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!

CARLO PISACANE

/

E

i

SPEDIZIONE DI \S APRI

PO

IO

METTO

ELIODORO LOMBARDI.

ijuxv«ibÌR«jus**digiti.viri,pròI.iIìDiip.ioti*

l'nriniu possoroiirunivi ?pulItorrimaprinium

Di.mnr<'iti|u<‘datomi ventri . .»

VlUQII.ln,JSneidt,libIX

FIRENZE,

t '

TIPOGRAFIA m

G.Il

ARMERÀ.

VI» F.onj».K“O».

1867.

Prezzo:Lire2.60.

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CARLO PISACANE

E

LA SPEDIZIONE DI SAPRI.

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CARLO PISACANE

E

LA SPEDIZIONE DI SAPRI

POEMETTO

DI

ELIODORO LOMBARDI.

«Qu*vobis. qua;diffna,tiri,prò talibus ausis Premiaposserearsolvi ?pulcherrimaprimum Di,moresque dabant vostri *

Virgilio..Cnttde,lib.IX.

FIRENZE, TIPOGRAFIA

diG.

BARBÈRA.

Via Faenza,N°66. ^

t

\

» x

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(9)
(10)

A MARSALA SUA PATRIA

CONREVERENTEAFFETTO

L’AUTORE.

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(11)
(12)

AVVERTENZA.

Perchè

è

usanza

dellemoltitudini

magnificare

piùilsuccesso

che

ilsacrifizio,ei

mi parve

de- bitodi

poeta

loinvertireitermini, e far

mani-

festo,

per

(piantolepiccioletteforze

mel

consen- tirono,

come

lafigura del

martire più

venerabile riesca,abbencliè più

modesta,

ecertopiù

mo- ralmente

efficace

che non

quella

medesima

del legittimo trionfatore.

Però, se inCarlo

Pisacane mi

studiairitrarre l’idealedelmartiriocivile,volli,neglialtriper-

sonaggi

del

poemetto,

l’

intimo

contrasto signi- ficaretragli affettiprivati e quello della patria, che, perchi

bene

sa attingervi,

può

divenire

sorgente

displendide e naturali ispirazioni, e di bellezzepoetiche

non

superabili.

Ebbe

taluno avvertitoche,nelpresentela- voro,epiùnel

protagonista

di esso,

abbondino

(13)

vili

quelleindagini speculative

onde

lospiritoirre- quieto

va perscrutando

lecause occulte,e

non

di

rado

inesplicabili,

che governano

glieventi

umani;

ilche,spero,

non tornerà

disdicevolea chirifletta,

come

almeraviglioso

sopraumano

sia

oggi da

sostituirenell’arteil

meraviglioso

dellaRagione,

che

dubita,siagita,e

con tenace

cupidità studia e ritentail

mistero

dell’Essere e della natura,oi

problemi non manco

ardui e faticosi del

mondo

morale.

Quanto

più

toccando

del

Martire

diSanza,

commendevole non

per

l’azione

come per

laidea mirifica

che

loinfor-

mava, per

loistintocontemplativo, e quella dot- trina alcerto

non comune onde possono

far fedeiSaggiSociali

che

diluici

rimangono!

Pisacano mi parvo come

la sintesidi

due

tipi:Scienza e Carità

Pensiero

ed Opera:

Sciett- tiaaine charitateinflat;Charilas sinescicntiaaber-

rai:cotale

veramente me

lorivelaronolesue imprese, i suoiscritti, lesue

massime,

lasua fine,e

però

loreputai

degnissimo

di

vera ed

alta poesia.

in’intrattengo a difenderelasceltadel- 1’

argu mento,

inciò

che

si

rapporta

allasua con-

temporaneità. Mi parrebbe

fuori

tempo una

dissertazione

contro

ipregiudizi delle vecchie scuole su talproposito; e

dove

i poeti Orfici

(14)

IX

dell’anticaGrecia, itrovatori dell’Evo

medio, ed

assai poeti dell’etànostra,co’ loro

esempj non

assentissero la

convenienza

dei subbietti

contemporanei

nelle

materie

artistichedi

argo- mento

civile,ei

mi gioverebbe rimandare

illet- tore a

quanto ne

diceil Giordani, inquella nobilissima orazione

per

leBelle Arti,

che

ilva- lent’

uomo

recitava nell’

Accademia Bolognese

ildì

26 giugno

1806.

(Vedi

voi.I,pag.181.

Milano,

Borroni

e Scotti.)

E

poi,

un

vasto

componimento

epicoil

mio non

è;sibbene

un

semplice

poemetto che

più lirico

che

narrativo

mi piacerebbe addimandare;

egliè

come un frammento

di quella

nuova Rap-

sodia,dalla

quale prendendo

sue

mosse

il

poeta

dell’avvenire, gl’interverrà significare1’

epopea

della

Umanità,

elemirabiliscene ritrarre ele titanichefiguredi queigagliardi che,

propu-

gnatori deidiritti dell’

uomo,

dallaRivoluzione socialedell’

ottantanove

insino alle

ultime im-

prese dello italico

Risorgimento, per

leviedel trionfo,più spesso

per

quelle del martirio, furon vistisuccedersi.

Ma,

e cotesta

grande

epopea,

potrebbe dun- que

in

un periodo

forsea noi

poco

lontano,

com-

pariredavvero, e ripetere a

buon

dirittoil

suo

posto nelle

moderne

letterature,

contro

laesti-

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(15)

inazione di coloro

che

incompatibileai

tempi

no- stri,anzi

morta per sempre, reputarono

1’epica poesia?

Non

è questo, penso,il

luogo più acconcio

a svolgere

un tema

sìrilevante:

avverto

solo

che non

sisiatanto corrivia

confondere

1’essenza d’

un componimento con

la

forma

di esso.

Perchè,

sebbene

io

pure

impossibile estimiil ritorno franoid’un’

epopea

classicao

roman-

zesca,

ne reputo

pertanto possibilissima una,

che

sia

nuova

di

forme

e d’

intendimento,

e che, col

linguaggio

del Vico,

Epopea umana

potriasi

denominare. Ma questo

è

argumento

diseriatrattazione,epiù

che ad una

semplice

avvertenza non

si

convenga

:

vengo

al

mio

Pisacane.

Inquel

che riguarda

lostile,

aborrente per

indole e

per

sistema

da ogni

studioesclusivo, e

cercando tenermi lontano

così dalle strane iperboli edaimiserevoli delirainentidialcuni novatori,

come

dagliscrupolifastidiosiedalle

pedantesche

leziosagginidi

non

pochi

conserva-

tori,ei

mi venne dato

discorgere,

o

eh’io

m’

in- ganni,

che

in

una

giudiziosafusione delle

forme

antiche e giovani

sempre

dell’arte

Greco-

latinacoll’affettoecoll’

anima

dei

tempi

nuovi, sia

oggi da

rintracciareilcolore, ilprofiloe

(16)

XI

l’

atteggiamento che

soli

convengano

alla

mo- derna

poesia;efuil

massimo

deiprecetti

che imposi

a

me

stessoneldettarelaspedizione di Sapri, e

che

dubitod’

aver saputo con pieno accorgimento

e

con

feliceresultato applicare:

ma

èsìdifficil cosail

connubio da me

accen- nato,

che

gli

anni

soltantoel’

operosa maturità

neglistudidella

forma possono

rendere,a

mio

avviso,

capace

ditanto

F ingegno,

sia

pur mi-

rabile,di

uno

scrittore.

Dichiaro

finalmente, che,

come ogni opera

d’arte,il

mio poemetto

è

misto

diveritàsto- ricaed’invenzione.

Serbandomi

fedelissimo alla realtà degli

avvenimenti

in

quanto concerne

la parte istorica della impresa,nel resto,

che

esce affattodall’

àmbito

dellatradizione, etocca della vita

intima

e delle

avventure domestiche

de’miei personaggi,stimai

convenevol

cosa

non curarmi

dialtro

fuorché

del verosimile;

epperò creando

quasila

leggenda, mi

valsidiquella facoltà ac-

cordata

a

chiunque

trattiun’

opera

d’

immagi-

nazione,lafacoltàinventrice.

Ed ora non mi rimane che

diaffidarmialla criticaonesta de’mieilettori;dicoonesta,

per

distinguerla

da

quella,

che

coll’acre indifferenza dello

anatomista

e colla gelidaanalisidelretore

o

del

grammatico, esamina

e sentenzia;o

da

quel-

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(17)

XII

1’altra(peggio!)

che ad

un'ora fuggitiva di

buono

odi triste

umore,

piacesi

abbandonare sovente

ilgiudiziod’

una produzione, che

forse costò anni, fatichee

angosce

senza

compensi

al

povero

poeta.

