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piano comunale di classificazione acustica

Nel documento RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE (pagine 47-0)

3 RAPPORTO CON ALTRI PERTINENTI PIANI O PROGRAMMI

3.2 VERIFICA DELLA COERENZA ESTERNA ORIZZONTALE TRA GLI OBIETTIVI DI PIANO E LE PREVISIONI DI ALTRI

3.2.1 piano comunale di classificazione acustica

La Legge Quadro 447/1995 stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente abitativo dall’inquinamento acustico e indica quale competenza a carico dei Comuni la classificazione in zone del territorio comunale in funzione della destinazione d’uso del territorio secondo i criteri fissati dalle Regioni nonché il coordinamento degli strumenti urbanistici comunali e sovracomunali con la classificazione acustica.

La finalità della Classificazione Acustica del territorio è quella di perseguire un miglioramento della qualità acustica delle aree urbane e di tutti gli spazi in genere in relazione alla loro destinazione d’uso presente e futura, il che corrisponde ad un automatico miglioramento della qualità della vita e della qualità dell’aria.

Nella RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA allegata al Piano di Classificazione Acustica del Territorio Comunale di San Vito al Tagliamento vengono ripercorsi tutti gli studi e le azioni attuate per giungere alla definizione dello strumento di pianificazione consistente nella individuazione delle zone omogenee e alla relativa assegnazione della classe acustica. Per ogni classe acustica sono previsti dalla normativa dei valori limite da rispettare in termini di emissione sonora e di immissione sonora (assoluti e differenziali) e dei valori di attenzione e di qualità, distinti per i periodi di riferimento diurno (6.00 – 22.00) e notturno (22.00 – 6.00). Si riportano a titolo riepilogativo le sei classi di suddivisione del territorio comunale:

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I limiti di rumorosità definiti dalla LEGGE QUADRO 447/95 all’art. 2, che devono caratterizzare la zona acustica, sono di seguito specificati:

a) Valori Limite di emissione: valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora misurato in prossimità della sorgente stessa.

b) Valori Limite Assoluti di Immissione: valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell’ambiente ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori (questi sono i valori limite che devono essere imposti per le aree omogenee della zonizzazione acustica comunale)

c) Valori Limite differenziali di immissione: all’interno degli ambienti abitativi l’incremento apportato da una sorgente specifica sul rumore residuo (o di fondo) non può superare il limite di 5 dB(A) nel periodo diurno (6.00÷22.00) e di 3 dB(A) nel periodo notturno (22.00÷6.00).

Tali valori non si applicano nelle aree della classe VI (aree esclusivamente industriali) e nei seguenti due casi in quanto il disturbo da rumore è da ritenersi trascurabile:

• Il rumore ambientale misurato a finestre aperte è inferiore a 50 dB(A) durante il periodo diurno e a 40 dB(A) durante il periodo notturno;

• Il rumore ambientale misurato a finestre chiuse è inferiore a 35 dB(A) durante il periodo diurno e a 25 dB(A) durante il periodo notturno;

I limiti differenziali di immissione non si applicano inoltre alla rumorosità prodotta:

• dalle infrastrutture stradali, ferroviari, aeroportuali, marittime;

• da attività e comportamenti non commessi con esigenze produttive, commerciali e professionali;

• da servizi e impianti fissi dell’edificio adibiti ad uso comune, limitatamente al disturbo provocato all’interno dello stesso.

d) Valori di attenzione: rumore che segnala la presenza di un potenziale rischio per la salute umana o per l’ambiente. I valori di attenzione sono:

- se riferiti ad un’ora: i valori della tabella C del D.P.C.M. aumentati di 10 dB per il periodo diurno e di 5 dB per il periodo notturno;

- se relativi ai tempi di riferimento (TR): i valori della tab. C del D.P.C.M.

