatezza del patrimonio avviene
trimestralmente. Gli aspettioggettodi verifica sono principalmente i “ratios” rispetto alla strutturafinanziariadella
Banca(impieghi,creditianomali,immobilizzazioni,totaleattivo)eilgradodicoperturadeirischi.
L'attuale consistenza patrimoniale consente il rispetto delle regole di vigilanza prudenziale previste per tutte le
banche,nonchéquellespecifichedettateperlebanchedicreditocooperativo.
Informazionidinaturaquantitativa
NellaSezioneèillustratalacomposizionedeicontirelativialpatrimoniodellabanca.
B.1Patrimoniodell’impresa:composizione
Voci/Valori dicembre2015 dicembre2014
1.Capitale 378 375
2.Sovrapprezzidiemissione 27 10
3.Riserve 130.031 127.949
Ͳdiutili 130.031 127.949
a)legale 130.031 127.949
b)statutaria Ͳ Ͳ
c)azioniproprie Ͳ Ͳ
d)altre Ͳ Ͳ
Ͳaltre Ͳ Ͳ
4.Strumentidicapitale Ͳ Ͳ
5.(Azioniproprie) Ͳ Ͳ
6.Riservedavalutazione 3.260 5.861
ͲAttivitàfinanziariedisponibiliperlavendita 3.553 6.252
ͲAttivitàmateriali Ͳ Ͳ
ͲAttivitàimmateriali Ͳ Ͳ
ͲCoperturadiinvestimentiesteri Ͳ Ͳ
ͲCoperturadeiflussifinanziari Ͳ Ͳ
ͲDifferenzedicambio Ͳ Ͳ
ͲAttivitànoncorrentiinviadidismissione Ͳ Ͳ
ͲUtili(perdite)attuarialirelativiapianiprevidenzialiabeneficidefiniti (293) (391)
ͲQuotedelleriservedavalutazionerelativeallepartecipatevalutatealpatrimonionetto Ͳ Ͳ
ͲLeggispecialidirivalutazione Ͳ Ͳ
7.Utiled'esercizio 1.063 2.240
Totale 134.759 136.435
IlcapitaledellaBancaècostituitodaazioniordinariedelvalorenominaledieuro103,29(valorealcentesimodieuro).
UlterioriinformazionisonofornitenellaprecedenteSezione14ͲParteBdelpassivodelpresentedocumento.
Leriservedicuialpunto3includonoleriservediutiligiàesistenti(riservalegale).
B.2Riservedavalutazionedelleattivitàfinanziariedisponibiliperlavendita:composizione
Attività Totaledicembre2015 Totaledicembre2014
Riservapositiva Riservanegativa Riservapositiva Riservanegativa
1.Titolididebito 3.553 Ͳ 6.252 Ͳ
2.Titolidicapitale Ͳ Ͳ Ͳ Ͳ
3.QuotediO.I.C.R. Ͳ Ͳ Ͳ Ͳ
4.Finanziamenti Ͳ Ͳ Ͳ Ͳ
Totale 3.553 Ͳ 6.252 Ͳ
Nella colonna “riserva positiva” è indicato l’importo cumulato delle riserve da valutazione relative agli strumenti
finanziari, che nell’ambito della categoria considerata, presentano alla data di riferimento del bilancio un fair value
superiorealcostoammortizzato(attivitàfinanziarieplusvalenti).
Nellacolonna“riservanegativa”èindicato,perconverso,l’importocumulatodelleriservedavalutazionerelativeagli
strumenti finanziari, che nell’ambito dellacategoria considerata,presentanoalla data di riferimento del bilancio un
fairvalueinferiorealcostoammortizzato(attivitàfinanziarieminusvalenti).
Gliimportiindicatisonoriportatialnettodelrelativoeffettofiscale.
