amministrazioni a confronto Gea Ducc
2. e-Participation: evoluzione della comunica zione pubblica istituzionale e sociale.
In letteratura, fin dagli anni Novanta, sono state individuate tre grandi aree di interesse e di inter- vento a cui corrispondono tre tipi di comunica- zione pubblica: comunicazione politica, comuni
Gea Ducci Quale comunicazione pubblica e partecipazione civica con il web sociale?
Cittadini e pubbliche amministrazioni a confronto
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cazione istituzionale, comunicazione sociale (Mancini 2002, Faccioli 2000, Rovinetti 2006, Ducci 2007) . Gli aspetti legati al cambiamento della comunicazione pubblica che prendiamo in considerazione, sono essenzialmente riferiti all’ambito della comunicazione istituzionale e so- ciale di cui le pubbliche amministrazioni si fanno promotrici. Va precisato però che ci sono fre- quenti casi di comunicazione istituzionale in cui è inevitabile riconoscere la presenza di una comu- nicazione politica da parte delle amministrazioni interessate; pensiamo, ad esempio, ai processi partecipativi che vedono il coinvolgimento dei cit- tadini nelle fasi di elaborazione delle politiche pubbliche.
Le principali innovazioni legate all’uso del web sociale da parte delle istituzioni per comunicare con i cittadini possono essere così sintetizzate:
- Favorire la partecipazione dei cittadini all’elaborazione delle politiche pubbliche. Il web sociale rappresenta un luogo e uno strumento che può essere utilizzato per coinvolgere le per- sone nei processi decisionali, consentendo un ampliamento delle politiche partecipate (processi inclusivi) e l’affermazione della democrazia deli- berativa.
- Stimolare l’espressione delle opinioni dei cittadini su tematiche di interesse generale di cui le amministrazioni si occupano per loro natura (sanità, istruzione, servizi sociali, lavori pubblici, ecc.), in modo da cogliere l’humus cittadino, at- traverso la disintermediazione.
- Migliorare la qualità dei servizi e le attivi- tà amministrativo-burocratiche, in modo “parte- cipato”: potenziare l’ascolto dei suggerimenti e proposte dei cittadini, dialogare direttamente con essi e renderli protagonisti degli interventi miglio- rativi.
- Condividere con la popolazione le scelte relative alla progettazione e realizzazione di ini- ziative di comunicazione pubblica (campagne isti- tuzionali e sociali) aumentandone l’efficacia, sul modello dell’advertising partecipativo.
Vediamo brevemente alcuni casi che mostrano l’avvio dei processi suindicati presso la Pubblica Amministrazione.
2.1 – Sollecitare la partecipazione all’ elabora- zione delle politiche
Il primo processo riguarda il coronamento e il po- tenziamento di percorsi che sono stati avviati ne- gli ultimi dieci anni in differenti contesti territo- riali. I cosiddetti processi inclusivi o partecipativi rappresentano una “sfida” che le amministrazioni centrali e periferiche dello Stato si pongono da tempo al fine di rendere le politiche pubbliche sempre più condivise, alimentare un consenso attivo e costante sull’operato delle amministra- zioni, superare logiche ascrittive, mettere in atto il principio di sussidiarietà orizzontale (Faccioli 2000, Donati 2005). Pensiamo ai tentativi di ela- borare bilanci partecipati che vedono l’attivo con- tributo degli stakeholders, elevando il livello di accountability e, nello specifico, di rendiconta- zione sociale.
Si tratta di sforzi tesi alla realizzazione di una de- mocrazia deliberativa, intesa come forma di de- mocrazia complementare e non sostitutiva rispet- to alla forma tradizionale di democrazia rappre- sentativa (Fishkin 2003, Bobbio 2002, Faccioli 2007). Con il web 2.0 questi processi trovano un nuovo luogo in cui svilupparsi, potenziarsi. Noti sono i casi del progetto di Governo Open e Web 2.0 degli Stati Uniti e le policy per l’open source nella pubblica amministrazione del governo bri- tannico e di quello finlandese adottate già nei primi mesi del 2009. L’Unione Europea ha di re- cente rinnovato il portale istituzionale, preve- dendo al proprio interno un dinamico spazio di partecipazione. Sulle tematiche oggetto di discus- sione del Parlamento Europeo vengono aperte consultazioni online e ogni cittadino, organizza- zione e gruppo di riflessione può partecipare in- viando un proprio progetto o opinione in merito, nell’arco di un tempo delimitato. Al termine del periodo indicato, il parlamento elabora le varie proposte (tutte pubblicate online) e ne fornisce una sintesi che viene presa in considerazione nel momento della deliberazione delle politiche: “La vostra voce in Europa dà accesso a un’ampia gamma di consultazioni, dibattiti e altri strumenti che consentono di partecipare attivamente al
92 processo politico europeo. Il sito si divide in tre
sezioni: consultazioni (dite la vostra sulle politiche UE e influenzatene gli orientamenti), dibattiti (di- scutete gli argomenti del giorno e chattate on- line con i leader europei); altri strumenti (scoprite altri modi in cui far ascoltare la vostra voce in Eu- ropa” (europa.eu).