Superare il valore di attenzione comporta l’obbligo del Piano di Risanamento Acustico Comunale (art. 2 comma 1 lettera g della Legge Quadro).

e) Valori di qualità: valori di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obbiettivi di tutela previsti dalla legge quadro (art. 2 comma 1 lettera h della Legge Quadro). In altri termini costituiscono obiettivi di tutela graduati nel tempo, secondo le tecnologie disponibili.

In sede di redazione del Piano sono state condotte misurazioni in periodi diversi in corrispondenza di insediamenti / aree produttori di emissioni acustiche non compatibili con i limiti fissati dalla legge.

Due rilevazioni sono state effettuate anche in prossimità dell’insediamento avicolo esistente, del quale il presente studio verifica la fattibilità di un ampliamento nel rispetto delle previsioni di PRGC.

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Sulla base delle risultanze delle rilevazioni e degli altri parametri assunti a criteri di valutazione, il Piano ha individuato l’ambito oggetto del presente studio in classe III, come si evince dall’allegato estratto.

47 Considerazioni conclusive

Al presente studio è allegata una relazione specialistica attinente alle emissioni acustiche attuali ed alla simulazione di quelle che potrebbero derivare dall’attivazione dell’insediamento.

Sede dell’attuale allevamento

48 4 QUADRO NORMATIVO; VINCOLI ARCHEOLOGICI, MONUMENTALI, DI

ARCHEO-LOGIA INDUSTRIALE, PAESAGGISTICI, AMBIENTALI; SERVITU’ E RISPETTI

4.1 QUADRO NORMATIVO E VINCOLISTICO

Normativa di riferimento

Per quanto attiene la Valutazione Ambientale Strategica ed il presente Rapporto Ambientale la normativa comunitaria, statale e regionale di riferimento é costituita da:

Direttiva 2001/42/CE del 27/06/2001: valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente

D.Lgs 03/04/2006 n°152, Norme in materia ambientale

D.Lgs 06/05/2008 n°4, Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006 n°152 recante norme in materia ambientale

 L.R. 06/05/2005 n°11 Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Regione FVG derivanti dall’appartenenza dell’Italia alla Comunità Europea. Attuazione delle direttive 2001/42/CE, 2003/4/CE, 2003/78/CE.

Sono state inoltre consultate diverse linee guida, definite da enti ed istituzioni pubbliche, tra cui:

 Direzione Generale Ambiente Comunità Europea (2003) - Attuazione della direttiva 2001/42/CE:

valuta-zione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente

 IMPEL Project (2002) - Implementing Article 10 of the SEA directive 2001/42/CE

 Ministero dell’ambiente (1999): Linee guida per la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) – Fondi strutturali 2000-2006

 Progetto Enplan (2004) - Linee guida valutazione ambientale di piani e programmi

4.2 VINCOLI TERRITORIALI ED AMBIENTALI

4.2.1 BENI ARCHEOLOGICI E DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE

Costituiscono beni archeologici e di archeologia industriale i seguenti siti:

• resti di villa romana in località Gorgaz,

• ex essiccatoio Bozzoli

• mulino Sigalotti

• mulino Bornancin

• mulino di Sotto

4.2.2 VINCOLI MONUMENTALI

Sono vincolati, ai sensi del D.Lgs 42/04 (ex L.1089/39), le seguenti chiese ed oratori:

• chiesa di San Giuseppe alle Salesiane

• chiesa di Santa Petronilla a Savorgnano

• chiesa di Santo Stefano

• chiesa della Beata Vergine Annunziata o S. Maria di Castello

• chiesetta di Santa Maria dei Battuti

• cappella della Visitazione di Maria al Tempio

• chiesa di Santa Sabina Martire

• chiesa di San Rocco

• chiesa di San Filippo Neri

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• chiesa di San Lorenzo

• chiesa della Beata Vergine delle Grazie a Prodolone

• chiesa di San Martino vescovo a Prodolone

Sono inoltre soggetti a medesimo vincolo i seguenti immobili:

• Castello di San Vito al Tagliamento, Borgo

Costituiscono immobili di interesse storico architettonico, non soggetti a specifico decreto di vincolo:

• villa Linussio Altan Rota de Conturbia detta Casa Bianca

• villa Boreana

• palazzo Altan Panigai Manzoni Rota de Conturbia / Municipio

• Loggia Comunale

20/09/1974 pubbl. su G.U. N298 del 15/11/1974

Sono soggetti a vincolo D.Lgs 42/04 parte III i seguenti beni iscritti nel registro delle acque pubbliche:

- fiumi

132 Roggia Beverella e Rio Partidor 136 Acqua del Lin, Rio Lin, Rio Villotta 139 Fiume Sestian

140 Fosso Cao Maggiore e Roggia del Molino 141 Roggia Selvata

Costituiscono beni del patrimonio culturale del FVG, non soggetti a vincolo diretto:

- Giardino di Palazzo Altan Rota - Giardino a parco di Palazzo Zuccheri - Parco Falcon Vial

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- Giardino di Palazzo Tullio Altan

4.2.4 VINCOLO AMBIENTALE

Nel territorio comunale ricade il sito di interesse comunitario (SIC) denominato SIC IT 3310012 - Bosco Torrate. Tale sito, della superficie di 9 ha, completamente boscato con prevalenza di farnia e carpino bianco in un'area formata da terreno alluvionale con falda freatica a tratti emergente, costituisce un ultimo lembo di bosco planiziale della pianura veneto-friulana, in cui prevale l'elemento fitogeografico illirico-balcanico. Rilevante anche la presenza di specie avicole nidificanti in ambiente boschivo.

Sono inoltre presenti i seguenti biotopi:

a) Area dell’Antico cimitero ebraico

Si estende su una superficie di circa 20.500 mq e deriva dall'unione di due distinte particelle, appartenenti a una medesima proprietà fondiaria e destinate originariamente a un differente utilizzo agricolo. Di queste, la particella minore (ca. 300 mq), mantenuta a prato stabile, corrisponde al sito cimiteriale, quella più ampia (ca. 20.200 mq) costituiva in antecedenza parte di un'unità poderale coltivata a prato polifitico e in parte a seminativo.

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b) Area delle Sorgenti del Rio Vignella

E’ una porzione di territorio che su un'estensione complessiva di circa 27.000 mq comprende aree acquitrinose, superfici mantenute a prato e settori in cui sono stati effettuati interventi di ripristino ambientale.

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Essa custodisce quanto si conserva in condizioni di sostanziale integrità alla periferia della località cui corrisponde il toponimo de "Le Pissarelle", ambito territoriale in cui l’attività di risalita delle acque dal sottosuolo è particolarmente intensa.

Tale plaga sorgentifera appare individuata nelle mappe storiche e di essa si fa menzione nei principali lavori concernenti l’idrografia di questo settore della pianura del Friuli Occidentale. La medesima località è stata resa nota nel passato per il ritrovamento di reperti archeologici riferibili all'Età Neolitica.

Nella seguente planimetria sono inoltre evidenziati con colore giallo i prati stabili censiti dalla Regione FVG (tav 39). Il sito oggetto di intervento è evidenziato in colore rosso.

4.2.5 VINCOLO SISMICO

Con riferimento alla nuova normativa sismica (ordinanza n. 3274 del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20.03.2003), il territorio comunale di San Vito al Tagliamento ricade in terza zona, con accelerazione massima orizzontale al suolo ag = 0,15. In base alla Deliberazione della Giunta regionale 6 maggio 2010, n.

845, dal punto di vista amministrativo, il comune rientra nella classe III a bassa sismicità.

