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PER MARE E PER TERRA

Nel documento SPEDIZIONE DI \S APRI (pagine 66-92)

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Calmoelimpidoèilgolfo,ed a quel

modo Che

viaperl’onde apparlavagabonda AladelCormorano,tU) inlontananza

Scema

ctremolainvistaunafigura D'affrettatonaviglio.

Oh

lafamosa Notted’Albàroeilgiuramento!

0

Clelia, Vienivienia veder: questoèilnaviglio

Che

co’nerisegnacolivedesti Passarnelsonnoeripassarperquanto

Lunga

èlanotte.

0

fidanzata,èquesto

Che

legatoallapruaditesenporta Ogni carodesio.

Poverafiglia,

(Non piangerecosì)conosciildetto D’un poetainfelice ?"Italaprole

54

-0

martireocodarda."

E

iltuoLorenzo Essernonvuolcodardo, eiltuoLorenzo

Feil

magnanimo

giuro...

Ah

piangipiangi:

Ei martirecadrà.

Su dalatolda Carlofìsandoilmar,tripudiainquello

Come

inproprioelemento;eilbiondo occhieggia Astrodelgiornoeinluitripudiailbiondo

Liguregiovanetto,eichenelriso

Dellavegetaluce,enegliazzurri

Dell’infinitolepupilleazzurre

Scontraeilsalutodelasuafanciulla.

Celiandofralor,glialtrilenubi

Perseguivandelguardo,eoccultoun senso

Inognipettosuscitad’acerbo

Gaudioindistintoilveleggiardiquelle Pellegrinedelciel,chepellegrini

Come

lenubiprocedeano,eincerta Eralormeta,seilvolertenace

Come

cifrascavatainadamante.

Ma

chisono queidue,quellicheassisi Tengonlagabbia,efannoal

mar

vedettaV

Han

lecalabreinsegneedilgiacchetto Favolosodellìruzio,handicorvine

Piume

guernitaedibizzarrinastri L’alaventosaa'conicicappelli.

Coluichevolgealleazzurrineporte

!*t

-Dell’orienteilciglio,elacuidestra Scherzando vacoll’elsaistoriata

D’unacciardamasceno,èl’animoso

Che

Nicòteraha nome.

Intradue mari(M) Sortilaculla,edunoalcorgl’infuse

Da

gentilezza dell’ ionia schiatta, L’ altroilvigor,latempraelaselvaggia

IntegritàdelpopoloTirreno.

Al descodiFingàilibatoavrebbe

Meritamente,esullegrigieforse

EminenzediSuliavriad’appresso Tenutoalvoidell’AquiladiCheli."

Quell’ altroacerbonell’etàche

immoto

Siedegliaccosto,cdentro alepupille

Turchineha1’ariadicoluiche cerca

Perdutoun bencuinonritrovainterra, Calabroanch’ esso,allemontane aurore IV Acriscoscesa,eallesonantiquerce

Fidòilprimovagito.Indi,1’azzurro

Dellesuevette,e l’arduaSila eiguazzi

Voraginosi,e1’orsevagabonde

Giù perlemacchiedelBussentoall’alma

Glientusiasmidelpoetaegliestri

Delcacciatorgl’indussero.Poivenne

Con sue doratevision1’amore, Poi1’avvenir,lapàtria....ultimo,ecerto,

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Inopinatol’infortuniovenne.

sochestoriadidolornarrando

Van

dicostuilecàlabredonzelle...

Soeh' eglièmesto ancoraché leggiadro

Come

un’iridiciel,ches’addimanda GiambattistaFalcone,eavriendovuto

Anzicol

nome

d’Aìron chiamarlo, Feròeh’ egliabbiadelsolingoAirone

La

nitidabeltadeeilchiuso duolo.

*VedilàdaLevantefinquestevoci

Uscì primo Nicòtera)chefolto

Nugolsiavanza?”

"Veramente:e’sembra Ilcorsierdelamorte.

Ah

forseun qualche Malagurioall’impresa...”

