• Non ci sono risultati.

5.4.1) Principali rischi sociali e ambientali gestiti dal gruppo

Per poter comprendere e gestire i rischi, il gruppo ha implementato dei processi finalizzati ad assicurare una certa solidità e continuità aziendale nel lungo periodo, facendo sì che i benefici di queste prevenzioni vadano a vantaggio degli stakeholder esterni ed interni. Qui sotto viene riportata la tabella dei principali rischi sociali ed ambientali considerati significativi per la loro influenza sulle attività aziendali e sulla collettività.

84

Figura n. 8: i Principali rischi sociali ed ambientali gestiti dal gruppo

Fonte: Dichiarazione Consolidato di natura non Finanziaria, Intesa Sanpaolo, 2017 Riprendendo quanto detto nei capitoli precedenti, uno dei rischi maggiori da cui l’impresa si deve tutelare è il rischio reputazionale; infatti, gestendo in maniera efficacie la propria reputazione nei confronti degli stakeholder, si prevengono e si minimizzano i possibili impatti negativi sull’immagine del Gruppo. Questo compito è affidato agli Organi Societari che hanno la funzione di supervisionare le strategie e alla Direzione Centrale Enterprise Risk Management che ha la responsabilità generale di governo dei processi di rischio reputazionale. Ogni funzione aziendale è impegnata nel processo di salvaguardia dell’immagine del gruppo attraverso l’individuazione dei rischi Reputazionali per le attività di sua competenza, inoltre, ad alcune funzioni aziendali, come la CSR, sono attribuiti specifici compiti di controllo. “Il codice etico prevede che le decisioni di investimento e la politica creditizia tengano conto dei rischi socio-ambientali associati alle attività delle imprese clienti”49. L’impegno è contenuto anche nelle Regole in Materia di politica

85

ambientale ed energetica: entrambi i documenti fanno espresso richiamo alle norme dell’Equator Principles come presidio per i rischi.

I nuovi modelli di rating hanno introdotto come indicatori ulteriori per la valutazione del merito creditizio anche gli aspetti socio-ambientali, determinando così, nel caso di una loro valenza positiva, un miglioramento del rating.

Anche nel 2017, il Gruppo ha aderito agli Equator Principles, ossia le linee Guida Internazionali per la gestione dei rischi socio-ambientali derivanti dal finanziamento di progetti, a cui istituzioni finanziarie possono aderire in maniera volontaria. L’applicazione di questi principi in maniera strutturata permette di individuare e gestire i rischi che emergono in paesi dove l’aspetto socio-ambientale è più vulnerabile e in settori sensibili. Gli Ep prevedono l’assegnazione di una categoria di rischio ai progetti che si vuole finanziarie:

 A: Alto livello di rischiosità;  B: Medio livello di rischiosità;  C: basso livello di rischiosità.

L’applicazione degli EP riguarda anche la forma tecnica della Finanza di Progetto a partire da 10 milioni di dollari USA e i finanziamenti specifici alle imprese, quando siano destinate allo sviluppo di un progetto specifico, a partire da 100 milioni di dollari USA. Nel 2017 sono stati sottoposti a verifica dagli Equator Principles 11 progetti con un importo complessivo pari a 611,5 milioni di euro. Qui sotto, viene riportata il numero dei progetti che hanno raggiunto la chiusura nell’anno finanziario 2017 e la loro categoria di rischiosità.

Figura n. 9: Progetti chiusi nel 2017

Fonte: Dichiarazione Consolidato di natura non Finanziaria, Intesa Sanpaolo, 2017 Di particolare importanza è il finanziamento ai settori controversi: con il termine si intendono tutti quei finanziamenti riguardanti settori considerati più sensibili, quali quello degli armamenti, dell’energia nucleare e dell’estrazione da fonti fossili. Intesa Sanpaolo, rispettando quanto stabilito dal Codice Etico e comprendendo le esigenze di Difesa nazionale ed europea, non opera finanziamenti verso la produzione e la commercializzazione di materiale di armamento per paesi non soggetti alla NATO. Nel 2017, il Gruppo ha segnalato al Ministro dell’Economia e delle Finanze a norma della legge n. 185/199050, erogazioni di credito pari a 299,8

milioni di euro.

50 La legge n. 185 è stata approvata nel 1990 a seguito di alcuni scandali, quali ad esempio il coinvolgimento di una filiale statunitense di una grande banca italiana (la BNL di Atlanta) nella vendita illegale di armi all'Iraq di Saddam Hussein. La legge prevede che ogni anno i differenti

86

In merito ai potenziali rischi ed impatti ambientali, il Gruppo, sempre seguendo il codice etico, individua e studia i potenziali rischi legati al cambiamento climatico e fissa obiettivi e linee guida con l’obiettivo di attivare azioni utili a gestire e a ridurre tali rischi. Nell’ambito della valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori vengono valutati anche il rischio idrogeologico e il rischio idraulico a causa di frane o alluvioni. Queste valutazioni permettono al gruppo di porre in essere azioni che tengono conto degli effetti derivanti da questi eventi critici legati appunto a fenomeni naturali dovuti ai cambiamenti climatici, consentendo di gestire le diverse situazioni di rischio con l’obiettivo di ridurre i danni con particolare riferimento ai lavoratori e alle persone terze.

Intesa Sanpaolo ha predisposto una struttura organizzativa ad hoc, chiamata Modello Organizzativo per la Gestione delle Crisi, preposta alla gestione degli eventi critici, dove, individua i ruoli, le responsabilità e poteri decisionali facendo sì che ci sia la completa partecipazione di tutti i livelli manageriali nella gestione della crisi o delle emergenze anche derivanti da eventi particolarmente distruttivi che compromettano infrastrutture essenziali sia per la banca che per i terzi. Nello specifico, il Nucleo Operativo Gestione Emergenze (NOGE) si attiva per fronteggiare le situazioni di crisi, tramite il monitoraggio continuo della situazione e coordinando le diverse azioni da porre in essere nei confronti delle strutture interessate, in continuo collegamento con le strutture centrali competenti.

Annualmente, Intesa Sanpaolo elabora, rispettando le direttive del Carbon Disclosure Project, un’analisi particolareggiata dei rischi e delle opportunità in merito ai cambiamenti climatici. Qui sotto riporterò a titolo puramente informativo le tabelle riguardanti i principali rischi diretti e indiretti, gli impatti e le azioni derivanti dal Climate change per il Gruppo.

ministeri interessati (Affari Esteri, Interni, Difesa, Finanze, Industria, e altri per quanto di rispettiva competenza) preparino una relazione da presentare al Parlamento entro il 31 marzo, per le operazioni relative all'anno precedente in materia di importazione ed esportazione dei sistemi di armamento da e per l'Italia. Impedisce inoltre che sistemi d'arma italiani possano essere venduti a paesi in conflitto, che violano gravemente i diritti umani e che rientrino in quelli che vengono definiti i Paesi HIPC(nazioni povere pesantemente indebitate).

87

Figura n. 10: Rischi Diretti per il Gruppo Intesa Sanpaolo

88

Figura n. 11: Rischi indiretti per il Gruppo Intesa Sanpaolo

5.5) La società