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Il paragrafo descrive le politiche di gestione operativa del credito e del rischio creditizio, esplicitate in prevalenza nella sezione E della nota integrativa di bilancio, relativa ai “rischi e le relative politiche di copertura”.

2.9.1 Aspetti Organizzativi

La struttura deputata alla gestione e al monitoraggio del portafoglio crediti di Gruppo è il comitato Direzionale Politiche Creditizie: al proprio interno vengono definite le politiche generali, che trovano poi attuazione nei processi operativi di gestione, erogazione e controllo delle esposizioni creditizie. L'erogazione del credito sorge dall'attività svolta dalla rete commerciale, che prevede una fase preliminare di predisposizione dell'istruttoria di fido, atta ad individuare il corretto profilo di rischio dell'operazione: a tale scopo il Gruppo si è dotato di modelli interni di rating.

La concessione del credito è soggetta ad un sistema che attribuisce differenti margini discrezionali in ambito deliberativo e di definizione dei parametri di concessione. In presenza di un rating elevato e nei limiti degli importi prefissati dal Regolamento Fidi, per le rispettive strutture competenti, il finanziamento può essere soggetto a delibera locale. Se il profilo di rischio appartiene alle classi “media” e “alta”, in base anche a quanto disposto dal Regolamento Fidi, è richiesto l'intervento della funzione “Crediti” per condurre maggiori approfondimenti sul merito creditizio.

Le analisi approfondite potranno condurre a due esiti: formulazione di una decisione oppure istruzione di una relazione per le funzioni deliberanti di livello superiore. Il rating creditizio, assegnato attraverso una procedura automatica, può essere modificato da figure specialistiche, i Raters, che dovranno specificare le particolari circostanze che hanno indotto all'assegnazione di una classe di merito differente rispetto a quella definita dal modello statistico di riferimento. Alla concessione del credito segue un attenta e continua attività di controllo finalizzata ad anticipare e contenere le problematiche creditizie: il Gruppo adotta il sistema NASCA, che analizza la relazione creditizia alla luce di determinati indicatori di rischio, segnalando preventivamente potenziali deterioramenti creditizi.

Il sistema consente di attuare interventi correttivi che limitino la probabilità di trasferimento tra i crediti problematici. Il gestore della relazione creditizia è supportato, nell'attività di presidio operativo del credito, da un'unità specialistica di controllo, il Servizio Monitoraggio Credito che fa capo alla Direzione Crediti. Analizziamo ora i sistemi di gestione, misurazione e controllo implementati dal gruppo bancario107.

Bipiemme ha adottato, a partire dalla fine degli anni '90, sistemi di identificazione del merito di credito per ciascun segmento di mercato, che hanno consentito di sviluppare una consistente esperienza (prima dell'avvento della disciplina introdotta da Basilea 2) nell'utilizzo di modelli interni di gestione della concessione e del rifinanziamento del credito. Il Cda della Capogruppo ha scelto di applicare un orientamento Internal Rating Based alle esposizioni verso il mercato Retail e PMI, attraverso le seguenti delibere: - approvazione di un sistema interno di rating, accompagnata dalla definizione dell'area di interesse in termini di segmenti di clientela e Banche del Gruppo incluse nel processo di adozione;

- masterplan dei processi di realizzazione del sistema di rating e dei rispettivi impegni finanziari;

- definizione delle funzioni deputate all'implementazione del sistema, con l'attribuzione del compito di assicurarne l'efficace attuazione in capo alla Direzione Generale.

Il Gruppo, a partire dal 2004, ha attuato una revisione dei sistemi informativi e dei modelli di gestione creditizia, adeguandosi alla disciplina contenuto nel testo definitivo, appena approvato, relativo agli accordi di Basilea 2. Nel medesimo periodo il Cda si è espresso in merito alla revisione degli obiettivi strategici di implementazione del rating interno, investendo anche la struttura organizzativa e le previsione di budget, al fine di delineare uno sviluppo coerente con le nuove prescrizioni di Basilea 2 in tema di rischio di credito. Bipiemme ha adattato i nuovi modelli di rating alle diverse segmentazioni di mercato, funzionali nel garantire un maggiore efficacia sia nell'intercettazione dei bisogni della clientela sia nella fase di istruttoria e monitoraggio del credito.

