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Le piattaforme abilitanti

Nel documento L'interazione digitale PA - cittadino. (pagine 39-44)

2. A che punto siamo con il digitale in Europa e in Italia?

2.3. L’Agenda Digitale Italiana e la Cabina di Regia

2.3.3. Le piattaforme abilitanti

Come già detto in precedenza, la strategia non si basa solo sulle azioni, bensì anche sulla realizzazione di piattaforme abilitanti che devono essere realizzate tenendo a mente la centralità del cittadino-utente nell’utilizzo del servizio e l’importanza del digitale rispetto all’analogico (digital first). Inoltre, le piattaforme devono permettere la realizzazione di servizi che siano in grado di digitalizzare i processi esistenti, integrare le pubbliche amministrazioni, incrementare lo sviluppo di nuovi servizi da parte delle imprese.

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Il problema da risolvere è l’elevato numero di banche dati, una per ogni comune d’Italia, presenti sul nostro territorio, le quali, con il passare del tempo, hanno reso assai complessa l’interoperabilità tra i diversi sistemi. Proprio per questo motivo, l’idea è quella di creare l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), una banca dati centralizzata che prenderà il posto dell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) e della moltitudine di Anagrafi comunali. In questo modo il cittadino avrà la possibilità di richiedere certificazioni presso qualsiasi Comune d’Italia. L’ANPR avrà anche il compito di rendere fruibile lo scambio di informazioni tra due comuni.

2.3.3.2. Pagamenti elettronici (Pago PA)

Pago PA è una modalità per effettuare pagamenti elettronici nei confronti della pubblica amministrazione. I pagamenti possono essere effettuati sia sul sito dell’ente, sia mediante i canali fisici e online delle banche, ma anche presso gli altri Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) come le poste. Questa metodologia di pagamento è semplice, sicura e fa risparmiare un sacco di tempo ai cittadini. Inoltre Pago PA concede una grande libertà di scelta perché permette di selezionare il prestatore del servizio, lo strumento e il canale. Grazie a questa modalità le pubbliche amministrazioni verranno notificate in tempo reale dell’avvenuto pagamento e i tempi di riscossione dovrebbero essere più rapidi.

2.3.3.3. Fatturazione elettronica PA

La fatturazione elettronica25 è un sistema digitale di emissione, trasmissione e conservazione delle fatture che vede la partecipazione di tre diversi attori: il fornitore, il Sistema di Interscambio nazionale (Sdl) che è il punto attraverso il quale passano tutte le fatture destinate alla pubblica amministrazione, il destinatario. Dal 6 giugno 2014 i Ministeri, le Agenzie Fiscali, gli enti di previdenza e assistenza sociale hanno l’obbligo di utilizzare solo la fatturazione elettronica. Dal 31 marzo 2015 anche tutte le rimanenti

25https://fatturaelettronica.infocamere.it/fpmi/comeFunziona (Ultima consultazione:

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amministrazioni pubbliche avrebbero dovuto adottare esclusivamente questo metodo.

2.3.3.4. Open data

È già stato detto che cosa sono gli open data, ma si è notato che, alla pubblicazione della strategia, molte PA facevano ancora fatica a renderli disponibili a tutti e a tenerli sempre aggiornati. Proprio per questi motivi, è stato deciso di creare delle linee guida contenenti, ad esempio, una metodologia comune che possa essere adottata da tutte le PA. Un’altra idea prevede lo sviluppo di un’agenda nazionale nella quale è indicata la tempistica di pubblicazione degli open data.

2.3.3.5. Sanità digitale

Per realizzare il progetto di sanità digitale si è tenuto a mente il ruolo centrale che gioca il cittadino-paziente e la crescita intelligente che bisogna compiere che, in questo caso, si traduce nel digital first. L’idea è di garantire la continuità assistenziale al paziente sia a livello nazionale che a livello europeo, ma anche di digitalizzare i processi sanitari pre-esistenti. Proprio per questo motivo, gli obiettivi principali del progetto prevedono un largo utilizzo del cloud computing, la creazione di standard per la raccolta dei dati sanitari, l’interazione tra i sistemi informativi sanitari, ospedalieri e aziendali. In questo modo sarà possibile iniziare a ridurre le differenze esistenti tra le regioni d’Italia, soprattutto tra Nord e Sud, ma anche migliorare il rapporto costo-qualità dei servizi offerti.

