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Barege, Batista, Casimiro, Coutil, Couvert-coat,

Crespo della China, Seta di lione, Crespo di seta, Flanella, Flanella, Foulard liberty, Foulard, Lana,

Leggero crespo di China, Leggero crespo di merletto. Leggero crespo di mussoline, Leggero crespo di satin

Liberty, Linon di seta, Linon, Mussola, Mussola, di seta, Mussolina di lana, Mussolina di seta, Mussolina, Pannino, Panno amazzone, Panno, Piqué, Pizzi, Plumetis, Raso, Sergia, Seta, Shantung a righe, Stamigna, Stoffa inglese, Surah, Taffetà,

Tela bianca filettata in fine righe, Tela di seta, Tela leggere, Tela, Tulle Chantilly. Tulle di lino, Tulle di seta Tulle pagliettato, Tulle, Velluto, Velo di Francia Velo, Zephir scozzese, Zibellino.

Tabella 4. Elenco di tessuti citati nella rivista L’Eleganza, 1900-1910. (Organizzazione e archivio privato, Maristela Novaes).

I tessuti si comportano a seconda del senso in cui sono tagliati. Un elemento presente nella moda Liberty è il taglio in sbieco, usato spesso nei dettagli degli abiti, ma presente anche nei tessuti interi delle gonne. Nelle fantasie scozzesi o rigate, questo taglio creava nuovi effetti visivi secondo la posizione dei quadri o delle righe, oltre all’effetto proprio della cadenza del tessuto, più aderente al corpo. La gonna del figurino di sinistra nella figura 54 è una proposta in sbieco con la cucitura in avanti. Nel tessuto a tinta unita l’effetto che conta è proprio quello creato dal taglio del tessuto in sbieco: più elastico e aderente al corpo415.

Dal 1905 i cambiamenti nella moda proseguono aprendo spazio a una nuova silhouette:

412 L’Eleganza, 15 agosto 1908, p. 122.

413 V. M. Filho, Livro Contábil da empresa Villela Martins & Cia – 1913. 414 Id.,

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in analogia a quanto accadeva nelle arti decorative, si manifestò anche nell’abbigliamento una tendenza alla verticalità, una predilezione per forme flessuose, quasi tubolari, che lasciavano supporre corpi snelli e agili. I vestiti assunsero una linea diritta, il punto vita si spostò verso l’alto e gli abiti da giorno si accorciarono, cominciando il tal modo a far vedere la calzatura.416

Tra le innovazioni degli inizi del Novecento il tailleur assunse un ruolo quasi da protagonista, come possiamo vedere nella rivista L’Eleganza del 15 febbraio 1909417, in cui

appaiono figurini con vestiti tubulari (fig. 55), ancora però molto lunghi. Il punto vita è posto più in alto e le maniche sono più strette. Il vestito al centro ha una manica dolman più stretta di quelle proposte nell’anno precedente. Tale immagine può essere associata a quella delle donne della famiglia del Maggiore José Teixeira de Sant’Anna, detto Zeca Teixeira (fig. 32), zio di Inhazinha, presentata nel precedente capitolo, esse indossano degli abiti che somigliano alla silhouette tubolare garantita dai tailleur e dai vestiti della figura 55.

Dal 1905 dunque la silhouette a “S” non scompare, ma perde il suo ruolo da protagonista a favore della silhouette tubolare che avanza verso il concetto di vestito kimono sviluppato dal couturier francese Paul Poiret. Egli “nel 1905 realizzò il mantello-kimono, in tessuto bordeaux, foderato di chiaro e decorato con ricami a cineseria, che fu ribattezzato “Révérend” nelle riviste di moda: era un omaggio alla voga del “giapponesismo”, che in quegli anni dilagava a Parigi”418.

Poiret diventò famoso per aver creato una linea totalmente diversa, diametralmente opposta alle linee dell’epoca. Nel 1906 aveva infatti trovato una nuova soluzione estetica, rinunciando al corsetto che, dall’inizio del Novecento, aveva suscitato un movimento di rifiuto per la scomodità che comportava per chi lo indossava. Il grande couturier francese “ha interpretato le esigenze femminili di libertà ed emancipazione, senza pretendere tuttavia di apportare cambiamenti radicali che coinvolgessero il sistema dei comportamenti privati”419. Nel 1910 Poiret veniva già copiato

dalle maisons parigine, come possiamo notare nel modello del mantello tipo kimono della Casa Drécoll (fig. 56), pubblicato il 1° dicembre 1910.

