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in Italia: un’analis

F. CON QUOTE ≤ 1%

4.6. Prime conclusion

Nell’analisi fin qui illustrata si è cercato di disaggregare il dato complessivo circa le risorse impegnate dalle fondazioni nei diversi ambiti individuati al fine di restituire un’immagine meno omogenea e generalizzata delle prassi erogative delle fondazioni bancarie. In accordo con quanto afferma Cioccarelli [2009], se dal 2006 le Fondazioni bancarie hanno dato maggiore impulso alla loro ricerca di un’identità distintiva di fondazione che tenga conto della loro storia, dei loro ideali e delle specificità territoriali in cui operano, sembra allora opportuno iniziare ad indagarne le differenze, anziché le analogie.

0tan3ar3 0tan13ar13 0tan15ar15 0tan12ar12 0tan6ar6 0tan1ar1 0tan1ar1 0tan0ar0 0tan2ar2 0tan4ar4 0tan6ar6 0tan8ar8 0tan10ar10 0tan12ar12 0tan14ar14 0tan16ar16 0-1% 1-5% 5-10% 11-20% 21-30% 31-40% 41-50% 51-60% Nr . F ob Classi percentuali

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Si è visto che, a seconda del sotto-settore considerato, gli scenari cambiano qualitativamente e quantitativamente e individuano, quali attori prevalenti, soggetti di volta in volta diversi. Per riportare quindi il focus sulle fondazioni, in base a quanto esposto finora è possibile fare alcune considerazioni di ordine generale. Solo tre fondazioni sono attive in tutti gli otto sotto-settori: la Fondazione Cassa di Risparmio di Salerno, la Fondazione Pescarabruzzo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Savona e solo quattro erogano contributi unicamente a due settori e sono le fondazioni dell’Aquila, di Mirandola, di Carpi e di Savigliano. Quest’ultime risultano tutte altamente specializzate in un sotto-settore, ossia vi erogano una quota almeno doppia della media. Inoltre, presentano conformazioni straordinariamente simili: tutte e quattro si dedicano ai medesimi due sotto-settori, la Conservazione e valorizzazione del patrimonio e le Attività culturali; L’Aquila, Carpi e Savigliano sono specializzate primo di questi due, mentre Mirandola nel secondo. Infine, Carpi e Savigliano ripartiscono le loro disponibilità assegnando il 58% al sotto-settore prevalente e il 42% all’altro; L’Aquila e Mirandola danno il 70% all’uno e il 30% all’altro.

Degli istituti che investono in tutte le sottocategorie, invece, nessuno presenta un elevato grado di specializzazione in un settore, tuttavia tutte presentano quote superiori alla media in almeno un settore: la Fondazione Cassa di Risparmio di Salerno eroga il 6% nel sotto-settore relativo alla formazione e alla didattica in ambito artistico, mentre la media è del 4%; la Fondazione Cassa di Risparmio di Savona destina il 61% della propria disponibilità alle Attività culturali, contro una media del 36%, come anche la Fondazione Pescarabruzzo che vi spende il 54% del totale. Quest’ultima è poi relativamente specializzata anche in un altro ambito, quello della Promozione e sviluppo del territorio, dove, rispetto ad una media generale del 13%, la quota assegnata da questo istituto è invece del 23%.

La maggior parte delle fondazioni è attiva in cinque, sei o sette ambiti (Tab. 4.7Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.), infatti il numero medio di settori di interesse per fondazione è di 5,3.

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Tab. 4.7 - Grado di specializzazione settoriale delle fondazioni

Nr.settori 1 2 3 4 5 6 7 8

Nr. fondazioni

attive 0 4 7 13 16 23 15 3

Fonte: nostra elaborazione

Tale tendenza alla poliedricità di intenti testimonia un’attenzione a tutto tondo nel campo della cultura e una disponibilità all’ascolto e all’accoglienza di proposte provenienti da ogni direzione artistica.