E

chit’afferma Ch’essernon puote abuon presagioindizio?

Ascolta:da Cornelioelìcniucasa

Iofartivo’:quelnugolocorsiero

E

ilcorsierdellafuga;esaichifugge?

È

re

Bomba

chefugge.”

"Ove nonfosse, Focoèildanno per me, chegiàdatempo

A me

stessoilgiurai:veder mia madre

Dopo

tant’anni,ribaciarlesacre Calabrezolle,epoimorir..."

Tu

sempre

Inquellavena daepicedio:

E

dimmi,

Or

cheticruccia?ilmondo,amico?Il

mond È

qualteifingi:ate1’anima ride?

E

rideeipur;sepiangi,interopiagne L’universoconte.lasciaalleParche

La

sapienzadellearcanefusa,

Tu

balzaaudace spensieratoingroppa Aldestrierdifortuna,eate

medesmo Meco

ilripeti:oggisulmar,domani

O

sulleforcheofragliosannaeilauri D’un qualche Campidoglio. Inverbizzarra Scenalavita!evo‘ fornirvi,spero,

A

doverlamiaparte."

"Haicordiferro,

diferroodifibreiosodiaverlo.

Vedi quelfiottolàdovet’accenno

Che passando spumeggia?Indifferente

Come

la

spuma

diquell’onda,amico, Vita omorteèperme,daldìcheinquattro

Zollesichiuseognimia speme."

”Intendo...

giàmentfalafama,eilverm’accusa Quella tuacupafissitàdiduolo:

Qualchestoriad’ainortistanell’alma,

E

lacrimandovaid’.alcunacosa Giàinpoterdelgransonno.Orsù,Battista,

Siamquisoli,raccolti,eallavigilia

Di supremiperìgli...ornonvorresti

La

tuastorianarrar?'

"

Ma

tuprometti

Che

ov'iosoccomba,eatecamparfindato

0

da ceppi o dascure,allamia

madre Ne

andrai,recandoaquelladolorosa Ilbaciodicoluichesipertempo Incanutirlafece,eppur l’amava.

Dopo

Dio,prima.

E

ledirai(setanto Essermi vuoifratei)ch’ellaripeta

La

mia povera salmaelacomponga Entroalsepolcrodiquell’altramorta...

Non

dirlepiù...T’intenderà,fratello,

Non

dirlepiù."

Nicòterapromise

Con

giuramento.Ilnugolope’lembi Dell’orizzonteivaindileguo;ilmare

A

guisadileonquandosiposa Curvar parealetruculentegiubbe Avantialsolche,redeimondieccelso,

Da

recadeva;allorched’Acriiltiglio Cosìnarrò:

Vergine,eancornelprimo

SognofataidellaBellezzaio

m

era,

Quando

scesilaggiù dove piùlieti D’aure,difior,d’augelliedifragranze

ItidongliorlidelCiati.<aAlflessuoso

Marno

delfiumeunbelmattili,sull’ora

Che

destatisiall’

amor

gliusignoletti,

Una

fanciulla alpardicolombella Vid’iocogliocchidesiosiintorno

Tutto spiardiquelmattilil’incanto.

A

fiordilitoellasedea(netrema

A

ripensarloilcor);(pialeodoroso Ramuscellodimirrailmollefianco

Vèrleplacidelinfeivacurvando,

Mentred’un’aureazonailsolnascente

Cingeabilcrine,emi rendeafigura D’una pensosaGalatea.

Che

dirti,

Che

nonintendi? Inetlabilmistero D’etereavita,esenzafinstupendo

Amor

fuilnostro.Inleisìbiancaefrale

Come

unnarcisolampeggiarmigliestri Divirilipropositi.Quegliocchi

Luccicatalidipianto ?eraper qualche

Deboleafflitto.

Da

quelroseolabbro Uscien notedisdegno?eraper qualche

Oppressor delaterra.Infortunata!

