• Non ci sono risultati.

Procedimenti civili o amministrativi in materia di salute, sicurezza e ambiente

5. CONTENZIOSO

5.2. Procedimenti civili o amministrativi in materia di salute, sicurezza e ambiente

Eni Rewind SpA (in precedenza Syndial SpA) – Risarcimento danni per l’inquinamento da DDT del Lago Maggiore (Pieve Vergonte).

Nel maggio 2003, il Ministero dell’ambiente ha citato in giudizio Syndial SpA, chiedendo il risarcimento di un asserito danno ambientale attribuito alla gestione del sito di Pieve Vergonte nel periodo 1990-1996. Con la sentenza di primo grado del luglio 2008, il Tribunale civile di Torino ha condannato Eni Rewind SpA al risarcimento del danno, quantificandolo in 1.833,5 milioni oltre agli interessi legali, dalla data del deposito della sentenza. Eni Rewind SpA ha appellato la predetta sentenza. Nel marzo 2017 la Corte d’Appello ha escluso l’applicazione del risarcimento per equivalente monetario (art. 18 Legge 349/1986) e ha annullato la precedente condanna di Eni Rewind SpA , e richiesto da parte di Eni Rewind SpA l’esecuzione del Progetto Operativo di Bonifica (POB) per la parte relativa agli interventi sulle acque sotterranee, nonché alcune misure di riparazione compensativa; infine, ha respinto tutte le altre domande del Ministero (inclusa quella per danno non patrimoniale). Il valore delle misure di riparazione individuate dalla Corte, quantificato per la sola ipotesi di mancata o imperfetta esecuzione da parte di Eni Rewind SpA delle stesse, è stimato in circa 9,5 milioni. Il POB è stato presentato da Eni Rewind SpA, approvato dagli Enti e già in corso di esecuzione. Nell’aprile 2018 il Ministero dell’ambiente ha notificato ricorso in Cassazione avverso la sentenza della Corte d’Appello. La Società e i suoi dirigenti si sono costituiti presentando ricorso e controricorso.

Eni Rewind SpA – Versalis SpA – Eni SpA (R&M) – Rada di Augusta.

Con Conferenze dei Servizi del 2005 il Ministero dell’ambiente aveva prescritto alle società facenti parte del polo petrolchimico di Priolo, comprese Eni Rewind SpA, Polimeri Europa (ora Versalis) ed Eni (R&M), di effettuare interventi di messa in sicurezza di emergenza con rimozione dei sedimenti della Rada di Augusta a fronte dell’inquinamento ivi riscontrato, in particolare dovuto all’alta concentrazione di mercurio, ricondotto alle attività industriali esercitate nel polo petrolchimico. Le suddette società hanno impugnato a vario titolo gli atti del Ministero. Ne sono sorti vari procedimenti amministrativi riuniti presso il TAR che, nell’ottobre 2012, ha accolto i ricorsi presentati dalle società presenti nel sito, in relazione alla rimozione di sedimenti della Rada e alla realizzazione del barrieramento fisico. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA) per la Regione Siciliana si è pronunciato sugli appelli avverso le sentenze del TAR e in sostanza ha confermato l’annullamento di tutte le prescrizioni amministrative oggetto del contenzioso. Nel settembre 2017 il Ministero ha notificato a tutte le società coinsediate atto di diffida e messa in mora ad avviare gli interventi di bonifica e ripristino ambientale della Rada entro 90 giorni. A giugno 2019 presso il Ministero dell’ambiente è stato istituito un tavolo tecnico permanente per la Bonifica della Rada di Augusta. Eni Rewind si è resa disponibile, con il Ministero dell’ambiente, ad un confronto, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, volto ad individuare eventuali misure opportune sui nuovi dati ambientali acquisiti da CNR/ISPRA nel corso del 2019.

Eni SpA – Eni Rewind SpA – Raffineria di Gela SpA - Ricorso per accertamento tecnico preventivo.

Nel febbraio 2012 è stato notificato a Raffineria di Gela, Eni Rewind SpA ed Eni un ricorso per accertamento tecnico preventivo da parte di genitori di bambini nati malformati a Gela tra il 1992 e il 2007, volto alla verifica dell’esistenza di un nesso di causalità tra le patologie malformative e lo stato di inquinamento delle matrici ambientali del Sito di Gela (inquinamento che sarebbe derivato dalla presenza e operatività degli impianti industriali della Raffineria di Gela e di Eni Rewind), nonché alla quantificazione dei danni asseritamente subiti e all’eventuale composizione conciliativa della lite. Dal dicembre 2015 sono stati notificati alle tre società interessate atti di citazione aventi ad oggetto complessivamente 30 casi di risarcimento danni in sede civile. Nel maggio 2018 è stata

emessa la prima sentenza di primo grado avente ad oggetto un solo caso. Il Giudice ha rigettato la domanda risarcitoria, per mancata prova del nesso di causalità tra la patologia e il presunto inquinamento di origine industriale. La sentenza di primo grado è stata impugnata dalla controparte innanzi alla Corte d’Appello di Caltanissetta.