Cremona,4giugno1867.

(18)

CANTO

I.

% L’

IDILLIO DI DUE ANIME

K

IL ROMITO D’ALBARO.

1

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(19)
(20)

E

quell’oradeldì,quandoindistinte Voci al’intimocorvan ripetendo:

Ama,

spera,perdona; e son dueleni Crepuscolidipace,animaecielo.

È

l’orachesulgolfoinuna queta Lassitudine parche s’abbandoni

Genovabella.Ilmare,inclitospeglio

Ove

sipiaceinitidiriflessi Interrogardisuemarmoree forme Quella superba,apoco a pocoinfosca,

E

s’apparecchia al’aureamicheeal’ombre D’unasera d’Italia.

Oh

veramente,

Una

festadicantiediprofumi Sonleligurisponde,inquestiameni Vespri cheallegranl’estuosogiugno:

E

l’etàcheneldubbio egramareggia L’assiduoverdelaBellezzaimpara!

(21)

Pressolacostadell’ondosa Foce,"'

Diplataniedisalciinghirlandata,

Sorgeun’erma dimora:èl’umiltetto Ove,simileauna pensosaalcèa, Timidamente,edela

madre

alfianco Cleliasenvive,unamodesta Grazia DelligureOrcomèno.5

A

leirapito

Fu

dal’csiglioepoida morteilpadre.

Quando

l’ultimavoltainpaurosi Presentimenti,alascherzante ignara

Suiceniliocchi eideponevailbacio

Che nonritorna più,latcnerella

Non

contava cheunlustro.Oggileavanza Del paternosembianteuna remota Notizia,che ognidisifapiùchiara

Pervirtùdidolornelsuopensiere.

Diecianniorsonch’eglipartì;quattr’anni

Che

fraP ElveticheAlpi,invancolviso CercandoecolrespirPitalebrezze,

Su venaleorigliarchiuseleciglia;

E

ladehilconsorte,equesta nata Dell’ esule,compagnealtrenon hanno

Che

lamemoriafuord’ognisperanza, L’ opacasolitudine,elastanca

*VedileNoteinfinenivolume.

(22)

Povertà d’ognigiorno.

Allordieilverno

Piùdisqualloreabbonda,eilreobisogno

Urge

per case epertuguri,allume Discarsalampa, produceanlenotti

Lunghissime,ambidue raccomandando

A

l’ingratolavorl’arduadimane:

Ed

eransole,elacasettaalvento Parea gemesse,il

mar

battealesponde Inlamentevol metro egià,non rade

Volte,colrugghioeilruirn'oselvaggio

L’uraganoatterrialevigilanti.

Però,non l’ombrapoveretta,oilchiuso

Avvicendarsidelesue giornate

La

tersissima offuscaalmadiClelia:

Piùvivoinleiquanto più ascosoèillume Dileggiadria,chedoveinsuodiletto

Nido securalamodestia alberga

E

l’innocenza,alfuriar d’ avversi Eventiilfiordelabeltànon muore.

Ma

sonduelune:ealmiteusignoletto

Che

conP

amor

dell’orfanamutati

Ebbe

gliamoridelsuonido,all’arpa Cuigià fidarsolevaogni secreto

Ritmo,eaquelvespertinoastrosolingo

Ch’ella

come

unospirtoidoleggiava, Piùnonfuvista,ePavvertiasuamadre,

(23)

Coll’assuetaintenz'ionde l’&hun TornarCleliafanciulla.

E

chetipunge Internamente?

De

leroseegote Perchèilfiorsiscoloraeillanguidisce?

Cheseiltorboincalzardelefortune.

E

gliacristudi,eitribolatiamori Divinatricefèrl’anima mia, Bensodirti,ogentil,chetuttaapprendo Deltuonovopatir laintelligenza:

Ami,Clelia,e d’amorl’inopinata

Vertiginetestessa,edaltuosguardo

Ogni sostanzaor vientrasfigurando.

Italovolto,italocor,precoce

Sfidatordell’oceanoedelperiglio,

Conlamitebeltà diRaffaello

Ma

colsanguediDoria,onestaprole Diliguremercanteèilgiovanetto

Che aquellabuonaincesoebbelaprima.

Ultimacerto,anziimmortaifavilla.

Fuordicostumeinluipiùcarisogni,

(24)

Simpatia ched'amorlaprovvidenza Vollealdolor

compagna

onde,sì

come

Dal suorogolamisticafenice,

Piùnitidasileviepiùfeconda

DalsagrificioP amorosaPsiche.

E

questa seralìsulanativa Spiaggia,mentrediglauchibagliori

Fosforeggianol’acque,insiemledue

Armoniose creaturebelle

Van

ragionando,ed’immutabilfede, Credute a Pavvenir,fansacramento.

un moto, un guardo, unaparola,un vezzo Chequelladelicataestasiavrebbe Reso

men

pura....

Testimoniilmare

E

Pinfinito.

"

0

mio Lorenzo,iotanto

La Madonna

pregaiperl’amornostro Che,nonsoilcome, questo

amor m’ha

fatta Più devotaepiùbuona.Odimi:ilcore

Vo’neltuocordeporre

;orfanaiosono, Mia madreèvecchia....11sai:non hofratelli, Iosonpoveraesola...."

"

0

Clelia!"

"

E

madre,

E

genitortumisarai,Lorenzo, E....fratei,nonèvero?

Un

dì,seilcielo

(25)

8

Ne

vuoldisgiunti(nonturbarti,ocaro,

Non guardami

cosi),sealcunoevento Malagurosoalnostrosognoirrida,

Dimmi

cheingrembo a Dionoici

ameremo

Senzafin,senzatema....

'

11giovanetto, Cóltopuressoda paurearcane, Colordiperlasifacea nelviso;

Queisuoigrand’occhierrando ivanoingiro

Confusamente,epensierosoinatto,

Oltrealsepolcrolasuafegiurava.

Giuramenti

d’amor?

(dicelaplebe)

Spume

dimare....

Ah

noncosìdivoi Tenerispirti!

E

seildolorv’incoglie, Benediteildolor:meglio quelvostro

Amoroso

patir,chel’intelletto Co’ suoitrionfi,eilfonnidabilvóto

Che

nell’animescava,epiùsiaccresce Quantopiùl’ansiaedilsapere abbonda.

Ma

laVerginfrattanto:

"Ancordiquesto Vo’pregarti,Lorenzo:havvi unignoto

Che

lìsu’ronchidell’apricaAlbarok) Inermasolitudinegliausteri Suoidìproduce.

E

non perDio,nòcerto

(26)

9

Perl’eternasaluteivisiaccoglie

Quelfoscoabitator,chesebben molto

Ipoverellieicuri,eamiche stenda Lebracciaa’costernati,oscurevoci Erran pursulsuoconto,e apièdell’ara Maifuvistoincurvarfronteoginocchio."

"Quell’ uoin,Clelia,conosco.

'

"Inamistade

Secostrettoseitu.Spessolacosta

DiLevante1 conluigirnontivede?

Perchè?Dove? Chiilsa?....solquestoènoto

A

chit’adora:cheilfataiRomito Biecoauspicioèdimali!"

’Orsùt’acqueta,

La

miabellafantastica!Davvero Chefantastichesonlegiovanette

Quando amor

legoverna.Iostesso,oClelia, Di CarloPisacan,diquelloignoto

Che

disospettil’animat’inforsa, Mallevador sonio.Ben centoItalia Diquell’animeavesse!"

Inquellaun sprazzo

Del lunardiscoalluminòlascabra

Sponda laggiùdellaRiviera,ea manca, Sulaghiaia fu visto

Un

chetraea Qualchimaturialtissimoconsiglio,

E

par chenulladiviventeiltocchi.

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(27)

-

IO

Ma

ilbuon Lorenzo ad esclamar:

"

Non

vedi?

È

desso:èCarlo."

Ed

all’ingenuainrotti Balziilcor sussultò,quandoiltemuto Esuleagliocchigrandeggiarsivide.

Serenitàdigeloinquelsuofronte

Bianco,

ma

dipallor....(l’Etnapuresso

Ha

lesuenevi)sulelabbraunriso,

Un

cotalrisoche sapead’amaro,

tifiedevailcor,chegiànonodio,

Ma

eccelsisdegni,sapienteorgoglio

E

fastidiodel

mondo

erainquelriso.

Occhiolanguido,assorto,einsubitani

Balentalvoltasfavillante,indizio

I)’alcunpassatoondeleree procelle Mugolavano ancor dentro aquell’alma.

