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2.6 I principali risultati dell’indagine qualitativa presso gli Studenti

2.6.8 La percezione dei mezzi di trasporto: pregi e difetti

Ciascun mezzo di trasporto considerato presenta dei plus e dei minus che possono variare in funzione del contesto di riferimento d’uso. Ad esempio l’autobus urbano presenta dei vantaggi per chi non risiedendo a Trieste (pendolari) ha come metro di paragone il sistema di trasporto urbano di provenienza. Le differenze possono anche essere dovute ad altre contingenze, come ad esempio alla disponibilità dei posteggi presenti all’interno del comprensorio universitario, limitando la comodità dell’autovettura, che invece in altri contesti o orari di utilizzo può risultare essenziale.

In tal senso sono stati analizzato i principali mezzi di trasporto che possono permettere di coprire i percorsi residenza – università e viceversa.

2.6.8.1 Il treno

Il trasporto su rotaia viene unanimemente riconosciuto come adatto e comodo per i pendolari, presentando alcuni vantaggi interessanti per tutti coloro che ne usufruiscono, quali la possibilità di rilassarsi durante il viaggio, di dormire, di leggere/studiare, di ascoltare musica, di vedere un film o semplicemente di godersi il panorama. Tuttavia alcuni studenti rilevano la scarsa dotazione dei convogli (in particolare nei treni più economici) di allacciamento elettrico e ad internet (sognato, ma consapevoli dell’irrealizzabilità attuale). Rispetto al territorio regionale ha una rete capillare e permette di raggiungere la città in

modo sicuro, senza alcuno stress tipico di chi guida (traffico e posteggio). Tra i vantaggi infine vi è quello di poter socializzare con persone nuove o di viaggiare con amici.

È tuttavia un mezzo di trasporto lento e per molti aspetti controverso: il sistema degli orari non risulta essere congruo con le necessità degli studenti (pendolari), presentando inoltre una scarsa sincronia tra treni/autobus cittadini e le troppe fermate effettuate in particolare durante le ore di punta. A questo va aggiunto il fenomeno dei ritardi spesso imprevedibili. Nella discussione è apparso essere sovrarappresentato nel vissuto degli studenti il fenomeno dei ritardi (sono meno frequenti e ampi di quello dichiarato in prima battuta), ma esso viene amplificato anche a causa della scarsa comunicazione ricevuta in proposito. Il ritardo infatti è un evento che si verifica e viene appreso “in ritardo”. Non vi è alcuna segnalazione preventiva (ad esempio un tabellone o un punto informativo degli orari ferroviari presso l’Università) e il viaggiatore si sente in balia del caso, con una sorta di rassegnazione e di senso di impotenza.

Anche il comfort dei vagoni ferroviari viene segnalato essere un’area trascurata: in primis la sporcizia che sembra accompagnare quasi tutti i convogli, e secondariamente la scomodità dei treni, in particolare alcuni locali. Vi è anche (in particolare nel segmento femminile) una sensazione di pericolo per possibili furti (anche in stazione durante certi orari) e di generica paura in alcune situazioni.

Il capitolo costi è invece controverso: da un lato viene segnalato un prezzo troppo elevato del biglietto per singola tratta (opinioni pre aumenti di gennaio 2010), dall’altro invece chi possiede un abbonamento (mensile o annuale) lo ritiene conveniente e ammortizzabile in breve tempo. Unanime invece il giudizio sulla scarsità di controllori dei documenti di viaggio, in particolare in alcuni tipi di treni e progressivamente all’avvicinarsi della stazione di destinazione cittadina (ovvero nelle tratte verso Trieste), al punto da ipotizzare una volontà di cercare di non pagare il biglietto (con vari stratagemmi).

A livello proiettivo viene identificato con un tartaruga: lento, ma anche testardo nel procedere. Il treno è definito “un mezzo per chi non ha la patente”, “per tutti i pendolari (studenti e lavoratori)”, “per gli abitudinari”.

