• Non ci sono risultati.

In questo paragrafo viene effettuata l'analisi degli obiettivi e dei risultati economico- finanziari conseguiti da BPM: per ogni parametro o indicatore vengono dapprima effettuate considerazioni in merito alla singola banca, successivamente viene operato un confronto rispetto alle sei maggiori banche popolari. Gli obiettivi di piano di Bipiemme vengono comparati, per ragioni di omogeneità, con i dati contabili presenti nelle relazioni di bilancio: il confronto fra le banche popolari ha reso invece necessario l'utilizzo di dati Bankscope. La banca dati adotta metodi standard per la rappresentazione dei dati contabili e la costruzione degli indici, rendendo omogeneo il confronto fra i vari istituti bancari. L'analisi assume come periodi di riferimento i due orizzonti temporali fissati dai piani industriali 2007-2009 e 2011-2013.

2.7.1 I Proventi Operativi

Analizziamo la dinamica dei proventi operativi nel periodo 2007-2009, orizzonte di piano a cavallo della crisi finanziaria. La tabella sottostante illustra il trend dei proventi operativi, ricavato dal confronto fra valori correnti e valori dell'esercizio precedente, “riespressi” in ragione di eventuali mutamenti di carattere dimensionale o strutturale del Gruppo. BPM registra una crescita consistente dei ricavi operativi negli anni pre-crisi, sostenuta principalmente dall'incremento dei margini d'interesse. Il tasso di erogazione creditizia in crescita (favorito da una congiuntura economica favorevole) e l'allargamento dello spread fra tassi attivi e passivi hanno determinato nell'arco 2006- 2007 un aumento in doppia cifra dei proventi da margine d'interesse45: anche le commissioni nette, pur registrando tassi di crescita modesti, hanno inciso in misura significativa sulla crescita dei ricavi operativi. Esse rappresentano la terza voce di impatto sui proventi complessivi, dopo il margine d'interesse e i “dividendi e proventi simili”, che includono essenzialmente gli utili o le perdite da attività finanziarie o partecipazioni valutate al patrimonio netto.

Il tasso di crescita delle commissioni nette si riduce tuttavia nell'arco del 2007 di circa 6 punti percentuali: la diminuzione di maggiore portata si riscontra nelle commissioni di custodia, amministrazione e raccolta ordini, che risentono delle prime situazioni di turbolenza manifestatesi nei mercati finanziari. La voce relativa ai “dividendi e proventi simili” triplica di valore nell'arco del 2006 e registra una crescita di quasi il 40% l'anno successivo: l'impatto sui ricavi complessivi è tuttavia limitato, rispettivamente pari al 6% e al 3%. Nel medesimo anno il risultato dell'attività finanziaria registra invece una flessione, pur conservando un tasso di crescita positivo dei proventi da attività di negoziazione e del saldo netto da valutazione di attività e passività finanziarie al Fair Value. La riduzione è interamente imputabile al venir meno dei proventi connessi ad un finanziamento a lungo termine ceduto nel corso dell'esercizio46.

Tabella 2.2: Trend dei Ricavi Operativi e scostamento obiettivo-consuntivo

Fonte: Elaborazioni da relazioni di bilancio 2006-2009 e piano industriale 2007-2009

L'anno successivo la voce è in crescita del 9%, anche se legata quasi totalmente ai proventi da cessione di attività disponibili per la vendita: in flessione il risultato netto di negoziazione e copertura, negativo il saldo netto delle attività e passività finanziarie al Fair Value. Nonostante il calo registrato in alcune voci di ricavo, si riscontra a livello complessivo una crescita sostenuta dei ricavi operativi: nel piano strategico viene stimata una prosecuzione dello scenario espansivo, che si traduce nella fissazione di target di ricavo a 2.1 miliardi di Euro, in crescita del 30% sul valore registrato nel 2005. Lo scoppio della crisi finanziaria nel 2008 modifica profondamente lo scenario iniziale di stima, generando un elevata contrazione dei ricavi operativi e impedendo di fatto il raggiungimento del target prefissato.