Interessanti sono anche iniziative similari intra- prese da alcune regioni italiane fra cui il progetto di cittadinanza digitale attivo sul suolo pugliese che si identifica nel sito: pugliatti- va.regione.puglia.it., in cui spicca il programma bollenti spiriti 2.0 dedicato ai giovani. Uno spazio laboratoriale in cui vengono raccolte idee, propo- ste per le politiche giovanili, facendo dialogare i giovani fra loro e con gli attori istituzionali in me- rito ad iniziative che li riguardano direttamente e lavorando in modo condiviso su progetti specifici. Altri esempi italiani: partecipa.net della Regione Emilia Romagna e il sito partecipativo del Consi- glio Regionale Toscano.
In questi processi le amministrazioni assumono spesso il ruolo di guida-relazionale: è inevitabile per le istituzioni porre dei vincoli alla partecipa- zione per potere “governarla” in modo proficuo (Faccioli 2007).
2.2 Favorire l’espressione delle opinioni dei cit- tadini in merito ad argomenti di interesse collet- tivo.
Oltre alla formalizzazione di percorsi di partecipa- zione ai processi decisionali nel web 2.0, vengono utilizzati tutta una serie di strumenti (non soltan- to le tradizionali chat o i forum tematici) per apri- re e coltivare conversazioni fra rappresentanti i- stituzionali e cittadini e stimolare il dialogo fra i cittadini stessi in merito a tematiche di interesse collettivo. I dibattiti, i dialoghi che avvengono su blog istituzionali, su facebook, attraverso twitter, la possibilità di produrre e scaricare immagini e video, crea un dinamismo senza precedenti. E’ possibile in tal modo non solo ridurre le distanze fra istituzioni e cittadini, creare maggiore familia- rità, ma anche cogliere quello che è l’humus della
popolazione da parte degli attori istituzionali, ri- levare le diverse opinioni in merito a iniziative o scelte dell’amministrazione, in corso d’opera. Lo stesso portale dell’UE offre questi spazi così come la sezione del sito regionale pugliese dedi- cata ai giovani; ma il numero di casi aumenta a dismisura, soprattutto se consideriamo le città, le amministrazioni locali.
2.3 Ascoltare e attivare i cittadini per migliorare i servizi e i processi amministrativo-burocratici.
Le amministrazioni hanno a disposizione nuovi strumenti per far sì che i cittadini contribuiscano in generale a migliorare il livello di qualità della vita dei territori e il funzionamento dei servizi di pubblica utilità. A questo proposito possiamo ri- cordare l’esempio di Venezia 2.0. La città di Ve- nezia da alcuni anni ha avviato un percorso di realizzazione di una vera cittadinanza digitale (progetto “Venice Connected”), che si basa sulla creazione di una rete pubblica a banda larga in grado di connettere tutti, ogni famiglia, in ogni angolo della città gratuitamente e sulla formazio- ne continua della popolazione rispetto all’utilizzo delle nuove piattaforme di condivisione e parte- cipazione online. Alcuni progetti nello specifico prevedono l’attivazione del cittadino nella segna- lazione di disservizi o problematiche di vario tipo. Il progetto IRIS, ad esempio, è un servizio grazie al quale è possibile la segnalazione dei cittadini di problemi di varia natura (indicandoli su una mappa online o inviando una foto) che rientrano nella sfera della manutenzione urbana e che pos- sono essere di competenza dell’Amministrazione comunale, di Enti esterni e di Aziende partecipa- te, permettendo inoltre il monitoraggio dello sta- to di avanzamento nella soluzione del problema segnalato (Vianello 2010).
Attraverso i siti di social network come face- book, l’ufficio preposto alla comunicazione ester- na ed interna presso le PA italiane (URP – Ufficio per le relazioni con il pubblico) può ampliare l’attività di ascolto e dialogo con il cittadino, l’accoglimento di segnalazioni, suggerimenti, e la
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valutazione della qualità dei servizi. Ad esempio, l’URP del Comune di Rimini ha aperto recente- mente una propria pagina facebook attraverso la quale entra in contatto con i singoli cittadini, for- nendo informazioni e rispondendo a specifiche richieste e segnalazioni.
2.4 Rendere i cittadini-attori della comunicazio- ne istituzionale e sociale.
Sempre più numerose sono le istituzioni che coinvolgono i cittadini nella progettazione e rea- lizzazione di campagne istituzionali e sociali, inte- grandoli come attori nel processo comunicativo stesso. Ad esempio, l’Università di Urbino Carlo Bo, per la campagna di comunicazione sulla pro- pria offerta formativa, da qualche anno coinvolge studenti reali e/o potenziali, o, in alcuni casi, qualsiasi utente della rete, invitandoli a esprime- re idee, produrre foto, video, progetti, in relazio- ne ad alcuni aspetti riguardanti l’identità dell’Università urbinate e la vita nella città di Ur- bino, tramite siti di social network, fra cui twitter (www.uniurb.it).
Frequenti sono i siti istituzionali che invitano i cit- tadini a esprimere commenti, proporre suggeri- menti per migliorare la fruibilità del portale cura- to dall’istituzione. Il ricorso all’advertising parte- cipativo appare particolarmente incisivo ed effi- cace per iniziative di comunicazione sociale (Duc- ci 2009). La campagna sociale “Help” dell’UE lan- ciata nel 2009 per contrastare il tabagismo e la sua diffusione fra i giovani, prevede, nell’ambito di un programma di comunicazione integrata (Ducci 2007), uno spazio sul sito dedicato ai social network, basato sulla generazione e condivisione di messaggi da parte dei navigatori, video e filma- ti che vengono sottoposti al giudizio degli stessi fruitori del sito (“i più votati”) e messi a disposi- zione di chiunque sia interessato a consultarli e diffonderli attraverso la propria rete di contatti (help-eu.com).