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IL PRINCIPIO DELLA FINE

Nel documento SPEDIZIONE DI \S APRI (pagine 114-180)

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"Vien’ qui,miobuono amico.All’aure, all’erbe,

Aifiori,agliastri,atuttecosebelle

Incui

ponemmo

ognigentildesio

Diamo

ilnostrocongedo.

Un

giornoforse,

Un

altrogiornoancor,poi...non m’illudo, Ilfaremonoipur questoviaggio Perl’altromondo. Oggisivinse:amaro Scherno questavittoria!

E

poichesoli Ancoilpòpoicilasciaincuifidammo,

E

come s’amanlaconsorteeifigli

Ama

P obbrobriodellasuacatena,

Che

cirestaasperar?Giovane amico.

Tu

ilsaiquelcheciresta.' 'Iosochetutti

Pellegrinisiamnoi:tracciataognuno Nellavalledeltempo halasuavia,

Ha

lasua meta.Sealmiopicciolcorso

-100

-Fu

ilsagrificioperlapatriainditto, Licealmiocorcheinlaiprorompaov’ io Perirdeggia peressa ?Ahi!

ma

piùbella

Ed

augurosamiparria lamorte Se nonfosseilpensierd’una deserta

Creatura cheattende...

E

inostrivoti, Clelia,ilnostroavvenir?quella casetta

Insullaspiaggia,quellavecchiabarca

Usa

cullarciinmezzoal

mar

lasera, Queltenerousignuol,queidolciaccordi

Dell’arpatua,quell’obliarciappieno

Dinoimedesmi...iltrepidoesecreto

Intrecciardelepalme,iltuosilenzio

Lungoepensoso,ilmio commosso accento Rottodal pianto...equell’onde, quelcielo.

Quelgirdietroallenostrealmerapite

D’ognibellezza...e poidisgiunti,epoi

Vivere indarnodisperanza,epoi

Non

vedercimaipiù!

— Dammi

ladestra.

Miocondottiero,ea

me

tuilcredi,iolieto Soudelmartirio,

ma

segliocchiintendo

A

qualche cosacheèdilàdalmare.

Che

vuoi,mio condottier?giàteiconfesso...

Iononvorreimorir.

"

Similemente,

Lungo

ilruscellodiPadùlaassisi Ragionava!!fralorCarloequelraggio

-

101

-Di giovanezza a tramontarvicino,

IlgarzondiLiguria.

E

fulasera Che successealconflitto.

Allor cheinquelle

Ingenue rimembranzeilcorbatteva

Del giovanettoechelasua parola

Sifeapiùtriste,ingransilenzioaccolto

Carlo rimaseameditarleocculte

Ingiustiziedelfato.Indiallesoglie Della ragionbattea,batteachiedendo

La

solvitricesillaba,lachiave Diterribilienigmi.

A

che,pensava,

A

che,seinreibagordiilsuofalerno Tracannailviolento,eilturpe schiavo

(Animabruta)va lambendoillaccio Di sueritorte,eilparassitoesclama:

Ventreeriposo...a chedifielsoltanto

AbbeveratalaVirtude?equesto

Ligure giovanettoincuisipiacque

Rifarlostampo d’UrielcIddio,( 47

) Fiordimodestia,corrispostoamante

E

piendipatriacarità,dannato

A

morirecosi

come

unaface Cui spegneilvento?

A

che

Tamaro

sprezzo Di quel misero vulgo ondesi

muore

?

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-

ll>2

-Giustiziainver questanontìa...Vendetta

Forse d’un

nume

?Intalcredenzaalmanco AssonnavanoildubbioiprischiElleui,

E

lasuperbafantasiacheall’

uomo

Dièlapossanzadisfidarl’Olimpo,

Inognidanno immeritatoilcenno

LeggeadiqualchePc'itadeoffesa!

Or

v’hachiaffermachedalvecchioceppo Ilmal proceda, e chel’antico

Adamo

Siriversinelnuovo,esiriversi Diuturnamente.

