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IL MUSEO VIRTUALE

1.3 I percorsi

La struttura del racconto è quella di un albero, i cui rami individuano percorsi di fruizione, organizzati in tre macroambienti11 in cui arte e storia s’intrecciano in una struttura complessa, nella quale si possono costruire percorsi di lettura alternativi:

- i manufatti (arte e architettura), - gli artefici (defunti e autori), - la storia.

Questi percorsi tematici che ne contengono altri, sono il risultato della lettura comparativa degli oggetti architettonici accumulati nel cimitero che, con le loro forme, illustrano l’opera degli artisti locali e con altri riferimenti raccon-tano la storia cittadina attraverso le persone che l’hanno condizionata.

Tutte le informazioni sono state quindi organizzate in schede riferite a singoli oggetti/personaggi selezionati, nelle quali la compilazione dei campi specifici e la presenza di parole chiave permette il collegamento ai diversi percorsi, cui possono essere relazionati gli elementi del museo digitale.

In ogni scheda, riferita agli oggetti, sono compilati campi che permettono d’individuare:

- nome e descrizione artistica degli oggetti, - la collocazione planimetrica,

- la tipologia,

- lo stile di riferimento/ l’autore/ le date di costruzione, - immagini correlate (fotografie-disegni di progetto), - riferimenti bibliografici e archivistici,

- defunti importanti,

- presenza di elementi ornamentali e opere d’arte,

- l’eventuale collegamento ad altre informazioni contenute nel sistema infor mativo principale.

227 ParteIII Il museo virtuale come restituzione del rilievo

Nelle schede degli artefici sono contenute le note biografiche (tratte da: Rober-to Lasagni, Dizionario biografico dei parmigiani, Parma,1999 - G.Capelli, Ar-chitetti del primo Novecento, 1975 e Gli anni del Liberty, 1993), la posizione delle sepolture e/o delle opere ed eventualmente la residenza e/o le opere nella città dei vivi, e infine le parole chiave che permettono di inquadrare il perso-naggio nelle categorie di appartenenza riferite a possibili percorsi tematici.

L’elemento base della schedatura è l’architettura, ricondotta alle costruzioni comuni delle parti collettive del cimitero (ottagono, gallerie, oratorio…), alle sepolture (archi, cappelle, edicole, tombe) e ai monumenti commemorativi.

Come supporto di elementi ornamentali essa è infatti il primo riferimento al quale collegare, quando saranno disponibili, anche le informazioni derivate dalla schedatura artistica degli stessi manufatti.

Gli oggetti selezionati, nelle loro valenze architettoniche e scultoree, sono ca-ratterizzati da un linguaggio architettonico che permette la loro classificazione per stile.

Pertanto il tema ARTE e ARCHITETTURA può essere letto secondo percor-si stilistici predefiniti, che possono diventare vere e proprie lezioni di storia dell’arte locale:

- Neoromanico, - Neogotico, - Liberty, - Eclettismo,

- Decò e Simbolismo.

Il percorso che riguarda gli ARTEFICI presenta gli autori delle opere (architet-ti, scultori, pittori) e i defunti celebri (scienzia(architet-ti, artis(architet-ti, politici ed eroi di guer-ra): come i primi hanno costruito la città, i secondi ne hanno fatto la storia.

Il percorso della STORIA, racconta la trasformazione fisica dell’ottagono mo-numentale nelle sue fasi di fondazione, costruzione e crescita, riferita ai prin-cipali avvenimenti della città e della Nazione.

I percorsi secondari nei quali si articola la lettura storica sono principalmente quelli temporali significativi per la crescita del cimitero, raccontati dalle gesta dei defunti e dai loro manufatti commemorativi.

Ai percorsi stilistici principali se ne aggiungono altri, come quello degli autori (i principali artefici dell’architettura) e degli artisti (a cui possono essere ricon-dotti mosaici, pitture, sculture ed altre opere), ma anche i riferimenti tipologici e simbolici che spiegano gli oggetti attraverso l’accesso ad un glossario critico in cui sono stati inseriti i termini riguardanti l’arte funeraria e un abaco dei simboli e dei loro significati.

Altri approfondimenti rimandano alla simbologia del recinto con le sue valen-ze simboliche, storiche e architettoniche. Importante il riferimento (descritto dalle biografie collegate ai percorsi) alle famiglie, ai defunti illustri e alle loro gesta che nel loro insieme permettono di ricostruire la storia civica.

Ulteriori riferimenti riguardano ambiti tematici inerenti l’architettura:

- la tipologia della tomba nella sua evoluzione stori ca;

- l’individuazione dei modelli di riferimento e dei loro caratteri spaziali;

- l’interpretazione attraverso la comparazione tipologica dei modelli.

I percorsi s’intrecciano quindi tra loro. Lo schema dell’albero a tre rami si arti-cola in una forma intrecciata che ricorda quella di una pianta rampicante.

Gli ulteriori approfondimenti sono testi relativi agli studi critici esistenti in formato PDF e le schede WIKI che potranno essere aggiornate e integrate dagli stessi utenti.

229 ParteIII Il museo virtuale come restituzione del rilievo

La ricerca nell’ambito dell’architettura funeraria, ha evidenziato uno stretto legame formale e simbolico tra quella che era la “domus dei morti” nelle ci-viltà etrusche e romane e quella che è ai giorni nostri. L’analisi architettonica e simbolica di incisioni riguardanti “gli antichi sepolcri etruschi e romani” ha permesso di individuare i tre spazi (funzionali e formali) caratterizzanti queste architetture e le forme primarie di riferimento (cerchio, il quadrato e il triango-lo rappresentate dalle tombe di Cecilia Metella e quella di Caio Cestio) che si ritrovano nell’“architettura parlante “dell’illuminismo.

La dromos, la tomba e il vano della tomba a thòlos etrusca, e di quella romana di Anna Regilla (tipologia a tempietto) lungo la Via Appia, si traducono nel protiro, nel sepolcro e nel vano delle cappelle gentilizie dei cimiteri neoclas-sici. Le tipologie ricorrenti individuano la tomba come archetipo di casa in quanto dimora eterna, sepolcro, luogo che accoglie l’uomo a nuova vita: le loro origini possono essere individuate nella forma del mausoleo che, fin dal periodo romano, è stato usato per indicare i sepolcri innalzati alla memoria di eroi e cittadini illustri. Nello schema architettonico è in generale una tomba regale o gentilizia, il cui principale riferimento tipologico è quello del Pan-theon. A questo “tipo” sono riconducibili tre principali tipologie di tombe di matrice romana-ellenistica: la tomba a edicola, la tomba a torre e la colonna commemorativa.

La storia del cimitero (fondazione e crescita), individuata dallo studio e dalla ricerca dei documenti d’archivio e dei progetti otto-novecenteschi, ha eviden-ziato come la strutturazione della forma dell’ornamento abbia seguito princi-palmente caratteri eclettici, liberty e decò.

Sono state schedate quelle cappelle e quelle tombe realizzate dagli architetti che hanno strutturato anche la città dei vivi: Ettore Leoni, Camillo Uccelli, Ennio Mora considerandole le più significative; ogni architettura è stata rileva-ta e schedarileva-ta studiando il sistema portico, dromos e tomba attraverso schemi tridimensionali, composizioni e ricomposizioni analitiche che hanno messo