Le regole per determinare i costi ed i ricavi definiscono , nel loro insieme, il c.d. principio ( o criterio) della competenza “temporale” dei costi e dei ricavi. A tale principio si contrappone, sul piano logico, il principio c.d. di cassa secondo il quale i costi ed i ricavi:
a) sono misurati dall’ammontare delle effettive uscite ed entrate di cassa;
b) si tempificano alla data in cui si manifestano i movimenti monetari.
Anche se il principio di cassa, ad un esame superficiale, appare di semplice applicazione, la contabilità generale segue quello di competenza in quanto, rispetto all’altro, presenta tre vantaggi:
a) corretta determinazione, b) corretta rappresentazione, c) corretta tempificazione.
Il primo vantaggio è quello di consentire di distinguere facilmente, nello scambio, la misura del costo o del ricavo da altri valori che potrebbero quantificarsi congiuntamente a quelli economici;
così, se un’unità di merce è acquistata al prezzo di L. 1.000, con l’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto l’impresa deve, di fatto, corrispondere al fornitore non L. 1.000, ma L. 1.180; se quella stessa merce è poi venduta al prezzo di 1.200, l’impresa incasserà dal cliente non L. 1.200 ma L. 1.416. L’IVA corrisposta al fornitore sarà compensata con quella incassata dal cliente e vi sarà poi un versamento all’ERARIO per la differenza pari a L. 36 (corrispondente al 18% sul valore aggiunto di 200).
REDDITO SECONDO COMPETENZA
COSTI (PREZZO) 1000 RICAVI (PREZZO) 1200
UTILE 200
Con il principio di cassa il risultato economico sarebbe così determinato:
REDDITO SECONDO CASSA
COSTI (USCITE) 1180 RICAVI (ENTRATE) 1416
COSTI PER IVA 36
Totale COSTI 1.216
UTILE 200
Anche se con entrambi i principi si determina la stessa misura del reddito è evidente quanto sia scarsamente significativa la struttura del risultato determinato con il criterio di cassa ( in quanto l’IVA è a carico del consumatore e non rappresenta per l’impresa costo alcuno).
Poiché secondo il principio di competenza i costi ed i ricavi si misurano all’ “epoca” in cui si eseguono le prestazioni relative agli acquisiti ed alle vendite, non alla data in cui si attuano i regolamenti, appare evidente il secondo vantaggio derivante dall’adozione del criterio: distinguere le operazioni di acquisto e di vendita da quelle dei relativi regolamenti.
Ciò implica, da un lato, la possibilità di potere rilevare autonomamente le diverse fasi del regolamento e, dall’altro, di misurare eventuali costi o ricavi di diversa specie connessi ai regolamenti medesimi.
Si supponga che in data 18/1 sia acquistato un macchinario al prezzo di L. 1.000, oltre all’IVA 18%.
In data 22/1 il macchinario è consegnato; il 23/1 arriva la fattura di L. 1.180.
Il regolamento è previsto, per metà, in data 31/1, con sconto del 2%, e per il resto in data 30/4. A questa data l’impresa ottiene dal fornitore una dilazione di pagamento di 4 mesi; emette una cambiale maggiorata degli interessi al tasso del 15% annuo. L’effetto è pagato il 31/8. Il 31/12 si ottiene il rimborso dell’IVA sulla fattura.
La dinamica delle operazioni descritte può essere rappresentata come segue:
18/1 22/1 23/1 31/1 30/4 31/8
Il criterio della competenza temporale, oltre che rendere semplice ed oggettiva la misurazione dei costi e dei ricavi , costituisce la convenzione principale su cui si basa l’osservazione contabile delle operazioni della gestione d’impresa; rappresenta lo strumento logico fondamentale della contabilità Generale.
Abbiamo osservato come i costi ed i ricavi, in quanto misurati dai prezzi e tempificati alla data in cui si manifestano i movimenti fisico-tecnici di fattori e di produzioni, derivino - nella quantificazione – rispettivamente , dai correlati debiti e crediti di regolamento sorti negli scambi.
I flussi di cassa, a loro volta, conseguono dal regolamento di quei debiti e di quei crediti; in tale fase possono avere formazione altri costi ed altri ricavi ( abbuoni, sconti, interessi, e così via).
Flussi di risorse monetarie si producono anche in derivazione di operazioni di finanziamento, accensione e rimborso, e di conferimento o di prelevamento di capitale proprio, da parte dell’
imprenditore- capitalista.
La complessiva gestione d’impresa può, quindi essere osservata in due aspetti principali:
1) l’ aspetto finanziario, connesso al prodursi dei flussi di cassa, di debiti e di crediti (accensione ed estinzione); denominiamo variazione finanziaria ogni variazione nel denaro, nei crediti o nei debiti dell’impresa; le variazioni finanziarie possono essere positive o negative;
2) l’aspetto economico, connesso al prodursi dei valori economici, sia di reddito – costi e ricavi – sia di capitale netto – conferimenti e prelevamenti; chiamiamo variazioni economiche di reddito, i costi, i ricavi, e variazioni economiche di capitale gli incrementi ed i decrementi del capitale netto; anche le variazioni economiche possono essere positive o negative.
Fig. il segno delle variazioni finanziarie ed economiche.
(a) Variazioni finanziarie
Variazioni finanziarie positive Variazioni finanziarie negative ENTRATA DI CASSA USCITE DI CASSA
SORGERE DI CREDITI SORGERE DI DEBITI ESTINZIONE DI DEBITI ESTINZIONE DI CREDITI
(b) Variazioni economiche Variazioni economiche
negative Variazioni economiche positive
COSTI RICAVI
RETTIFICHE IN DIMIN. DEI
I due prospetti , finanziario ed economico, si presentano nelle operazioni della gestione c.d.
esterna, cioè delle operazioni di scambio con l’ambiente.
Le operazioni di trasformazione produttiva, intermedia, tra quelle di approvvigionamento e di vendita formano la gestione c.d. interna.
Può essere posta la seguente prima regola fondamentale dell’osservazione contabile della gestione: per quantificare i valori necessari per determinare il reddito ed il capitale di funzionamento è sufficiente osservare, durante il periodo amministrativo, le sole operazioni della gestione esterna e, tra queste, quelle per le quali si possa determinare almeno una variazione finanziaria o economica.
In termini equivalenti: l’osservazione continuativa della gestione porta ad accogliere nella Prima nota le sole operazioni della gestione esterna caratterizzate da aspetti finanziari ed economici.