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L E PRINCIPALI DIRETTRICI DI INTERVENTO

A)  L’ ATTIVITÀ DI CONTRASTO ALL ’ EVASIONE FISCALE E CONTRIBUTIVA

I) L E PRINCIPALI DIRETTRICI DI INTERVENTO

Strategie e interventi attuati nell’anno 2018

Negli ultimi anni l’opportunità di favorire la compliance volontaria dei contribuenti ha suggerito una strategia maggiormente orientata all’erogazione di servizi da parte dell’Amministrazione economico-finanziaria, intesa principalmente come semplificazione degli obblighi contabili e dichiarativi dei contribuenti e introduzione di strumenti e procedure finalizzati ad agevolare la comunicazione con l’Amministrazione, in un quadro di reciproca e leale collaborazione. Attraverso tale approccio si è cercato, inoltre, di favorire la riduzione dei costi di compliance e di agevolare gli adempimenti.

Gli effetti derivanti dalla nuova strategia adottata sono valutabili in termini di miglioramento della compliance fiscale: direttamente, attraverso l’ammontare delle somme versate a seguito della presentazione di dichiarazioni integrative; indirettamente, mediante l’analisi del comportamento degli stessi soggetti controllati negli anni successivi, al fine di misurare la persistenza di un atteggiamento di adeguamento agli obblighi fiscali e, dunque, il raggiungimento di un maggior livello di fedeltà fiscale con la stabilizzazione del conseguente gettito spontaneo.

L’attuazione di questa nuova strategia sul versante del contrasto agli inadempimenti tributari – la cui logica sottostante è quella di basare l’azione amministrativa sulla qualità e sulla proficuità dei controlli piuttosto che su meri indicatori numerici volti a misurare il volume dei controlli eseguiti – ha consentito alle strutture operative di concentrare le proprie risorse sui contribuenti meno collaborativi e trasparenti, che abbiano strutturato complessi sistemi di evasione e di frode o, comunque, ritenuti maggiormente a rischio.

In generale, sulla base delle esperienze maturate negli anni precedenti, l'azione di controllo è stata realizzata dalle Agenzie fiscali e dalla Guardia di Finanza con l’adozione di metodologie di intervento differenziate e coerenti con altrettanto specifici sistemi di analisi e valutazione del rischio di evasione e/o di elusione, che hanno tenuto conto delle peculiarità che connotano ciascuna realtà economica e territoriale. Inoltre, per ogni macro-tipologia di soggetti si è proceduto con l’analisi delle fenomenologie evasive in funzione dell’andamento e della concentrazione del rischio di evasione e/o elusione, nonché della selezione e classificazione delle posizioni dei contribuenti e dei fenomeni da sottoporre a controllo, al fine di allocare le risorse in modo più efficiente sulle varie attività di controllo, realizzando altresì sinergie con le altre

autorità pubbliche nazionali, europee e internazionali, e sviluppando rapporti di cooperazione e di scambio informativo110.

Gli indirizzi del triennio 2019-2021

ll Governo ha avviato negli ultimi anni una revisione della struttura organizzativa e funzionale dell’Amministrazione fiscale in modo da razionalizzare le risorse, fornire servizi di alta qualità e assicurare una maggiore compliance volontaria da parte dei contribuenti, anche attraverso un rinnovato rapporto fisco-contribuenti.

Questo approccio, consolidato con il vigente Atto di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2019-2021, contribuirà nel prossimo triennio a migliorare la performance dell'Amministrazione finanziaria, con l’obiettivo prioritario di contrastare l’evasione e ridurre il tax gap al fine di abbassare la pressione fiscale sui contribuenti compliant e realizzare, quindi, un sistema fiscale sempre più equo e favorevole alla crescita. ln questa prospettiva, anche attraverso lo strumento delle Convenzioni con le Agenzie fiscali, sarà consolidata la governance dell'Amministrazione fiscale, garantendo un rafforzamento del coordinamento generale e un miglioramento della gestione strategica in seno alle Agenzie medesime e agli altri enti della fiscalita. Quest’impostazione è orientata, da un lato, a perseguire la semplificazione degli adempimenti, il miglioramento dei servizi offerti per favorire l'assolvimento degli obblighi tributari e l’emersione spontanea delle basi imponibili e, dall’altro, a contrastare l’evasione attraverso mirati interventi di controllo e accertamento ex post, all’esito di specifiche analisi di rischio.