Il Gruppo opera una prima distinzione fra clienti privati ed aziende: all'interno di quest'ultimo macrosegmento sono ricomprese le imprese Small Business (con un volume di ricavi al di sotto dei 5 milioni di Euro) le Piccole e Medie Imprese (che presentano un fatturato compreso nella fascia fra i 5 e i 50 milioni, o con un volume di finanziamenti che supera il milione di Euro), e le Imprese (volume di ricavi sopra quota 50 milioni). Quest'ultimo segmento include anche le società di Leasing, Factoring, Finanziarie e Holding.

I sistemi di Rating Interno sono soggetti a molteplici applicazioni all'interno del Gruppo:

- funzioni già descritte in precedenza come l'identificazione del merito di credito in fase istruttoria e di controllo e classificazione del cliente;

- reportistica direzionale e gestionale analitica;

- individuazione del corretto pricing creditizio, aggiustato in funzione al rischio;

- valutazione dello stato dei crediti ed identificazione dell'eventuale svalutazione di bilancio;

- processo ICAAP di analisi dell'adeguatezza del patrimonio.

Analizziamo il primo punto, focalizzando l'attenzione nel processo iniziale di erogazione che si contraddistingue in base alla tipologia di clientela richiedente.

2.9.2 Processo di erogazione del credito

Il processo di revisione dei modelli di rating, avviato nel 2004, è stato portato a compimento nel 2007 (anno di entrata in vigore di Basilea 2) per la clientela PMI e Imprese, a marzo 2008 per le Small Business. Anche i processi creditizi sono stati investiti da profonde modifiche: in fase di istruttoria sono stati inseriti controlli sulle generalità dei clienti, con l'obiettivo di affinare il processo di segmentazione. La revisione dei processi poggiava sul requisito di trasparenza nella concessione del credito, attraverso maggiori informazioni a disposizione degli utenti su:

-motivazioni alla base dell'esclusione dal calcolo del merito creditizio; -parametri di determinazione della classe di rating;

La fase istruttoria non viene portata a compimento se non sono disponibili tutte le informazioni necessarie all'attribuzione di una classe di merito: nel corso del processo è inoltre possibile applicare l'istituto dell' override, che attribuisce la facoltà di richiedere una modifica della classe di rating, presentando adeguata documentazione di supporto al Servizio Monitoraggio Credito, cui compete la valutazione della richiesta di revisione. Questo istituto è riservato unicamente alla clientela imprenditoriale108: esso consente di integrare le valutazioni di merito fornite dal modello di rating standardizzato, con altre informazioni qualitativi non includibili. Il processo di affinamento dei modelli di rating prosegue sulla traccia delle nuove direttive introdotte nel 2010 da Basilea 3. Nel quarto trimestre 2011 l'applicazione del cosiddetto rinnovo automatico dei fidi, riservata alla clientela privata, viene estesa alle Small Business, con l'obiettivo di snellire i processi amministrativi delle Reti Commerciali.

Tuttavia il rinnovo automatico è soggetto ad alcune condizioni che dovranno essere soddisfatte simultaneamente:

- mantenimento di rating di alto livello (basso profilo di rischio) per almeno sei mesi;

- cliente inserito nel portafoglio di mercato Retail;

- affidamenti con scadenza a breve termine (mese successivo) o scaduti.

La competenza di rinnovo è riservata al Dirigente di Filiale e circoscritta nell'ambito delle disposizioni del Regolamento Fidi. Dal rinnovo automatico risulta invece esclusa la clientela appartenente ai segmenti PMI e Imprese, data la maggiore complessità strutturale che esige analisi più approfondite per il rinnovo dei finanziamenti.

Il processo di erogazione creditizia ai Privati prevede invece delle differenziazioni, nella fase istruttoria, in base al prodotto bancario richiesto(mutuo, credito al consumo, conto corrente, carte di credito...). L'analisi effettuata non si limita alla situazione contingente, ma considera anche il profilo storico del cliente (ove disponibile), le valutazioni operate dalle società di referenza creditizia ed infine l'applicazione di una serie di criteri standard di concessione (ad esempio verifica della presenza di atti negativi esterni, fissazione di limiti al tasso di copertura dell'immobile o al rapporto rata/reddito...).

Il rating andamentale consente di definire le caratteristiche del rifinanziamento: l'analisi condotta può dar luogo ad un rinnovo automatico oppure ad una nuova identificazione del profilo di rischio.