Così, mentre era ancora in voga la femme ornée della Belle époque o, per meglio dire, del Liberty, “già incedeva la femmée liberée, a cui diedero voce molti fattori e che fu interpretata nella moda da alcuni rivoluzionari creatori”420.

416 A. Paffumi and V. Maugeri, Storia della moda e del costume, p. 216. 417 L’Eleganza, 15 febbraio 1909, p. 26.

418 A. Paffumi and V. Maugeri, Storia della moda e del costume, p. 218; Japonisme et mode: [exposition, Paris], p. 218. 419 Ivi., p. 219.

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Figura 55. Tre figurini del 1909.

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Figura 56. Vestito tipo kimono della Casa Drécoll 1910. (L’Eleganza, 1° dicembre 1910, n. 23, p. 184, Archivio BMF).

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Il Liberty tra centro e periferia: la moda nelle cronache mondane

Le cronache mondane riportate da periodici, giornali o riviste avevano il potere di influenzare la massa dei lettori, dato che pubblicavano le abitudini, incluso il modo di vestire, delle persone in vista della sfera politica, sociale o artistica nel mondo, nel Paese o nella regione. Oltre a questo aspetto, l’importanza della cronaca mondana è la sua testimonianza di quello che i consumatori davvero adottavano e sceglievano fra le proposte delle riviste di moda. Rio de Janeiro era il faro della moda in Brasile, lì venivano pubblicate le riviste che avevano una grande circolazione nel Paese, incluso il Triângolo Mineiro: La rivista Rio Chic421, Rua do Ouvidor422 e O

Malho423, sono alcune delle pubblicazioni in cui possiamo notare la moda Liberty adottata sia

dall’alta che dalla piccola borghesia brasiliana.

Alcune fotografie di quegli anni consentono di verificare la diffusione delle mode brasiliane, nel percorso dal litorale verso l’entroterra. Nella fotografia del gruppo di ragazze al Restaurante Sumaré (fig. 57), a Rio de Janeiro, nel pranzo offerto dal governatore al ministro da viação424, probabilmente scattata nell’anno stesso della pubblicazione sulla rivista, prevale la silhouette a “S” nella sua linea più durevole nell’arco di tempo 1900-1908: abiti in due pezzi, “petto di piccione”, vita stretta con faldina anatomica (punta tonda e allungata sul davanti), gonne a campana, collo alto e maniche lunghe. Prevalgono anche i colori chiari ornati da pizzi.

Figura 57. Gruppo di ragazze nel Restaurante Sumaré.

(O Malho, 19 de janeiro de 1907, n° 227, pagine non numerate, Archivio FCRB).

421 La rivista Rio Chic, aveva la rubrica mondana Instantâneos na Avenida. Rio Chic, 1909. 422 Rua do Ouvidor, Typografia Casa Mont-Alverne.

423 O Malho, cui redatori erano Raul e Calixto.

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Nella fotografia della Sociedade Italiana de Beneficiencia e Mutuo Soccorro (fig. 58)425, del 1907, possiamo vedere cinque immigrate italiane che indossano la silhouette a “S” in modelli diversi: Eloisa Camuyrano (presidente), Concetta Segreto (segretaria), A. Polver (tesoriere), G. Bove e Emma Zagari (consigliere). Camuyrano e Bove portano un vestito lingerie. Le altre indossano dei modelli da passeggio. Tranne il vestito della Polver e la gonna della Zagari, i cui colori sono scuri, tutte le altre portano abbigliamenti chiari valorizzati dallo stile Liberty. Inoltre, diversamente dalle donne sertanejas descritte nel capitolo I, le rappresentanti del consiglio d’amministrazione hanno adottato tutti i pezzi raccomandati dalla moda nella composizione della silhouette: il cappello, il ventaglio e l’ombrello. Le cinque signore italiane nel 1907, sicuramente rappresentanti della borghesia, si vestono alla moda, con abiti eleganti ed elaborati, molto diversi da quelli degli emigranti italiani all’imbarco per il Brasile nel 1910 (fig. 48).

