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1° ANNO 2° ANNO 3° ANNO 4° ANNO

1° semestre 2° semestre 1° semestre 2° semestre 1° semestre 2° semestre

Piegatura delle carte e pezzi di vestiario. Nomenclatura degli utensili dell’aula. Fare dei nodi in varie maniere. Modi di tenere e maneggiare gli aghi. Imbastiture. Primi punti. Cucire due panni. Increspatura. Confezione di piccoli pacchi. Impunture. Esercizi marchio cucito. Preparazione di piccoli pezzi di abbigliamento. Confezione dei pezzi di capi d’abbigliamento più complessi. Taglio di piccole pezzi di abbigliamento. Rammendo di pezzi di abbigliamento domestico. Cucire bottoni. Toppa e rammendo. Taglio e preparazione di gonne e camicia da notte per bambini. Taglio delle carte formando triangoli e quadrilateri. Taglio e preparazione di piccoli pezzi di abbigliamento più complessi. Esercizi e applicazione con la lana e filo a punto croce, lettere e nomi. Taglio a carta e cartone, costruendo scatole rettangolari, porta carte e portamatite. Continuazione del taglio e preparazione di biancheria. Continuazione del taglio e preparo di pezzi di abbigliamento. Ricamo di fazzoletti e lenzuola. Utilizzo della macchina da cucire a pedale e a mano. Insegnamento dei lavori domestici.

Tabella 6. Programma delle Materie - Scuola Primaria Previsto dalla “Reforma João Pinheiro”.491

(Trascrizione e archivio privato, Maristela Novaes).

Il programma prevedeva sia lo sviluppo della capacità motoria per la manualità che quella per l’attività meccanica nell’uso della macchina da cucire. Questa formazione rendeva possibile la manifattura di pezzi d’abbigliamento con una tecnica ibrida, come ci testimonia lo spencer Liberty di Inhazinha, dove riscontriamo cuciture manuali nelle rifiniture e cucito meccanico nelle cuciture lunghe delle giunzioni delle parti. Ma oltre i contenuti delle materie che potevano permettere questa formazione, importa il metodo didattico proposto dalla riforma.

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Il decreto legge dettava infatti non solo i contenuti, ma anche il metodo didattico detto “intuitivo.”

Ispirato al pensiero di Pestalozzi, l‘insegnamento intuitivo fondavasi nella premessa che, a partire dagli oggetti del quotidiano, ‘le cose’ del mondo reale, la intuizione infantile sarebbe stata capace di costruire ed esprimere delle idee. Implicita in questa nuova concezione educativa era il rifiuto della memorizzazione come metodo d’insegnamento.492

Questo metodo era stato introdotto in Brasile 25 anni prima da Rui Barbosa, che era stato anche uno degli organizzatori della Repubblica brasiliana, deputato e relatore della Commissione di Istruzione Pubblica della Camara dos Deputados a Rio de Janeiro (1881-1886). Sulla questione dell’istruzione pubblica egli “prevedeva la necessità di un manuale pedagogico tramite il quale i professori brasiliani potessero conoscere la teoria e la pratica delle tecniche di Pestalozzi”493. Il

libro di Calkins, Primary Object Lessons for training the senses and developing the faculties of children, A manual of elementary instruction for parents and teachers, era stato tradotto in portoghese da Rui Barbosa, nel 1881. I libri non erano più usati come strumento per la memorizzazione, ma avevano assunto una nuova funzione: quella di manuali indirizzati alla formazione dei professori, orientati a strutturare le lezioni e l’ordinamento delle attività didattiche. Lessons for training, grazie alla traduzione de Rui Barbosa, era diventato “il manuale per i professori più diffuso e usato in Brasile, durante gli anni finali dell’Impero e gran parte della prima Repubblica (1889-1930)”494.