2.9.3 Monitoraggio del credito

La fase di monitoraggio prevede l'applicazione di modelli di valutazione del rischio, basati essenzialmente su metodi interni di credit rating e credit scoring.

Processi di controllo del merito creditizio sono stati implementati a partire dal 2001, con l'obiettivo di fornire modelli previsionali sulla rischiosità della controparte. Attraverso un sistema di ponderazioni ed un insieme di indicatori di rischiosità, veniva individuata la clientela “a rischio” o da allocare fra i crediti incagliati. L'utilizzo del rating, riservato inizialmente alla fase istruttoria, è stato esteso anche al controllo delle posizioni creditizie, introducendo un'unica classificazione delle esposizioni. Il nuovo sistema di monitoraggio, entrato in vigore nella prima parte del 2009, prevede:

- sistema di rating integrato nel sistema di early warning (basato sugli indici di rischiosità);

- rapporto di coordinamento fra la Direzione Crediti e le reti commerciali sulle questioni legate all'assegnazione interna del rating, assicurando una tutela più efficace dell'integrità creditizia;

- impiego di rating in un orizzonte mensile, consentendo una puntale individuazione di trend anomali.

Il monitoraggio delle esposizione adotta un sistema predittivo che consente di anticipare, il deterioramento creditizio: risulta quindi possibile attivare degli interventi correttivi prima dell'insorgere di una situazione di default. La funzione Servizio Monitoraggio Crediti interviene nella revisione della classe di rating, nell'attuazione di misure tempestive sulle esposizioni “rischiose” e nelle richieste di override descritte in precedenza. Il Gruppo adotta un sistema di regolazione delle esposizioni creditizie, essenzialmente finalizzato ad evitare esposizioni creditizie verso un singolo cliente (rischio di concentrazione) e in volume complessivo (ammontare assorbito dal rischio creditizio).

2.9.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

L'attenuazione del rischio creditizio viene attenuata attraverso la richiesta di garanzie con la previsione di una copertura differenziata in base al merito di credito. L'erogazione del credito è vincolata alla predisposizione di idonea garanzia: reale, rappresentata da garanzie ipotecarie che investono il 60% del portafoglio complessivo, garanzie personali o valori mobiliari. Le garanzie ipotecarie assunte a cavallo della crisi (2007-2009) venivano iscritte ad un valore due o tre volte superiore all'obbligazione garantita, a seconda della durata contrattuale. A partire dal 2011, il valore d'assunzione è diminuito nella concessione ai privati (50% in più dell'importo finanziato, 100% nell'ipotesi di frazionamento del mutuo), mentre per le aziende, a prescindere dalla durata del contratto, viene iscritta ipoteca ad un valore doppio rispetto all'obbligazione. I valori mobiliari sono invece soggetti a periodica valorizzazione sulla base dei prezzi di mercato, mentre le garanzie personali vengono sottoscritte a fronte di una preventiva valutazione dell'idoneità patrimoniale del merito di credito del garante.

Bipiemme effettua il monitoraggio delle garanzie immobiliari applicando i seguenti criteri:

- censimento dei beni immobiliari, secondo un processo GAG di gestione delle garanzie;

- individuazione della microzona catastale;

- rivalutazione automatica operata dall'applicativo GAG sulla base delle valutazioni di mercato annuali dell'Osservatorio Mercato Immobiliare.

Il Gruppo ha provveduto a canalizzare all'interno del proprio sistema (GAG) le perizie esterne attraverso un applicativo di ricezione, gestito da due provider operanti nel territorio nazionale.

L'attività di monitoraggio delle garanzie prevede inoltre: - la definizione degli aspetti generale da porre sotto controllo;

- l'analisi delle scadenze, delle variazioni di consistenza e dei premi assicurativi connessi;

2.9.5 Credit risk management: confronto fra Gruppi Popolari

Le banche popolari che compongono il gruppo di riferimento adottano specifiche politiche di indirizzo processi operativi di gestione del rischio creditizio. Le informazioni relative al credit risk management attuato dagli istituti di credito sono contenute all'interno delle note integrative, nella parte E relative alla “descrizione dei rischi e delle relative politiche di copertura”.