E

morirecosì!I’iagnerlavidi

Non

radevolteinnanziaun’ orfanella,

A

un passeroferito,a unfiorellino Flagellatodalvento,emidicea

Fisofisoguardandomi:fratello,

E

amaraassaiquesta ragiondelforte!

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Ulrica,undiconsubitarampogna L’ assalscilpadre,echedelirioil'senno

Or

tisconvolge?Inulteiredisangue,

Lo

tiammonisco,einveteratioltraggi Fannoavversarie lavetustacasa DeiLucanidaCelicoelastirpe

DegliAcrensiFalconi,equelchepreso

T’hadilusingheilcor,bada,èprotervo

Congiurator contrailtuore.Miafiglia,

0

figliad’un Lucano,apientuogrado Amalo dunque questoreogermoglio D’abbominoso ceppo,

ama

epaventa L’ira delpadre;ilsai:tremendi sono Sula calabraterraodioedamore.

E

laverginealui:tremendi sono Sulacalabraterraodioedamore.

Indole truceetenebrosaegliera

Quel suo vecchiardo:delborbonioscettro

Acerrimodevoto,in

me

l’eccelse Dellapatriafavilleedelloamore Tenerfeacolpa,em’ accusòfellone

-

59

-Scarsierottida qualcheurloimprovviso

Ditorrenteodinembo,inquellafiera

Libertàdelbandito,eneltrovarmi

SolodavantilaNatura eDio, Tumultuardiprocellosegioie Sentiamiilcore,esuggerelavita

Dellavitacosichepiùsolenni

E

luminosemisifeanoalguardo Italiae Ulrica mia.PoveraUlrica!

Qualseperfiamma che soverchio abbondi, Turgeetraboccalaracchiusalinfa Nell’igneorame,inparimodo,intenso

Fatto

P amor

dieladomava,occulte Guise rinvenne onde potesse alcuna

Giugnere a

me

delesue nuove.

Un

giorno M’ ebbi un suofoglio."

verrai,diceva, Solaunavoltaalmanco?Ardoemi struggo Dirivederti.

A

tel’amorfiascudo

E

ilchiusoveldell’ombre."Alladimane, Iltristeautunnoivadigiàperdendo L’ultimefoglie:sudall’ertoalpiano

Mugolavanoiventi,eilsolmoriva Tintodisangueepresagia sciagura;

Quando

perviemalnote,equalchicieco

Move

alsuofato,allamagiond’Ulrica Trassievigiunsidellanotte alcolmo.

Un

lumicinotremolarvid’io

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fin

Sullaconsciavetrina,edietro...ilviso

Riancodilei,diquellastanca.

E

scese Alcancellodell’orto,aperse,ealcollo

Ambo

lebraccia inmiseroabbandono Ellagittommi,enon aveaparole.

Quisulmiocor chiuselafronte,epianse

Amarissimamente.Iodirvolea

E

addimandarla....

ma

improvvisoun lume Girarfuristoperlesale;un’orma

S’udì:scosso èilcancello:èdesso,èdesso, Ilbiecogenitor.Scoteal’acciaro Conl’unaman, conl’altraergealaface,

E

terribilee

muto

anoisenvenne.

Iomiritrassi,chelevar ladestra Già nonvoli’ iosuquelcanuto....folle!

mi credea cheinferocirpotesse Controilsuosangue!SinghiozzandoLirica

Sulterrensiprostese:ilferopadre

L’abbrancò perlechiome;alzòladaga,

Ah

disumano! edilvergineopetto Caldamenteleruppe.Accorsi:eli’era Tuttaimmersanelsangue.Ilparricida Ululandofuggia.Neldìche venne,

Indossòillutto,scarmigliòlachioma,

E,venitedicea:guardateall’opra

DiBattistaFalcone,eglim’uccise

Per furibondagelosialafiglia.

~

IH

-Colduol bugiardo,clabugiardaaccusa

Eicelavacosilastigma infame

Cheilparricidiogliscolpiosulfronte.

Eravecchio,erapadre,eradiletto Alsebeziotiranno,efucreduto.