4.2.6 VINCOLO IDROGEOLOGICO

Deriva dall'approvazione dei Piani Stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini idrografici dei fiumi Lemene e Tagliamento. I piani perseguono l'obiettivo di garantire ai territori interessati dai rispettivi bacini un adeguato grado di sicurezza rispetto a fenomeni di dissesto idrogeologico, il mantenimento degli equilibri idraulici, la salvaguardia degli ambiti fluviali, la programmazione dell'uso del suolo a difesa e consolidamento dei terreni.

53 4.2.7 VINCOLI RELATIVI ALLE RETI DI MOBILITA’

- fascia di rispetto della viabilità (D.L. n285/92 e Regolamento D.P.R. n495/92)

di strada regionale m. 30

di strada provinciale m. 20

di strada comunale m. 20

- fascia di rispetto ferroviario (D.P.R. n753/80)

- ferrovia m. 30

4.2.8 VINCOLI RELATIVI ALLE RETI DI TRASPORTO DELL’ENERGIA

- fascia di rispetto di elettrodotto (D.P.C.M. 23.4.92)

da 132 Kv m. 10

da 220 Kv m. 18

da 380 Kv m. 28

- fascia di rispetto di gasdotto

gasdotto di media ed alta pressione m. 10 dall’asse della condotta - fascia di rispetto di metanodotto m. 21 dall’asse della condotta

4.2.9 VINCOLI RELATIVI ALLE ATTREZZATURE ED IMPIANTI TECNOLOGICI

cimitero m. 50-200 (L-1265/34, L.938/67 e Piano Cimiteriale)

depuratore m. 100

cabina primaria di trasformazione energia elettrica m 10 / 28 (in relazione alla max tensione della linea)

54 5 LO STATO ATTUALE DELL’AMBIENTE

5.1 DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE

Il comune di San Vito al Tagliamento si estende su una superficie di circa 60 kmq, tra l’alta e la bassa pianura friulana, sulla sponda destra del Tagliamento.

Il territorio comunale si presenta a morfologia quasi livellata e piatta alla vista o solo con modesti, tenui, graduali dislivelli.

Il territorio agrario è sostanzialmente uniforme ed indifferenziato, adibito a coltivi vari (seminativo); fanno eccezione solo alcune aree prative e alberate. Il paesaggio è ascrivibile nel complesso al tipo dei "campi aperti" caratterizzato da una suddivisione più o meno regolare del suolo dovuto alle pratiche agrarie e sottolineato dalla disposizione allineata di piantata di alberi, canali, piccoli fossi.

Il sistema degli insediamenti presenta un nucleo principale, il capoluogo, localizzato al centro del territorio comunale e, senza soluzione di continuità, alcune frazioni contigue (Prodolone, Madonna di Rosa e Rosa, Ligugnana). A sud si trovano Gleris e Savorgnano, la prima in direzione est, verso Cordovado, la seconda in direzione ovest, verso Sesto al Reghena. A ridosso dell’argine del Tagliamento si trova la frazione di Carbona.

A nord, a ridosso della SS 13, a partire dai primi anni 70 si è costituita la zona artigianale/industriale del Ponte Rosso che nel corso degli anni si è strutturata in un sistema organizzato dotato di tutti i servizi e le infrastrutture di supporto ed ha assunto una valenza sovra locale per tutto il sistema economico – sociale della destra Tagliamento.

Il sistema insediativo e supportato da una rete infrastrutturale di importanza sovra locale e in particolare dalla SR 463 che, con direzione nord-sud attraversa l’intero territorio comunale che intercetta il traffico, anche pesante, della SS 13 e lo convoglia verso la bassa pianura friulano – veneta.

Dalla stessa viabilità si dirama un’altra importante arteria, la SP 21, che trasversalmente, in direzione est-ovest percorre il territorio comunale, collegando San Vito al Tagliamento a Fiume Veneto e Pordenone.

La terza viabilità di notevole interesse è la SP 1 che giunge dal centro abitato di Casarsa, lambisce il centro di San Vito e prosegue verso il comune di Chions costituendo un importante collegamento con l’autostrada A28.

