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I prodotti e servizi per la promozione della cultura statistica

LA COGIS PER LO SVILUPPO DELLA STATISTICA AL SERVIZIO DEL PAESE

5. I prodotti e servizi per la promozione della cultura statistica

Va oltre gli scopi di questo documento fornire un elenco esaustivo delle inizia-tive predisposte dalla statistica ufficiale per promuovere la numeracy. Una ricca ras-segna internazionale di progetti e azioni di successo, comprendente anche prodotti e servizi realizzati dall’Istat, è disponibile nell’archivio dell’International Statistical Literacy Project, a cura dell’International Association for Statistical Education. Per quanto riguarda la statistica ufficiale italiana, in particolare, si ripor-ta un breve elenco in cui figurano alcune delle iniziative intraprese dall’Isripor-tat e dai soggetti del Sistema statistico nazionale a favore di diversi target: scuola, pubblica amministrazione, grande pubblico e media. Tra le iniziative che hanno interessato il mondo della scuola ricordiamo:

Il valore dei dati. Ipertesto concepito per aiutare l’utente meno esperto e chiun-que abbia un interesse verso l’uso dei numeri, a fruire al meglio delle statistiche. Può essere usato in modo sistematico da studenti e insegnanti interessati ad appro-fondire l’applicazione concreta della statistica. Si basa sui materiali disponibili sul web Istat e su analoghi documenti prodotti da istituzioni internazionali e da istituti di statistica di altri Paesi. Il progetto è stato realizzato dall’Istat con il supporto finanziario, tra l’altro, del Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca nell’ambito dei contributi stanziati per la promozione della cultura scientifica. Hanno inoltre collaborato all’iniziativa la Società italiana di statistica, il Centro interuniversitario per la didattica della statistica, il Dipartimento di studi geoecono-mici, linguistici, statistici, storici e per l’analisi regionale dell’Università degli studi La Sapienza di Roma e la società Odysseus communication.

Censimento a scuola. Progetto didattico che ha coinvolto nel 2001 l’Istat, l’al-lora Ministero della pubblica istruzione, la Società italiana di statistica (Sis), il Centro interuniversitario di ricerca per la didattica delle discipline statistiche (Cirdis) e l’Unione matematica italiana (Umi). L’idea è stata quella di portare la sta-tistica sui banchi delle scuole elementari e medie con un esercizio di censimento predisposto poco prima dell’avvio dei Censimenti generali del 2001. Nato come progetto didattico destinato a far capire meglio ai ragazzi il significato e la funzio-ne delle rilevazioni censuarie, Censimento a scuola continua a rappresentare oggi un modo semplice e divertente per comprendere la statistica e l’uso che se ne può fare nell’esperienza quotidiana. Il progetto, peraltro, include un interessante esperi-mento di storytelling. Si tratta di “Census e Tatsi: una storia fantastatistica”, un rac-conto scritto da Giovanni Battista Sgritta e illustrato da Francesco Tonucci per spie-gare il censimento ai ragazzi delle scuole elementari e medie.

Binariodieci. Spazio dedicato agli studenti delle scuole secondarie e dell’uni-versità per accedere alla statistica secondo un percorso guidato tra dati e metodolo-gie usate a livello nazionale e internazionale. Tra gli strumenti disponibili si segna-la il volume Statistica per esempi, di Enzo Lombardo e Alberto Zuliani, che spiega l’uso della statistica, la raccolta delle informazioni e la rappresentazione dei dati attraverso esempi tratti dalla vita quotidiana.

Nell’ambito delle iniziative dedicate alla promozione della numeracy nella pubblica amministrazione rientrano i seminari e i convegni organizzati dall’Ufficio della Segreteria centrale del Sistan (Scs), che cura anche la formazione e l’assisten-za tecnica del personale degli enti del Sistema. Malgrado gli sforzi dell’Scs, tutta-via, la sensibilità al ruolo della funzione statistica da parte della pubblica ammini-strazione locale è ancora insoddisfacente. Basti pensare che, a tutt’oggi, soltanto 3.231 Comuni italiani hanno costituito un ufficio di statistica, secondo quanto pre-visto dal d.lgs. 322/89. In alcuni casi, a livello regionale, il fenomeno è davvero eclatante. La Puglia, ad esempio, ha ben 43 comuni con ampiezza demografica superiore a 15 mila abitanti, per un totale di 1.160.000 abitanti, che ancora non hanno costituito l’ufficio.