Le indicazioni programmatiche contenute nel citato Atto di indirizzo sono state tradotte nelle Convenzioni 2019-2021 in corso di stipula tra il Ministero dell’economia e delle finanze e le Agenzie. Il processo di aggiornamento di tali documenti, da un lato, ribadisce gli spazi di autonomia e flessibilità già riconosciuti alle Agenzie nell’esercizio delle rispettive attività, in linea con il consolidato modello Principal-Agent, dall’altro, conferma l’obiettivo prioritario di semplificare i rapporti tra fisco e contribuenti, garantire maggiore certezza agli operatori economici e attrarre nuovi investimenti nel Paese, secondo una prospettiva di diminuzione strutturale del tax gap.

Per la redazione dei Piani delle attività del 2019 è stata inoltre consolidata una metodologia – introdotta sperimentalmente nei Piani 2018-2020 – che pone un focus particolare sul livello “alto”

della pianificazione. Si tratta, in particolare, di un modello disegnato secondo una dimensione non solo di efficienza (input-output), ma anche e soprattutto di efficacia (output-outcome), allo scopo di misurare gli effetti degli interventi di breve periodo in termini di prodotto immediatamente risultante dalle attività condotte dalle agenzie (output), nonché di verificarne gli effetti e gli impatti sul contesto socio-economico (outcome) al fine di valutare, in una prospettiva di medio-lungo periodo, l’effettiva attuazione delle priorità politiche definite in campo fiscale e, in particolare, la riduzione del tax gap.

Nella direzione di migliorare la tax compliance e sostenere la competetività delle imprese e la crescita del Paese saranno proseguite, tra l’altro, le seguenti attività:

potenziamento delle sinergie operative con altre Autorità pubbliche nazionali, europee

-e int-ernazionali rafforzando lo scambio di informazioni -e gli strum-enti di coop-erazion-e

110 Con l’intento di assicurare il coordinamento e la supervisione delle attività svolte e il raggiungimento degli obiettivi di politica fiscale, l’Atto di indirizzo ha previsto l’istituzione della “Commissione consultiva per il contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali”, che si è riunita per la prima volta a marzo 2017, concentrandosi sulla ricognizione delle azioni già avviate per ridurre le aree di occultamento di reddito imponibile al fisco, con particolare attenzione all’evasione dell’imposta sul valore aggiunto che prelude all’evasione di altre imposte come IRES e IRPEF.

internazionale. Tale attività avrà come obiettivo principale un più incisivo contrasto alle frodi fiscali, con un’intensificazione degli sforzi per combattere l'evasione fiscale internazionale. Saranno, inoltre, supportate le sinergie operative tra l'Amministrazione finanziaria centrale e gli enti territoriali, al fine di stimolare processi di compartecipazione al recupero dei tributi statali e, al contempo, efficientare i processi di analisi, controllo e recupero dei tributi locali e regionali;

intensificazione del coordinamento e della complementarietà tra le diverse componenti

-dell'Amministrazione finanziaria, da un lato, favorendo la specializzazione ed evitando duplicazioni e, dall’altro, rafforzando le iniziative congiunte per potenziare le attività di analisi dirette a contrastare la sottrazione all'imposizione delle basi imponibili, per la mappatura territoriale dei fenomeni evasivi e per la predisposizione dei rispettivi piani di intervento anche in modalità integrata. A tale scopo saranno ulteriomente potenziati gli strumenti per la prevenzione e il contrasto degli illeciti tributari ed extra-tributari facendo leva su una politica dei controlli basata sulla gestione informatizzata del rischio e sull’utilizzo strategico delle banche dati a disposizione, con ricadute positive anche in termini di minore invasività dell'azione;

rafforzamento della certezza del diritto e miglioramento dei rapporti tra Fisco e