Nel complesso, tutte le 81 fondazioni considerate sono relativamente specializzate in almeno un sotto-settore, ossia vi distribuiscono percentuali più elevate della media. Di queste, 34 lo sono in due sotto-settori e 21 in tre. Vi sono poi 4 istituti che hanno quattro sotto-classi di preferenza e sono le Fondazioni di Biella, di Fossano, di Bologna e la Banca del Monte di Parma. Quelle che invece risultano maggiormente specializzate, cioè hanno indice di specializzazione superiore a 2 in almeno un sotto-settore, sono 43 su 81, ma salgono a 47 se si contano anche quelle con indice uguale a 2. Tre di queste, risultano poi altamente specializzate in ben due sottocategorie: la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola è specializzata in Promozione della creatività artistica (31%) e in Altro (31%); la Fondazione Banca del Monte di Parma in Promozione della creatività artistica (22%) e in Promozione e sviluppo del territorio (38%); la Fondazione Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano in Sostegno a ricerca, didattica, formazione in ambito artistico-culturale (8%) e in Promozione della creatività artistica (43%). Come si può notare la doppia specializzazione si ha soltanto in ambiti con una quota media generale relativamente contenuta. Se invece incrociamo i dati circa la specializzazione e la partecipazione delle fondazioni ai vari sotto-settori si nota un altro fenomeno. I tre settori principali per numerosità di enti, per numero di interventi, per quota media delle erogazioni e per valore complessivo sono i primi tre enunciati: Conservazione e valorizzazione del patrimonio, Attività culturali e Attività museali ed espositive. In totale, le fondazioni che non partecipano ad uno di questi tre ambiti sono 19 e tutte risultano fortemente specializzate in un altro

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sotto-settore, quasi a suggerire che la mancata partecipazione sia in qualche modo compensata da un investimento più che doppio in un altro ambito o, meglio, che per poter distribuire percentuali significative in altri sotto-settori sia necessario rinunciare a contribuire ad uno di quelli maggiori. La Tab. 4.8 riassume schematicamente quanto detto finora mettendo a confronto, per ciascuno dei tre sotto-settori citati, le relative Fondazioni di origine bancaria non partecipanti e l’ambito in cui tali istituti risultano fortemente specializzati. Infine, nelle ultime due colonne, troviamo la corrispondente percentuale di erogato e la quota media del sotto-settore di specializzazione.

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Tab. 4.8 - Fondazioni non partecipanti in sotto-settori rilevanti e corrispondenti sott-settori di specializzazione

Sotto-settore Fob non partecipante Sotto-settore di specializzazione % media %

Conservazione e valorizzazione del

patrimonio Fondazione CR di Bra Attività museali ed espositive 40% 19% Conservazione e valorizzazione del

patrimonio Fondazione CR di La Spezia Attività culturali 84% 36%

Conservazione e valorizzazione del

patrimonio Fondazione Roma Attività museali ed espositive 80% 19%

Conservazione e valorizzazione del

patrimonio Fondazione BM di Parma Promozione della creatività artistica, Promozione e sviluppo del territorio 22%, 43% 13% 11%, Attività culturali Fondazione CR di Modena Promozione della creatività artistica 48% 11% Attività culturali Fondazione CR di Fano Conservazione e valorizzazione del patrimonio 76% 28%

Attività museali ed espositive Fondazione CR di Asti Altro 29% 13%

Attività museali ed espositive Fondazione CR di Savigliano Conservazione e valorizzazione del patrimonio 58% 28% Attività museali ed espositive Fondazione CR di Udine e Pordenone Altro 30% 13% Attività museali ed espositive Fondazione CR di Carpi Conservazione e valorizzazione del patrimonio 58% 28% Attività museali ed espositive Fondazione CR di Cento Attività culturali 79% 36% Attività museali ed espositive Fondazione CR di Mirandola Attività culturali 70% 36% Attività museali ed espositive Fondazione CR di Vignola Sostegno a ricerca, didattica, formazione in ambito artistico-culturale 20% 4% Attività museali ed espositive Fondazione CR di Ascoli Piceno Promozione e sviluppo del territorio 60% 13% Attività museali ed espositive Fondazione CR di Orvieto Attività culturali 73% 36% Attività museali ed espositive Fondazione Varrone di Rieti Biblioteche, archivi e centri di documentazione 40% 7% Attività museali ed espositive Fondazione CR di L'Aquila Conservazione e valorizzazione del patrimonio 70% 28%

Attività museali ed espositive Fondazione CR di Teramo Altro 49% 11%

Attività museali ed espositive Fondazione CR di Loreto Promozione della creatività artistica 51% 11%

Fonte: nostra elaborazione

Notiamo subito che tutti i sotto-settori sono rappresentati e non ce n’è uno nettamente prevalente sugli altri. Il secondo dato evidenziato è quello corrispondente alla Fondazione Banca del Monte di Parma che risulta fortemente specializzata in due sotto-settori. Di questo ente si era già parlato, in quanto era uno di quelli che mostravano una specializzazione in quattro sottocategorie, che risultano quindi essere due con indice pari o superiore a 2 e due con lo stesso

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indicatore compreso fra 1 e 2, ossia Attività museali ed espositive e Sostegno a ricerca, didattica, formazione in ambito artistico-culturale. Non solo, la fondazione Banca del Monte di Parma è anche la fondazione che mostra la più alta specializzazione in assoluto nella quota assegnata all’intero settore Arte, attività e beni culturali, con una percentuale dell’85% a fronte di una media del 34%.