Si osserva all'interno delle relazioni di Bilancio una struttura descrittiva sostanzialmente omogenea: la prima parte attiene agli “aspetti generali”, nella quale sono esposti gli orientamenti strategici e operativi che connotano l'attività di gestione del rischio di credito, e “gli aspetti organizzativi” inerenti l'implementazione del relativo assetto organizzativo.

La maggior parte delle banche popolari, nel delineare gli orientamenti strategici di base, pone l'accento sulle politiche creditizie dirette al finanziamento alla comunità locale, rappresentata in misura prevalente da famiglie, professionisti e piccole-medie imprese. Gli istituti popolari si soffermano inoltre sulla necessità di attuare una politica di diversificazione del portafoglio creditizio e di prudente assunzione del rischio di credito, pur preservando il prioritario sostegno al territorio. Il modello organizzativo è funzionale in ciascun istituto al corretto svolgimento di tutte le fasi in cui si articola l'attività di credit risk management: l'istruttoria creditizia diretta alla valutazione iniziale del merito creditizio di controparte, cui segue il processo di erogazione, la gestione ed il monitoraggio periodico del rischio di credito e la gestione delle esposizioni creditizie deteriorate. Le banche popolari attribuiscono alle strutture di vertice della Capogruppo, rappresentate di norma dal CdA o dal Consiglio di Gestione la definizione delle linee di indirizzo strategico in materia di gestione del portafoglio crediti ed assunzione dei profili di rischio. Gli organi sociali di vertice sono di norma supportati dal Chief Risk Officer, che definisce i limiti e gli strumenti di assunzione del rischio di credito, lavorando in stretta integrazione con la figura (negli istituti in cui è prevista, come ad esempio UBI Banca e BPER) del Chief Lending Officer, competente nella definizione delle politiche creditizie di base.

Essi hanno solo funzione consultoria, mentre le deliberazioni in merito spettano al Consiglio di Gestione o Amministrazione. Gli istituti di credito presentano maggiori differenziazioni nell'implementazione della struttura operativa a presidio del rischio creditizio. Il modello organizzativo di UBI Banca109 pone al vertice le direzioni generali delle banche commerciali e delle società controllate, a cui sono preposte:

le direzioni crediti, in cui è collocata l'unità “Presidio Monitoraggio Qualità del Credito”, con funzioni di gestione e monitoraggio delle esposizioni creditizie, in collaborazione con i sopracitati crediti territoriali. Queste strutture non hanno potere deliberativo in materia di affidamenti: possono valutare e (se le leve operative esercitabili lo consentono) disporre eventuale modifica della classe di rating della controparte debitoria. Nei casi disposti dal Regolamento Fidi, i crediti territoriali devono richiedere alla Capogruppo l'espressione di un parere non vincolante.

Alla base della struttura organizzativa sono collocati i gestori di Relazione, che operano all'interno delle filiali: l'attività di monitoraggio si esplica nel semplice trasferimento di informazioni in merito a variazioni nella situazione finanziaria dei clienti, al fine di monitorare e prevenire situazioni di anomalia creditizia. La struttura operativa di Banco Popolare110 assegna ad una Direzione Crediti di Gruppo il compito di implementare e trasferire le politiche creditizie di indirizzo alle Banche di Rete e alle società controllate. Vengono trasferite direttive in materia di: strumenti e processi di analisi del merito di credito, limiti operativi di assunzione del rischio (definiti di concerto col Chief Risk Officer e deliberati dal Cda), configurazione della struttura di monitoraggio degli affidamenti. Banca Popolare di Sondrio presenta una struttura organizzativa111 simile a UBI Banca, con una direzione generale di Gruppo che rende operative le politiche definite dal CdA: le strutture di Servizio Crediti, assimilabili ai sopra descritti Crediti Territoriali, supportano le filiali nella gestione degli affidamenti, attraverso il perfezionamento delle istruttorie, le valutazioni tecnico-legali delle operazioni di finanziamento ed il perfezionamento delle garanzie.