B.3Riservedavalutazionedelleattivitàfinanziariedisponibiliperlavendita:variazioniannue
Titolididebito Titolidicapitale QuotediO.I.C.R. Finanziamenti
1.Esistenzeiniziali 6.252 Ͳ Ͳ Ͳ
2.Variazionipositive 4.910 7 Ͳ Ͳ
2.1Incrementidifairvalue 1.763 Ͳ Ͳ Ͳ
2.2Rigiroacontoeconomicodiriservenegative Ͳ Ͳ Ͳ Ͳ
Ͳdadeterioramento Ͳ Ͳ Ͳ Ͳ
Ͳdarealizzo Ͳ Ͳ Ͳ Ͳ
2.3Altrevariazioni 3.147 7 Ͳ Ͳ
3.Variazioninegative 7.609 7 Ͳ Ͳ
3.1Riduzionidifairvalue 371 7 Ͳ Ͳ
3.2Rettifichedadeterioramento Ͳ Ͳ Ͳ Ͳ
3.3Rigiroacontoeconomicodariservepositive:darealizzo 5.253 Ͳ Ͳ Ͳ
3.4Altrevariazioni 1.985 Ͳ Ͳ Ͳ
4.Rimanenzefinali 3.553 Ͳ Ͳ Ͳ
Lasottovoce2.3"Altrevariazioni"includediminuzionidiimpostedifferitepassiveper3.089milaeuro.
Lasottovoce3.4"Altrevariazioni"includeaumentidiimpostedifferitepassiveper1.755milaeuro.
B.4Riservedavalutazionerelativeapianiabeneficideficiti:variazioneannue
dicembre2015
1.Esistenzeiniziale (391)
2.Variazionipositive Ͳ
2.1Utiliattuarialirelativiapianiprevidenzialiabeneficidefiniti 135
2.2Altrevariazioni Ͳ
2.3Operazionidiaggregazioneaziendale Ͳ
3.Variazioninegative Ͳ
3.1Perditeattuarialirelativiapianiprevidenzialiabeneficidefiniti Ͳ
3.2Altrevariazioni 37
3.3Operazionidiaggregazioneaziendale Ͳ
4.Rimanenzefinale (293)
Nella presente voce va riportato il dettaglio degli elementi positivi e negativi relativi a piani a benefici definiti per i
dipendentiindicati,informaaggregata,tralealtrecomponentiredditualinelprospettodellaredditivitàcomplessiva.
SEZIONE2–IFONDIPROPRIEICOEFFICIENTIDIVIGILANZA
2.1FondiPropri
A.Informazionidinaturaqualitativa
Ifondiproprieicoefficientipatrimonialisonostaticalcolatisullabasedeivaloripatrimonialiedelrisultatoeconomico
determinati con l'applicazione della normativa di bilancio prevista dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e
tenendo conto della nuova disciplina sui fondi propri e sui coefficienti prudenziali introdotta con l’emanazione del
Regolamento(UE)n.575/2013(CRR)edellaDirettiva(UE)n.63/2013(CRDIV),nonchédellecorrelatedisposizionidi
caratteretecnicoͲapplicativodell’EBA,oggettodispecificiregolamentidelegatidellaCommissioneEuropea.
I fondi propri derivano dalla somma delle componenti positive e negative, in base alla loro qualità patrimonialeʡ le
componentipositivedevonoesserenellapienadisponibilitàdellaBanca,alfinedipoterleutilizzareperfronteggiareil
complessodeirequisitipatrimonialidivigilanzasuirischi.
Iltotaledeifondipropri,checostituisceilpresidiodiriferimentodelledisposizionidivigilanzaprudenziale,ècostituito
dalcapitalediclasse1(Tier1)edalcapitalediclasse2(Tier2–T2);asuavolta,ilcapitalediclasse1risultadalla
sommadelcapitaleprimariodiclasse1(CommonEquityTier1ͲCET1)edelcapitaleaggiuntivodiclasse1(Additional
Tier1–AT1).