Figura 58. Sociedade Italiana de Beneficiencia e Mutuo Soccorro, 1907. (Rua do Ouvidor, 1907, p. 07, Archivio FCRB).

Passati due anni dal pranzo al Restaurante Sumaré, la rivista O Malho creò la rubrica Instantâneos na Avenida (fig. 59)426, in cui venivano pubblicate fotografie delle ragazze e delle donne dell’alta società. In questa rubrica possiamo studiare gli Aspectos da Moda. Sono cinque le fotografie e in tutto possiamo notare tredici figure femminili. È molto evidente che la donna a sinistra nella prima fotografia porta un vestito intero attillato e a sovrapposizione: una camicia

425 F. J. Serpa Junior, Rua do Ouvidor, 1907, p. 07.

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chiara sotto il vestito scuro. Questa linea più allungata, ma ancora a “S”, era l’ultimo grido della moda parigina ed era presente nelle riviste europee dal 1908, come in quella italiana L’Eleganza. Il taglio è Impero, la vita è alzata proprio sotto i seni. Il taglio Impero è dunque già predominante tra le eleganti cariocas, sia nei vestiti che nei tailleur. Possiamo notare tuttavia anche la permanenza della moda degli abiti a due pezzi, “petto di piccione”, vita stretta con faldina anatomica, gonna a campana, collo alto e maniche lunghe, come nella fotografia precedente. Sotto le lunghe giacche gli abiti sono a due pezzi e in due colori diversi. Ricami, bottoni e pizzi sono presenti nelle vesti. La donna centrale della prima fotografia porta una versione del vestito lingerie di colore chiaro e molto ornato.

Figura 59. Rubrica Instantâneos na Avenida.

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L’abbigliamento delle cariocas comprendeva immensi cappelli ornati di piume, fiori o fiocchi, borse e ombrelli, tutti elementi visibili nelle due fotografie. La silhouette a “S” e l’ombrello sono presenti anche nella fotografia del gruppo di cariocas che passeggiano nel Largo de São Francisco nel 1909, a Rio de Janeiro (fig. 60).

Figura 60. Gruppo di cariocas nel Largo de São Francisco, a Rio de Janeiro. (Álbum do Rio de Janeiro, s/d, s/p. Archivio APU).

La fotografia della festa nella Villa Laurinda, offerta dal Dr. Joaquim Murtinho al Dr. Francisco Herboso, ministro del Cile nel 1909 (fig. 61), pubblicata sulla rivista Kósmos del 1909427, presenta lo stile dell’abbigliamento femminile analogo a quello prevalente nella rubrica Instantâneos na Avenida della rivista O Malho (fig. 59)428 dello stesso anno.

Figura 61. Festa nella Villa Laurinda, 1909. (Álbum do Rio de Janeiro, s/d, s/p. Archivio APU).

427 Kósmos, Anno VI, N° II, febbraio, 1909, S.p. 428 O Malho, N° 364, 1909, pagina non numerata.

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Francesco Evangelista, funzionario del consiglio d’amministrazione della Cias. Ferroviárias a São Paulo, è in posa con la sua famiglia nella foto risalente al 1911 (fig. 62). La moglie, seduta al centro, aveva maniche lunghe e gonfie e il collo alto fino al mento e una gonna, di colore scuro, con cinque nervature orizzontali. La blusa indossata dalla giovane, che sembra essere figlia della coppia, presenta la stessa fantasia degli abiti di tre bambine delle quattro presenti nella foto, ed è caratterizzata dalla vita segnata dalla faldina anatomica in punta, maniche sovrapposte e il collo alto fino al mento come quello della madre.

Figura 62. Famiglia borghese degli immigrati italiani alla città di São Paulo, 1911. (Nº Topográfico: MI_ICO_AMP_019_001_110_001, Archivio MIESP).