Il metodo “intuitivo” era stato adottato dalla Riforma Benjamin Constant per la federazione, e aveva stabilito nel 2º paragrafo, dell’articolo III del titolo II: “In tutti i corsi sarà costantemente utilizzato il metodo intuitivo, i libri saranno semplici ausili, d’accordo con programmi accuratamente specificati”495. Da allora in poi questo metodo venne adottato in diverse riforme

d’istruzione, federali e statali. Il metodo “intuitivo” concepiva l’istruzione secondo un procedimento conoscitivo dal concreto all’astratto, dal fenomeno al suo termine designante, attraverso l’uso dei cinque sensi.

Nel programma d’insegnamento previsto dal decreto legge basato sulle Lessons for training e sul metodo “intuitivo”, non troviamo la preoccupazione per lo sviluppo della creatività nella formazione istituzionale. La Geometria e il Disegno, per esempio, prevedevano unicamente la riproduzione degli oggetti, il che confermerebbe la nostra ipotesi. L’esercizio di “piegatura delle carte e pezzi di vestiario”, proposto all’inizio delle attività della disciplina di lavori manuali

492 M. O. D’Esquivel, “Revista do Ensino Primário e o Ensino de Matemática pelo Método Intuitivo na Bahia (1892-

1893)”, p. 372. Traduzione mia.

493 M. H. C. Bastos, Ferdinand Buisson no Brasil: pistas, vestígios e sinais de suas idéias pedagógicas (1870-1900), p.

79-109) p. 86.

494 Ivi., p. 85. Nel 1898 il libro arrivò alla 40° edizione.

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femminili, poteva avere come riferimento gli esercizi del libro di Calkins. Gli esercizi che coinvolgono la conoscenza delle forme e dei volumi nelle pagine 34-36 e 89-126 del libro Lessons for training, poteva sviluppare la cognizione del tracciato delle forme bidimensionali dei sistemi di modellistica e la comprensione dell’abito come oggetto tridimensionale. Nel capitolo Lessons to develop the idea of a cub and a cubical forms e Lessons to develop the idea of phyramids del libro stesso, vediamo l’oggetto solido e la sua proiezione su un piano (fig. 78). Nei lavori per la creazione di oggetti tridimensionali a partire dal bidimensionale, che potevano dare un grande contributo allo sviluppo del ragionamento spaziale, fondamentale nella manifattura degli abiti, rintracciamo i principi della modellistica. Lo stimolo alla creatività degli oggetti e delle forme poteva essere trasferito alla creazione dei pezzi nella materia di Lavori Manuali, ma la legge aveva vietato il lavoro di “fantasia.”

Figura 78. Primary Object Lessons.496

(Internet Archive).

Se il metodo “intuitivo” espresso nelle proposte di Calkins, che nelle scuole brasiliane era il principale riferimento per i docenti, poteva essere uno stimolo alla creazione, l’esclusione del lavoro di “fantasia” nell’ambito della scuola e l’orientamento alla “riproduzione” degli oggetti nella materia di geometria e disegno esprimevano tendenze che certamente ostacolavano lo sviluppo della creatività delle studentesse mineiras, incluse le platinensi. La geometria avrebbe dovuto costituire la base di una concezione di modellistica e gli esercizi delle figure geometriche una base per la

496 N. A. Calkins, Primary Object Lessons for training the senses and developing the faculties of children a manual of

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conoscenza della relazione tra corpo e foggia497. L’esercizio della creatività nelle materie di geometria e di disegno, una volta imparato a scuola, avrebbe potuto essere trasferito per analogia all’abbigliamento, e questo trasferimento avrebbe potuto favorire lo sviluppo di nuove fogge d’abbigliamento, dal momento che un abito è un oggetto tridimensionale costruito da parti bidimensionali (fig. 79).