2006 2007 2007 2008 2008 2009

Riespresso Corrente Riespresso Corrente Riespresso Corrente

Consuntivi 1368,671 1506,523 1811,853 1612,878 1609,811 1859,849 Trend 10,10% -11,00% 15,50% Target 2100 Assoluto -240,151 Percentuale -11,44% RICAVI: Scostamento Consuntivo-Obiettivo

La crisi determina una riduzione del volume complessivo di 11 punti percentuali: l'unica voce a registrare una crescita positiva è il margine d'interesse, il risultato netto dell'attività finanziaria registra una perdita consistente (-210 milioni), fortemente influenzata dal crollo dei corsi dei titoli posseduti e negoziati. Pesantemente compromesso anche il saldo delle attività e passività finanziarie al Fair Value, che presenta un valore negativo di quasi 150 milioni: peggiora in misura consistente la valutazione delle quote di OICR e del portafoglio della controllata BPM Ireland plc47. In forte diminuzione anche i ricavi da commissione, in particolare quelli legati alle gestioni patrimoniali e collocamento titoli, a causa della persistente crisi dell'industria dei fondi e alla eccezionale congiuntura negativa nei mercati finanziari, che ha determinato un forte calo della domanda di strumenti del risparmio gestito48. L'anno successivo lo scenario si inverte: ricavi in ripresa con una crescita di 15 punti percentuali e la generazione un valore assoluto superiore di circa 50 milioni rispetto al 2007. L'unica voce a manifestare un trend negativo è il margine d'interesse, che risente della riduzione della forbice sui tassi (saldo negativo fra variazione media dei tassi attivi e passivi pari a 70 punti base) e della contrazione della percentuale di crescita dei volumi creditizi, quasi azzerata rispetto al 200849. Il risultato netto dell'attività finanziaria riacquista segno positivo, per effetto della ripresa delle quotazioni nei mercati finanziari e del restringimento dello spread sul rischio di credito50. All'interno di tale voce si osserva una ripresa della quota di proventi derivanti da attività di negoziazione, legata principalmente al recupero delle minusvalenze registrate l'anno precedente e alla realizzazione di plusvalenze da compravendita di derivati e titoli in portafoglio, beneficiando del rialzo dei prezzi. Anche la componente relativa al processo di valutazione al Fair Value presenta un saldo netto positivo, dovuto in prevalenza al recupero delle minusvalenze pregresse e alla rivalutazione delle quote dei fondi comuni d'investimento.

47 BPM, “Risultato dell'attività finanziaria”, Relazione di bilancio 2008

48 BPM, “Commissioni nette”, Relazione di bilancio 2008

Confrontiamo ora il Gruppo BPM con i sei principali istituti popolari: il margine d'interesse è stato diviso per l'attivo fruttifero, le altre componenti di ricavo rapportate all'attivo medio totale. L'obiettivo che ci si pone è di eliminare gli effetti distorsivi legati ad un aumento di performance unicamente dovuto a variazioni dimensionali o di inclusione nel perimetro di consolidamento. Le tabelle 2.4 e 2.5 (di cui si riportano solo gli estratti) descrivono l'andamento delle voci di ricavo percentuali di BPM e del gruppo di banche popolari: si osserva innanzitutto uno scostamento di trend fra i due margini d'interesse percentuali. BPM registra una diminuzione del margine percentuale a partire del 2008: il dato aggregato evidenzia invece una lieve flessione nel 2007 ed una crescita l'anno seguente. Le altre fonti di ricavo manifestano a livello complessivo il medesimo trend: flessione moderata nel biennio pre-crisi e consistente riduzione dopo lo scoppio della crisi finanziaria. BPM subisce nel 2008 una contrazione di 58 punti base, inferiore a quella aggregata, pari a 32 pb: maggiormente colpiti dalla congiuntura negativa dei mercati finanziari i proventi da negoziazione e la valutazione del portafoglio finanziario al Fair Value.