La diffusione della numeracy tra il grande pubblico è stata realizzata attraver-so varie azioni da parte dell’Istat. Tra queste ricordiamo la predisposizione di spazi di divulgazione dell’informazione statistica all’interno di programmi contenitore come Uno Mattina su Raiuno, L’appuntamento del lunedì su Gr3 Rai, Mattina in famiglia su Raidue e La storia siamo noi su Rai Educational e poi su Raitre. Attualmente, inoltre, è allo studio il progetto “Statistica e tv: una collaborazione di reciproca utilità”. Si tratta di una rubrica televisiva pensata per un pubblico gene-ralista, tipico delle fasce prime-time, per diffondere la cultura dei numeri attraver-so casi, storie ed esempi tratti dalla vita quotidiana e quindi vicini all’esperienza dei telespettatori. L’obiettivo è quello di portare l’informazione statistica più vici-no a chi vici-non ne covici-nosce pienamente le potenzialità, spiegandone la valenza di

stru-mento conoscitivo che favorisce l’esercizio dei diritti di cittadinanza e lo sviluppo della democrazia.

Si segnalano anche altre iniziative interessanti, promosse da soggetti istituzio-nali non appartenenti al Sistan. Tra queste, Statistica e società, premio bandito dalla Facoltà di scienze statistiche dell’Università degli studi La Sapienza di Roma per i migliori progetti statistici realizzati dagli studenti delle scuole superiori della pro-vincia capitolina. Ricordiamo poi la Settimana della statistica in Bicocca, un per-corso di formazione statistica rivolto agli studenti del quinto anno delle scuole medie superiori, progettato per diffondere una maggiore conoscenza della statistica e del suo ruolo nella realtà economica e sociale. L’iniziativa, organizzata dalla Facoltà di scienze statistiche dell’Università di Milano Bicocca in collaborazione con l’Ufficio scolastico per la Lombardia e Irre Lombardia, è giunta alla sua secon-da edizione. Da non dimenticare, infine, le numerose iniziative intraprese secon-dalla Società italiana di statistica e dal Centro interuniversitario per la didattica della sta-tistica dell’Università degli studi di Perugia.

Ai media, infine, la statistica ufficiale ha dedicato un’attenzione speciale. Gli organi d’informazione, infatti, fungono da intermediari nella trasmissione dei dati statistici al grande pubblico. Generalmente dedicano un’adeguata copertura infor-mativa alle percentuali e agli indici prodotti dai soggetti della statistica pubblica. Non mancano tuttavia errori, distorsioni e abusi, spesso dovuti ad una carenza di cultura statistica. Per fronteggiare questi inconvenienti, l’Istat, come gli altri istitu-ti nazionali di staistitu-tisistitu-tica, opera un monitoraggio conistitu-tinuo della copertura che i media riservano ai dati, intervenendo con rettifiche e smentite e promuovendo, in collabo-razione con i soggetti del Sistan, azioni volte a potenziare il corretto utilizzo dei dati da parte dei giornalisti.

Dal quadro brevemente delineato in precedenza emerge la necessità di incre-mentare gli investimenti per migliorare la cultura statistica dell’intera collettività. A fronte di questa esigenza, tuttavia, sta la constatazione che spesso è proprio la pro-mozione della numeracy a scontare per prima la riduzione degli stanziamenti a favore della statistica ufficiale. Questa scelta è giustificata in parte dalla priorità assegnata alla produzione dei dati, al fine di garantire quel patrimonio di informa-zione quantitativa, armonizzata a livello europeo, che è indispensabile per l’attività dei decisori pubblici. In parte, tuttavia, sembra scaturire dal profondo fraintendi-mento che la statistica ufficiale rappresenti un costo anziché una delle principali risorse di un moderno Stato democratico.