Mi dannaronotutti:a

me

fuggiasco

La

vitaincrebbe;egiàcercatoamorte, Venni amia madre.

E

unrefrigerioilpianto Sulsenmaterno:eassaipiansiconquella

Solanelmondo!poirestòpiùsola, Chèfidatomialmar,corsied accrebbi Degliesulantil’infeliceschiera."

Tacque, esistrinseconladestrailcore

Qualchilamentiunaferita;el’altro

Rispettando quel duolo unicoalmondo,

La man

gliprese,conpietosospasmo Stetteafissarlo;poicurvòlafronte,

E

nessunpiùparlò.

V’hannodolori

Cuifóraoltraggioogniconforto;ebuio

Come

l’avel,comel’avelloèsordo.

Se d’ogni speme vedovatoèilcore.

E

frattantosul

mar

scendelanotte.

Vedilà,vedilàcomenelcentro Dell’eteraconvessoilprimo primo

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02

Astrocolsuolucenteocchiod’amore

Spuntaecorruscaintremolidiamanti?

È

laprecoceVenere chetanto Delsolcadutoinsédilumeattinge:

E

quell’altrolaggiù,quelche inargenta D’austroleplagheèSirio,ilpiù»leggiadro

E

pensierosoentegentilmicredo.

Fra quei cheintessonluminosedanze.

Ve’ilfreddoArturo,elapupilla

immota

Del Taurosideral;ve’l’aureaspiga

Che

all’amorosaVergineproffère L’amorosoLeon,l’orficaLira

Che

dallaplagaorientaisileva

A

pioveredalcielmusicacluce...

Quante innumeriperleafioccoafiocco

Van

seminandolagalassiavia!

Quantestelle,quant’ altre,e quantemille

Ed

infinite!

E

sudilorchiha sede?

Altrimondi,altrisoliacuinongiugni'

Straid’acutapupilla.

Ed

oltre? Ancora Altrimondi,altrisoli.

E

poi?ben questo

E

l’arduopoich’ognibaldanzaumilia, Ognimente impaura.All’Uno,all’

Uno

Ilnumero conduce:èilgrande ciucca Del martirediSamo, èilpiùstupendo

Verodeiveri.

Ma

dov’ è quest’Uno,

E

quest’Uno chefia?Chefiaquest’Alfa

-

(H

-Senzafin,senzatempo? Atomo, Caso, Spirito,Idea,Nulla?...Chiilsa?DiLui,

I*urqualperfoschevetriereilsole,

L’essertraluceintuttecose:ioilsento;

Egliè.PeròdiLui cheè,l’essenza

Scrutar?nèilpuòspirtalveduta:èunfolle Conatodelpensiero,èilfaticoso

Dell’insonneSofiadeliramente;

Maggiorforsedelmio cheorsìmi storna Dall' intrapresocarme,efuorditema,

Onde

ilrètorearcigno ecco m’azzanna, D’astri edicielia vaneggiar m’induce.

Infierogruppolerobuste

membra

Stesefrattantoallacorsia dellegno,

Ilconsertodrappelguardaquegliastri,

E

profondosospira.

Hanno

legami Incompresicoll’uoinquestedelcielo

Sideralisostanze

;eperchèforse

Le

nottiailluminarDioledestina, Soncortesid’un raggio ancoallacieca Nottedeltempo,enelpensierfanvive

Le

assopitememorie elesperanze.

E

ilnavigliosolcava.

'Un

legno,unlegno.’’

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-

IH

-Gridarfuintesodalagabbia.

E

unlegno Scuro,superbo,solitario,

muto

Sdegnosamentelamarèaspartiva.

DelBorbon paventoso era un’avversa Galea speditaallalorcaccia?In questa

Sospic'ionconvennertutti.

Ed

ecco, Assorgono.Giàinlorferveaneloso D’unoscontroiltripudio,egiàparati Alsanguigno torneobalzalisulponte

Conclamandoefremendo:agliarrembaggi.

