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Progetto pilota In2Dafne: visibilità dei medicinali contro il COVID-19 . 90

5. Analisi dei progetti Blockchain nelle diverse Supply Chain

5.7 Il settore Healthcare & Pharma

5.7.3 Progetto pilota In2Dafne: visibilità dei medicinali contro il COVID-19 . 90

È proprio in Italia che nell’estate 2020, a valle del primo lockdown nazionale, ha preso piede un progetto davvero interessante ed innovativo, basato sulla BCT ed all’interno del settore farmaceutico: la criticità della fornitura di medicinali durante la pandemia, ha acceso più che mai i riflettori sulla fragilità delle catene di approvvigionamento dei prodotti farmaceutici, le quali hanno dimostrato di non reggere l’impatto di disruption improvvise. L’improvvisa carenza di medicinali in Italia, è diventata una sfida per il Consorzio Dafne, una Community B2B no profit nata nel 1991 e composta da Aziende Farmaceutiche e Distributori Intermedi del Farmaco. Questo consorzio di settore, che si pone l’obiettivo di proporre soluzioni per la digitalizzazione e il miglioramento dei processi operativi, sta lavorando sul progetto In2Dafne (INdustry INventory Dafne), che

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consiste nell’implementazione di una piattaforma Blockchain permissioned per incrementare la visibilità dei prodotti lungo la Supply Chain [109].

Collaborando con Impresa (azienda appartenente al Gruppo IBM) la quale è il provider della piattaforma, il progetto In2Dafne ha l’obiettivo di creare un sistema che consenta la gestione e la distribuzione dei farmaci in modo integrato e trasparente tra gli attori della filiera farmaceutica, al fine di consentire alle imprese del settore di poter gestire il business in modo organizzato ed efficiente nonostante le difficoltà del periodo storico [110] [111]. Le organizzazioni italiane potenzialmente appartenenti al network (aziende produduttrici healthcare, distributori intermedi, strutture sanitarie, farmacie) potrebbero avere una visibilità completa del livello di disponibilità di tutti i farmaci presenti nel nostro paese. Nello specifico, qualora si registrasse sul registro distribuito della piattaforma ogni passaggio e trasferimento di medicinale tra gli stadi della filiera, sarebbe possibile verificare la presenza di un farmaco presso il magazzino dell’azienda farmaceutica, oppure presso un soggetto della rete distributiva, oppure in transito [112].

Il Consorzio Dafne attraverso il proprio sito online [109] ha reso pubbliche le linee guida procedurali per garantire la condivisione delle quantità disponibili presso i diversi attori nella filiera:

1. Con frequenza settimanale, le aziende produttrici ed i distributori intermedi condividono attraverso la piattaforma il dato di giacenza per ogni item, che posseggono in quel momento; questo dati, sono forniti in modalità anonima;

2. A quel punto, ogni attore può decidere di visualizzare il dato dello stock con diversi livelli di aggregazione: stock all’interno della propria area geografica, oppure a livello nazionale;

3. Dunque, le aziende produttrici possono rivedere i propri piani di produzione a valle della visibilità dello stock presente nella filiera. I distributori intermedi, che vedono le giacenze suddivise per aree geografiche, possono adeguare le proprie politiche distributive, e pure le istituzioni possono prendere nota delle quantità di medicinali nelle diverse regioni italiani;

4. Infine, se si riuscisse ad incrociare questi dati con le prescrizioni mediche, le farmacie e le istituzioni potrebbero verificare in anticipo se la quantità di stock in una determinata area geografica è sufficiente per soddisfare la domanda nell’area stessa: ciò rende possibile la presa di decisioni mirate di approvviggionamento previdenziale, per affrontare possibili picchi futuri.

92 Il Consorzio Dafne, che ha la governance ed è la Trusted Third Party del progetto, si pone l’obiettivo ultimo di portare collaborazione e sinergie, per mezzo dell’utilizzo della BCT, per affrontare la carenza di medicinali. Non è ancora stata dichiarata l’entrata in funzione della piattaforma, o comunque l’esito del test pilota in corso: considerando la validità della soluzione si attendono notizie positive (e quindi che si arrivi allo step di “caso applicativo”) entro l’estate 2021.