E

siapurver

talvero

A me

che apprende?laVirtùdispine Incoronatael’empioinsuebaldanze

Avventuroso, non saran pursempre

Un

spettacoloinfondo?Ahi

ma

nonesso Certo m’affanna, perocché grancose

La

ragiondelmartirioelafidanza Nell’avvenirmiscopre.Ildubbio,ilsolo Che l’animaconvelleem’arronciglia

Le

midolleda tempoèildir:

ma

questo Avvenire percuimartirecado,

Iolovedrò? vedrò questafinale

Palingenesigrande,olafenice

Dal suo rogononfiachesiridesti?

Crisalide crisalide,tupure

Sìpiccioletta,a

me

prenunziarcane Luminoseventure...elasperanza

ina

-Mi

rispuntanell’alma,etempo espazio Sidileguan piùsempre, el’Infinito

Mi

balenasugliocchi...ohbasta,basta

Assai stanco sonio!

Poscia,converse

Nel giovanettolepupilleastratte,

Sifepiù scuroemormorò:

"

Siacaso,

Provvidenza odestin,questoèben vero:

Che ognun chein

me

siavvenne,edallemie Maritò suevicende,altrononcolse

Cheildoloreolamorte!

Ho

sonno,hosonno...

Va’tuLorenzo,evigiliconteco

Lo

stuoldeinostri;eseilnemicoassale, Vieniemidesta:ioquistarò.”

Sulnudo Terren prosteseladomata salma

E

un gran soporloincolse.

E

quellanotte

Ebbe

l’ultimosogno,edinquelsogno, Piendiluttoepresagi,eglisua

madre

Vide,eTeresaeilgenitorvenuti

Dalla casadeimortiavisitarlo;

E

piangevanotutti.

"Ah

dall’infausto Lidofuggi,seilpuoi,fuggi,oconcetto

Dallevisceremie:

P

ultimoscempio

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UH -Quitisovrasta,nèmaturoèilgiorno

Dell’ italoriscatto.

A

chetiadopri?

Tu

chesperi,chefai?perlecarezze

Che

t’avestida

me

neltempolieto, Perlamemoriadeituoicariestinti, Per1’

amor

dituamadre,ordall’infausto Lidofuggietisalva"

"

E

chefavelli, Miserrima parente? atalvergogna

Non

m’ educavi;ilmiodestiliqualsia Uop’èsicompia,"egliesclamava.

E

glialtri

A

contemplarlotaciturni,immoti...

E

piangevanotutti.

Un

romor greve Ruppegli

P

altosonno.Ei,sulproteso Gomitoeretto,a speculard’intorno Lestoilguardoespediva,ctrefigure

Staviuigliavista.Alsuoprolissoenero

Paludamento edallachiomaintonsa

Una

segnarpareva unsacerdote,

Ma

l’altra

uom

d’armediborboniemostre Precinto,equellachelorfeadascorta

ErailfidosuoRenzo.

"Insudalpoggio,

Questinarrò,saicheaspiarvegliava

Tuttevicende:edeccoanzidell'alba

Rombar

disquille,eluminosetede,

-

105

-E

armigero tumulto.Eraditonile Avversarie che preso hannolor

campo

Giù nelavalle.

Ad

avvisartenratto

Movea

dalloco,allorche a

me

difronte

Ambo

costorsiappalesaro.-Alduce (Fulordimando),ogarzoncel,vorresti

Esserneguida?araldisiam,gran cose

Tutte a piovostroapporterai!,s’ein’ode."

-Carlofeun cenno,eilbattagliernemico Espose:

’Ilrene

manda;

egliviassente Liberoscampo, efelloniaviassolve,

Solchevigarbia sua ragionsopporvi.

Un

contramillesiete:odiolaplebe Per

amor

nonvirende,enoncol

nome

Dimasnadierviappella? Ecco, auostr'armi

Le

suegiugnoev'incalza:eccoatorrenti Suvoil’osteimperversa.