Ma

illegnoinnocuotrapassò:non era Che unangliconaviglio,unodiquelli Dell’ampio

mar

legittimicorsari

Che

ad orzailventodellafraudo,eapoppa Timonierobeffardohanlospergiuro.

E

giàcompostanelsuo croceo peplo L'albasiavanza,edall’usata

pompa

Itiedefugando ogniminor pianeta Ilmagnificosole,ilglorioso RiverberodiDio.Nell’ ora,quando Piùvividocorrusca,edall’altezze

Meridiane ascende,invérlacosta

Di Terracina, somigliante abieco Guardianodelmar,sporgereilmasso

D’ unarocciafuvisto.

Ed

erailCapo

-

t&

~

Dell'Isola(liTonza;(MIisola

maga Ove

albergadasecoliremoti 11livorde’potentieilsortilegio.

"Saluteall’aradelmartirio! '

Inqueste VerbailgranDuceall’artimone irruppe Precipite.

"

Su,su,l’infaustoscoglio

I’ernoisiafferri.Assai

gemon

sovr’esso Gagliardipettichescontandovanno

La

caritàdelnatiolocoeilgrande Peccatodell’amor,quellochesolo

Può

laterra

mondar

d’ognipeccato.

Cadanlorceppi,ealvalornostroaggiunga Noveroevigoria la lorfalange.'

E

aquegliaccentidelrubestoinfusi Geniodelmar, conmurmuriegorgogli Trattotrattoassentian

Tonde

mugghienti.

Augurasticolpensiergiammai Laprocellosaebrietàdiquella Ciurma chearditaaccompagnar sostenne PerP arduosolcoilligureVeggente, Allorche:terra!fugridato,ericco

D’ ignorate beltà,d’esserinuovi

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-

66

-Novo un

mondo

apparì?

Non

altrimenti Siadunano,siattelano,siaffrettano,

Sui palischermi irrompono queifervidi

Cheventison,

ma

sonpiùmilaeinnumeri, Seilvolerguardi,ocheilvalorsiponderi.

Tumultuando eccogiàillidoattingono;

L’abbrancano: songiù.Chifiachel’impeto

Deileonidel

mar

freniocontenda? Quale sciamedistornianziall’artiglio

Dell’aquilareina,o

come

nubi Alfuriardisubitabufera,

Cedeesisperdelaborboniatorma Dell’isolacustode...

Ed

orche insegna Sventa su

da

latorre’?

È

ilglorioso Làbarode’redenti.

Osanna osanna Aileonidelmar!

La

numerosa Schieradeifortiche mordean peranni

D’un

empio covoleferratesbarre,

E

quegli altri cuigià,careerpiùvasto, Dell’isolailconfinoeraprescritto,

A

quelpugnod'eroigiuratilorfato

-

fi7

-Liberituttiaccomunar:fancrocchio,

S’ incitano,siaffoltano,eloscarso

Stuoldeiventiinundìsegnaitrecento.

Numero

sacro,ondealpensier1’austera PiaggiaricorredelpetrosoOèta,

Ove

trecentodegliavversi casi L’ inclitosprezzoeilferreo inscnportando

Nume

diSparta,banchettarPestremo Dellagloriaconvivioedellamorte.

Sul

mar

tuttialdomani,erisolcando Anco unavoltaquelleviesenz’orma, Francaefidentealpiccioletto lido

BalzòdiSapril’immortaifalange.

Ma

che abbandon perquella spiaggia,oh

come

Nelsilenziosepolta!

E

quel silenzio Segnaauspicii dimorte!

Ad

affrontarla S'apparecchial’Invitto, es’eidall’alma Tenta fugar quelriopresentimento,

Piùcresceilrischioepiùvigore attinge;

Sìcheintesoagranfattiurgeildrappello PerleviediTorraca,umileterra

Di Lagonegro.

