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Può spiegarmi qual è il suo ruolo all’interno dell’azienda? Sono il direttore generale.

Per quali ragioni avete deciso di collaborare con un’agenzia in ambito content marketing?

Collaborare con un’agenzia per noi è fondamentale; un’azienda che ha la nostra struttura e il nostro posizionamento sul mercato richiede un professionista per dare un’immagine il più professionale possibile.

Attraverso quali modalità siete attivi in rete (Sito web, social, newsletter ecc.)?

Abbiamo il sito internet, che è stato ristrutturato un anno fa ed è in continuo aggiornamento. Abbiamo dato la possibilità di scegliere la lingua, tra l’inglese e il tedesco proprio per non limitarci all’italiano. Mandiamo newsletter mentre, per quanto riguarda i social, utilizziamo solo Facebook.

All’interno dell’azienda vi è un reparto marketing strutturato?

No, abbiamo una segretaria che lavora per circa il 30% in collaborazione con l’agenzia. È lei che si occupa di fare il lavoro un po’ più “sporco”, come per esempio ricercare indirizzi o altro. Attualmente a chi spetta il compito di reperire i materiali e creare i contenuti, che vengono poi trasmessi all’agenzia?

Spetta sempre alla segretaria in collaborazione con la direzione. L’altro direttore e io ci occupiamo di visionare il tutto e approvare o dare gli input per poi partire con delle campagne. Per quanto riguarda la creazione dei contenuti, pensando ad esempio alle foto, è l’agenzia stessa ad occuparsene, mentre per i video ci appoggiamo a Teleticino, che si occupa di fare la campagna pubblicitaria e nel prezzo c’è compreso il video. Questa è una formula che abbiamo usato spesso.

Come siete organizzati, all’interno dell’azienda, affinché possiate avere sempre dei contenuti aggiornati da pubblicare? In tal senso, risulta complicato per voi organizzarvi?

Siamo in tre ad occuparcene: oltra a me, c’è l’altro direttore e la segretaria. Il nostro compito è quello di ricercare tutti i temi da trattare, per poi dare degli input. L’agenzia ha il compito di sviluppare più soluzioni, che poi vengono viste e scelte insieme. Dato che non è sempre facile organizzarsi, stiamo pensando a una figura da inserire (magari non a tempo pieno perché non c’è la necessità), quindi di avere uno specialista nel campo che si dedichi a questo. Noi in tutta onestà ci divertiamo a farlo, ma non siamo competenti, e sia io che l’altro direttore abbiamo delle attività che hanno la priorità. Dunque sì, ogni tanto è un problema organizzarci per quel che riguarda le tempistiche, la scelta del tema o ricercare la documentazione corretta. In particolare, per quali servizi richiedete l’esperienza di un’agenzia?

Ci rivolgiamo all’agenzia per tutto: dai biglietti da visita, al logo fino alla newsletter. L’agenzia è il nostro filtro verso l’esterno.

Attualmente collaborate con una o più agenzie? Perché? Solo con un’agenzia.

Quali sono i fattori critici di successo della collaborazione con l’agenzia in generale in generale?

Noi collaboriamo con la nostra agenzia più che volentieri. Riteniamo che sia un’agenzia di successo per diversi aspetti. Innanzitutto, dal punto di vista relazionale conosce molto bene il mercato ticinese, che in fondo è quello che interessa a noi come azienda. Grazie a questo riesce a calibrare bene quelle che sono le campagne e gli investimenti, anche perché noi non abbiamo dei budget limitati per cui dobbiamo cercare di far fruttare al meglio quei pochi o tanti soldi che investiamo nel marketing. L’agenzia è competente nell’indirizzarci sui mezzi di comunicazione o sugli eventi che in Ticino visibilità, dunque quegli eventi che a noi interessano. Secondo me questo è un punto importante perché per esempio l’agenzia con la quale collaboravo prima era maggiormente indirizzata verso il settore bancario, e dunque ci spingeva a legarci a degli eventi che però per noi spesso erano molto costosi. L’agenzia con la quale collaboriamo attualmente è più di nicchia, ci propone piccoli eventi che permettono di ottenere grande visibilità, per cui con un budget non elevato riusciamo ad entrare nei giri giusti. Questo per esempio non è possibile per un’agenzia che arriva da Milano. Quindi il primo punto è la conoscenza del mercato. L’altro punto chiave è quello di collaborare con un’agenzia che abbia fantasia. Certi messaggi vorremmo lanciarli in maniera nuova, più accattivante. Questi sono i punti critici che con l’agenzia riusciamo a risolvere bene.