A

chedalvero Torcere,odegnidimigliorfortuna,

Le

cigliainferme?udite,udite:alvostro Malagevoldivisoapertamente

Ostanoifati;

ma

ilcozzarcoifati Forseèda saggi?oateforsed’inganni

Tesselaspeme unvel,chepiùnonscorgi

Or

1*appressarsidelatuasconfitta ?

"

E

chedicesti(con sullabbrounriso Melanconicoecalmo),echedicesti ?

li

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-

ioti

_

A

lui Carlorispose:èmiodesiro

La

gloria forse?Iogiuro(ioche piùnulla Speroetemo quaggiù),rotteotrionfi, Lauriebiasminonfflrdelmio gran sogno

Le

miserrimelarve!Amoreggiando

Un

pensierodiDio cheallamiavita

E

vita,esoffio,erapimentoegioia Unicafu,sperainelmiosecreto

Che

all’egrapatriaalfinpotutoavessi Ridarlapriscamaestàlatina!

E

venni,evidi,e v’ebbiallastupenda

Comunion

deiliberichiamato.

Perchè nerepulsaste,ecome belve

Ne

cacciatesul

monte?

odolavoce Dellostraniero:inun

medesmo campo

Dei padriloroilcenerenon

dorme?

Figlinon sonod’una

Madre

entrambi? Va’ perlodiodelciel,torna,guerriero,

Non

alre,nonalre:giùfraleturbe Riedi,labenda alacerarchealguardo

Or

deifratellidelfraternocozzo

La

torpedine asconde,elacivile Menade. Ovvero,se incroll&bilfia Inlor1’empiotalento,iodibuon grado

Cedo

ilferroagl’illusi,elamia morte Perdonoatuttisedalormiviene:

Non

cosi,noncosìquandoglisgherri,

107

Che

clieroa prezzo animaebrandoaltruce Tonnentator delanatalmiaterra, Civerrannodicontra...Alsoldavanti

Noi pugnando staremo,alsolcheè

V

occhio D’ alcun giudiceeterno,insinchetutti

(Questo prometto,e1’atterrem,eh’ iosperi)

Cadrem...cadremliberiecheti.Allora Ti risovvengadellamiaparola,

0

battagliero,ese lealtusei, Inmezzoal

mondo

laripeti:èvasta L’almadelprode,eaugustaassailaterra;

Algrande agonch’ostiavolenteintride

Eidisueveneun gran pensierlotragge, Chè perboriadilustroedigrandigie,

0

perlavana ciurmerla d’un

nome Non

si

muore

così.”

Stava sospeso

L'altro,einbattaglia dipensiervolgea

Visibilmente, senon chedell’ara Ilministrochegliattiel’esitanze Del compagnoalmessaggioivaspiando,

Con superbaumiltà,sguardieparole CotalvolsealProscritto:

*Audace sempre

La

disperanza,dissennatoildetto Clieviensullabbrosel’orgoglioispira,

E

martiriochiamarl’opereinverse

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I0S

-Buon

consigliononè.

Tu come

scorpio (Alvernonmento)ilvelenosodardo

Misero!interitorcienontiavvedi,

0

seildiscerni,ate

medesmo

ilneghi.

Apostolotiavvisi,emipertinace

Delirioèlatuafede,acuituschiavo,

A nome

purdilibertà,leavite Libertàdellegentiinrealicenza

Mutartiadopri,ecolpensiersuperbo Stringiunalarvachetipar persona.

Va’:tentaIddio:pertetronoedelubro

Vantil’empia Ragione,equellaCirce

Nell’abissoovesogniunaltroabisso

Ti scaverà:scomponiordineecose,

Scannaifratelli,alprincipecontendi

Quella corona chegliviendalcielo:

Ardisci,ardisci:altuonefarioassunto

Maledicofrattanto,csultuocapo

10l’anatèma impreco."

”Impreca:èilfischio

Delrettilecotesto,allorche indarno

Dall’imolotoincuitorcesuespire

All’aquilache passainvidiailvolo.