E

diquell’almachiadescriverfondo,

0

chigiugne acarpirl’arduosecreto ? Va’,scandagliaseilpuoi,scrutasequella

Calma

delfronteancor dentrogoverni, Se sdegnosodel

mondo

inresoluta Pacesiaccheti,oinquellapaceeivolga Altrepugnealtririschi!

Assaidel

mondo

Cercato aveanell’arduoesiglio:ovunque

La

varia

orma

stampò,dalealpigiane

(28)

-

11

-

Vetteal’arabe lande odallasoglia

D’aureipalagiall’umileabituro,

Giorno per giornodiscontrargliavvenne

Madri cheingrembosiaccoglieanlaprole Gelosamente,etremolivegliardi

La

piacanizieaccomandantia’lieti Figlide’figli,eprovvidiconsorti Che alesposefidavano glialacri Proponimenti,elatenacefede

Che aleverginiincor veglialaschietta Integritàde’verecondi amori,

E

guardiebaciepalpitiecarezze,

E

tuttecosebelleondesicrea Ilparadisod’ognigiorno,ilsaldo Tesor delafamiglia.

Ed

eiguardava,

Ed

eitacea....

soperchè,fraicari

Munnuri

eilbriodel’ospitaisoggiorno Al suo grancorsifeapiùvótoil

mondo;

E

tacevapiùsempre,eun’insueta Misericordiadisèstessoagliocchi

Traeagliilpianto,esisentiapiùsolo....

Immensamente

solo.Ei,della

Magna

Greciasbocciatoalsolmeridiano

Frugato avea superbamenteiciechi

Laberintidell’arteedisofia.171

E

che Genesi mai, cheApocalissi Dellebibbiedel

mondo

aluifuignota?

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(29)

-

li

-

Quantevolteinsuanienteeglirifece

L’incolpabileetàde’ Patriarchi, Laviolentagioventùdegl'irti Cacciatoridiplebi,elevaganti Torme,primiziedelleistorieumane!

Quantevolteilgranmito,elaselvaggia

Ma

verginebeltàdel Ramaiana Affigurarsipiacque,elatrisulca

FolgoredelTonante,ilgrecoOlimpo;

Non

cheilserenoargomentardiquello Atticospirtoacuivitaleambrosia

Fu

ilbeveraggiodellamorte!eSparta Con suegeloseparsimonie,Atene Dalversatileingegno,eRoma,ilvasto Municipiodelmondo, asprocoviglio

D'aquileonnipotenti!Eimoltoseppe,

E

adognioccultadeitàsquarciato

Ebbe

ilvelchel’avvolve:equandoinvano.

Tardo Prometeo vagolanteintraccia Delgiapeticolume,a’nonvetusti

Secoliaddisseilcupidointelletto, Tra un’immobile Fe chelaRagione Sommettervuolcollaragiondeiroghi,

E

frailDubbio cheuccide echedesòia, Persèmedesimisifeparte,echiuso

Nellasuacoscienza alle millanta

Metafisichesbieche,ealleprocaci

(30)

-

13

-

Garrulitàdelleturgidesede Diè pensosoleterga,edisèstesso

Fu

ponteficeere.

Come

neisolchi Del suo desertol’araboalmattino

Figge1’aridelabbra,esucchiailfresco

Umor

dellarugiada,eidalpresente Le rugiade suggea, suggealospirto Dell’ avvenir,conte,ditesognando,

0

terribilefrate,""onde famosa

Va

lapicciolaStilo,insincheagliocchi

D’un

altro

mondo

balenarsivide L’aureo mattino,evide:una conserta

Dipopolifamiglia,acuistupenda

ArcadifederanzailCampidoglio

Novissimo.Così,gentildiforme,

Indomitodispirto,e veleggiale

Collabarchettadell’ingegnoailiti

DellabeataCicladeche nuota

Entroilfuturo,alsocialriscatto

Fu

profetaeguerriero.

A

voisalute, CleliaeLorenzo,favellò,salute,

Fidanzatid’amor. Verràlapasca

Granded’ Italia,iod’affrettarlahofede: Colforteimenedellapatriailvostro

Consacrateinqueldì.

"

l’oigiròilguardo,

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(31)

- H - E

assaporandocolrespirlemolli Brezze delaRiviera,eglisoggiunse:

”Quiilmandorlofiorisce,ilcielsorride,

E

aquelrisodicielvoipurgioite, Beniomelso,povericori!almanco Sinceroeifossequalpervoisifinge

Quelnaturaisorriso!"

"

E

nelpaese Divostramadre(inanimitaebalda

La

vergine arincontro),enelpaese Divostra

madre?

'

A

chemitenti? ingrembo E’sichiudeivulcani,eilparadiso

Eitisfolgoraagliocchi.Ahiahi,fanciulla,

Ivi,traillumedellegrazieeigermi PiùvitalidelBello edelloamore Cova uu ercboocculto,el’uomvispunta

O

carneficeoschiavo."

"Eri

lasciaste Ilgenitor?"

*

Mio

padreèmorto."

*

Ah

forse

Dunque

la

mamma

?

"

*

La

miamadre è morta.

Che

parolaamarissima,fanciulla, Daltetroesiglioa’casalinghilari

Non

averchit’attenda!

Ed

ahim’ avvenne

(32)

-

15

-

Veramentecosì!'

"

Come

sichiama

Vostro paese?*

" Iltuo ?'

’Genova."

"Illusa!

Patriacoramisortimmo, ovelagleba

È

uncimiteri o,ilsolchelarischiara Funerea lampa,eilgransepellitore

Settegranfosseciscavò.

Tu

il

nome

Brami saperne?ilsai,fanciulla.Ascolta:

(Eamarestilleglivelaron gliocchi)

È

ilbel

nome

d’Italia.”

Oh

santamadre,

Oh

santamadredelSignor!...

ma

guarda, Eglipiange,Lorenzo.’

Iltaciturno Giovanettodalsuoloerselafronte

Trasfigurata,chèinquelcor portenti

Avea,giàtempo,d’operar costume

Ilsimbolicoverboonde quell’uno

Adombrando

veniagliacerbiveri

De

lalorterra.Inluifisoristette,

E

dirvolea.

Ma

queila

man

glistrinse, Baciolloinfrontee:

"Addio dunque, Lorenzo;

Ad

avvisartiiovenni.

Oh

tirimembra:

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(33)

-

16

-

Mezzanotte edAlbaro.

Ed

ilpensoso Andamentoripiglia.

Or

va’:sicompia, Carlo,iltuofato,equalch’eisia,fornita

L’ansiaeglistentidelcainuiin,t.’assenta

Fama

equiete.Insolitoconviva

Non

sederaitudifortunaaldesco Letizioso.

E

chetical?nonbasti

A

te

medesmo?

Nell’austerelame Deldolorenon germinalaquercia

Dalverde eterno?Altruil’ebraesolenne

Voluttàdeltrionfo;ate

Tamara

Delsagrificio:altruilearditeprove

Già dalesorticarezzateeilpronto Encomio deleplebi;atelavia Dipassione,ilplausointemerato

Delle verginimuse,el’innosacro....

Non

amiserealtezze.

0

Pisacane,

E

fuvviun giorno(dalpensier potria Queldìcadérmi?)iogliocchigiovanetti

Come

un natodell' aquilachetenti

La

primavoltailsol,nell’aureodisco I)’unastroesercitava,ederailsole

(34)

-

17

-

Dellapatria eiliDio;quando una voce Corrers’udìperlesicaniesponde

Che

iltuograncordicea,dicea lapugna

Ed

ilmartirio.

Da

queldì,sull’ora Antelucanaa’sognimieitraesti

Fidatamente:disanguigna zona

Eria’lombiprecinto,edunsorriso

D’eternità,

come

fasciadell’iri ,

Allegravailserendeltuosembiante;

suffragichiedestiovecchisalmi

Da

cimiterio,

ma

iltesorgeloso

De

lalucede’ carini.

0

Pisacane,

E

lalucedeicarmiiotipromisi Con giuramento.

Ed

ormentre

commesse

All’aureamichelesue centovele

Voga

alsuoportoliberolanave Dell’ italeventure,emillebardi

Dall’ agilibarchette aleifanfesta

Colla gioia dell’ arpe,aun’

erma

rada Sulamianavicellaiomi ritraggo

A

piangereecantarsolettamente

Le

tue memorie, nèalvoler discordi Rispondangliestri,perocché feconda

Alcultogeni'aldinostra

Musa

s

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(35)

-

18

- È

purlazollachesibevveilsangue D’ungeneroso,epiùdellauroèsacra

Del verecondo martirelapalma.