Estratto dalla tabella 2.4: Proventi operativi percentuali Estratto dalla tabella 2.5: Proventi operativi Gruppo delle Banche Popolari percentuali BPM

Fonte: Elaborazione su dati Bankscope Fonte: Elaborazione su dati Bankscope

Il risultato dell'attività di negoziazione di BiPiemme conserva (nonostante la riduzione) segno positivo, a differenza del relativo dato aggregato che evidenzia una perdita di 23 punti base. Le commissioni nette subiscono a livello aggregato una flessione di 3 punti base, meno marcata rispetto a BPM (24pb). Nel 2009 si assiste ad un crollo generalizzato del margine d'interesse: BiPiemme manifesta una riduzione più contenuta (-6pb) rispetto al gruppo (-34pb). Si osserva a livello aggregato e unitario una ripresa delle principali fonti di ricavo, anche se permangono in BPM alcuni punti deboli: saldo negativo delle attività e passività valutate al Fair Value e risultato netto dell'attività di negoziazione in flessione di 11 punti base.

BPM 2006 2007 2008 2009 2,610% 2,700% 2,640% 2,610% 1,730% 1,640% 1,060% 1,480% Margine d'interesse su Attivo fruttifero Altri ricavi (% su Attivo Totale) GRUPPO 2006 2007 2008 2009 2,54% 2,473% 2,685% 2,344% 1,32% 0,97% 0,55% 1,11% Margine d'interesse su Attivo fruttifero Altri ricavi (% su Attivo Totale)

Consideriamo l'orizzonte temporale di analisi successivo: il piano industriale relativo al 2010-2012 prospettava una crescita sostenuta dei ricavi (+8% sul 2009). A consuntivo si registra una flessione dei proventi operativi nei primi due anni di piano ed una lieve ripresa nel 2012, con un valore di chiusura dei ricavi operativi sostanzialmente allineato ai livelli del 2010: si riscontra di conseguenza uno scostamento negativo rispetto al target prefissato (pari al 46%). Si ritiene probabile che il recupero della redditività nel 2009, dopo la forte contrazione manifestatasi nel 2008, abbia spinto il management ad ipotizzare uno scenario di crescita sostenuta dei proventi operativi. L'anno successivo il piano industriale viene in parte ridefinito nelle linee strategiche e nei target di periodo, fissando un obiettivo di ricavo per il 2013 pari ad 1.8 miliardi di Euro. Nel 2013 il bilancio consuntivo chiude con un volume di ricavi di quasi 1.6 miliardi, inferiore del 10% rispetto all'obiettivo di piano.

Tabella 2.6: Trend dei Ricavi Operativi e scostamento obiettivo-consuntivo

Fonte: Elaborazioni da relazioni di bilancio 2010-2013 e piani industriali 2010-2012, 2011-13

Consideriamo le singole voci di ricavo: nel 2010 i proventi operativi registrano un calo del 18%51. Negative tutte le componenti di ricavo, ad eccezione delle commissioni nette, che beneficiano della crescita delle commissioni da servizi di intermediazione, gestione e consulenza52 .

51 Vedi appendice, Tabella 2.7: “Ricavi operativi: composizione e trend percentuale”

2010 2010 2011 2011 2012 2012 2013

Corrente Riespresso Corrente Riespresso Corrente Riespresso Corrente

Consuntivi 1431,18 1099,688 1351,85 1152,608 1185,664 1549,714 1682,983 Trend -18,24% -7,70% 2,90% 8,60% Target 2197* 1876** Assoluto 1011,336 -193,017 Percentuale -46,03% -10,29% RICAVI: Scostamento Consuntivo-Obiettivo