Sacerdote,che vuoi?Già nonv’è

campo

Da

misurarci:lavostr’araèinfranta, 11vostroIddionon èpiviilnostro.Indarno IVatterrirmipresumi:ornonèiltempo

10»

-DiGiordanoed'Arnaldo,enonilsacro

Spettrodi

Torquemada

oilsuonotturno Tribunalcisgomenta.

Ad

ogniciglio Ilmaleficiode’ levitièaperto,

Che

l'umano pensiero ètalrubello Cui

domar

nonbastate,eilvecchiogiogo Chedibronzosperaste,eradicreta...”

E

pilidicervolea;

ma

ruppe a mezzo Quel suo verbol’accorrerefrettoso

D'un suo gagliardo che venia sciamando:

"Ilnemico!ilnemico!a repentine

Mosse neincoglie,enecostringe,etenta Insueperfideretiavvilupparci.

Fremon

concordiinostri...atrattar

Tarmi

Fuor cheiltuo cennoaltronon manca."

Ilbrando Rattoilducelevò,mentreneimessi

Dardeggiandocogliocchi,elaguaina

Scagliandoalsuol:"questo,dicea,ben questo

È

T estremo responso ond’ioviassenno,"

E

disubitoirruppe.

Era gremito D’avverseschiereedinfiniteilcampo:

All’apparirdelCapoilvalorprisco

SidestòneiTrecento,efolgorando r.

Turbinàrsulnemico.

Ecco:giàsfatta

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HO

-Una

legione,un’altraancor: sfondate Già sonl’ultimefile...un’altravolta Sulnumeroilvalorpar chesoperchi.

Ma

pugna a pugnasopraggiun.se,esangue Sopra sangue sgorgò.

Nova

caterva Di borbonie masnade,eognorpiùsempre

Nov’osteincalza,intìnch’estenuata

Assaidel

campo

intornoivaperdendo L’eroica squadra,orsegnoallagran pioggia

Deiroventimetalli,orpettoapetto,

Qualdoricodrappel,

menando

ilferro, Largainvalidelsuosangue.

Eran Trecento,

Or

son novanta.Sull’

immonda

arena GiacelasalmadiNegron(*8

)distesa Perventicolpitraforatailseno, Frantodipallaall’omerosinistro

E

ilbuon Lorenzo,equaldipiùgran nerbo Fe T ardueprove,oper piaga o per morte

Scemo

hadisèl’indomitafalange.

Quell’avanzodeisuoiCarlo aconsulta

Chiamò

fuordellamischia,efraduestrade Poselascelta:oindisperatamorte

Trovarl’ultimoscampo,efarpiù acerbo

Costarquell’olocaustoall’inimico,

O

superl’ertatrafugarsiincerca Di

men

rupignagente,atentarl’opra

-

HI

Qui nonsortitafralemarzieschiatte

Dellebruziecontrade.

Assentirtutti

All’ultimopartito,e

come

nova

Speme

litraggo,eirrevocabilvoglia Diprovarnegliestremi,alìuontanoso

Bonvitacol( 49

)portarl’orma randagia.

Quando

lafaldaorientaidelcolle Superardiconcerto,insullacresta

Eccodiun balzoassisoilvedovato VecchiodiLagonegro, e aluid’accosto Rittainpiè,fissoalciell’occhiodifuoco,

Colcrindiffusoalvento,unafigura

Divagabonda verginefuvista,

Meravigliosa.

Non

diceaparola,

Ma

ilpiglio,ilguardoequell’immota posa L'avvisarono,etalparve pertutti,

Estaticao demente.

Ogun

fesosta

E

aquell’anticoaddimandò,chifosse,

Come

e daquandoinqueldirupo ascesa Quellaraminga?