Proprio questo era stato l’iter di Rosa Genoni che si era formata in un atélier di rue de la Paix, dove “si impratichisce nel disegno tecnico e artistico, apprende i metodi più avanzati del processo creativo e della catena produttiva; prende atto che a Parigi si lavora in squadra, senza limite alla fantasia”498. Non soddisfatta del monopolio della moda francese in tutta Europa,

compresa l’Italia, si era resa conto che la sartoria italiana contemporanea era puramente esecutiva: si limitava a importare i figurini e a realizzarli; proprio come succedeva anche in Brasile. La Genoni “non smette di domandarsi perché gli italiani non siano in grado di sfidare i francesi affermandosi in piena autonomia”499. Desiderosa di una “moda di pura arte italiana” la Genoni aveva costruito il suo

percorso formativo da sola, diventando una precorritrice della moda italiana. Da piscinina a première, aveva cercato un percorso fondato sull’artigianato, sull’istruzione e su una visione più allargata della cultura (scolarizzazione, lingue, disegno, storia dell’arte, storia del costume, ecc.) come base per la creazione. La sarta mirava con il pensiero, già presente in Italia, a una moda completamente nuova, adatta ai tempi e ai gusti degli italiani500. In base a tutte queste conoscenze, nel 1906 presentò una collezione all’Esposizione Internazionale di Milano, dove venne riconosciuta l’originalità e l’attualità del suo lavoro. Convinta delle sue idee nel campo della formazione, Genoni volle fare scuola e diventò anche insegnante nella scuola professionale femminile della Società Umanitaria501.

L’esperienza di Genoni testimonia come le abilità e le tecniche acquisite in una materia possano potenziare lo sviluppo di altrettante abilità e tecniche necessarie a un altro oggetto di studio. Quindi “l’educazione delle mani” prevista per legge, per l’apprendimento della scrittura, era un procedimento di sviluppo di coordinazione motoria che molto poteva favorire la manualità necessaria alla formazione dei sarti. Il contenuto “modi di tenere e maneggiare gli aghi”, del programma della materia dei lavori femminili (Tabella 2), è un segno che i redattori della legge erano consapevoli della complessità dello sviluppo della manualità inerente all’attività di cucito.

497 B. Seltimi, Enciclopedia “la moda maschile”: ad uso del tagliatore sarto da uomo, 8ª Edizione, p. 69. 498 M. Broneschi, Da pioniera della moda a militante pacifista: Rosa Genoni, p. 209.

499 Id.

500 La Donna, 20 luglio, 1909.

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Il Decreto Legge N° 981 del 1° dicembre 1890502, la Riforma Benjamin Constant, che aveva dato importanza fondamentale ai materiali didattici, nel suo Titolo I trattava del Pedagogium, un museo pedagogico ispirato ai modelli europei e degli Stati Uniti. Questo museo rimase aperto nel periodo 1890-1919 ed era destinato “a offrire al pubblico e ai professori in particolare i mezzi d’istruzione professionale di cui potevano avere bisogno, insieme all’esposizione dei migliori metodi e del materiale più perfezionato”503. Nel suo elenco delle finalità offriva un’aula modello

destinata alle attività di disegno e un laboratorio modello di lavori manuali, oltre all’edizione di una rivista pedagogica che venne pubblicata fra il 1890 il 1896, veicolo del discorso educativo repubblicano in tutto il Paese. Il direttore del museo, nel periodo 1875-1887, era stato il medico ed educatore Joaquim José Menezes Vieira.

Figura 79. Figurino in vista davanti, cartamodelli e vista dietro. (A Estação, 30 giugno 1886, p. 90).