IntermezzoI.

LA SERENATA D’ITALIA.

[1857.1

0

poveropoeta,el’haicantata Sulfardell’albalatua serenata:

E

l’haicantatainMonte Biancoov’io I)ate1’appresicomevolleIddio.

Colbordone eco’sandaliferrati,

l’erfrane,perghiacciaieeperfossati

Salistiincimaenonparevistanco,

E

cantavicosìda Monte Bianco:

(36)

-

19

-

II.

'Vedo uncliiarorcheviendalamarina:

L’ aquilaèdesta,el’albas’avvicina.

Augel de1*Alpiche volandovai.

Scendiall’Italiasetuscendersai;

Scendi,vola,tiposainCampidoglio...

Rentuilconosci,checiavestiilsoglio.

Lì pressoèunvecchioche nonvuolmorire,

Perchè

mormora

sempre:ha davenire.

Vedo

unchiarorcheviendalamarina:

1/aquilaèdesta,el’albas’avvicina.

in.

E

quelvecchiogiganteèilColiseo:

A

ognun che giugneeichiede:obuonRomeo,

E

vedestipassarl’aquilad’oro Che portaalrostroun ramusceld’alloroV

Lunga

èlanotte;dellalunaa’rai Lacercosempreenonlatrovomai.

Poverovecchio,esenonvuoimorire

Renhairagion,perdi’Ellahadavenire!

Vediilchiarorcheviendalamarina?

L’aquilaèdesta,el’albas’awicina.

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(37)

-

ao

-

IV.

O

bellaMorta, acuigià l’Alpieilmare Furonsepolcroenon furonoaltare, ColcordiScipioeilcordiMasaniello,

CollospirodiDanteeMacchiavello,

Collabeltà dell’angelod’Urbino

E

coll’astropolardeltuodestino, Vien’ fuori,oMorta,acuigiàl’Alpieilmare Furonsepolcroenon furonoaltare.

Vedo

unchiarorchevici)dalamarina:

L’aquilaèdesta,el’albas’avvicina.

v.

Sento un ruggito andar per1’ariabruna:

Seitu,

magno

leondella

Laguna

?

Ma

turuggìdormendo!

Ah

sogniforse Di Rosforoe

Morèa

learditecorse ?

Or

sicantainSanMarcoiltuomartora,

E

passòcomelarvailBucintoro.

O

Pescator che peschi aPalestrina,

Ma

nonvediilchiarordellamarina?

0

PescatorchepeschiaPalestrina, L’aquilaèdesta,el’albas’avvicina.

(38)

-

21

-

VI.

Sentoun galoppo, unliberonitrito

Giù dalapartedelsebeziolito:

Galoppaeva’,Partenopeodestriero,

Seminatodipalme èiltuosentiero.

Sulespondedell’Arno,ofiorgentile, Apritialbaciodelnovelloaprile:

FiordiFerruccioediSavonarola,

Senti labrezzaalfincheticonsola?

Vediilchiarorcheviendalamarina?

L’ aquilaèdesta,e1’albas’avvicina.

vii.

Perchènon sonol’alc'ionde l’onda?

Perchè non sonlafogliavagabonda?

Lontanlontancolventoi’

me

neandrei

E

all’isoladelsolmi fermerei;

Mi

fermereia udirquellacampana

Usa

alvesprointonarlapopolana;

E

suona,ioledirei,suon d’agonia

Ad

ognimalaestrania signoria.

Vedo

unchiarorcheviendalamarina:

L’aquilaèdesta,el’albas’avvicina.

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(39)

22

Vili.

Notte pernottesullombardo piano

Move

uncarroccio;èilcarrodiLegnano.

Sfilaa’suoifianchid’

ombre

unacoorte:

È

ilgran drappello che giuròlaMorte.

Carroccio,sel’oroscoponon mente,

Mover

digiornotivedràlagente;

Verran contedelTevereallafoce

L’ aquilaantica,eduna biancacroce.

Vedo

unchiarorcheviendalamarina:

L’aquilaèdesta,el’albas’avvicina.

IX.

Affrettatiapartir,sepellitore:

VintaèlaMorte,cchilavinseèAmore.

Vatteneinpacecoltuogialloenero

Ad

allegrarqualch’altrocimitero;

E

voi,corvi,smettetedalgracchiare,

Che

ilsepolcrodivienliberoaltare:

Affrettatiapartir,sepellitore;

VintaèlaMorte,echilavinseèAmore.

Vedo

unchiarorcheviendalamarina:

L'aquila èdesta,el’albasiavvicina."

0

poveropoeta,el’haicantata Sulfardell’albalatua serenata!

(40)

CANTO

II.

I

CAVALIERI DEL POPOLO.

(41)
(42)

Come

una vaga Esperide chel’occhio Cùpidoaffiggenelscrende1’onde,

E

tuchefai,chefailassuso,ilgolfo Similementeesenzafinguardando,

Collinettad’Albero?'l(,,

E

già,purlieta Esserdèitu,cuigiovanimirteti,

E

avorni,ecrochietenerevitalbe

E

tìoralisiintreccianoghirlande.

lerose diloppe,e nongl’incensi DiCasimiraadeguanoilprofumo

Chericrea letueville,oParadiso Dellaligurecosta!

E

purte

muove

Alcundesio,però cheal

mar

tipieghi

Con

visibileistinto.

Oh

veroèdunque

Che

qualche cosadimisterioaccade Tral’astroeilfior,tralacollinaeilgolfo.

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(43)

-

!» -

Fralatenebra e Dio?

L’acquedelmare

Mandano

unrisodimelanconia, Ridongliastriconpalpitidiluce,

Ridonoifiorcon fragranze amorose;

Traversoivelidelasuabellezza

Ridel’Isideocculta.

Ed

ilsepolcro Apresiintanto,es’egliancosorrida

Ognirisospegnendo ogni vaghezza,

Amletoilsa,che laceronneilgrembo

Quando

alteschiofedeldelsuogiullare Chieselaceliache spaurailmondo.(,,)

Lassùdell’ertainvèrl’occiduafalda

Muscoso ed ermo un logoro palagio Declinandosiatterga.

Un

dì,fustanza DiqualcheAdorni,ovverdialcunFregoli,

E

delmartecivilforseiprotervi Preparamenti,ogliscomposti evviva

Strepitarondell’ orgiaentrolesale

Perfidiose.

Or

suqueimerliruota Sinistramenteilcupidoavoltoro,

E

laròccadeigrandioggiricetto

È

all’italofuggiasco,èladimora DiPisacane.

Da

levecchieguglie Spandeilprossimoborgoisuoirintocchi

Ad

avvisarcheun’oramanca,ea mezzo

(44)

-

27

-

Saràlanotte.

Un

zefironondesta Dellequereleedegliacerilefoglie;

Sulla facciadel

mar

dormonoiventi,

Dormon

tuttelecose.

E

chidelgolfo

Move

su1'onde agiganteschipassi ?

Due

fantasimibianchi.

Oh

ve’:giàillito Attingono,ristan,sogguardancome Chighigne alocodimemoriepieno...

Addio DoriaeColombo!

E

voitraeste

A

profetareoa piangere?

Silenti Passan,sonlungi,dispariscon.

Ritto, Nelpiùripostoappartamento,alvano

D’una

finestra,a specularqueimuti Appaiamentiequell’immensa pace ConlaguerranelcorstassiilProscritto,

E

la

Memoria

alui:

"Ricordiglianni

Deltuogiovaneaprii,quandotiparve Un’oasibellissimalaterra ?

Quando

alosquillodelesereun’ave Senza saperlotivernasullabbro,

E

mormorateletuepreci,ilcapo Reclinavisull’omero materno

A

Leifidandol’avvenireeaDio?

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(45)

-

2K

- E

chesogni,chepalpiti,chevita Pienadigrazie!

Or

dove sonqueigiorni, Queirapriledov’ è ? dov’ ètua

madre

? Di queltempo chefu ?"

Gliomeristrinse

Amaramente, amaramenterise,

Kd

ilcaposcrollò

come

chitorsi Prova,

ma

indarno,aun sovvenir cheattosca.

E

la

Memoria

alui:

’Ricordiilgiorno,

Volsegiàtempo,chesultuo

cammino

(Similetantoalasognata

immago De

letue notti)unafanciullaoccorse, Fiord’ingenua beltà?morivailsole,

Sovviènti ?e nelevostrealme pensose

Amor

spuntava.