I tre predetti aggregati (CET 1, AT 1 e T2) sono determinati sommando algebricamente gli elementi positivi e gli
elementi negativi che li compongono, previa considerazione dei c.d. “filtri prudenziali”. Con tale espressione si
intendono tutti quegli elementi rettificativi, positivi e negativi, del capitale primario di classe 1, introdotti dalle
autoritàdivigilanzaconilfineesplicitodiridurrelapotenzialevolatilitàdelpatrimonio.
Relativamente ai filtri prudenziali si fa presente che, in sede di emanazione della Circolare n. 285 del 17 dicembre
2013“Disposizionidivigilanzaperlebanche”,laBancad’Italiahafissatoperlebancheilterminedel31gennaio2014
per l’eventuale esercizio della deroga concernente l’esclusione temporanea dal CET1realizzate delle riserve da
valutazione positive e negative a fronte dei titoli, detenuti dalle banche nel portafoglio delle attività finanziarie
disponibili per la vendita, emessi dalle Amministrazioni centrali classificate nel portafoglio delle “Attività finanziarie
disponibili per la vendita”. Tale deroga si applicherà sino a che la Commissione Europea non abbia adottato,
conformemente al regolamento (UE) n. 1606/2002, lo specifico regolamento di omologazione dell’IFRS 9 in
sostituzionedelloIAS39.
LaBanca,comunicandolapropriasceltaallaBancad’Italiaindata29/01/2014,sièavvalsadellacitatafacoltà.
Lanuovadisciplinadivigilanzasuifondipropriesuirequisitipatrimonialièancheoggettodiunregimetransitorio,il
qualeprevedeinparticolare:
l’introduzionegraduale(“phaseͲin”)dialcuneditalinuoveregolelungounperiodogeneralmentedi4anni
(2014Ͳ2017);
regoledi“grandfathering”checonsentonolacomputabilitàparziale,congradualeesclusioneentroil2021,
dei pregressi strumenti di capitale del patrimonio di base e del patrimonio supplementare che non
soddisfanotuttiirequisitiprescrittidalcitatoRegolamento(UE)n.575/2013perglistrumentipatrimoniali
delCET1,AT1eT2.
UnapartedelledisposizionicheregolanoilpredettoregimetransitoriosonostatedettatedallaBancad’Italia,conla
menzionata circolare n. 285/2013, nell’ambito delle opzioni nazionali consentite dal Regolamento (UE) n. 575/2013
allecompetentiautoritàdivigilanzanazionali.
Di seguito si illustrano gli elementi che compongono, rispettivamente, il capitale primario di classe 1, il capitale
aggiuntivodiclasse1edilcapitalediclasse2,inparticolare:
Capitaleprimariodiclasse1(CET1)
Il capitale primario di classe 1, che rappresenta l’insieme delle componenti patrimoniali di qualità più pregiata, è
costituito dai seguenti elementi: capitale sociale, sovrapprezzi di emissione, riserve di utili e di capitale, riserve da
valutazione,“filtriprudenziali”,deduzioni(perditeinfrannuali,avviamentoedaltreattivitàimmateriali,azioniproprie
detenuteancheindirettamentee/osinteticamenteeimpegnialriacquistodellestesse,partecipazionisignificativee
non nel capitale di altri soggetti del settore finanziario detenute anche indirettamente e/o sinteticamente, attività
fiscali differite, esposizioni verso cartolarizzazioni e altre esposizioni ponderabili al 1250% e dedotte dal capitale
primario).Nellaquantificazionedeglianzidettielementidevetenersicontoanchedeglieffettiderivantidal“regime
transitorio”.