Menezes Vieira aveva presentato il Trattato sull’ insegnamento del taglio delle vesti di ambedue i sessi, dell’autrice Agda’504. Secondo l’educatore, lo aveva fatto primo perché “questa

opera sotto una forma semplice e modesta contribuirà grandemente per l’educazione delle nostre future casalinghe e poi perché è il primo lavoro, in questo genero, scritto proprio per le nostre

502 Brasil, Decreto Legge N° 981 de 1° de Dezembro de 1890: Reforma Benjaim Constant. 503 Id. Traduzione mia.

504 In portoghese, Tratado sobre o ensino do corte das vestes de ambos os sexos por Agda’ citato nell’A Estação, 15 de

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scuole primarie”505. Questo trattato era stato pubblicato dalla Casa Editrice Lombaerts, che aveva

dato vita anche alla rivista di moda femminile A Estação: Jornal illustrado para a familia. La rivista, un potente veicolo di pubblicità distribuita in tutto il Paese, fu considerata una delle risorse che instaurò l’influenza della cultura francese in Brasile506 e una istituzione commerciale che seppe

vendere lo stile di vita e della moda francese alla borghesia brasiliana, insieme a un modo di fare l’abbigliamento. Nel 1900 la casa editrice Lombaerts nella sua rivista A Estação uscita il 15 dicembre, aveva scritto:

continuiamo con i nostri servizi di cartamodelli tanto per l’A Estação, come per qualsiasi altro giornale, per questa città come per l’interno della Repubblica. Da trent’anni siamo coinvolti in questo servizio, affidandolo alla competenza di vere artiste per quello che riguarda il taglio. Proprio ora le signore a cui affidiamo questo lavoro sono le più abili maestre in questo argomento, per il quale non temono nessun confronto.507

La rivista, edita fino al 1904, pubblicizzava la cultura della moda francese, del cucito e dei lavori femminili. Per quel che riguarda i “lavori femminili” la rivista seppe vendere i figurini, i manuali e in più le attrezzature di cucito. Il manuale di modellistica denominato Trattato su insegnamento del taglio delle vesti di ambedue i sessi era stato convalidato dal Consiglio Superiore d’Istruzione Pubblica Municipale del Distretto Federale con sede nella capitale del Paese. Il Trattato era stato annunciato come il primo lavoro del genere nel Paese ed era destinato all’uso delle scuole primarie femminili. Nella rubrica “Corrispondenza” dell’edizione del 15 giugno del 1879, gli editori, rispondendo alle domande di una loro cliente della città di Parahyba do Sul, scrivono:

Il trattato di Cucito, di M.me Aubé, è un’opera scritta unicamente per le lettrici del nostro

giornale. Si pone come obbiettivo di insegnare le minuziosità che non possiamo ripetere costantemente nel descrivere le toilette; perciò tutte le nostre lettrici guadagnerebbero possedendo questa piccola opera che dimostra con minuziosità: 1. Il processo di trasferimento dei cartamodelli e delle loro varie modifiche sia per fatture simili, sia per le dimensioni di corpi diversi; 2. Il taglio del tessuto, 3. La confezione dei pezzi di vestiario e le sue guarnizioni. Queste spiegazioni sono accompagnate da numerose incisioni, che includono i pezzi che compongono le toilette delle signore, e la biancheria in generale, anche quella maschile.508

Oltre a questo, nella stessa pagina (fig. 80) della seconda edizione la rivista reclamizzava il Trattato di lavori di aghi, e un astuccio di accessori per il cucito definito Material da A Estação. Nel terzo annuncio si dice che il trattato contiene circa 400 stampe esplicative relative ai lavori di ricamo, guipure di Venezia, passamanerie, uncinetto, ecc. Nell’edizione del 1881, in due volumi, il trattato si occupò della camicia maschile e della biancheria in generale, con innumerevoli

505 A Estação, 31 dicembre 1900, p. 149. Traduzione mia.

506 M. H. C. Bastos, Ferdinand Buisson no Brasil: pistas, vestígios e sinais de suas idéias pedagógicas (1870-1900). 507 A Estação, 15 de dezembro de 1900, p. 138. Traduzione mia.