O

miofratei,tidisse,

Ho

desiodeltuocore;etuglieldesti,

Ed

iltuocorneleverginee palme Ellasitenne,qualsitieneunlibro

Ove

sileggon cento arcane cose:

La

chiamavan Teresa;etuP amasti

Come

s'

ama

unavoltaunicainterra...

E

chesogni,chepalpiti,chevita Pienadigrazie!

Or

dove son quei giorni?

Quell’ apriledov’è?dov’è Teresa?

Di queltempo chefu ?"

Portòladestra

(46)

L’Esulealfronte,sicoperseilvolto,

E

piùgrevesentìl’incubapenat, *>

Chesullagodelcorglieradurata.

I’oi

come

nubidelpensicrfuggiasche Passarvedealememori giornate Di questaItaliacon assiduavece

Sortaecaduta,edallaconsciamente Redìa quel tempo,allorchead animose

Speranzeeipurcreduto,insu’lombardi(l‘’

Gioghi proruppe adebellarlefulve

Schiered’Asborgo.

E

ildìcheifortialvallo Dell’eternacittàsidierlaposta Magnanima,ediPremioalreonipote Inacerbirdelavittoriailfrutto?

Quellofuundì!Cheirrequietoimpulso D’operosi ardimentiediperigli!

Chegloriosospegnersidivite!

E

giàgliparve(ahnonfuver!)cheinfiore Tornar dovessediQuirinlapalma...

E

pensava aqueldì.

Ma

poiche1’aura Dell’avvenirlocirconfuse,unfoglio

Dal sensitrasse,vigittòlosguardo

Con mirabileanelito:poichiuso Inunpensiero,inundiqueiche sanno

Vincerdeltempoedifortunailregno, Parveeristette.Alfin

come

un veggente

(47)

-

.10

-

Levòlatestaemormorò:

"Siafatto

Ilvolerdellapatria:olariscossa

0

ilsagrificio.

Che

può darlasorte

A

chistancoèdel

mondo?

aluitrionfo

Non

èilcaderdaprode? Unico sogno Questo,chesoldimie speranzeinfrante Oggi miresta.IlGolgotanonforse

Ha

lesueglorie?"

.

E

glianditisecreti

Rispondevan conechidilamento:

Ha

lesueglorie.

Oh

sta’:batte e ribatte Anco unavoltalanotturnasquilla...

E

mezzanotte.

Un

subitofragore Giùda’ porticivien,superlescale Sipropaga,siapprossima...

"Chi viva?"

SciamailProscritto.

Ed

iterarconcordi S’odonpiùvoci:oLibertade o Morte.1,1

Brunelefronti,giùdalfrontebrune Lecapelliereagliomeridiffuse;

Subitialguardo,allemovenze,agliatti,

Insparsigruppi,arottoincesso,aoblique Orme,fraP ombreenelmisterioavvolti,

Onde

vcngon costor?chineliadduce?

(48)

:ll

- Degna

progeniedelsaturnioceppo, Procellosi,tetragoni,inquieti Cercatordiperigli,avvalorati

Meglio cheaffrantidagliavversicasi,

L’ italonerbo sondiqueivolenti

Cheall’egra patriasigiurflrdevoti.

Or

daltorvobalendelabipenne

E

dal’estraneo ghigno,or dall’ occulto

Lampo

d’unferroalibertàdevoto

0

dalmorsodeldubbio,ordalvitale *

Pungolo delafede,edaicostretti

Ozid’un’almaincuilavitaabbonda Invanamenteeinvand’oprarsistrugge.

Da

doloriesperanzeesercitati, Squallidi,occulti,vagabondi,amari

Vanno e riedonlorgiorni.

Un

grido echeggia,

Come

d’appelloinqualche ausoniolito?

Essiaccorronfestivi.Alzalainsegna

Daitrecolorqualcheanimoso?aquello

Rattointornosistringono:pr esenti Ovunqueeognora;ognorprontial’impresa:

Poisieguailbando, olaprovvidascure,

Non

monta;ilsan:dilibertatealcedro Vitaèilmartirio,edèrugiadailsangue.

Da

leclassicheun giornoared’ Elleno,

Or

diquerciaordilauroinghirlandati,

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(49)

-

32

- Movean

prolediGioveisemidei Che a Tebe, a ColeoeadIlión,temuto Feron1*epicoDelfoeilvalor greco.

Trailvetustodell’Asiaimmobildio

E

lagiovane Europailgranduello Significando,alletitauieimprese

Colla clava ecolremoivangl’immani Ercoli,iCadmieilnonfedelGiasone.

,Dellaforza edelfatoeranglieroi.

E

fuvviundiche perl’Erciniaselva, Perlesassonilandeelenormanne Varcarfurvisti,dal conviviousciti

DireCarloed’Arturoipaladini

CuidelGolgotailsegno,edilsuperbo

Fasma

digloria,edelledonneilculto Veniencompagni vagolandointraccia

Delsimboliconappo,,,) oalleventure

Che mutar cordeall’epopèadelmondo.

Dellafénondelfatoeranglieroi.

Altre gesta,altritempi:orpiùdiglorie

Non

s’illustralaclava,esepercuote, Sè

medesma

sfracella:orpiùnell’orba Fè nonsiaddormelaprometeastirpe.

(50)

-

:n

-

Altregesta,altritempi!

E

già nelbaldo Drappeldiquestiausoniacuisalute

È

ilmorir peraltruirendersalute, Preludenti a granfatiornoniscorgo

La

Ragione e

l’Amor?

gliErcoliei

Cadmi

Dellesquallideplebiionon iscorgo?

Cavalieridelpopolo,salute!

Ma

tuchevuoi,chefaitralorconquelli Ceniliguardi,equellelungheciglia

Che san d’amore, o biondo giovanetto?

Vuoifarpiagnertua

madre? È

mezzanotte:

Vigilandot’aspetta.Inunfidente

Sogno aquest’ora

mormora

iltuo

nome E

ticarezzailcrinlatuafanciulla (Poveraignara!);orva’conDio:giàilloco

Non

èperte!

Ben

sai:cotestiacerbi Quifanvotidisangue.

Ah

non èilloco Veramente perte!

Pursuquelvolto

Un

nousochediligurealterezza Chiarom’ apprende, che sebben soave Tantoilprofildelvagogiovanetto,

Ove

lochiamicaritàdipatria.

Trattarpotria,nèignobilmente,ilferro.

a

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(51)

-

:tt

— Ah

loravviso:eglièpurdesso,èillido AmatorediClelia.

*Ecco,sonquesti

(LentoilProscrittoincominciò,loscarso

Drappel segnando),or questisonglischermi

Della poveraAusonia!

E

pursiattinge

Da

l’angustievigor:chequidatempo Ilpatiboloèun’ ara,ecolcilicio Sipreludealgrandì:sgomentofora

Al Teutono baccanteealFranco audace

Ilterribileagon dove con meco

A

procombervichiamo,edèfestino, Giuro, a nostr’alme.Amici,unasecreta

Spirazion mitragge.Uditeudite.”

A

un ebano rotondoeisorreggeva Ildestrofiancoragionando.Ilbruno Delle suevesti,leconsertebraccia

Di queitenacicheglifeanghirlanda,

Ilglauco

mar

chedallesceme imposte Luccicandoapparia,P

ombre

indistinte

E

ilcupofondo,tirendeanfigura D’unadiquelle vis'iontemute

Che

alletelefantastichefidava Talor Mastro Itembràndo.(,,)

"In quellepiagge,

Coluiriprese,oveilflagelloibero

Fischiasultergoall’animosa indarno

(52)

x>

Stirped’EtnaeVesèvo,un’ iracolma Di feconde speranzeagitaipetti,

E

novissimafia.Gliantichiceppi Invau cangiaintortura,invanlecarni

Scinderdeifortiestritolarfa1’ossa

IlTiberiodeire:

(,,!giàperlobuio

De

lerbuzie capanneovelafame Siaccoscia e ringhia,in

grembo

aivedovati Golfidel’aurea conca ondesileva

La

bestemmiaolapreceafarche Iddio Sfolgoreggiiltiranno,epergl'incanti

LitoranidiChiaiaodoranl’aure

Di congiureevendette:unascintilla Qual persiliceuscìdalasanguigna

Zolla diBentivegna.IM)

Un

verbo,un segno Eccitatore,elascintilla,amici, Diverrà fiamma.Altoèilmomento.Ioveggo Maturarsi un grandì.Laggiùsifreme.

Dunque

sivive.

Or

nonv’ha plebe adunque,

Un

popolv’ha.Ciòbasta.

E

chidivoi

Mi

seguiràlaggiù?"

"Tutti.