Figura 5.15– Network del progetto In2Dafne [109].

5.7.4 Progetto Everis e NTT Data: tracciabilità dei vaccini COVID-19

Facendo un passo in avanti nel tempo di circa 1 anno rispetto al progetto In2Dafne sopra descritto, a marzo 2021 più vaccini sono stati approvati e somministrati al pubblico:

Ahimè, vaccinare la popolazione globale contro il COVID-19 ha dimostrato di essere una delle più grandi sfide (anche dal punto logistico-distributivo) che l'umanità abbia mai affrontato.

Al momento, diversi vaccini COVID-19 che sono stati autorizzati e raccomandati, mentre altri sono ancora fase di sviluppo. Anche se sono stati tutti sviluppati con lo stesso obiettivo, ci sono differenze sostanziali tra i vaccini, dalla loro composizione ed efficacia riportata, al loro prezzo e facilità di conservazione. Per esempio, alcuni vaccini sono notevolmente sensibili alla durata (tempo in cui sono efficaci e somministrabili) e alla temperatura, richiedendo di essere utilizzati entro 5-8 giorni dalla loro produzione, e di

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essere mantenuti a temperature fino a -75 °C, mentre altri possono essere mantenuti stabili per 30 giorni a una temperatura variante tra 2 °C e 8 °C. Ovviamente logistica e operations di vendita, stoccaggio, spedizione e somministrazione di ognuno di questi vaccini è incredibilmente dispendiosa in termini organizzativi e temporali. Dunque, con particolare riferimento alla distribuzione dei vaccini, si riscontrano le seguenti principali sfide che devono essere affrontate dalle organizzazioni responsabili della produzione, distribuzione e somministrazione:

1. Previsione della domanda: rilevare correttamente la quantità totale richiesta per le spedizioni di dosi di vaccino;

2. Supply Chain Management: gestione della distribuzione di vaccini nei paesi acquirenti;

3. Garanzia di qualità: quali enti devono somministrare i vaccini, e con quale procedura specifica per assicurare qualità e gestione delle forniture in inboud adeguate;

4. Monitoraggio e mitigazione: come dovrebbero essere monitorate le persone che hanno ricevuto il vaccino, in particolare in quali circostanze possono sorgere potenziali effetti collaterali;

Considerando la rapidità con cui i vaccini sono testati, prodotti ed immessi sul mercato, i governi e le imprese di tutto il mondo stiano esplorando soluzioni che mirano a semplificare il roll out dei vaccini. Nel caso specifico, come emerso su un articolo inserito l’11 marzo 2021 sul sito online di Hyperledger Fabric, Everis (multinazionale che si occupa di consulenza informatica) e NTT Data (anch’essa azienda multinazionale di consulenza informatica e strategica) stanno sviluppando una piattaforma che combina IoT e Blockchain (protocollo Hyperledger Fabric), per consentire alle organizzazioni interpellate nella produzione, distribuzione e somministrazione di vaccini di tracciare i lotti di vaccini lungo la catena di approvvigionamento. La soluzione, utilizza Hyperledger Fabric per garantire che le transazioni siano memorizzate in modo immutabile, trasparente e sicuro, anche in considerazione della possibilità d’esecuzione di smart contract tra i diversi utenti.

La combinazione di IoT e Blockchain, in particolare, si pone l’obiettivo di ridurre le inefficienze e aumentano la trasparenza per tutte le parti coinvolte: la funzionalità di geo localizzazione e rilevazione temperatura tramite sensori del sistema cloud IoT, abbinata

94 alla BCT permette di tracciare un bene in ogni passo della catena di fornitura fino a quando non è con il consumatore finale. Oltretutto, gli esperti del settore prevedono che i vaccini COVID-19 saranno il farmaco contraffatto più richiesto sul mercato nero per il 2023. Questa soluzione Blockchain potrebbe dunque consentire agli acquirenti di visualizzare l'origine dei lotti di vaccino in inbound, così consentendogli di certificare la provenienza e l’autenticità [113].