Nella fotografia della rubrica mondana di O Malho del 1903 (fig. 63), e in quella della rivista La Donna del 1907 (fig. 64) possiamo notare che il concetto di moda va oltre il vestiario. Le somiglianze non si fermano all’abbigliamento, ma comprendono lo sport, la struttura delle tribune e anche l’angolo da cui i fotografi registravano la presenza degli spettatori. Le immagini testimoniano che godere del tempo libero, partecipando alle corse, era un’abitudine comune tra i borghesi dei due mondi ed evidenziano l’adozione della moda Liberty nelle sue linee generali, compreso il cappello per le donne.

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Figura 63. Nelle Tribune del Club Guanabara nel 1903. (O Malho, 1903, n° 42, pagine non numerate, Archivio FCRB).

Figura 64. Nella tribuna di Mirafiori, nelle corse di Torino nel 1907. (La Donna, 20 giugno 1907, Archivio BCCR).

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Nel 1908 il Paese si prepara per l’Exposição Nacional, la commemorazione del centesimo anno di apertura dei porti brasiliani alle nazioni amiche, e la rivista Kósmos segue passo dopo passo i preparativi in corso a Rio de Janeiro, pubblicizzandoli nelle sue pagine. La rivista proponeva di fare un giro per il Paese e nel mese di giugno pubblicò la fotografia di un gruppo di ragazzi a Cachoeira Grande a Poços de Caldas (fig. 65), città termale e turistica del sud di Minas Gerais. Nella fotografia possiamo notare un abbigliamento eterogeneo. L’uomo con il bimbo a sinistra in fondo e i due in piedi al centro e a destra sembrano abbigliati con semplicità. Invece i signori e i giovani in primo piano, seduti sulle pietre del fiume, sono vestiti in maniera più distinta e alla moda. Le donne portano lo stile Liberty con tutti gli accessori che completano il vestiario, mentre i giovani sono in completo e due di essi portano anche gli stivali, segno che forse andavano a cavallo.

Figura 65. Cachoeira Grande, Poços de Caldas, sud di Minas Gerais nel 1908. (Kósmos, Ano V, Nº 6, giugno 1908, S.p., Archivio BNDigital).

Caxambu è una delle principali città del Circuito das Águas a Minas Gerais. Come Poços de Caldas, è ricercata per la presenza delle terme. Il circuito si articolava tra Rio de Janeiro e São Paulo e per la sua importanza nella cura di diverse malattie, oltre che per la bellezza della natura, attraeva i turisti delle più grandi città del sud est del Paese. Le donne eleganti nell’immagine del 1911 (fig. 66) sono abbigliate secondo i dettami della moda Liberty degli ultimi anni del primo decennio del Novecento: permane il vestito lingerie che indossa la seconda donna seduta a destra, ma la vita è più alta nell’abbigliamento da passeggio come d’altra parte proponeva la rivista La Mode Illustrée429 in Francia e L’Eleganza430 in Italia, ambedue dell’anno 1907.

429 La Moda Illustrée, 6 ottobre 1907, p. 470. 430 L’Eleganza, 19 luglio 1907, pp. 92-93.

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Figura 66. Caxambu, città del sud di Minas Gerais nel 1911. (Fon Fon, 3 de junho de 1911, Archivio BNDigital).

Svolgendo una lettura più geografica che cronologica, cerchiamo di rintracciare il percorso dello stile Liberty dal litorale verso l’entroterra, collegando Rio de Janeiro e São Paulo con il Triângulo Mineiro. Per seguire questa linea torniamo all’anno 1908, in cui la rivista Kósmos pubblicò una fotografia dell’inaugurazione della Estrada de Ferro de Goyaz. La fotografia (fig. 67) scattata al binario 2, registra la presenza di rappresentanti della stampa, membri del consiglio amministrativo e invitati alla stazione di Ribeirão Vermelho, città vicina al municipio di Lavras. Le donne invitate portano lo stile Liberty con le spalle segnate, come è evidente dal vestito della prima donna a destra in terza fila, o in quello che ricorda lo stile marinaro al centro, nella stessa fila. Le donne in posa in terza fila, dietro agli uomini, indossano dei vestiti con colli alti e maniche lunghe. I vestiti in cui predominano i colori chiari sembrano essere molto ornati, ma dalla qualità della fotografia non è possibile decifrare i lavori e i materiali utilizzati.