2.6.8.2 L’Autobus urbano

Viene percepito come un servizio efficiente, in particolare da chi non è “triestino”. È un servizio capillare e frequente e permette di raggiungere praticamente qualsiasi luogo della città, dando un’autonomia a chi ne fruisce e proteggendo anche dalle condizioni meteo (caldo/freddo).

Rispetto ai mezzi privati non richiede responsabilità nella conduzione e quindi anche la possibilità (al pari del treno) di potervi accedere anche se si è in stato alterato (es: alcol), delegando lo stress del traffico all’autista ed eliminando il problema del posteggio. È altresì più rapido dello spostarsi a piedi, consentendo di raggiungere sia le sedi universitarie, che le residenze cittadine che le coincidenze con altri mezzi (es: treno) in quasi tutte le fasce orarie. Tuttavia gli autobus vengono spesso criticati per l’affollamento che hanno in particolare nei momenti di punta, in cui invece di potenziare il servizio, si trovano utenze che potrebbero essere spostate in altri orari. In particolare questo discorso viene evidenziato

in riferimento all’utenza “anziana” che utilizza i mezzi pubblici e spesso innesca spiacevoli discussioni con l’utenza più giovane.

Il tema dei picchi di affollamento assieme alla scarsità dei mezzi circolanti alla sera e all’assenza dopo una certa ora della notte appaiono essere le criticità maggiormente sentite dall’utenza studentesca, che dichiara una scarsa attenzione da parte dell’ente che gestisce gli autobus verso le necessità degli studenti. In tal senso vengono citate le scarse sincronie tra le linee, aggravate dalla puntualità dei collegamenti che non vengono rispettati, sia a causa del traffico e dei suoi imprevisti, che dalle modalità di guida dei conducenti. Quest’ultimi vengono criticati non solo per il loro modo di guidare, definito spesso “spericolato”, ma anche per alcune “abitudini” che vengono riconosciute come specifiche di Trieste, ovvero la necessità di sbracciarsi per far fermare l’autobus alla fermata e il fatto che i conducenti sono restii ad aprire tutte le porte dell’autobus ad ogni fermata, unite a forme di maleducazione e scortesia.

Anche i mezzi non sono del tutto apprezzati, in particolare durante gli orari di punta, quando gli studenti proferirebbero usufruire di Bus di dimensione grande (vengono citati i “bruchi”, ovvero gli autobus a doppia cabina) e con una maggiore disponibilità di posti a sedere.

In modo analogo a quanto rilevato per il trasporto su rotaia, ma in misura ancora più marcata viene evidenziata una “totale assenza” di controllori dei documenti di viaggio, che crea un malcontento tra coloro che pagano regolarmente il biglietto o l’abbonamento. Coloro che non pagano, d’altronde, espongono una teoria basata sulla scarsa probabilità di essere controllati e sanzionati, e sulla convenienza economica nell’adozione di questo comportamento.

A livello proiettivo viene identificato con un elefante: pachidermico, lento, ma anche solido. L’autobus è definito “un mezzo per tutti”, “per tutti quelli che non possono permettersi un mezzo privato”, “per avere autonomia in qualsiasi città in cui ci si trova”.

2.6.8.3 Il Taxi

Gli spostamenti in taxi rivestono presso la popolazione studentesca caratteri di eccezionalità, con particolare riferimento al costo, giudicato eccessivo. È un mezzo di trasporto che presenta degli indubbi vantaggi, quali la delega nella guida e quindi la possibilità di muoversi anche se in stati alterati (es: alcol) e la capillarità nel raggiungere la metà (senza dover affrontare ulteriori tratti di strada a piedi). Inoltre è un mezzo che è sempre disponibile (24 ore su 24 ore) ed elimina lo stress dovuto alla ricerca del parcheggio e del pericolo degli incidenti. Tuttavia, questi vantaggi sono troppo costosi per quasi tutta l’utenza (anche quella che è nel mondo del lavoro) e quindi usufruiti in condizioni di estrema necessità.