"

folle

È

ilmio proposto:dalCilentounfogliotl

lermi pervenne:èTaspettatoavviso Chedeiriscossialfinpieno m’apprende Ilgran disegno:Cessinoleindugie,

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(53)

- -

Ivistascritto,einopinatoscenda

IlgiudiziodiDio:piùnonsicerca Che unprincipioall’impresa

;oI'isacane,

Da

voi,da’ vostriItaliaoggil’invoca.

"AlCilentoalCilento."

”Io,fuorleinsonnie Delformidabilcorsoeilgrantravaglio,

A

voinullaprometto.

Una

mercede Ch’ognisupremo guiderdonsovrasti.

Ilplausoavrem delaredentaAusonia, Setiendestriglieventi.

Avrem

difolli

Nome

ebattesmo(inveteratausanza Questadelfatuomondo), ovefiad’uopo

Cader.Dissi:chivoglia,ormeco tragga Algiuramento.

Ed

ilseguian.Varcate Settesquallide soglieinfondoascialbo

Corridoi-feronsosta.

Un

usciostride,

E

quald*atrodelubrounaliaccoglie Ignotissimasede.Eralistata Dineridrappilafunerea stanza

Dall’opachevetriereunpiccioletto

Raggiodilunaavisitarlaentrava

Colpallordellamorte,ecome avesse Discernimento,al

sommo

d’unsacello Scavatoinsulparetee’nevenia.

D’una lucernalapupillaimmota

(54)

-

.T7

-

E

ilforbitoaincontrarcranioil'un morto.

Vedestimaiguizzarfra1’ombreilraggio Deltopaziod’Ofir? similemente

BrillftrgliocchialProscritto.Indisulteschio Stesaladestra:

"

È

questo,egliproruppe,

Oh

mirate,fratelli,ilsacrocapo Del martirerecente,ilteschioèquesto

D’AgesilaoMilano.'1”'

Un

fremebondo

Murmure

rotto,euninchinarsolenne Deiresoluti.

"Avea l'alma siccome D’unafanciullachenonsadel

mondo

(L'altroriprese,eilcranioivabaciando

E

ilrigavadilagrime);d’amori Grandi nudrialospirto,edellapatria

Fu

l’amor chel’uccise.Allanefanda Travesalicomechiascendealtrono:

Piangevantutti.Einon piangea.La madre Pietosamentericordò:l’Italia

Sorridendo invocò:poi...."

Ma

chenovo Empitoèquestoinqueisecuri,eilviso Perchèfiggoncolàondelaluna

Pioveilsuo raggio?Essihanveduto,oforse

Lorfuavvisovederpallidaun'ombra

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(55)

IW

-

Sullevetricredisegnarsi.

E

Carlo?

Più solenneeterribilesulvolto

Folgoròd’alterezza,e:

"Quim’ascolti,

Eglisciamò,d’Agesilaolospirto:

Di vendicarl’italosangueiogiuro,

0

ilmio sangueversar."

Teserledestre,

A

unsolgrido proruppero,elevoci Di queigagliardiripetean:

"

Lo

giuro."

Cosivolgealanotte,eildìsorgiunse,

Indiunaltroedunaltro,ealfinpurquello

Chefutenuinprescrittoalgran cimento.

Ma

Clelia?

0

voicheall’etànova,insogni Novissimi d’amorverginalmente

Le

timidepupilleesercitate,

Ditemivoi.quand’è cheil

mar

piùimmenso, Ilcielpiùtriste,epar più vótoil

mondo?

Selaspinadeldubbioilcortipunse.

Seilvagoobbiettoincuilocastiilfido

Tesor dell’almaeacuil’almasistrigne

Siccome edera afaggio,alletueluci Subitaneodispare,epiù nonriede

(56)

A’fidenticolloquieall'assunte

Vigilanzed’amor, nè

come

oquanto Di sapert’èconcessoateilcontenda

L’ invidasorte,es’eipurt'ami,odentro Al suopensierlatuapovera

immago

Diprofiloinprotìlsidiscolori:

Seciòt’avvenga,ohveramenteèquella

L’oradeltempoincuipiùimmensoilmare, Ilcielpiùtriste,eparpiùvótoilmondo.

E

mareeterraecielsonoun deserto Vertiginosoincuismarrirsisente

Cleliafanciulla,orchetrelunghigiorni

Volsero,ealeipiùnon tornò l’amico

De’suoipensier secreti.Egli!Lorenzo,

Chegiàper graziaundìchiestoleavea Tutteleseredipregarconella!

Tregiorni, eunfoglionon mandar, nè un qualche

Messaggio almen chelaragion qualfosse Dell’improvvisodisparirdisveli.

Buono

giàtanto,esìpietoso,eadorno D’angelico costume,eglipotria

Così sbattutaesolaabbandonarla

Sul

cammin

delavita?

E

a chediun crudo Schernofarsegnouna innocente? edella

Cheglifeceondeilfiorcosìdovesse Degli anniattossicarle?Eigiàsìaltero,

Eisìtostoobliar ?mentirsìtosto

(57)

- w - A

un giuramento?

E

non potrebbe alcuna Improbaforzaaleisottrarlo....oforse, Oimè....qualcheperiglio!

E

cento opposte Larvefanressainquellaafflitta.

Afflitta!

E

ancortrilustreeli’era!

A

chenelflore Sìprecocelamorte?achenell’alme Sìprecoceildolor?Beffardoenigma

È

quelche ne circonda?èun

Oromanze 0

unAriman che penetraecorregge Nostrolabilpianeta?

A

chemai tende Quel poterche nascoso angeglispirti

Che

piùignoranlacolpa?

Ah

lascienza, l>ascienzadiFaustodannata

A

chiedersempreenon risponder mai!

Benellaalsuo dolorCleliarisponde

Memorando

frasè:

'Vedi,Lorenzo,

Seilmio corfupresago?

Almen

sapessi

Che

innocenteseitu!

"

La

polverosa Arpaobliatainunripostocanto Dellasua cameretta,ildelicato

Usignolettoche

gemea

da tempo

(58)

-It-

ilitristilaisulmisero abbandono

Come

duelìdilavenienguardando Cui peroffesanon

amor

siscema,

E

quelsilenziolorparcadicesse:

"Quanto mutata!'

Inver,seall’albaspina Manchiilrioched’

amor

lafecondava, SealfiordiCliziamancherà1’usata Vistadelsol,chefia?Luce ed amore

Non

soulavita?

E

inqueltramutamento (Ve’misteridelcor!)quellatapina

Con

incessantelampeggiosugliocchi

Muta

etremendasivedeal’

immago

Del romito d’Albàro.

E

perlevene

Un

brividolecorse,entrolepalme Chiuselafronte,eripetea:Lorenzo!

Chigiugne?unmesso-affaccendatounfoglio

Deponeeva.Sollecitadalseggio Ellatrabalza,in

man

stringequelfoglio, Conprecipitipalpitilecifre

Ne

discerne-sonsue-gela ed avvampa, Esita,trema,siriscoteelegge.

"Clelia,queldìcheprimamenteilpegno Sacromidestidituafe,ricordi Quella parolacheda

me

tivenne?

Senti,

amor

mio,tidissi:ionont'inganno,

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(59)

-

Vi

-

Tortoquidentroun’ altrafiammaascosa:

QuestainfelicechesichiamaItalia

Fu

giàl’amorde’mieiprim’anni,ilsogno Unico mio.Clelia,vuoitueh’ iot’ami

Dopo

lei,prima?

E

in

me

gliocchigirando

Con

secura modestia:ilsai,dicesti, Son d’unesulefiglia,e

m’è

pursacra Questa fiamma chet’arde.Amata!ègiunto Eccoildìdellaprova.

Un

sagrificio Chiedel’Afflitta,ealeinegar,losento,

Ionèilpossonèilvoglio.

E

tuilvorresti?

No

noivorresti,ioilso,chètuttaapprendo Dituamentel’altezza.Odi,sorella:

Sacro a un patto sonio:proffersiilbraccio

(Egliègiàtempo) cilcorproffersiall’ardua

Gioia oalmartfrd’unitalocimento.

E

tu gentilperdona,ioteicelai Per nonfartisoffrir;

ma

ildìpur venne

A

quel gran gestodivisato.

O

Clelia,

Siam

pochieprodieavventurosi,eilcielo Cosìne scorgaeneavvalori,asciorre

Moviam

sull’aradellapatriailvoto.

Oggisul

mar

collatuaciarpaalfianco,

Con

latuatrecciaalcor,

domau

sullito FortunosodiSapriovelagloria

D’unriscattociattende odellamorte.

Ma

tunontrepidar:"sealcunoevento.