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illustrazioni, come figurini e cartamodelli. Il secondo annuncio, del Material da “A Estação”, conteneva un astuccio con due nastri da sarto, una rotella per la riproduzione del cartamodello509 e

della carta speciale per il cartamodello. Questi attrezzi potevano essere inviati ai clienti tramite la posta in tutto il territorio brasiliano. Esaminando la rubrica “Corrispondenza” dove le “vere artiste del taglio” rispondevano alle loro clienti possiamo constatare da coloro che scrivevano che la rivista raggiungeva anche l’interno dello Stato di Minas Gerais, giungendo fino a Uberaba510.

La rivista A Estação e la sua casa editrice Lombaerts, operando come istituzione autonoma rispetto a quelle pubbliche, rivestirono dunque un ruolo atttivo e di primo piano nella formazione di un concetto di moda e di formazione nelle tecniche sartoriali a cavallo tra Otto e Novecento in Brasile.

La Legge N° 439 del 28 settembre 1906, la Reforma João Pinheiro, fissava materie, contenuti, metodologia ed attrezzature. Questo insieme di disposizioni dovette comportare indubbiamente un grande investimento finanziario da parte dello Stato e del municipio. Tra i materiali didattici lo Stato era tenuto a fornire ad ogni scuola primaria le macchine da cucire, in numero pari a quello delle allieve che arrivavano all’ultimo anno della scuola primaria. Tra le leggi delle scuole pubbliche “moderne” e le concrete realizzazioni nel villaggio, oggetto del nostro studio, c’era tuttavia un lungo percorso da fare. Esso implicava, da una parte, il mettere a disposizione del direttore Benedito Chagas Leite, delle professoresse Alzira Alves Villela, Minervina Candida de Oliveira ed Ana da Silva (Sianinha) e dei loro 320 studenti platinensi immatricolati nel 1910511, libri, attrezzature e mobilio. Inoltre, veniva richiesto al corpo docenti e ai discenti, un costante impegno per portare a compimento l’esperienza educativa. Questa esperienza significava profondi cambiamenti di comportamento dinanzi alle regole, alla gerarchia, agli spazi ecc., imposti dall’istruzione repubblicana e, in effetti, il nuovo sistema d’istruzione pubblica ebbe bisogno di tempo per prendere piede veramente nel villaggio512. Uno dei meccanismi di controllo

delle scuole, stabilito per legge, era eseguito dagli ispettori statali che sorvegliavano, la correttezza della documentazione e le presenze, il lavoro dei professori in aula, i canti scolastici e l’esercizio fisico, così come i lavori di ago e cucito per le femmine – questi ultimi guidati dalla professoressa Minervina Candida de Oliveira513 – del Grupo Escolar Villa Platina. Era stato proprio l’ispettorato,

509 Id.

510 Ivi., 15 de novembro de 1900, corrispondenza n° 66127.

511 E. C. S. Carvalho and C. H. de Ferreira, O grupo escolar João Pinheiro: sua genese e desenvolvimento no cenário

histórico-educacional de Ituiutaba (1908-1988), p. 82.

512 Id.; I. A. Gonçalves, “Práticas escolares, conflitos e implicações para a organização dos grupos escolares em Minas

Gerais: maneiras de fazer, burlas, astúcias e questões cotidianas, do no Grupo Escolar de Ituiutaba”.

513 E. C. S. Carvalho and C. H. de Ferreira, O grupo escolar João Pinheiro: sua genese e desenvolvimento no cenário

histórico-educacional de Ituiutaba (1908-1988); I. A. Gonçalves, “Práticas escolares, conflitos e implicações para a

organização dos grupos escolares em Minas Gerais: maneiras de fazer, burlas, astúcias e questões cotidianas, do no Grupo Escolar de Ituiutaba”.

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dopo un lungo esame delle attività scolastiche che avevano luogo nella scuola del villaggio, a richiedere la rimozione della professoressa e del suo collega Botelho Torrezão, coinvolti in un conflitto tra loro, un episodio che molto disturbò le attività scolastiche nel 1918.