Il Taxi è definito “per tutti quelli che se lo possono permettere” “per le vecchiette” “per chi è in viaggio per lavoro” “per situazioni speciali (notte, alcool, macchina rotta…)”

2.6.8.4 L’Autobus Extraurbano

Questa tipologia di mezzo sconta una percezione di mezzo per trasporti ad hoc più che l’essere un mezzo di linea. Tuttavia ne vengono apprezzati il confort che permette un viaggio solitamente comodo e rilassante, con la possibilità di guardare il panorama, ascoltare musica o guardare un film e anche di socializzare (anche se in misura inferiore rispetto al treno). È efficiente nel raggiungere la meta e la guida, affidata ad un autista, non è un problema anche in condizioni di impossibilità a guidare per l’utente (es. alcool). Come tutti i mezzi pubblici non ha il problema del posteggio e a differenza degli altri mezzi presenta delle condizioni igieniche di solito molto buone (perché l’autista ha un controllo più efficace dell’ambiente) e praticamente mai sovraffollati.

Vengono, altresì, individuate delle problematiche insite nel mezzo, ovvero la scomodità di viaggio in alcuni pullman e l’obbligo di stare seduti, gli spazi che in alcuni casi e per certe persone sono claustrofobici, e la lentezza nel raggiungere la meta, ovvero l’incertezza dell’orario di arrivo, in quanto condizionato dagli imprevisti del traffico.

L’autobus extraurbano è definito “un mezzo per giovani/anziani”,”per chi non ha la patente” “per andare dove non arriva il treno”.

2.6.8.5 L’Automobile

L’automobile rappresenta, assieme alla moto, il mezzo di trasporto che dà indipendenza per eccellenza, sia negli orari che nella lunghezza degli spostamenti. Tuttavia il costo associato al mezzo è elevato secondo gli studenti, non solo per quanto riguarda il carburante, ma anche per gli altri aspetti, quali l’assicurazione, la manutenzione, le riparazioni, le multe e il posteggio. Quest’ultimo è sempre più difficile da trovare, e il comprensorio universitario non fa eccezione. Quindi a volte lo spostamento in automobile deve mettere in bilancio del tempo per trovare il posteggio e un tratto a piedi per raggiungere l’università, vanificando in parte il vantaggio del mezzo stesso. Tra gli altri aspetti considerati come incentivanti all’uso dell’auto ci sono i comfort rispetto alle situazioni climatiche (caldo (freddo), la comodità dei sedili, in particolare per chi non guida, la possibilità di rilassarsi per i passeggeri, l’assenza di fermate intermedie (tipiche dei mezzi pubblici) e la velocità negli spostamenti. L’aspetto economico, che come descritto in precedenza, rappresenta una criticità importante viene declinato come affrontabile nel caso in cui l’autovettura viaggi a pieno carico, magari con una suddivisione dei costi tra tutti i passeggeri.

Ancora tra gli svantaggi vengono indicati alcuni aspetti direttamente collegabili alla sicurezza e alle regole della guida: in primis l’impossibilità di guidare (se non a rischio di pesanti sanzioni) in stato di alterazione (alcool) e i rischi che si corrono nel guidare quando si è stanchi. L’automobile, infatti, viene vissuta come mezzo potenzialmente molto pericoloso per sé e per gli altri nel caso di incidenti e quindi da considerare solo in presenza di garanzie sulle proprie capacità di guida e controllo. In ultima istanza anche il problema dell’inquinamento viene associato all’automobile, che soprattutto se utilizzata da una sola persona causa delle emissioni che danneggiano l’ambiente sia nel breve che nel medio-lungo periodo.

A livello proiettivo viene identificata con una pantera: veloce, scattante, ma anche pericolosa.L‘automobile è definita “per tutti quelli che non possono utilizzare un mezzo pubblico”, “per chi può permetterselo (lavoratori)”, “per le famiglie (viaggi a pieno carico)”.