Capitaleaggiuntivodiclasse1(AT1)
Glistrumentidicapitaleaggiuntivodiclasse1eirelativieventualisovrapprezzicostituisconoglielementipatrimoniali
delcapitaleaggiuntivodiclasse1.DatalielementidevonoessereportatiindeduzioneglieventualistrumentidiAT1
propridetenutiancheindirettamentee/osinteticamenteegliimpegnialriacquistodeglistessi,nonchéglistrumenti
di capitale aggiuntivo, detenuti anche indirettamente e/o sinteticamente, emessi da altri soggetti del settore
finanziario nei confronti dei quali si detengono o meno partecipazioni significative. Nella quantificazione degli
anzidettielementidevetenersicontoanchedeglieffettidel“regimetransitorio”.
TaleaggregatononrilevaperlaBanca,inquantolastessanonhaemessostrumentidicapitalelecuicaratteristiche
contrattualineconsentanol’inquadramentotraglistrumentidiAT1.
Capitalediclasse2(T2)
Le passività subordinate le cui caratteristiche contrattuali ne consentono l’inquadramento nel T2, inclusi i relativi
eventuali sovrapprezzi di emissione, costituiscono gli elementi patrimoniali del capitale di classe 2. Da tali elementi
devono essere portati in deduzione le eventuali passività subordinate proprie detenute anche indirettamente e/o
sinteticamenteegliimpegnialriacquistodellestesse,nonchéglistrumentidiT2,detenutiancheindirettamentee/o
sinteticamente, emessi da altri soggetti del settore finanziario nei confronti dei quali si detengono o meno
partecipazioni significative. Nella quantificazione degli anzidetti elementi deve tenersi conto anche degli effetti del
“regimetransitorio”.
B.Informazionidinaturaquantitativa
dicembre2015 dicembre2014
A.Capitaleprimariodiclasse1(CommonEquityTier1ͲCET1)primadell'applicazionedeifiltri
prudenziali 133.695 134.194
dicuistrumentidiCET1oggettodidisposizionitransitorie Ͳ Ͳ
B.FiltriprudenzialidelCET1(+/Ͳ) (292) (305)
C.CET1allordodeglielementidadedurreedeglieffettidelregimetransitorio(A+/ͲB) 133.403 133.889
D.ElementidadedurredelCET1 24 25
E.RegimetransitorioͲImpattosuCET1(+/Ͳ),inclusigliinteressidiminoranzaoggettodi
disposizionitransitorie (3.125) (6.252)
F.TotaleCapitaleprimariodiclasse1(CommonEquityTier1ͲCET1)(CͲD+/ͲE) 130.254 127.612
G.Capitaleaggiuntivodiclasse1(additionaleTier1ͲAT1)allordodeglielementidadedurree
deglieffettidelregimetransitorio Ͳ Ͳ
dicuistrumentidiAT1oggettodidisposizionitransitorie Ͳ Ͳ
H.Elementidadedurredall'AT1 Ͳ Ͳ
I.RegimetransitorioͲImpattosuAT1(+/Ͳ),inclusiglistrumentiemessidafiliazionieinclusi
nell'AT1pereffettodidisposzionitransitorie Ͳ Ͳ
L.TotaleCapitaleaggiuntivodiclasse1(AdditionaleTier1ͲAT)(GͲH+/ͲI) Ͳ Ͳ
M.Capitalediclasse2(Tier2ͲT2)allordodeglielementidadedurreedeglieffettidelregime
transitorio Ͳ Ͳ
dicuistrumentidiT2oggettodidisposizionitransitorie Ͳ Ͳ
N.ElementidadedurredalT2 Ͳ Ͳ
O.RegimetransitorioͲImpattosuT2(+/Ͳ),inclusiglistrumentiemessidafiliazionieinclusinelT2
pereffettodidisposizionitransitorie 322 965
P.TotaleCapitalediclasse2(Tier2ͲT2)(MͲN+/ͲO) 322 965
Q.Totalefondipropri(F+L+P) 130.576 128.577
2.2Adeguatezzapatrimoniale
A far data dal 1 gennaio 2014 è divenuta applicabile la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di
investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e nella direttiva (UE) n. 63/2013 (CRD IV) del 26
giugno 2013, che traspongono nell’Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza
bancaria(c.d.frameworkBasilea3).