Ma

ilvenir dell’ombre Scabraeincertarendeaperquellerocce

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-

08

-L’ orinapiùsempreagl'insistenti:eCarlo, Com’uoinchedelsentierl’indizioaneli, Fe delasostailcenno,ealacapanna

I)'un colonobussò.

Non

glirispose

Che

un gemito sommesso.Indiallasoglia Sparsad’aridefelciedi silvana

Ericaastentounvecchiareicomparve

Con

due lugubriocchiaiee «sottoilpeso D’unospasmorecente.Apri,uè un guardo Volse pursulvenuto:anzipiùtetro

Sorreggendolarusticalucerna,

Com’

uom

chenullaattendeenullaspera Venne onde mosse,eaccovacciòle

membra

Pressoilruvidostrame ovegiaceva....

Alcuncertogiaceva.

"

Or

tum’ accenna, Però cheilsai,buonvecchio,ortuin'accenna DiLagonegroilcalle:èinvanche splenda Cosìchiaro lanotte;ionon ho guida Che m’assecuri,ecom’estranioinqueste Ispideforreioson.Peròtusoffri;

Oh

di’,chetitravaglia?Inquellacuccia Chiriposa,chimai?

Ruppe

insinghiozzi Quell’antico,eparlò:

"Péraquelgiorno

-

1)0

-Quando

primas’inteseinquestiaperti

Campi

:Fernandoère!Maipiùnon piovve

Un

fildilucedaqueldisull’orba Notte chemicirconda.Ahiluttoalutto,

Lavor sopralavoro,elamiseria,

La

nefandareina!

0

passeggierò, Odi,eapprendi,sevuoi,1’utileciancia

Che

sichiamagiustizia,oilgrande arcano Chesinominavita:

Insiem conquesta

Povera morta chemidormeaccanto, Altragioianelmondo,altraricchezza

Non avemmo

cheunfiglio.Erasìbuono!

Erafierocleggiadro.

A

chipeisolchi

*

Da mane

a seraloscontròversando Ilsudordella fronte,eglidicea:

È

un’allegrezzailfaticarpeivecchi Suoigenitori,ed ognimeseilprezzo Dell’opra a questadelmio cor

compagna

Giubbilandoaffidava.Ahi che unasera,

Aspettaaspetta,einontornò.Nel fondo

D’un carcere1’hantratto,ovelecarni

Glilaceraro....lacerar lecarni Delfiglio mio!

Quando

ilperchènechiesi, Coipugniall’ancheecollaceliainbocca

Mirisposer beffardi:"Erasospetto D’avertramato controilRe.'

ilvili,

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-

70

-Nè

ilvidipiù.Giornoper giornoin vetta Diquellarupe1’aspettòsuamadre,

E

guardava guardava, ed ogninotte

A

ripetermisempre:ilcormcldice.

m’ inganna;eimorì!Son quattrogiorni

Che

adunsospiro,aunapreghiera,a undetto Piùnonaprialelabbra:eiersuqueste

Antiche bracciadall'angosciaaffrante,

Ella d'angosciamispirò.

Domani

Saròsolonelmondo.Ahi cheparola,

Che

parola amarissima,signore!

Viversolocosìfraquesterupi,

Colla vecchiezza,collavoroequesta

Spinasulcor!

Voimi chiedeteilpasso I)iLagoncgro?"eP accennò

poidisse:

"Vi scorgaIddio,

ma

questoDiopregate

Che

nons’inebridelsuocielo,eguardi Purtalvoltaquaggiù.Povera Agnese!

Poverofigliomio!

Carloinpiùneri

Turbamentisichiuse;a’suoirivenne:

Fu

ripresoilcammin.

Ma

quelvegliardo, Queltorturato,quellamortaequello

Acrebagliordirusticalucerna

Gliriddanoalpensier

come

un funereo Ballodispettri;e fralariddaun ghigno

Gelido, scaltroesenzafineamaro,

-

71

-Qualdiuu desputoilghigno:esuquel buio,

Suquella ridila,oltrequelghigno,un’aura

Suquella ridila,oltrequelghigno,un’aura

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