Il margine d'interesse subisce una contrazione consistente, registrando un -17% sull'anno precedente. L'espansione dei volumi creditizi non è sufficiente a compensare il prolungato calo dei tassi d'interesse: la riduzione dei tassi di breve, con l'Euribor a tre mesi in riduzione di circa 100 punti base in un anno, ha danneggiato soprattutto il margine commerciale (raccolta e impiego presso la clientela ordinaria), determinando un dimezzamento del mark down ed una flessione mark up di 12 punti base53. L'anno seguente si riscontra ancora una contrazione generale dei ricavi, ad eccezione del margine d'interesse che registra una crescita di dodici punti percentuali, in gran parte trainata dai margini sui titoli governativi in portafoglio (+136 milioni) e dall'incremento dello spread sui tassi alla clientela delle banche commerciali, cui si associa lo sviluppo del 5% dei volumi d'impiego54. I risultati netti da “negoziazione” e “valutazione al Fair Value” presentano invece segno negativo: in contrazione l'attività di negoziazione generata da Banca Akros e la domanda di derivati su indici di borsa e azioni, mentre i titoli obbligazionari risentono dell'allargamento dello spread delle emissioni obbligazionarie e del trend negativo dei titoli pubblici. Anche il risultato netto da “valutazione al Fair Value” risente dei medesimi fattori, che contribuiscono a generare le minusvalenze da svalutazione delle quote OICR e del portafoglio titoli della controllata irlandese. Nel biennio 2012-2013 si assiste ad una ripresa dei ricavi, con la registrazione di due soli tassi negativi di crescita: nell'esercizio 2012 il volume di commissioni nette si riduce, in particolare quelle applicate ai servizi d'incasso e pagamento e alle commissioni d'istruttoria55. L'anno successivo si osserva invece una contrazione del margine d'interesse, correlata essenzialmente alla riduzione della forbice dei tassi che ha generato una diminuzione del margine commerciale.

L'andamento dei ricavi operativi di Bipiemme è sostanzialmente allineato al trend aggregato delle sette maggiori banche popolari: si osserva dalle due tabelle sottostanti una contrazione dei ricavi non derivanti da margine d'interesse nei primi due anni ed una crescita dei proventi nel biennio 2012-2013.

53 BPM, “Margine d'interesse”, Relazione di bilancio 2011

I proventi da margine d'interesse presentano invece alcune differenziazioni: si osserva a livello aggregato un progressiva contrazione, mentre in BPM esso risulta sostanzialmente in crescita, se si trascura la lieve flessione registrata nel corso dell'esercizio 2011. Nell'arco di quattro anni il margine percentuale aggregato si riduce di 23 punti base: anche BPM, pur registrando una crescita nell'ultimo biennio, chiude l'esercizio 2013 con un margine percentuale inferiore di 8 punti base rispetto al 2010.

Estratto dalla tabella 2.8: Proventi operativi percentuali Estratto dalla tabella 2.9: Proventi gruppo delle Banche Popolari Banca Popolare di Milano

Fonte: Elaborazione su dati Bankscope Fonte: Elaborazione su dati Bankscope

Analizziamo le altre voci di ricavo, rapportate all'attivo medio: l'andamento delle commissioni nette evidenzia una riduzione del valore percentuale nel corso del 2011- 2012, sia a livello unitario che aggregato, l'anno successivo si registra un incremento. Come si nota dalle tabelle 2.8 e 2.9, tale voce assume un peso preponderante nella determinazione del margine “non da interesse”. Nel medesimo periodo il risultato netto da “negoziazione e attività di copertura” manifesta un andamento contrapposto: si riscontra una crescita nell'arco 2011-2012, l'anno seguente il valore percentuale si riduce. In entrambe le tabelle si può notare, nell'ultimo esercizio, il peso rilevante assunto dai ricavi residuali: a livello aggregato essi apportano un incremento di 200 punti base al margine percentuale, in BPM il contributo è doppio, pari a quasi 450 pb. All'interno di questa voce sono ricompresi i proventi da attività di bancassurance, cessione o riacquisto di attività/passività non classificate fra quelle detenute a scopo di negoziazione, utili o perdite da partecipazioni valutate col metodo del patrimonio netto.

GRUPPO 2010 2011 2012 2013 1,875% 1,756% 1,675% 1,643% 0,969% 0,904% 1,156% 1,349% Margine d'interesse su Attivo fruttifero Altri ricavi (% su Attivo Totale) BPM 2010 2011 2012 2013 1,92% 1,76% 1,81% 1,84% 1,110% 0,816% 1,263% 1,668% Margine d'interesse su Attivo fruttifero Altri ricavi (% su Attivo Totale)

2.7.2 Il Risultato Operativo

Il Gruppo ha fissato, a partire dal biennio 2007-2009, altri importanti obiettivi economico-finanziari:

• conseguimento di un Risultato della gestione operativa pari a 910 milioni, con una crescita del 50% rispetto al risultato operativo del 2005;

• Risultato netto in crescita del 75% rispetto al 2005, in valore assoluto 455 milioni; • Incremento della redditività di cinque punti percentuali, con un ROE del 16.5%.