Il quadro normativo è in fase di completamento attraverso l’emanazione delle misure di esecuzione, contenute in
norme tecniche di regolamentazione o di attuazione (rispettivamente “Regulatory Technical Standard – RTS” e
“Implementing Technical Standard – ITS”) adottate dalla Commissione europea su proposta dell’Autorità Bancaria
Europea(ABE)e,inalcunicasi,dellealtreAutoritàeuropeedisupervisione(ESA).
Per dare attuazione e agevolare l’applicazione della nuova disciplina comunitaria e per realizzare una complessiva
revisione e semplificazione della disciplina di vigilanza delle banche, la Banca d’Italia ha emanato la circolare n.
285/2013“Disposizionidivigilanzaperlebanche”,laqualerecepiscelenormedellaCRDIV,indicalemodalitàconcui
sono state esercitate le discrezionalità nazionali attribuite dalla disciplina comunitaria del regolamento CRR alle
autorità nazionali e delinea un quadro normativo completo, organico, razionale e integrato con le disposizioni
comunitariedidirettaapplicazione.
Lanuovanormativasibasa,inlineaconilpassato,sutrePilastri:
a) il primo pilastro attribuisce rilevanza alla misurazione dei rischi e del patrimonio, prevedendo il rispetto di
requisiti patrimoniali per fronteggiare le principali tipologie di rischio dell’attività bancaria e finanziaria (di
credito,dicontroparte,dimercatoeoperativo).Sonoinoltreprevisti:
- l’obbligo di detenere riserve patrimoniali addizionali in funzione di conservazione del capitale e in
funzioneanticiclicanonchéperleistituzioniarilevanzasistemica;
- nuovirequisitiesistemidisupervisionedelrischiodiliquidità,siainterminidiliquiditàabrevetermine
(Liquidity Coverage Ratio – LCR) sia di regola di equilibrio strutturale a più lungo termine (Net Stable
FundingRatio–NSFR);
- un coefficiente di “leva finanziaria” (“leverage ratio”), che consiste nel rapporto percentuale tra il
patrimoniocostituitodalcapitalediclasse1el’ammontaretotaledelleesposizioninonponderateper
cassa e fuori bilancio, senza peraltro che sia fissato per il momento un limite minimo obbligatorio da
rispettare;
b) il secondo pilastro richiede agli intermediari di dotarsi di una strategia e di un processo di controllo
dell’adeguatezza patrimoniale (cosiddetto “Internal Capital Adequacy Assessment Process” Ͳ ICAAP), in via
attuale e prospettica e in ipostesi di “stress”, a frontedi tutti i rischi rilevanti per l’attività bancaria (credito,
controparte, mercato, operativo, di concentrazione, di tasso di interesse, di liquidità ecc.) e di un robusto
sistemaorganizzativo,digovernosocietarioedeicontrolliinterni;inoltre,nelquadrodelsecondopilastrova
tenuto sotto controllo anche il rischio di leva finanziaria eccessiva. All’Organo di Vigilanza è rimessa la
supervisione sulle condizioni di stabilità, efficienza, sana e prudente gestione delle banche e la verifica
dell’affidabilitàedellacoerenzadeirisultatidellelorovalutazioniinterne(cosiddetto“SupervisoryReviewand
EvaluationProcess”ͲSREP),alfinediadottare,ovelasituazionelorichieda,leopportunemisurecorrettive;
c) il terzo pilastro prevede specifici obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatezza patrimoniale,
l’esposizioneairischielecaratteristichegeneralideirelativisistemidigestione,misurazioneecontrollo.
l’esposizioneairischielecaratteristichegeneralideirelativisistemidigestione,misurazioneecontrollo.