-contribuenti, ponendo particolare attenzione agli strumenti di cooperazione rafforzata con il Fisco e al potenziamento dei servizi telematici e degli strumenti di messa a disposizione dei dati finalizzati a facilitare e razionalizzare gli adempimenti, ivi compresi la progressiva dematerializzazione dei modelli di dichiarazione. In questa prospettiva, la dichiarazione dei redditi precompilata mira a divenire la forma ordinaria di dichiarazione dei redditi, a partire dai lavoratori dipendenti e dai pensionati. Un focus particolare sarà posto anche sull'accelerazione dell'esecuzione dei rimborsi fiscali ai cittadini ed alle imprese, con particolare riguardo ai rimborsi accelerati e da split payment;

intensificazione del dialogo collaborativo con i contribuenti per supportarli sia nel

-momento dichiarativo sia nel pagamento dei tributi. Al riguardo, saranno ottimizzate le comunicazioni dirette a favorire l’emersione delle basi imponibili ai fini IVA ovvero l’effettiva capacità contributiva dei contribuenti (cd. lettere di compliance), nelle quali sono contenute segnalazioni relative a probabili errori ed omissioni compiuti in fase di compilazione della dichiarazione e che spiegano al contribuente come rimediare agli errori, mediante l’istituto del ravvedimento operoso ed usufruire, quindi, del pagamento delle sanzioni in misura ridotta. Sempre sotto il profilo della prevenzione, troveranno applicazione e saranno aggionati gli indici di affidabilità fiscale finalizzati a favorire una maggiore compliance dichiarativa delle piccole e medie imprese e dei professionisti;

miglioramento della qualità dei controlli effettuati dall’Amministrazione finanziaria, da

-conseguire, da una parte, avvalendosi degli strumenti di cooperazione internazionale, di avanzate tecniche di analisi e valutazione del rischio di non compliance e del monitoraggio dei comportamenti di soggetti ad elevata pericolosità fiscale e, dall’altra, sfruttando le potenzialità derivanti dall’introduzione generalizzata della fatturazione elettronica che consentirà di effettuare controlli incrociati tra le diverse operazioni dichiarate dai contribuenti e di monitorare i pagamenti IVA;

rafforzamento dell’efficacia della riscossione, da perseguire implementando anche le

-tecniche di analisi dei debiti iscritti a ruolo in modo da indirizzare l’attività di riscossione prioritariamente verso i debitori più solvibili e i crediti che hanno maggiori possibilità di essere riscossi, ferma restando comunque la necessità di salvaguardare tutti i crediti affidati in riscossione.

L’Atto d’indirizzo per il triennio 2019-2021 prevede, inoltre, che la Guardia di Finanza, nell’ambito delle proprie specifiche competenze, continui a svolgere analisi di rischio congiunte

con l'Agenzia delle entrate, tanto per finalità di mappatura dei fenomeni evasivi, quanto per la predisposizione di piani d’intervento integrati, assicurando il proprio contributo allo spontaneo adempimento degli obblighi tributari attraverso un idoneo interscambio informativo con la stessa Agenzia, anche al fine di evitare sovrapposizioni e duplicazioni d’intervento; proseguirà l’azione di contrasto alle frodi e al contrabbando nel settore doganale e delle accise nonché alle scommesse illegali, rafforzando le sinergie in atto con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli;

garantirà il controllo negli spazi doganali sul commercio illegale della flora e della fauna in via di estinzione, instaurando rapporti di collaborazione con i competenti Organi collaterali esteri e con le Amministrazioni responsabili dell’attuazione della specifica disciplina; svilupperà idonei piani operativi in tutti gli altri segmenti della propria missione istituzionale basati sulla “mappatura territoriale” dei fenomeni di illegalità economico-finanziaria che, per le loro caratteristiche, richiedono metodologie d’intervento proprie di una Forza di polizia, e sull’integrazione delle funzioni di polizia tributaria, valutaria e giudiziaria; favorirà i rapporti di cooperazione e scambio informativo, anche di tipo internazionale, nonché l’assistenza tecnica e addestrativa a beneficio di Paesi terzi, mediante idonee iniziative dell’International Academy for Tax Crime Investigation dell’OCSE, operante presso la Scuola di Polizia Economico-Finanziaria; valorizzerà, infine, la rete dei propri Esperti ed Ufficiali di collegamento dislocati all’estero ai sensi del Decreto Legislativo 68/2001 e il restante personale operante fuori del territorio nazionale, in contesti multilaterali e bilaterali.