(60)

- « -

Malagurosoalnostrosognoirrida,

Dimmi

cheingrembo a Dionoici

ameremo

Senzafin,senzatema";oCleliaClelia, Furontuoidetti.Orsù, prega,fanciulla, Perlapatriaeperme; prega edattendi-

Amami

espera:atel'anima mia."

Trascoloròlavergine:trevolte

S’ avvisòdimorir;poimiseun grido

Come

quellodelnaufrago,es’intese Derelittanelmondo.

Oh

serivolto Allatacitasogliailguardo avesse!

Esile,smortaedipietà soffusa

Scontrataavrebbe una sembianzainlei

Tuttaconversa,vigilartremando,

E

ognimotospiarne...

Era sua madre.

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(61)

- H -

IntermezzoII.

LA FATA

DI

MERGEI.LDJA.

I.

I)imezzanotteincapoall’Acquasela”*

Vidiuna donna affaccendataesola;

Riancanelvolto, negliabitinera,

Pareamilarva,tantoiva'leggiera:

Yennemi accantoe’sifermòcostei, Poifissògliocchidentroagliocchimiei;

Un

grande arcanoinquelguardolucea, L'aurade’vatiinquelfrontebattea....

I)imezzanotteincapoall’Acquasola Vidiuna donnaaffaccendata e sola.

li.

Iol’horichiestaconvocecortese:

Onde

nevieni ?-

Da

lontanpaese-

La

tuaguida?-

Una

stella-Iltuopensiero?

-

La

patria.-

La

tua casa?- Ilcimitero:

Fuidonna ed

ombra

orson:vopellegrina InsincheItalianontorniregina;

Agitoa’fortiilcor,ineditoed amo,

Eleonora Pimentel mi chiamo.

"

Dimezzanotteincapoall’Acquasola

Vidiuna donnaaffaccendataesola.

(62)

r>

-

ni.

'Tra’fiordiMergellina ebbilaculla

E

delVesèvoalpièvissifanciulla;

Fiorianlerose,edionelcielguardava,

Ilcieltacea,

ma

l’anima cantava:

Mugghiandoilmio vulcan per ogniloco Piovea suelave,edionotedifoco;

Notedifocom’ erompeandalcore,

Stralidilibertà,frecced‘amore.

Dimezzanotteincapoall’Acquasola

Vidiuna donna affaccendataesola.

iv.

'Simonidemidièl’innode’ forti,

I’indaroilmetro cherisvegliaimorti,

Ed

incalzatodalmio versoiovidi

Un

tirannofuggir da’ patriilidi:

Tornò-volleilmio sangue-alviolento Ilmio povero carmeerasgomento...

Sottolascureiol’anima esalava;

Tacealascure,el’anima cantava."

Dimezzanotteincapoall’Acquasola

Vidiuna donna affaccendataesola.

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(63)

-

Hi

-

V.

"

0

treccieotrecciemie d’orofilato, Almio caporecisoiov’ho strappato;

Con

voiraccolsiquelsanguediffuso

Che

inquestonappo hodistillatoechiuso.

Vitalfavillaeintellettod’amore

A

quelsangue concesso ebbeilSignore:

Che

seunagocciaad uiuancorneinfondo, Suscitoun prode,oun martirefecondo.

Gocciadisangue,gocciacheattingo

Dal neronappo chealpettoiostringo,

Come

una

gemma

didiamante Gocciadisangue,gocciabrillante,

Iovo’deportinelcordimane I)il’isacane.

Seiltedioacerbo,seildubbio nero L’azzurroingombradelsuopensiero,

Gocciadisangue,gocciasorella,

D’ amor,dipatriatuglifavella:

Tu

spiraunalitod’ambrosiacalma Entroaquell’alma.

(64)

-il-

io,quand’eisolchil’ampiamarina Verrògliaccantocome un’Ondina.

-Ondina Ondinadel

mar

Tirreno,

A me

cheindizial’arco-baleno?- Al suodimandofiach’iorisponda

Fieracgioconda:

-L’ iridesantacheilcielfabello

Luceemartiriosegna,fratello.

-Ondina Ondinadell’oceano, Chediceilcantodelgabbiano?

-Morte prenunzia, morte che avita

La

patria incita.-

-Evviva evviva!mortesicara Perte,fratello,Diolaprepara.

Campo

dinaufraghi èilvecchiomare,

La

terrauncampodivintiappare; Solnelsepolcrocintodigloria

Stalavittoria.

Mesciiltuosanguecolsangue mio:

InquestonappolovegliIddio:

Evviva evviva!neldisupremo Su’putriisolchiloverseremo;

Da

quelliassorgerevedremo aschiere Larveguerriere.

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(65)

-

i*

-

Queldìlegentivedranportenti...

Piombali sgomentinumiepotenti;

Ardono,rombauoiduevulcani, Sull’alpirugghiano centouragani...

AntichischèretririmpolpanPossa Fuor dalafossa.

Spiegailtuolabaro,cittàdelToro;

SulTebro germinil’anticoalloro;

Ksulta,opatria diPisacane;

Suona,oFirenze,letuecampane;

Cautiam,sorelle,cantiam:risorta

È

lagran Morta.'

Gliastriintantofuggiaudalfirmamento,

E

giàl’albapioveanstrisced'argento:

11

mar

guardandoalcieloazzurreggiava, Ilcielguardandoal

mar

sirischiarava:

IomirivolsiarimirarColei,

E

piùnonlarividergliocchimiei.

Ma

quelsuonappoequellavestenera,

La

suafiguraleggieraleggiera, L’occhiospillaleeilpallidosembiante, Sempreepoisempre mistarai!davante.

(66)

CANTO

III.

PER MARE E PER TERRA.

7

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(67)
(68)

Calmoelimpidoèilgolfo,ed a quel

modo Che

viaperl’onde apparlavagabonda AladelCormorano,tU) inlontananza

Scema

ctremolainvistaunafigura D'affrettatonaviglio.

Oh

lafamosa Notted’Albàroeilgiuramento!

0

Clelia, Vienivienia veder: questoèilnaviglio

Che

co’nerisegnacolivedesti Passarnelsonnoeripassarperquanto

Lunga

èlanotte.

0

fidanzata,èquesto

Che

legatoallapruaditesenporta Ogni carodesio.

Poverafiglia,

(Non piangerecosì)conosciildetto D’un poetainfelice ?"Italaprole

(69)

54

- 0

martireocodarda."

E

iltuoLorenzo Essernonvuolcodardo, eiltuoLorenzo

Feil

magnanimo

giuro...

Ah

piangipiangi:

Ei martirecadrà.

Su dalatolda Carlofìsandoilmar,tripudiainquello

Come

inproprioelemento;eilbiondo occhieggia Astrodelgiornoeinluitripudiailbiondo

Liguregiovanetto,eichenelriso

Dellavegetaluce,enegliazzurri

Dell’infinitolepupilleazzurre

Scontraeilsalutodelasuafanciulla.

Celiandofralor,glialtrilenubi

Perseguivandelguardo,eoccultoun senso

Inognipettosuscitad’acerbo

Gaudioindistintoilveleggiardiquelle Pellegrinedelciel,chepellegrini

Come

lenubiprocedeano,eincerta Eralormeta,seilvolertenace

Come

cifrascavatainadamante.

Ma

chisono queidue,quellicheassisi Tengonlagabbia,efannoal

mar

vedettaV

Han

lecalabreinsegneedilgiacchetto Favolosodellìruzio,handicorvine

Piume

guernitaedibizzarrinastri L’alaventosaa'conicicappelli.

Coluichevolgealleazzurrineporte

(70)

!*t

-

Dell’orienteilciglio,elacuidestra Scherzando vacoll’elsaistoriata

D’unacciardamasceno,èl’animoso

Che

Nicòteraha nome.

Intradue mari(M) Sortilaculla,edunoalcorgl’infuse

Da

gentilezza dell’ ionia schiatta, L’ altroilvigor,latempraelaselvaggia

IntegritàdelpopoloTirreno.

Al descodiFingàilibatoavrebbe

Meritamente,esullegrigieforse

EminenzediSuliavriad’appresso Tenutoalvoidell’AquiladiCheli."

Quell’ altroacerbonell’etàche

immoto

Siedegliaccosto,cdentro alepupille

Turchineha1’ariadicoluiche cerca

Perdutoun bencuinonritrovainterra, Calabroanch’ esso,allemontane aurore IV Acriscoscesa,eallesonantiquerce

Fidòilprimovagito.Indi,1’azzurro

Dellesuevette,e l’arduaSila eiguazzi

Voraginosi,e1’orsevagabonde

Giù perlemacchiedelBussentoall’alma

Glientusiasmidelpoetaegliestri

Delcacciatorgl’indussero.Poivenne

Con sue doratevision1’amore, Poi1’avvenir,lapàtria....ultimo,ecerto,

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(71)

Inopinatol’infortuniovenne.

sochestoriadidolornarrando

Van

dicostuilecàlabredonzelle...