2.6.8.6 La Motocicletta

La motocicletta, in tutte le sue varianti dal ciclomotore a quella di grossa cilindrata, rappresenta un simbolo di libertà e indipendenza sia negli orari che negli spostamenti. È un mezzo percepito come veloce, che non ha fermate intermedie per raggiungere la meta, che permette di evitare il traffico e non ha (quasi) mai problemi di posteggio. Anche a livello di costi viene percepito come conveniente, per i consumi ridotti e il prezzo più basso dei costi accessori (es: assicurazione) rispetto alla macchina. Tuttavia è un mezzo di trasporto pericoloso soprattutto per chi lo usa (conducente e passeggero), ma potenzialmente anche per gli altri. Al pari della macchina è estremamente pericoloso guidarla in stato di ebbrezza, quando si è stanchi e, in più, quando le condizioni meteo sono avverse, perché in caso di incidente il contatto con il suolo e le ferite che si possono riportare sono più gravi di quanto può avvenire in automobile. Sempre in analogia con l’automobile viene indicato il fatto che inquina (al mezzo pubblico invece viene sempre associato il concetto di minor inquinamento), anche se in misura inferiore, soprattutto perché i tempi per la ricerca del posteggio sono quasi annullati.

A livello proiettivo viene identificato con una tigre: forte, potente e veloce, ma anche selvaggiaLa motocicletta è definito “un mezzo per tutti, dai 17 ai 70 anni”

2.6.8.7 La Bicicletta

Le due ruote rivestono presso la popolazione studentesca un fascino del tutto particolare, forse perché a Trieste sono quasi impossibili da utilizzare. Andare in bicicletta è come fare sport, è salutare, aiuta a restare in forma, è ecologico, non inquina e non costa nulla. È un mezzo rilassante, soprattutto in presenza di piste ciclabili e di percorsi pianeggianti, altrimenti può diventare molto pericoloso, in quanto i ciclisti non vengono “rispettati” all’interno del traffico. Vi sono altresì delle criticità nel mezzo di trasporto bici: il suo utilizzo dipende dal tempo atmosferico (pioggia, vento e freddo ne sconsigliano l’uso), dal percorso (le salite causano fatica e sudorazione). Il rischio è di non essere presentabili all’arrivo, anche se raggiungere una meta con la scelta della bici dà immagine e fascino.

Un altro aspetto critico è collegato al fatto che pedalare in città significa respirare smog a pieni polmoni con conseguenze sulla propria salute, e quindi è sconsigliabile l’utilizzo quotidiano per raggiungere l’università.

A livello proiettivo viene identificato con un cavalletta: simpatica, scattante nel percorso breve, ma non adatta a coprire lunghe distanze. La bicicletta è definita “un mezzo per sportivi, per chi è in forma”

2.6.8.8 A Piedi

Non viene associato ai mezzi di trasporto né considerato tale, tuttavia tutti i segmenti ne fanno largo “uso” anche se in modo implicito (ad esempio dalla fermata dell’autobus all’aula non viene considerato uno spostamento, come pure dalla discesa del treno alla fermata dell’autobus, ecc.).

Presenta alcuni vantaggi già indicati per la bicicletta: salutare, come praticare uno sport, economico, rilassante, non inquinante. E al pari della bici ha delle controindicazioni collegate allo smog, al tipo di trasporto (salite/discese), alle condizioni meteo e alla lentezza nel coprire percorsi medio-lunghi.

All’interno del comprensorio universitario è il modo principale in cui vengono effettuati gli spostamenti intra-universitari, ma sono considerati dagli studenti dei “momenti” della giornata più che dei veri e propri spostamenti.

È un mezzo “per tutti, a parte quelli che non stanno bene (es: invalidi)” “Si può decidere di andare a piedi ma dipende da una serie di cose: lunghezza percorso, condizioni atmosferiche e tempo a disposizione”, “per quelli che abitano vicini alla meta”.

2.6.9 La valutazione di alcuni concept per migliorare il sistema della mobilità: pregi e