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Figura 67. Inaugurazione della Estrada de Ferro Goyaz, nel 1908. (Kósmos, Ano V, Nº 4, abril 1908, S.p., Archivio BNDigital).

Proseguendo il percorso geografico di diffusione dello stile Liberty, giungiamo a Villa Platina nel 1904, anno del già citato censimento compiuto dal parroco Angelo Tardio Bruno. La fotografia di una scuola privata di cui non è registrato il nome (fig. 68) e che non è stata pubblicata sulle cronache mondane, ci aiuta a capire che la moda Liberty era arrivata nel villaggio. I modelli erano stati adattati alle condizioni economiche e tecniche delle platinensi, vale a dire che gli abiti e la silhouette a “S” erano stati molto semplificati. La fotografia, molto rovinata, ci permette un’analisi precisa degli abiti maschili, e di quelli delle tre ragazze in prima fila a destra. I tre uomini portano un completo di colore scuro che comprende il panciotto a doppio petto, la camicia chiara, la cravatta, il collo alto fino al mento e, nel caso del secondo a sinistra, l’orologio. Gli uomini alle due estremità della fotografia portano anche il bastone. Possiamo notare il taglio preciso dei completi, ma la postura non è elegante giacché le giacche sono aperte. Il gruppo, molto eterogeneo per età, sembra esserlo anche nell’ abbigliamento. Le tre ragazze già menzionate presentano nei loro abiti degli elementi dello stile Liberty molto in voga: il carré o lo sprone, che segna le spalle allungandole, la vita stretta con la cintura, i colli alti, le maniche lunghe e le gonne lunghe e corredate da applicazioni a balze. Vediamo con chiarezza che le due ragazze al centro della foto portano vestiti chiarissimi, forse bianchi, in stile lingerie, e le vite strette da cinture di colore diverso. Presentano capelli rigonfi pettinati con un piccolo chignon. Un pregiato accessorio dello stile Liberty era il cappello, “[...] affatto indispensabile dell’abbigliamento e veniva impreziosito

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con ogni genere di guarnizioni”431, un accessorio che poteva essere adatto al clima tropicale e al

villaggio delle “vie rette e senza alberi”432, ma sembra non essere stato adottato dalle platinensi nel

periodo Liberty. Dalla postura curva delle ragazze possiamo dedurre che non portavano il corsetto steccato sotto le vesti, elemento fondamentale nella composizione della linea ad “S”, anche se indossavano vestiti in stile Liberty.

Figura 68. Scuola privata a Villa Platina il 1904. (Archivio CEPDOMP).

Torniamo alla metropoli, da dove siamo partiti in questo percorso di diffusione della moda Liberty verso il sertão di Minas Gerais. Dall’analisi della fotografia degli Ufficiali americani e brasiliani e delle signore e fanciulle presenti alla Festa do Club Naval do Jardim Botanico di Rio de Janeiro nel 1908 (fig. 69), possiamo notare che nella metropoli brasiliana la moda Liberty era una realtà che rendeva omogeneo il modo di apparire dei borghesi. Nel caldo mese estivo di febbraio, su ventiquattro uomini presenti nella fotografia, ben nove portano le pagliette, i cappelli più alla moda, probabilmente del marchio Ramenzoni, molto difuso in Brasile, fondato dall’immigrato l’italiano parmense Dante Ramenzoni. Cinque uomini sono in divisa, due non hanno cappelli in testa e gli altri portano bombette di feltro modello Fedora. Le donne eleganti della capitale seguono la moda parigina, con la silhouette a “S” nelle linee e gli elementi divulgati dalle riviste di moda. L’alta borghesia brasiliana, ad esempio le mogli dei fazendeiros produttori di caffè o di industriali emergenti, ordinava i vestiti su misura alle sarte francesi a Rio de Janeiro, o direttamente alle maisons francesi a Parigi, durante i viaggi in Europa, o tramite la rivista A Estação.

431 G. Marangoni, Evoluzione storica e stilistica della moda: il novecento: dal liberty alla computer art, p. 36. 432 P. R. Chaves, A Loja do Osório.