Recentemente è stata completata la circonvallazione del capoluogo che raccorda la SR 463 con la SP 1.

San Vito è inoltre attraversato dalla linea ferroviaria Casarsa – Portogruaro.

L’ambiente naturale è quello caratteristico della bassa pianura: prevalentemente umido, caratterizzato da abbondanti affioramenti di acque profonde che si presentano lungo la fascia delle risorgive. Le polle di risorgiva da cui hanno origine numerosi fontanili e ruscelli, con portate significative e costanti, danno vita a un territorio che presenta caratteristiche naturalistiche e paesaggistiche di notevole interesse ambientale.

Le risorgive presenti in varie parti del territorio comunale danno vita a numerosi piccoli corsi d'acqua che, nel settore nord orientale confluiscono nel sistema idrografico del Tagliamento, mentre nel settore sud occidentale producono una fitta rete di rivoli che, qualche chilometro più a valle, prendono corpo e si riuniscono in corsi ben distinti e tributari del complesso sistema del Lemene.

Un’altra importante valenza ambientale è costituita dal Tagliamento che scorre e definisce il confine est del comune, caratterizzato da un ampio alveo, generalmente invaso dalle acque soltanto nei periodi di piena, infossato tra robuste arginature che diventano via via più imponenti scendendo verso valle.

La copertura vegetale nell’area del Tagliamento presenta vegetazione pioniera e alcuni lembi di prateria magra primitiva. Le aree un tempo occupate dal corso del fiume sono state oggetto di riordini fondiari che hanno organizzato i suoli in un’alternanza di vigne e prati sfruttando le superfici prative in area golenale.

5.1.1 INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO, GEOLOGICO, SISMOLOGICO ED IDROGEOLOGICO

Si richiamano sinteticamente i contenuti del Rapporto Ambientale relativo alla Variante n°68 al PRGC.

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a) Inquadramento geomorfologico

Il territorio comunale di San Vito al Tagliamento è posto in destra idrografica del F. Tagliamento, nella zona di transizione tra l’alta pianura friulana e la bassa pianura friulana ovvero in corrispondenza della fascia delle risorgive. È caratterizzato da una superficie topografia sub-pianeggiante con pendenze di circa 0,15% lungo la direttrice NE-SW ed è delimitato ad oriente dal F. Tagliamento. Il territorio comunale è caratterizzato dalla presenza di numerosi corsi d’acqua di risorgiva che nascono al suo interno o nel territorio immediatamente a nord dello stesso. Tali corsi d’acqua seguono antiche linee del F.

Tagliamento, con direttrici che da est a ovest variano regolarmente da N-S a NNE-SSW, seguendo le massime pendenze definite dalla porzione locale della struttura sedimentaria definita Megafan del fiume Tagliamento. Tale struttura costituisce il risultato della deposizione alluvionale e fluvioglaciale del fiume stesso verificatasi nel periodo compreso tra il Pleistocene superiore ed il tardiglaciale (16.000-11.500 anni B.P.), con sviluppo della massima attività deposizionale nell'Ultimo Massimo Glaciale (24.000-16.000 anni B.P.). Successivamente al tardiglaciale, il F. Tagliamento ha agito mediante fasi prevalentemente di erosione che hanno prodotto forme di terrazzamento più o meno evidenti nel territorio comunale.

b) Inquadramento geologico

In generale, dal punto di vista litologico, la fascia delle risorgive è caratterizzata dalla presenza contemporanea di depositi caratteristici della bassa ed alta pianura friulana, con variazioni laterali e verticali di livelli prevalentemente limoso-sabbiosi e ghiaiosi.