La tabella sottostante descrive il trend relativo al risultato operativo: si osserva al termine del 2009 un valore di chiusura pari a circa 600 milioni, inferiore al target prefissato. Si riscontra uno scostamento negativo del 34% rispetto all'obiettivo di piano ed un risultato inferiore di circa 60 milioni rispetto al valore pre-crisi relativo al 2007.

Tabella 2.10: Risultato operativo: trend e scostamento obiettivo-consuntivo

Fonte: Elaborazione dati da relazioni di bilancio 2006-2009 e piano industriale 2007-2009.

Per comprendere le cause di tale scostamento consideriamo l'evoluzione del risultato operativo negli anni pre-crisi e nell'arco temporale di piano. Il risultato della gestione operativa si determina innanzitutto dalla differenza fra ricavi operativi e costi operativi. I ricavi operativi, analizzati in precedenza, registrano: una crescita sostenuta nel biennio pre-crisi, un crollo nel 2008 ed una ripresa del margine l'anno successivo. Sul fronte degli oneri operativi, il Gruppo attua un'attenta politica di governo dei costi che consente di mantenere, nel biennio 2007-2008, un tasso di crescita dei costi al di sotto della soglia del 2%56.

2006 2007 2007 2008 2008 2009

Riespresso Corrente Riespresso Corrente Riespresso Corrente

Consuntivi 528,11 663,883 729,047 531,867 531,867 598,824 Trend 25,71% -27,05% 12,59% Target 910 Assoluto -311,176 Percentuale -34,20% RISULTATO OPERATIVO Scostamento Consuntivo-Obiettivo

Le spese del personale rappresentano la voce di costo a maggiore impatto, con un assorbimento medio di circa il 40% dei proventi operativi: dopo una crescita fisiologica registrata nel biennio antecedente la crisi, il suo valore si riduce di circa un punto e mezzo percentuale nel corso del 2008. Le altre voci amministrative di spesa manifestano tassi di crescita contenuti nel periodo pre-crisi, mentre nel 2008 l'incidenza rispetto all'anno precedente sale al 5%: l'incremento dell'impatto è dovuto essenzialmente alle maggiori spese legali e di consulenza professionale, finalizzate all'adeguamento normativo e allo sviluppo di progetti di espansione aziendale. Le spese di struttura crescono invece in misura limitata: si tratta sostanzialmente degli oneri relativi alla gestione degli immobili, alle spese informatiche o per l'acquisto di servizi non professionali(ad es: le utenze)57. L'anno successivo i costi relativi al personale aumentano del 22.5%, principalmente a causa degli oneri straordinari legati all'adesione al “Fondo di Solidarietà per il sostegno del reddito”: si tratta di costi inerenti al piano di riduzione dell'organico aziende, che prevede l'uscita di 69 dipendenti. Le altre spese amministrative manifestano una crescita fisiologica, prevalentemente legata ai maggiori oneri gestionali relativi all'acquisizione di nuovi sportelli.

Nel complesso i costi amministrativi aumentano del 17%: il tasso di crescita che si ottiene dalla media ponderata dei costi del personale e degli altri oneri amministrativi. L'incremento di 15 punti percentuali rispetto all'anno precedente è in gran parte imputabile al sopracitato aumento delle spese relative al personale, le quali rappresentano circa due terzi degli oneri amministrativi complessivi.

Confrontiamo ora il risultato conseguito dal Gruppo con quello relativo alle sei maggiori banche popolari: per rendere omogenea la comparazione, i risultati operativi e i relativi proventi e oneri sono stati espressi in rapporto all'attivo medio totale.

L'estratto della tabella 2.1258 evidenzia nel biennio pre-crisi due andamenti distinti: Banco Popolare e BPVi registrano una riduzione del risultato operativo, gli altri istituti manifestano invece una crescita. La contrazione del margine operativo di Banco Popolare risente di un elevata diminuzione del margine d'intermediazione percentuale, cui si contrappone una riduzione inferiore dei costi operativi.