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Figura 69. Festa do Club Naval do Jardim Botanico, 1908. (Fon Fon, 1° de fevereiro de 1908, Archivio BNDigital).

Tra il centro e la periferia, ossia tra i Paesi europei e il Brasile, la moda Liberty apparteneva a coloro che condividevano i valori ideologici ed economici borghesi, e che potevano seguire il flusso di indumenti nuovi e il ritmo del ricambio d’abiti433.

La stampa vende: stampa, stile, prodotti, valorizzazione e pregiudizi

Dal momento in cui si liberò dalle forze che la controllavano nella sua prima fase di vita, la stampa diventò il più grosso veicolo di vendita dell’Otto Novecento brasiliano. Per capire il suo ruolo nella vendita del concetto di moda, oltre il commercio di tutti gli strumenti e gli attrezzi indispensabili per la sua realizzazione, cominciamo a vedere come la stampa vendeva sé stessa.

Le vendite dei periodici politici, economici e di moda erano annunciate, a volte in prima pagina, in tutti i titoli della stampa, ormai specializzata. Nel 1904 la rivista A Estação434 annunciava

l’abbonamento annuale per i periodici francesi, italiani, tedeschi, inglesi e nord americani di cui era rappresentante ufficiale nel Paese. I giornali erano “illustrati e di lettura” e politici, le riviste potevano essere scientifiche o riguardare la giurisprudenza, la medicina, l’arte, l’industria, l’agricoltura, lo sport, ecc. Tra i giornali politici troviamo l’inglese The Illustrated London News435

e il nord americano Harpers Weekly436. Su ventitré pezzi annunciati in questa varietà tematica, nove

riguardavano la moda. L’elenco “dei periodici di moda per famiglie, sarte e sarti” era Chic Parisien,

433 D. Roche, Il linguaggio della moda, p. 45. 434 A Estação, 15 de janeiro de 1904, p. 01.

435 The Illustrated London News, fu il primo settimanale illustrato del mondo. Fondato nel 1842 a Londra, venne

pubblicato regolarmente fino al 1971.

436 Harper's Weekly, era una rivista politica americana con sede a New York. Pubblicato da Harper & Brothers dal 1857

al 1916, presentava delle notizie straniere e nazionali, fiction, saggi su molti argomenti e umorismo, insieme ad illustrazioni.

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Der Bazar, Illustrazione Italiana, Moda Elegante, Moda Parisienes, Mode Illustreé, Revue des Deuz-Modes, Salon de la Mode, Young Ladies Journal. Come già menzionato nel precedente capitolo, la Gazeta di Noticias437, era uno dei due giornali più accreditati del Paese, e nel 1909 reclamizzava i periodici di moda: Grande Album de Baile, La Mode Parisienne, Album de Blusas, Chic Parisien, Haute Mode de Paris, Miror des Modes, Mundo Elegante e A Moda Illustrada.

Nel 1903, a Uberaba la Livraria Universal, appartenente alla vedova Laschaud e a sua figlia, annunciava nell’Almanach Uberabense: “riceviamo assegni per tutti i giornali del Brasile e stranieri” (fig. 70) e, in più, reclamizzava i libri scolastici adottati dai programmi educativi del Paese438. In Italia, le riviste di moda potevano fare lo stesso. Nell’annuncio sotto il titolo “Scienza

per tutti”, la rivista La Moda Illustrata presentava, nel 1912, i libri di fisica, chimica, chimica industriale, astronomia, biologia e medicina439.

Figura 70. Annuncio dei prodotti della Livraria Universal a Uberaba, nel 1903. (Almanach Uberabense, Uberaba, 1903, pagine non numerate, Archivio APU).

All’alba del nuovo secolo, la stampa che circolava in Brasile annunciava anche la vendita degli abiti pronti, stranieri e nazionali. La vendita degli abiti pronti stranieri possono essere testimoniati dagli annunci dei negozi francesi sulla rivista Fon Fon del 1908: del “Bluses Elegantes” e del parigino “Maison Blanche” (fig. 71) che avevano punti vendita a Rio de Janeiro. L’arricciamento nel davanti delle bluse, dalla faldina in su, come possiamo rilevare dall’annuncio, è