Eni Rewind SpA - Risarcimento del danno ambientale (Sito di Cengio).

Dal 2008 è pendente un’azione risarcitoria dianzi al Tribunale di Genova avviata dal Ministero dell’ambiente e dal Commissario delegato alla gestione dello stato di emergenza ambientale nel territorio del Comune di Cengio nei riguardi di Eni Rewind SpA per danno ambientale relativo al sito di Cengio. La pretesa ammonta a circa 250 milioni per il danno ambientale, oltre al danno sanitario da quantificarsi in sede di causa. Nel marzo 2019 il Ministero dell’ambiente ha presentato a Eni Rewind SpA una proposta di chiusura transattiva della causa. La Società ha risposto con una controproposta nel luglio 2019. Sono succeduti alcuni incontri in ottica conciliativa nei quali il CTU e il CTP del Ministero hanno dichiarato la proposta della società in linea con la normativa. Parallelamente, nell’ambito della procedura di infrazione comunitaria sull’area A1, la Società ha avviato volontariamente e su richiesta del Ministero l’iter di VIA postuma. Il 20 aprile 2020 è stato pubblicato il Decreto di compatibilità ambientale con prescrizioni non sostanziali. In data 8 luglio 2020 sul portale del Ministero dell’Ambiente è stata dichiarata conclusa dal Ministro la procedura di infrazione contro l’Italia per la mancata sottoposizione a VIA delle bonifiche nel sito industriale di Cengio.

Eni Rewind SpA e Versalis SpA– Comune di Melilli.

Nel maggio 2014 è stato notificato a Eni Rewind SpA e Versalis un atto di citazione in giudizio da parte del Comune di Melilli, per asserito danno ambientale connesso ad attività di gestione e smaltimento illecito di rifiuti e discarica abusiva. La pretesa ammonta a 500 milioni, richiesta in via solidale alle due società del Gruppo e alla società che gestisce la discarica. Con sentenza pubblicata nel giugno 2017, il Giudice, in accoglimento delle difese di Eni Rewind SpA e Versalis SpA, ha ritenuto le richieste del Comune inammissibili per carenza di legittimazione attiva e comunque infondate o non provate. Nell’aprile 2018, anche l’appello proposto dal Comune è stato respinto. La Corte di Cassazione con sentenza del 23 ottobre 2020 ha dichiarato inammissibili i ricorsi proposti.

Val d’Agri – Eni/Vibac.

A settembre 2019, è stato notificato un atto di citazione dinanzi al Tribunale di Potenza da parte di 80 soggetti, residenti in vari Comuni della Val d’Agri, i quali lamentano danni patrimoniali, non patrimoniali, danni biologici e morali, tutti derivanti dalla presenza di Eni sul territorio. Al giudice adito si chiede di dichiarare la responsabilità di Eni per aver causato emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti; si chiede altresì di ordinare l’interruzione delle attività inquinanti e subordinare la ripresa delle medesime all’avvenuta realizzazione di tutti gli interventi necessari ad eliminare le asserite situazioni di pericolo; infine, di condannare Eni al pagamento di tutti i danni, patrimoniali e non, diretti ed indiretti, presenti e futuri nella misura che sarà quantificata in corso di causa. Il giudizio è ancora in corso.

Eni SpA – Climate change.

Tra il 2017 e il 2018, presso le Corti dello stato della California sono stati promossi, da parte di autorità governative locali e da un’associazione di pescatori, sette contenziosi nei confronti di Eni SpA, di alcune controllate e diverse altre compagnie petrolifere, finalizzati al risarcimento dei danni riconducibili all’incremento del livello e della temperatura del mare nonché al dissesto del ciclo idrogeologico. Detti procedimenti, inizialmente promossi di fronte alle Corti statali, sono stati successivamente presentati alle Corti federali, per asserita carenza di giurisdizione delle Corti statali. Dopo un periodo di sospensione in attesa della decisione sulla competenza giurisdizionale, il 26 maggio 2020 è stato deciso il rinvio dei procedimenti alle Corti statali. Il 9 luglio 2020 Eni Oil & Gas Inc. ha sottoscritto, insieme ad altri convenuti, una petition for rehearing per chiedere una revisione della decisione di rinvio. I contenziosi rimarranno sospesi fino alla relativa decisione.

5.3. Procedimenti in materia di responsabilità penale amministrativa di