Eglinarrò:chealgolfo

Di Tarantosbarcata,assaipermonti

Errarfuvista,eignotaera,edignota

Persililapiaggiaonde movea, che scema

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112

-Ditutteforzenellasuacapanna

La

siraccolse,eancorachédisenno Già nonintegra,conrottoplorato

E

conansiasìforteivapregando Al drappeldeiTrecentoeilascorgesse,

Che pertredì1'ebbesoffolta,alquarto Misericordiadicosteilovinse,

La

chiamòfiglia,ealsuovolersiarrese.

Tacque,eun gridosiudì:fudiLorenzo

Cheinquelconvulsocorpicciuoldisfatto (Quanto mutata daColeiche un giorno Di suegrazieesplendorlocirconfuse!)

RavvisòlasuaClelia,e conpietoso

Impeto urtòlebande,esìconi’era

Tuttodisangueelagrime cosparso

Allibìdispavento, cfralebraccia

I/infortuuataverginesichiuse.

Non

feceverbo,non

mutò

sua posta Clelia:videilgarzon percuigiàtanto

Ebbe

sognatocdoloratoindarno;

A

cuiposposto aveaquelgrandeamore Dellasuavita,lafedelparente;

Videilsuo sangue,erise...equelsuoriso

Parve più acerbod’ognipiantoumano.

-113

-Intermezzo

V.

ORA

TRISTE.

1 .

L’ ombresiallungaligiùperlecontrade,

Nellanebbiaenelsonnoèlacittade:(

M

) Ilconsuetosigarofumando

Gliannitrascorsiiovo

rammemorando:

E

squillanToresulleguglieestreme, Iltizzodelcaminincrepitae

geme

;

Dellavicinacattedralleporte

Sbattonoalvento e parlanodimorte...

Larve speranzemi susurran: vale;

E

iltediodellavitaecco miassale!

il.

Frailogorivolumi onde

m’è

chiaro

Che

scienzaèsaper d’essereignaro.

Vegliocercando invancolladevota

Mentedelmiolavorl’ultimanota.

Picciolatelaegliè,nè ancorfornita,

ChelaspoladegliestriioP ho smarrita; Picciolatela...etantoiol’hosudata,

Che

fulostentod’ognimia giornata!

Le mieveglie,imieisogni,ivotimiei...

Tutto cheiosonoeli’ebbe.

E

chenonfei?

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- IN

III.

A

tesser lesuetrameiufilad’oro Io gliaburnicercaiileigrecoalloro;

Virgilio

mi

donò l’onda d’argento

A

farpiùlindoilsuocongegnamento;

Ad

esser tessitorvagoefedele ChiesiaCatullounsorsod’idromele;

E

orche freddoripassoilmiotessuto, Sento chel’olioel’opraiociho perduto!

Sontreannichelogorolamente...

Faccio,rifaccio,enou hofattoniente!

IV.

E

dirch’iomisperaigiungerlameta!

E

dirch’io

mi

speraid’esserpoeta!

E

sealcunmi dicea:l’etàbeffarda /

Poveroilluso!agliestrituoinon guarda; Io,gliocchialzandoalciellimpido eterso,

Come

unpiccioloredell’universo, Sentiachesull’etàscetticaefella

Ridea Natura, ediorideaconella...

Poiguardava

mia

madre,ifior,gliaugelli,

E

sullabbroveniencantinovelli.

-

115

-T.

E

ilcaos,ilsonno,ilfolgore,labrina, Ilgranellodisabbia elamarina,

Ilturbinedell’Alpi e l’Etnamio

Mi

dissercoseche sapeandiDio.

E

piendiDiomivolsiallasovrana Dituttecosepoi:l’animaumana!

Ma

ilvecchiopigrochetemeal’avello, Ilgiovilifalsoche nomaifratello,

E

una caravolubilefanciulla...

Mi

dissercosechesapeandinulla!

vi.

dubitai:pur dentro a

me

sentia

Un

sensoignotodimelanconia,

E

ilmio

poema

atessermi ponea

Che

mio padrelontanleggercredea;

Ben

seicredea che primaeh’ eimorisse QuestoconfortoIddioglielconsentisse!