I risultati operativi in crescita sono invece essenzialmente legati all'effetto espansivo generato da una riduzione dei costi parallela ad un incremento dei ricavi operativi percentuali. Nel 2008 la crisi finanziaria determina una contrazione generalizzata del risultato operativo: si assiste ad una generale riduzione dei ricavi operativi in rapporto all'attivo, ad eccezione di UBI Banca, che registra una lieve crescita di 4 punti base, incapace tuttavia di compensare l'incremento degli oneri operativi di 27 punti base. L'aumento sostenuto dei costi operativi percentuali investe anche Banco Popolare

(50 pb), mentre gli altri istituti manifestano leggere flessioni o sostanziale stabilità degli oneri.

Estratto della tabella 2.12: Risultati operativi su attivo totale delle sette banche popolari

Fonte: Elaborazione su dati Bankscope, bilanci 2006-2009

L'anno seguente il trend si inverte: la parziale ripresa dei mercati finanziari determina un ritorno in positivo del saldo netto relativo all'attività di negoziazione e di valutazione al Fair Value di attività e passività finanziarie. Si osserva tuttavia un trend decrescente dei ricavi globali, connesso per la maggior parte alla riduzione degli spread creditizi59. Le rigide politiche di controllo e ottimizzazione dei costi operativi ne determinano una generale riduzione: fa eccezione BPM, che risente degli oneri straordinari legati alla riduzione dell'organico aziendale60. Anche Veneto Banca registra un incremento dei costi operativi, caratterizzato tuttavia da un tasso di crescita sensibilmente inferiore rispetto all'anno precedente.

59 Banche Popolari, “ Il margine d'interesse”, Relazioni di Bilancio 2009

Risultato operativo % Veneto Banca BPER BPVi BPS BP UBI Banca BPM

2006 1,18% 1,52% 1,16% 1,28% 1,21% 1,20% 1,56%

2007 1,36% 1,83% 1,13% 1,53% 0,86% 1,32% 1,57%

2008 1,09% 1,22% 0,98% 0,65% 0,06% 1,09% 1,05%

Cinque istituti su sette registrano un incremento del risultato della gestione operativa: solo UBI Banca e Veneto Banca ottengono un margine operativo inferiore rispetto all'anno precedente, principalmente a causa di una riduzione marcata dei proventi operativi. Se si effettua un confronto rispetto ai valori pre-crisi, solo due banche (BPS e BP) realizzano un margine operativo percentuale superiore.

Se analizziamo l'andamento del risultato operativo nel quattro anni successivi, si osserva dalla tabella 2.13 una prolungata riduzione di valore fino al 2012, ed uno scostamento rispetto al target di piano del 73%. Il piano industriale relativo al triennio 2010-2012 prospettava una rapida crescita del risultato operativo: si registra invece nei primi due anni una consistente riduzione dei ricavi operativi, dovuta principalmente al crollo del margine d'interesse nel 2010 e ad un prolungato calo del risultato netto dell'attività finanziaria, che nel 2011 presenta un saldo negativo.

Tabella 2.13: Risultato operativo: trend e scostamento obiettivo-consuntivo

Fonte: Elaborazione dati da relazioni di bilancio 2009-2013 e piani industriali 2010-2012 e 2011-2013

La marcata flessione dei ricavi è parzialmente compensata dalla diminuzione dei proventi operativi: vengono operati nei primi due anni imponenti tagli alle spese del personale61, mentre nel 2012 si registra un significativo incremento del 30%, quasi interamente legato agli oneri relativi ad una seconda attivazione del Fondo di Solidarietà. L'anno successivo il costo del personale presenta una flessione pari al 17%61: si deve tuttavia considerare che la variazione percentuale è fortemente influenzata dall'onere di carattere straordinario sostenuto nell'esercizio precedente. Al netto di tale effetto di natura straordinaria si registra comunque una flessione, legata alla riduzione del personale dipendente.

RISULTATO OPERATIVO 2009 2010 2010 2011 2011 2012 2012 2013

Riespresso Corrente Riespresso Corrente Riespresso Corrente Riespresso Corrente

Consuntivi 533,521 321,682 364,442 306,902 358,744 259,327 366,849 696,367 Trend -39,71% -15,79% -27,71% 89,82% Target 970 724 Assoluto -710,673 -27,633 Percentuale -73,27% -3,82%