Il progetto prevede la realizzazione di:

- Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), una cartella che ha il compito di raccogliere tutti i documenti clinici del paziente. A tal proposito, nel 2011 sono state emanate le linee guida nazionali per la realizzazione del FSE, ma anche le linee guida per l’interoperabilità dei fascicoli a livello sovra regionale.

- Dematerializzazione dei referti medici e delle cartelle cliniche è lo

switch-off dei referti e delle cartelle cartacee, che in futuro dovranno

essere reperibili anche in modalità digitale. Per incentivare questo processo, è stato introdotto l’obbligo di refertare online.

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- Ricette digitali. Prevede la sostituzione graduale delle prescrizioni cartacee con quelle scritte al computer. Le ricette digitali dovranno essere il 60% della totalità nel 2013, l’80% nel 2014 e il 90% nel 2015. - Prenotazioni e pagamenti degli esami da svolgere, effettuabili grazie ai Centri Unici di Prenotazione (CUP), sia attraverso degli intermediari, quali le farmacie, sia online. Anche in questo caso sono state emanate delle linee guida per favorire l’integrazione dei CUP locali.

2.3.3.6. Scuola digitale

Delle modifiche riguardanti il settore dell’istruzione si è, in realtà, già parlato. Gli edifici scolastici devono essere adeguati alla volontà di avere una società digitale. Di conseguenza, come tutti gli altri edifici pubblici, dovranno essere dotati di una connessione a banda ultra larga e di Hotspot WIFI, ma anche di strumenti didattici tecnologici. Un altro compito della scuola digitale è la diffusione della cultura digitale all’interno delle famiglie degli alunni.

2.3.3.7. Giustizia digitale

Già prima della strategia 2014 – 2020 era in atto un processo volto a informatizzare il processo civile e penale con l’obiettivo di ridurne i costi e aumentare la trasparenza delle informazioni. Questa iniziativa si è tradotta nella:

- Realizzazione del Processo Civile Telematico che prevede il deposito telematico degli atti e dei provvedimenti del procedimento e l’utilizzo di strumenti digitali

- Aumentare la diffusione del Registro Penale Informatizzato e l’interoperabilità dei sistemi in modo tale da agevolare la circolazione dei dati a livello nazionale

- Digitalizzazione degli atti 2.3.3.8. Turismo digitale

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La crescente importanza di Internet nella vita di tutti i giorni ha avuto un impatto notevole anche sul settore del turismo. La rete ha conquistato il ruolo di intermediario, fornisce al cittadino-turista informazioni in anticipo sui luoghi che vuole visitare e gli permette di prenotare le strutture in cui soggiornare, i mezzi e le esperienze da vivere.

Il territorio italiano ha un grande potenziale turistico, ma secondo il documento preso in analisi, non viene sfruttato a dovere. Un problema del territorio che si riflette sul sistema turistico italiano è il divario esistente, in materia di accessibilità, tra Nord e Sud. Un secondo problema invece, riguarda il ritardo nell’adozione di adeguati strumenti digitali. Il turista è sempre più social e l’Italia deve stare al passo con il resto del mondo per quanto riguarda le metodologie di informazione e fruizione.

Proprio per questo motivo, le azioni che devono essere intraprese riguardano: - L’ecosistema digitale turistico: è una piattaforma per la raccolta e la condivisione delle informazioni riguardanti l’offerta turistica di un determinato territorio

- L’ecosistema digitale della cultura: è una piattaforma che ha il compito di valorizzare il patrimonio culturale del nostro paese, rendere disponibili le informazioni riguardanti i siti e i punti di interesse

- La condivisione delle tecnologie tra le regioni 2.3.3.9. Agricoltura digitale

L’agricoltura è uno dei settori colpiti duramente dalla crisi iniziata nel 2008 perché ha visto un calo delle vendite dei prodotti agroalimentari. Le piccole imprese agricole, per sopravvivere, hanno bisogno dei finanziamenti provenienti dall’Unione Europea. Il problema che la strategia vuole cercare di risolvere è la complessità burocratica per accedere a questi fondi. Il “Piano

Agricoltura 2.0 – amministrazione digitale, innovare per semplificare” vuole

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eliminare i processi non digitali e inutili, ma anche semplificare l’iter burocratico che deve essere svolto dagli agricoltori.

Nel documento L'interazione digitale PA - cittadino. (pagine 39-44)