Or, piùbeffardoilsecolodiventa...

Con

lasuafede lamia fedeèspenta;

Mio

padreèmorto,lasperanzaèita,

E

laspoladegliestriiol’hosmarrita!

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HO

-VII.

E

fusfagiolicheuna notaamorosa

Avea

per

me

lagracilemimosa, Ilriocheva,ilei

mar Tonda

tranquilla, L’aura che odora ed Espcro chebrilla:

Or

T auraèmorta, ognilucenzaèun’ombra,

Un

gransilenziol’universoingombra;

L’ Isideche per

me

fusìgioconda(6‘)

Or

s’iolatentodimisterioabbonda...

«Ch’iotivagheggiassenti:ormitisvela...» Ridelamaga,epiùepiùsicela.

mi.

Ah

quantevoltea

me

stessogiurai Di noncantar,dinon sognarpiùmai!

Ma

sea mezzoèlanotte,ilmio pensiero Destasi,erugge,edelperdutoimpero

Ragionmi chiede; ond’iorifarcon pena

Provodegliestriancor l’aurea catena;

E

un’altravoltasuscitodalcore

Le

bellee mortevisiond’amore...

Ma

poicheè l’alba, e ch’iomi guardointorno, Tuttosparisceall’apparirdelgiorno!

-

117

-IX.

Non

mirestavacheun'intimacura,

L’amor

pudicod’una creatura;

E

stendermifud’uopoun negrovelo Suquell’affettoche sapeadicielo...

Quelvelfusteso:

ma

sechiederlice, Dimmi,tucheilvolesti,orseifelice?

Ahil’auraèfredda,ognibelraggioèun’ombra,

Un

gransilenziol’universoingombra...

Mio padreèmorto,lasperanzaèita,

E

laspoladegliestriiol’hosmarrita!

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CANTO

VI.

IL SACRIFICIO.

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Perbalzeignudo,ecampiaridiebrulli

Scoscendimentiilsuo cannnin prosegue

L’imperterritostuolinonleferite

0

iltravaglioildomAr, non purlatema Del vederpeggio.Allorcheun gran disegno

Occupal'almaeun granvolerloregge, Forsespasmo nonv’è,non v’ètravaglio

Che

lafibradell’uompieghiorallenti:

O

forseèquell’ardoreh' oltreogniguisa Neltessutomortaivibra lospirto

Quando

nell’ansia dell’eventoilpigio

Tempo

rincalza,ea segno ultimoanela.

Cosa grandeèilvoler!similianumi Pendercipuò:nonlascienzailpuote,

Non

l’ingegnocheiltuttoeilnuHaindaga, Tantalo eternounsorsoinvancercando

Allagransete,efaparerciinane

Foglia cheilsoffiod’Aquilon disperde!

16

134

-Dietroil

muto

drappel,(laisuoferito tiarzon sorretta e dall’afflittoveglio DiLagonegro,anch’ellaivafrattanto

La

vergindiLiguria,edelirava Costeisommessamente:

"Iol’hocercato

Col primoraggiodelinattin;conquello

Delsolchemuore...Quanto

mar

trascorsi, Quanti innumerigioghiinvanchiedendo

Una

tracciadilui!

Dammi,

pietosa

Madre

diDio,tucheildolorprovasti,

Dammi

chesalvolorinvenga

;edove

Questo m’assentialdolorosopatto

Ch’io più nonsiaperluiquellasuadolce

Cleliadiundì,cheunarivaisuperba

Mi

contendailsuocor,ch’eipiùnon abbia Per

me

chelapietateodellosprezzo L'acerbissimaoffesa;accetto,o santa

Madre,ilcaliceamaro:iopoveretta

Non

dirònulla...piangerò:ches’anco Finlelagrimemieglisienrampogna,

Speronon piangerò,solche redento

Da

ognirischioloveggaedallamorte.

Da

ognirischioloveggaedallamorte.

Nel documento SPEDIZIONE DI \S APRI (pagine 114-180)

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