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Figura 80. Annuncio dalla Casa Editrice Lombaerts. (A Estação, 31 de dezembro de 1900, pagina non numerata).

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L’oralità e l’insegnamento istituzionale: tra tradizione e modernità nel sertão

Colmare la distanza tra le prescrizioni di legge e la realtà dell’educazione istituzionale repubblicana a Villa Platina comportò dunque un lungo percorso, durante il quale la modernità della nuova impostazione educativa convisse a lungo con la tradizione. La fotografia dell’inaugurazione del Grupo Escolar Villa Platina è una testimonianza che il Liberty era già di moda nel villaggio. Ne deduciamo che la formazione di base e le conoscenze delle tecniche sartoriali erano una realtà nella regione e che esse erano il risultato dei diversi meccanismi d’insegnamento.

Il censimento di Villa Platina del 1904514, preziosa fonte per lo studio della popolazione, non

offre però precise informazione rispetto alle professioni svolte. La produzione di un abito richiedeva avere le materie prime e le conoscenze tecniche necessarie, ma il censimento non registra le professioni e le abilità degli abitanti del villaggio sertanejo. Secondo Bloch515, “la storia, nella

misura in cui si è avviata a fare un uso via via più frequente delle testimonianze involontarie, non ha più potuto limitarsi a pesare le affermazioni [esplicite] nei documenti. Le è divenuto altresì necessario estorcer loro le informazioni che non avevano alcuna intenzione di fornire.” Che cosa possiamo recepire, noi, da quello che i documenti analizzati non dicono espressamente? Essendo la società platinense patriarcale e agropastorale, i dati del censimento in analisi furono, quasi sempre, forniti dalle dichiarazioni del capofamiglia. Cerchiamo pertanto di colmare tali lacune risalendo all’indietro per capire le radici dei “non detti” con uno sguardo più ampio.

Il Recenseamento Geral do Brasil de 1872516 aveva registrato come professioni collegate al vestiario: “sarte”, “operai del tessuto” e “operai del vestiario”. Non si riscontrano però registrazioni di sarti e non ci sono categorie all’interno della sezione “operai del tessuto” e di quella “operai del vestiario”. Altri censimenti del Paese forniscono invece maggiori informazioni sulle professioni: a São Paulo il censimento aveva registrato 29.082 sarte e 1.659 “operai del vestiario”, mentre a Goiás erano state registrate 8.984 sarte, 9.829 “operai del tessuto” e 463 “operai del vestiario”.

La regione del Sertão da Farinha Podre aveva avuto un processo di popolamento vincolato alla distribuzione delle lettere di concessione delle terre, nominate Cartas de Sesmarias517, a partire

514 Il documento ci permette una valutazione parziale della popolazione censita per tre motivi. La prima ragione

riguarda la sequenza dei dati, a volte sbagliati. Le pagine che contengono i dati di 46 persone, dal numero di ordine 738 al 783 del Libro I, non sono stati digitalizzati, ma questi errori possiamo sottrarli al totale della popolazione censita. La seconda ragione riguarda le condizioni di digitalizzazione dei libri, a volte illeggibili, nel campo dei nomi dei soggetti censiti. Già questa situazione compromette i numeri parziali della popolazione per quello che riguarda il sesso, poiché quelli sarebbero i dati che potrebbero darci i numeri degli individui, maschi e femmine, una volta che il documento non presentasse un campo (casella) per il dato “sesso”. Intanto, la più grossa ragione è che siamo arrivati solo al Libro nº 1, n° 3. n° 6 e uno senza ordine (S. O.). Ituiutaba, Livros do Recenseamento Municipal de Villa Platina, no ano de 1904.

515 M. Bloch, Apologia della storia o Mestiere di storico, p. 69. 516 Brasil, Recenseamento do Brasil em 1872.

517 “I registri delle terre in Brasile erano sorti con lo stabilimento delle capitanias hereditárias, attraverso le donazioni