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IL PIANO DI RISANAMENTO INTERNO

2.2 IL PIANO DI RISANAMENTO

2.2.1 IL PIANO DI RISANAMENTO INTERNO

Il piano di risanamento interno non è altro che un piano di ristrutturazione il cui presupposto è quello di rimuovere le cause che hanno generato lo stato di crisi e di stabilire le strategie di riequilibrio e di rilancio dell’azienda.

Il piano in questione è assimilabile ad un piano pluriennale di sviluppo (accompagnato da un sistema di budget), incentrato sulla riorganizzazione dei flussi produttivi, sulla riduzione o razionalizzazione della forza lavoro, su nuove politiche di mercato ecc., avente l’obiettivo primario di ottimizzare l’efficacia e l’efficienza dei processi tecnico-produttivi e, quindi, di ristabilire la competitività aziendale nell’ottica del ritorno di valore e all’equilibrio generale. Esso, inoltre, può anche individuare gli strumenti di controllo tramite i quali operare un costante monitoraggio dei risultati intermedi.

Detto piano presenta alcuni vantaggi, primo tra tutti quello di non richiedere il coinvolgimento dei creditori, i quali, di conseguenza, potrebbero ignorare la situazione di difficoltà vissuta dall’azienda. Inoltre, i costi sono decisamente contenuti, così come più semplici e meno rigide appaiono le formalità da espletare rispetto ad altre procedure di risanamento, soprattutto quelle che prevedono l’intervento dell’autorità giudiziaria.

Ovviamente, la strategia di risanamento deve avere prospettive di lungo periodo, nel senso che deve essere improntata su presupposti di sviluppo e di crescita e non di mera sopravvivenza, altrimenti il rischio, obiettivamente elevato, è quello di operare in condizioni future di precarietà. In altre parole, l’obiettivo deve essere quello di rimuovere completamente le cause che hanno dato origine allo stato di crisi, in caso contrario le manifestazioni patologiche rischiano di scomparire solo apparentemente e, quindi, di ripresentarsi successivamente con la stessa o con maggiore intensità.

Il piano di risanamento deve riguardare l’azienda nel suo complesso, ossia negli aspetti economico, finanziario e patrimoniale. In particolare, esso deve indicare le varie ipotesi di riposizionamento strategico e le condizioni di realizzabilità (il cosiddetto piano industriale), nonché le risorse finanziarie necessarie per farvi fronte (piano finanziario).

In tale contesto assume un ruolo determinante il tempo di attuazione, il quale, ovviamente, muta in considerazione di una pluralità di fattori, quali: la gravità della crisi, le dimensioni aziendali, le condizioni ambientali ecc. Pertanto, risulta difficile poter stabilire con certezza la durata media di un piano; tuttavia, è indubbio che esso si pone in un’ottica di medio-lungo periodo.

Le possibili strategie che un’impresa può mettere in atto per attuare una politica di risanamento sono molteplici:

a) La più immediata appare quella di una ristrutturazione tecnico-produttiva e

organizzativa volta, da un lato, ad eliminare le inefficienze, ridurre i costi che generano lo squilibrio economico, migliorare la qualità dei prodotti, dotare l’azienda di una maggiore flessibilità strutturale, e altro ancora; b) Tuttavia, in presenza di una crisi del settore, la sola ristrutturazione tecnico-

produttiva e organizzativa può risultare insufficiente, e quindi, la strategia di risanamento deve puntare anche su una ridefinizione strutturale del rapporto impresa-mercato alla luce delle prospettive di evoluzione futura di quest’ultimo e delle concrete possibilità di trasformare, in tutto o in parte, l’attuale formula imprenditoriale. Pertanto, è necessario comprendere le potenzialità del mercato, altrimenti qualunque politica di risanamento fondata sul mantenimento della passata attività aziendale rischia di non produrre gli effetti desiderati. In tali casi, il tentativo potrebbe essere quello

di guardare ai mercati che presentano caratteristiche affini a quello con cui l’impresa ha operato30, ovvero ricercare nuove opportunità di sbocco. È

evidente che tale ultima scelta implica un radicale processo di riconversione con conseguenti investimenti, sia in termini tecnici e finanziari, sia in termini di risorse umane;

c) All’interno di un’azienda possono coesistere più settori di attività, ognuno dei quali autonomamente organizzato come unità aziendale. In tale contesto, il processo di risanamento può essere attuato mediante la cessione di uno o più rami aziendali, ciò in una duplice ottica: eliminare quelli improduttivi, quindi, facendo venir meno le cause di inefficienza, ovvero, reperire risorse finanziarie da destinare alla riorganizzazione di altri rami aziendali sui quali l’impresa intende indirizzare la propria strategia di sviluppo;

d) Inoltre, le cause della crisi possono essere ricondotte all’incapacità del soggetto aziendale di operare le giuste scelte strategiche. In tale ipotesi, un’efficace politica di risanamento potrebbe puntare su un allargamento della compagine societaria e, quindi, sull’ingresso di nuovi soci in grado di apportare capitali e competenze. È evidente come l’allargamento dell’assetto proprietario possa determinare un mutamento del livello di comando, e quindi, degli equilibri decisionali;

e) La crisi potrebbe derivare da inefficienze dell’organo amministrativo e/o direzionale, pertanto, il rimedio più immediato appare quello di procedere ad una sua sostituzione (totale o parziale) che, comunque, appare opportuno attuare in maniera graduale, ciò per evitare di privare l’azienda della parte del patrimonio di conoscenze e di esperienze accumulato nel corso degli anni, ma anche per consentire alla struttura aziendale di adeguarsi al cambiamento senza particolari traumi. Molto spesso tale ricambio è necessario non solo per acquisire nuove esperienze e conoscenze, ma anche per dare all’esterno una rinnovata immagine aziendale in termini di

30"Ad"esempio," un’impresa"che" opera" prettamente"nel"settore"agricolo"può"diversi_icare"la"

propria" attività" af_iancando"un’attività" agrituristica" o"trasformando" i" prodotti"agricoli" in" surgelati.

credibilità, nell’intento di trovare maggior supporto alla politica di risanamento;

f) Il processo può richiedere nuovi investimenti e quindi, nuove risorse

finanziarie. In tal caso, il reperimento di tali risorse può avvenire o attraverso un aumento del capitale, ovvero, per quelle aziende la cui forma societaria lo consenta, mediante l’emissione di prestiti obbligazionari (anche convertibili).

Tuttavia, per le aziende di elevate dimensioni, in presenza dei requisiti richiesti, è possibile ricorrere alle quotazioni in borsa, evento questo che permette di cogliere vantaggi di natura patrimoniale e finanziaria, primo tra tutti quello di procedere alla raccolta di capitale direttamente dagli investitori.