Soeh' eglièmesto ancoraché leggiadro

Come

un’iridiciel,ches’addimanda GiambattistaFalcone,eavriendovuto

Anzicol

nome

d’Aìron chiamarlo, Feròeh’ egliabbiadelsolingoAirone

La

nitidabeltadeeilchiuso duolo.

*VedilàdaLevantefinquestevoci

Uscì primo Nicòtera)chefolto

Nugolsiavanza?”

"Veramente:e’sembra Ilcorsierdelamorte.

Ah

forseun qualche Malagurioall’impresa...”

E

chit’afferma Ch’essernon puote abuon presagioindizio?

Ascolta:da Cornelioelìcniucasa

Iofartivo’:quelnugolocorsiero

E

ilcorsierdellafuga;esaichifugge?

È

re

Bomba

chefugge.”

"Ove nonfosse, Focoèildanno per me, chegiàdatempo

A me

stessoilgiurai:veder mia madre

Dopo

tant’anni,ribaciarlesacre Calabrezolle,epoimorir..."

Tu

sempre

(72)

Inquellavena daepicedio:

E

dimmi,

Or

cheticruccia?ilmondo,amico?Il

mond È

qualteifingi:ate1’anima ride?

E

rideeipur;sepiangi,interopiagne L’universoconte.lasciaalleParche

La

sapienzadellearcanefusa,

Tu

balzaaudace spensieratoingroppa Aldestrierdifortuna,eate

medesmo Meco

ilripeti:oggisulmar,domani

O

sulleforcheofragliosannaeilauri D’un qualche Campidoglio. Inverbizzarra Scenalavita!evo‘ fornirvi,spero,

A

doverlamiaparte."

"Haicordiferro,

diferroodifibreiosodiaverlo.

Vedi quelfiottolàdovet’accenno

Che passando spumeggia?Indifferente

Come

la

spuma

diquell’onda,amico, Vita omorteèperme,daldìcheinquattro

Zollesichiuseognimia speme."

”Intendo...

giàmentfalafama,eilverm’accusa Quella tuacupafissitàdiduolo:

Qualchestoriad’ainortistanell’alma,

E

lacrimandovaid’.alcunacosa Giàinpoterdelgransonno.Orsù,Battista,

Siamquisoli,raccolti,eallavigilia

(73)

Di supremiperìgli...ornonvorresti

La

tuastorianarrar?'

"

Ma

tuprometti

Che

ov'iosoccomba,eatecamparfindato

0

da ceppi o dascure,allamia

madre Ne

andrai,recandoaquelladolorosa Ilbaciodicoluichesipertempo Incanutirlafece,eppur l’amava.

Dopo

Dio,prima.

E

ledirai(setanto Essermi vuoifratei)ch’ellaripeta

La

mia povera salmaelacomponga Entroalsepolcrodiquell’altramorta...

Non

dirlepiù...T’intenderà,fratello,

Non

dirlepiù."

Nicòterapromise

Con

giuramento.Ilnugolope’lembi Dell’orizzonteivaindileguo;ilmare

A

guisadileonquandosiposa Curvar parealetruculentegiubbe Avantialsolche,redeimondieccelso,

Da

recadeva;allorched’Acriiltiglio Cosìnarrò:

Vergine,eancornelprimo

SognofataidellaBellezzaio

m

era,

Quando

scesilaggiù dove piùlieti D’aure,difior,d’augelliedifragranze

ItidongliorlidelCiati.<aAlflessuoso

(74)

Marno

delfiumeunbelmattili,sull’ora

Che

destatisiall’

amor

gliusignoletti,

Una

fanciulla alpardicolombella Vid’iocogliocchidesiosiintorno

Tutto spiardiquelmattilil’incanto.

A

fiordilitoellasedea(netrema

A

ripensarloilcor);(pialeodoroso Ramuscellodimirrailmollefianco

Vèrleplacidelinfeivacurvando,

Mentred’un’aureazonailsolnascente

Cingeabilcrine,emi rendeafigura D’una pensosaGalatea.

Che

dirti,

Che

nonintendi? Inetlabilmistero D’etereavita,esenzafinstupendo

Amor

fuilnostro.Inleisìbiancaefrale

Come

unnarcisolampeggiarmigliestri Divirilipropositi.Quegliocchi

Luccicatalidipianto ?eraper qualche

Deboleafflitto.

Da

quelroseolabbro Uscien notedisdegno?eraper qualche

Oppressor delaterra.Infortunata!

E

morirecosì!I’iagnerlavidi

Non

radevolteinnanziaun’ orfanella,

A

un passeroferito,a unfiorellino Flagellatodalvento,emidicea

Fisofisoguardandomi:fratello,

E

amaraassaiquesta ragiondelforte!

8

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(75)

Ulrica,undiconsubitarampogna L’ assalscilpadre,echedelirioil'senno

Or

tisconvolge?Inulteiredisangue,

Lo

tiammonisco,einveteratioltraggi Fannoavversarie lavetustacasa DeiLucanidaCelicoelastirpe

DegliAcrensiFalconi,equelchepreso

T’hadilusingheilcor,bada,èprotervo

Congiurator contrailtuore.Miafiglia,

0

figliad’un Lucano,apientuogrado Amalo dunque questoreogermoglio D’abbominoso ceppo,

ama

epaventa L’ira delpadre;ilsai:tremendi sono Sula calabraterraodioedamore.

E

laverginealui:tremendi sono Sulacalabraterraodioedamore.

Indole truceetenebrosaegliera

Quel suo vecchiardo:delborbonioscettro

Acerrimodevoto,in

me

l’eccelse Dellapatriafavilleedelloamore Tenerfeacolpa,em’ accusòfellone

(76)

-

59

-

Scarsierottida qualcheurloimprovviso

Ditorrenteodinembo,inquellafiera

Libertàdelbandito,eneltrovarmi

SolodavantilaNatura eDio, Tumultuardiprocellosegioie Sentiamiilcore,esuggerelavita

Dellavitacosichepiùsolenni

E

luminosemisifeanoalguardo Italiae Ulrica mia.PoveraUlrica!

Qualseperfiamma che soverchio abbondi, Turgeetraboccalaracchiusalinfa Nell’igneorame,inparimodo,intenso

Fatto

P amor

dieladomava,occulte Guise rinvenne onde potesse alcuna

Giugnere a

me

delesue nuove.

Un

giorno M’ ebbi un suofoglio."

verrai,diceva, Solaunavoltaalmanco?Ardoemi struggo Dirivederti.

A

tel’amorfiascudo

E

ilchiusoveldell’ombre."Alladimane, Iltristeautunnoivadigiàperdendo L’ultimefoglie:sudall’ertoalpiano

Mugolavanoiventi,eilsolmoriva Tintodisangueepresagia sciagura;

Quando

perviemalnote,equalchicieco

Move

alsuofato,allamagiond’Ulrica Trassievigiunsidellanotte alcolmo.

Un

lumicinotremolarvid’io

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(77)

fin

Sullaconsciavetrina,edietro...ilviso

Riancodilei,diquellastanca.

E

scese Alcancellodell’orto,aperse,ealcollo

Ambo

lebraccia inmiseroabbandono Ellagittommi,enon aveaparole.

Quisulmiocor chiuselafronte,epianse

Amarissimamente.Iodirvolea

E

addimandarla....

ma

improvvisoun lume Girarfuristoperlesale;un’orma

S’udì:scosso èilcancello:èdesso,èdesso, Ilbiecogenitor.Scoteal’acciaro Conl’unaman, conl’altraergealaface,

E

terribilee

muto

anoisenvenne.

Iomiritrassi,chelevar ladestra Già nonvoli’ iosuquelcanuto....folle!

mi credea cheinferocirpotesse Controilsuosangue!SinghiozzandoLirica

Sulterrensiprostese:ilferopadre

L’abbrancò perlechiome;alzòladaga,

Ah

disumano! edilvergineopetto Caldamenteleruppe.Accorsi:eli’era Tuttaimmersanelsangue.Ilparricida Ululandofuggia.Neldìche venne,

Indossòillutto,scarmigliòlachioma,

E,venitedicea:guardateall’opra

DiBattistaFalcone,eglim’uccise

Per furibondagelosialafiglia.

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