Quali sono i fattori critici di successo della collaborazione con l’agenzia in ambito Content Marketing?

Oltre ai fattori che ho elencato prima, in aggiunta vi è la conoscenza dell’azienda, che è fondamentale per riuscire a estrapolare gli argomenti necessari per marketing. La nostra agenzia ci conosce molto bene, ci ha visto crescere nel tempo e diventare quelli che siamo oggi. Quindi ha visto la nostra evoluzione e c’è un rapporto personale consolidato. Per cui questo favorisce indubbiamente la comunicazione, sia interna che esterna.

Quali sono gli aspetti positivi che emergono dalla collaborazione?

Il fatto che l’agenzia riesca a capire quelle che sono le nostre esigenze, le nostre attività, o il settore che vogliamo promuovere. Deve riuscire ad entrare in materia estrapolando i contenuti che ci diano visibilità e che riescano a trasmettere il messaggio desiderato.

Quali sono le problematiche principali che emergono?

Il mancato rispetto delle tempistiche da parte dell’agenzia. Può capitare da entrambe le parti di non riuscire ad essere tempestivi nelle risposte. Lo svantaggio di collaborare con un’agenzia esterna è che non vive l’azienda internamente, il che non è la stessa cosa di avere una figura dinamica all’interno, la quale potrebbe dare un grosso contributo dato che vivrebbe l’azienda quotidianamente. Questo forse è un aspetto negativo che stiamo valutando se risolvere con l’inserimento di uno specialista a tempo parziale.

Come fate a mettervi in sintonia con l’azienda in modo da mettere in atto delle strategie comunicazionali efficaci?

Non è facile perché ci vuole del tempo. Immagino che se da un giorno all’altro dovessimo cambiare un’agenzia, e prenderne una di Milano, questa potrebbe arrivare con delle idee molto innovative e simpatiche ma con il rischio di incoerenza verso la cultura aziendale o la cultura del nostro territorio. In quel caso quello che occorre è il tempo, bisogna conoscersi, lavorare insieme, parlare, capire… Non è un rapporto che costruisci in un mese, è un rapporto che costruisci in anni. Questo riguarda anche aspetti come la trasmissione dei valori o della cultura aziendale.

Vi disturba il fatto di dover rilasciare all’agenzia materiale o altre informazioni di carattere prettamente aziendale?

No, non ci sono problemi. Se vuoi comunicare devi essere trasparente, non devi nascondere e parlare solo gli aspetti positivi. La realtà aziendale deve essere trasmessa nel bene e nel male.

Ipotizzando di avere a disposizione le risorse necessarie (budget maggiore, figure professionali specializzate o altro) preferireste gestire l’aspetto Content internamente o preferireste comunque affidarlo a un’agenzia specializzata? Per quali ragioni?

Ricollegandomi all’idea che abbiamo di assumere qualcuno, se si tratta di uno specialista, per quel che riguarda l’aggiornamento del sito, piuttosto che comunicazione dei social, si potrebbe fare tranquillamente all’interno, mentre per l’organizzazione di eventi strutturati passeremmo comunque per un’agenzia.

Chi è attualmente la figura professionale che si occupa di curare il rapporto con l’agenzia? Eventualmente, credete che possa essere utile l’introduzione di un’ulteriore una figura professionale, all’interno dell’azienda, che si occupi di coordinare la relazione tra voi e l’agenzia? Esempio: che si occupi di approvare i contenuti prima della pubblicazione o che raccolga i bisogni aziendali e li trasferisca all’agenzia ecc. I due direttori e la segretaria in misura del 30%. Stiamo valutando se inserire una figura ci si occupi a tempo parziale solo di quello.

Ritenete di essere abbastanza collaborativi nel fornire all’agenzia tutto quello che occorre per sviluppare una buona strategia di Content?

Potremmo fare di più. Potremmo essere più precisi e dinamici. Non essendo la nostra attività principale capita di non rispettare le tempistiche. Nel complesso va bene, quando parlo di ritardi per esempio, intendo che quest’anno abbiamo fatto solo una newsletter mentre potevamo farne almeno un paio. Sono piccole cose.

Vi sono degli aspetti formali che rallentano le tempistiche?

No, è sempre legato al tempo, magari per un discorso di liberatorie non sempre io e l’atro direttore abbiamo il tempo di muoverci per ottenerle.