109 UBI Banca, sezione:“Rischio di credito”, paragrafo:“Aspetti organizzativi”, Relazione di bilancio 2013

110 Banco Popolare, sezione: “Rischio di credito”, paragrafo:“Aspetti organizzativi”, Relazione di bilancio

Le strutture di coordinamento, assimilabili ai sopra descritti Crediti Territoriali, supportano le filiali nella gestione degli affidamenti di maggiore criticità o complessità, esaminando le proposte di finanziamento di competenza delle strutture centrali, formulando pareri di merito. Banca Popolare dell'Emilia Romagna112 presenta una struttura operativa caratterizzata dalla presenza, all'interno delle divisioni territoriali, da una direzione crediti, cui sono sottoposte le filiali che compongono le aree territoriali, a garanzia di un presidio parzialmente autonomo del rischio di credito. L'istituzione di direzioni credito legate ad una specifica area d'affari, consentono una gestione integrata del credito per area territoriale di riferimento: le aree d'affari sono sottoposte alla direzione generale della società, che trasferire a tali strutture le direttive di politica creditizia della Capogruppo, garantendo un'omogeneità nei processi di credit risk management anche all'interno delle controllate. Nella seconda parte delle relazioni di bilancio vengono descritti i processi di gestione e monitoraggio del rischio di credito. UBI Banca attribuisce alla funzione Rischi di Credito113 la competenza in materia di produzione dell'informativa sul rischio creditizio, per la Capogruppo e le Banche di Rete. I report illustrano la distribuzione del portafoglio in base alle classi di rating interne, alla Loss Given Default (percentuale di perdita attesa in ipotesi d'insolvenza della controparte) e alla probabilità di default (PD). La documentazione prodotta è sottoposta con cadenza trimestrale all'attenzione dei CdA delle relative banche commerciali. Nelle società di prodotto l'informativa è diretta all'analisi delle specifiche tipologie di servizi erogati: ad essa si affiancano ulteriori report sull'andamento di specifiche componenti del rischio di credito. Il Gruppo ha sviluppato modelli automatici di rating interno per il segmento corporate e per il mercato small business e privati, entrambi sottoposti a validazione e autorizzati da Banca d'Italia.

La probabilità di default considera aspetti quantitativi e qualitativi nella valutazione delle esposizioni verso controparti imprenditoriali. La componente quantitativa viene stimata sulla base di un modello di regressione Logistica, mentre le informazioni qualitative derivano dai trasferimenti operati dal Gestore di Relazione e per le Grandi Imprese dall'attività di raccolta svolta da una struttura centrale della Capogruppo.

112 BPER, sezione: “Rischio di credito”, paragrafo: “Aspetti organizzativi”, Relazione di bilancio 2013

Le esposizioni verso il mercato retail sono soggette alle sole valutazioni di carattere quantitativo, data la minore complessità della struttura di finanziamento.

Nel modello di regressione vengono inseriti parametri di carattere economico- finanziario, di analisi del settore e della collocazione geografica di riferimento, connessi al trend interno del portafoglio crediti ed andamentali esterni. L'impiego e lo sviluppo di modelli di rating associati all'identificazione del default di controparte, in termini percentuali e probabilistici, viene esplicitato anche nelle altre banche popolari. I modelli di rating adottano un approccio per controparte, con differenziazioni per specifici segmenti di mercato serviti: si riscontrano essenzialmente tre macro-ripartizioni, fra clientela retail, piccole realtà imprenditoriali e segmento corporate, all'interno del quale vengono incluse le imprese medio-grandi. La struttura di deleghe nell'assegnazione della classe di merito creditizio e nella concessione fidi è legata principalmente al profilo di rischio di controparte, alla natura della transazione e alla dimensione della perdita attesa: l'istituto dell'override è presente nella maggiore delle banche popolari, e consente l'attribuzione di una classe di rating differente da quella elaborata dai modelli interni di stima. La procedura, già descritta in precedenza in BPM, prevede differenti meccanismi di presentazione, analisi e autorizzazione a seconda che si tratti di una variazione della classe in termini migliorativi o peggiorativi. La richiesta di revisione viene inoltrata ad una struttura centrale, che esamina la documentazione accessoria a supporto della modifica, non inclusa nel modello di rating: le banche operano un accentramento delle decisioni al fine di mantenere una valutazione omogenea, a livello di Gruppo, delle posizioni creditizie di maggiore complessità.

Tutti gli istituti di credito dichiarano di aver implementato un regolamento fidi, il quale affiancandosi alle altre policy creditizie di Gruppo, definisce i processi organizzativi di gestione del rischio di credito. UBI Banca fornisce una descrizione puntuale delle proprie policy a presidio dei rischi creditizi. Vengono disciplinati i limiti e le