Il territorio comunale è suddivisibile (Pivetta, 2000), sulla base delle caratteristiche litologiche generali superficiali, in due settori definiti dalla direttrice meridiana Prodolone-Savorgnano:

settore orientale, formato da un filone centrale ghiaioso delimitato da entrambi i lati da depositi sabbioso-limosi che vengono sostituiti dalle attuali alluvioni ghiaiose lungo l’alveo del Tagliamento;

settore occidentale, formato in prevalenza da sedimenti fini ed intervallati da limitate plaghe ghiaiose.

c) Inquadramento idrogeologico

L’immediato sottosuolo dell’area indagata è caratterizzato dalla presenza della falda acquifera superficiale, localizzata, a profondità comprese tra il p.c. e 5 m dal p.c. (Pivetta, 2000).

Diverse falde artesiane sono presenti in livelli ghiaioso-sabbiosi a profondità variabile ed in particolare il tetto delle falde sopra indicate, nell’area in esame, si rilevano alle seguenti profondità (AA.VV., 2011):

la falda A entro un range di 5-10 m dal p.c.;

Definizione della zona sismica di appartenenza

Sulla base della D.G.R. n°845 del 6 maggio 2010, il comune di San Vito al Tagliamento è così classificato:

5.1.2 CARATTERIZZAZIONE LITOLOGICA E MODALITÀ DI DEFINIZIONE DELLE AREE ESONDABILI

a) Caratterizzazione litologica

La situazione litologica superficiale prevalente entro i primi 2/3 m di profondità dal p.c. è data dalle seguenti litologie:

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- AL – argille e limi. In generale il contenuto limo-argilloso è dell’ordine del 50-60% mentre il resto

appartiene alla frazione sabbiosa;

- SAG – sabbie, argille e ghiaie. Strato superficiale sabbioso-argilloso con presenza di ciottoli;

- GS – ghiaie e sabbie. Composizione granulometrica prettamente ghiaiosa in genere immersa in matrice sabbiosa;

- SSL – sabbie e sabbie-limi. La componente prevalente è sabbiosa, pulita o immersa in abbondante matrice limosa, in genere è assente la frazione argillosa.

La situazione litologica del sottosuolo a profondità dal p.c. comprese tra 2/3 m e 10/15 m, è data dalle seguenti litologie:

- GS – ghiaie e sabbie in debole matrice limosa. La frazione argillosa e assente, il complesso è più grossolano in prossimità della fascia delle risorgive ed in alcune zone la matrice limosa è più abbondante;

- GSalT – ghiaie e sabbie argillo-limose con torbe. La componente ghiaioso-sabbiosa è prevalente ma intercalata a diverse profondità con livelli più argilloso-limosi, presenza frequente in deboli strati;

- SSL – sabbie, sabbie e limi. Varie commistioni di frazioni talvolta più sabbiose altre volte più limose, in genere fino alla profondità non inferiore a 3-4 m dal p.c.

A profondità superiori la sabbia limosa è alternata a strati ghiaiosi.

b) Metodologia di definizione delle aree esondabili

Ai fini del presente studio, le aree esondabili sono definite in base ai seguenti documenti:

- Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Tagliamento (AA.VV., 2012) – aree caratterizzate da pericolosità e aree fluviali;

- Studio Geologico-Tecnico del Territorio Comunale relativo al P.R.G.C. variante di revisione in adeguamento alla L.R. 52/91 (Pivetta, 2000) – aree definite esondabili con Tr = 100 anni, sulla base di valutazioni idrologiche e idrauliche.

57 6 COERENZA DEL PROGETTO CON OBIETTIVI, INDIRIZZI E DIRETTIVE DEL

PPR

6.1 Verifica della compatibilità / non contrasto del PAC con gli obiettivi del PPR

Nella seguente matrice si esaminano gli obiettivi di qualità del PPR relativamente all’ambito di paesaggio della bassa pianura pordenonese, riferiti alle connessioni discontinue individuate nella RER.

Sono evidenziati gli interventi e le mitigazioni previste in progetto e valutati gli effetti conseguenti, in termini di bilancio ambientale.

Obiettivi di qualità del PPR Mitigazioni previste dal PAC / progetto Bilancio

Conservazione e incremento della connettività ecologica e della biodiversità legata ai

sistemi rurali tradizionali

La ristrutturazione dell’allevamento riguarderà insisterà nella stessa area dove è attualmente presente l’allevamento suinicolo. L’area che verrà occupata sarà di poco superiore a quella attuale. Gli elementi significativi esistenti del

delle aree boscate realizzazione di barriera arborea arbustiva fitta con specie autoctone, interconnessa con la

il PAC il creazione di un bosco planiziale interno al perimetro

selezione delle specie arboree ripariali positivo

Obiettivi per le aree a scarsa connettività

non pertinente nullo

conservazione dei varchi esistenti

Accesso invariato. Il sesto d’impianto del bosco consente la formazione di percorsi

Il bosco planiziale e le barriere arboree interne alla recinzione dell'allevamento contribuiranno all'incremento della connettività ecologica e della biodiversità

parzialmente positivo

58 6.2 Verifica della compatibilità / non contrasto del PAC con gli indirizzi del PPR

Nella seguente matrice si esaminano gli indirizzi formulati dal PPR relativamente all’ambito di paesaggio della bassa pianura pordenonese, riferiti alle connessioni discontinue individuate nella RER.

Sono evidenziati gli interventi e le mitigazioni previste in progetto e valutati gli effetti conseguenti, in termini di bilancio ambientale.

Indirizzi del PPR Mitigazioni previste dal PAC/progetto Bilancio Individuazione delle emergenze corso d'acqua per la costituzione di un vasto corridoio ecologico valutarne eventuali incidenze rispetto al contesto paesaggistico rurale, indipendentemente dalla presenza o meno di vincolo paesaggistico.

aumento della superficie coperta La superficie coperta aumenta del 8,03% circa della superficie territoriale del PAC

negativo aumento locale del consumo di suolo

alterazione dello skyline alterazione dello skyline per inserimento nel paesaggio rurale di elementi tipici

59 7 DESCRIZIONE DEI POTENZIALI EFFETTI SULL’AMBIENTE E LORO

MITIGAZIONI 7.1 Consumo di suolo

L’ambito di intervento impegna complessivamente una superficie di 16,37 ha, di cui 2,24 ha già utilizzati dall’insediamento esistente e che diverranno dopo la ristrutturazione dell’allevamento 2,42 ha. Le superfici asfaltate e cementate scenderanno da 5.983 mq a 3.255 mq, mentre le strade e viali inghiaiati passeranno da 8.093 mq a 19.714 mq.

La superficie rimanente (circa 11,65 ha) mantiene destinazione agricola di cui una superficie consistente di 4,1 ha verrà piantumata a bosco planiziale con finalità di compensazione ambientale e la quota residua a prato.

L’assetto deriva proprio dalle scelte programmatorie effettuate dalla Variante n°68 al PRGC, che ha definito i limiti dimensionali massimi per gli interventi di completamento degli insediamenti zootecnici esistenti, condizionandoli ad interventi di riqualificazione / restauro del paesaggio rurale.

7.2 Impatto visivo/percettivo

I sei capannoni destinati all’ingrasso dei maiali di progetto hanno dimensioni del tutto simili ai capannoni esistenti di lunghezza 100,29 m, larghezza 21,86 m ed altezza di circa 6,80 m al colmo, un capannone dedicato alla gestazione e parto della lunghezza 168,48 m largo 20,34 m e alto 6,80 m ed uno dedicato

I sei capannoni destinati all’ingrasso dei maiali di progetto hanno dimensioni del tutto simili ai capannoni esistenti di lunghezza 100,29 m, larghezza 21,86 m ed altezza di circa 6,80 m al colmo, un capannone dedicato alla gestazione e parto della lunghezza 168,48 m largo 20,34 m e alto 6,80 m ed uno dedicato

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