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In un interessante articolo del 2015 di Sue Beeton e Alessio Cavicchi si analizzano le prospettive che le Marche possono avere nel contesto dello sviluppo del film- induced tourism in Italia (Beeton & Cavicchi, 2015).

Questa regione italiana non ha mai ospitato dei grandi blockbuster internazionali come il suo illustre vicino toscano che ha nel corso del tempo potuto beneficiare di grandi titoli: ad esempio Under the Tuscan Sun (2003) è stato senza dubbio un grande motivatore di interesse verso la cittadina di Cortona184.

Non essendo una destinazione che ha saputo nel corso degli ultimi quarant’anni farsi conoscere al pubblico internazionale quello su cui si dovrebbe puntare, secondo gli autori, sarebbe forse un tipo di film-induced tourism di nicchia, legato a film molto più autoriali da presentare nella rete di festival del film italiano presenti in tutto il mondo (ad esempio il Lavazza Film Festival in Australia) e sviluppare dei film tour particolari con esperienze di incontro con gli autori e visita di location off-limits, come nelle proprietà private (Beeton & Cavicchi, 2015). Le premesse molto buone sulle quali si basa questo articolo considerano

giustamente strategico il ruolo che il turismo straniero potrà avere in futuro nelle Marche (con la speranza o forse il timore di farne una nuova Toscana) ma tengono tuttavia da parte il discorso sul turismo nazionale che secondo gli ultimi dati disponibili ha subito un calo più netto nel dato degli arrivi del 2017 su quelli del 2016 rispetto al turismo straniero: gli arrivi degli italiani sono calati infatti del 5,17% mentre quelli stranieri del 3,53% nel periodo Gennaio-Settembre e considerando la sola stagione estiva da Giugno a Settembre il calo degli arrivi domestici è stato del 3,23% di contro all’1,97% degli stranieri185; è chiaro che il

184 http://www.cittadelvino.it/articolo.php?id=MjcxNw==

185 http://www.regioni.it/dalleregioni/2017/11/14/marche-presentati-i-dati-della-stagione-turistica-

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sisma cha ha colpito alcune località di Marche, Umbria e Lazio tra il 2016 e il 2017 ha influito non poco in questa dinamica.

È giusto in questa sede sottolineare come qualcosa si sia comunque fatto nel cercare di legare la riconoscibilità del territorio marchigiano a dei prodotti

audiovisivi che potessero consegnare un’idea distintiva del territorio regionale: il caso più importante e strutturato è sicuramente quello relativo alla serie televisiva italiana Che Dio ci aiuti, le cui terza e quarta stagione sono state girate in varie località della Marche ma principalmente a Fabriano (Ancona) e trasmesse sulla rete nazionale rispettivamente nel 2014 e nel 2017.

Il tipo di operazioni di marketing tentate nel contesto di questa serie televisiva è rivolto principalmente al pubblico nazionale viste le caratteristiche della fiction. La serie televisiva è incentrata sulle vicende di una suora molto dinamica che risolve vari problemi che si creano sia nel convento che nella città e offre uno spaccato di vita delle tranquille città marchigiane legandosi a doppio filo con il format di Don Matteo: non è un caso che le due produzioni (entrambe prodotte dalla Lux Vide) siano state legate da un crossover186 (apparso nell’ultima puntata

dell’ottava stagione di Don Matteo l’8 dicembre 2011) nel quale Don Matteo in bicicletta si scontra senza conseguenze con il pulmino di Suor Angela diretta a Modena per aprire il suo convitto per ragazze187.

Regioni molto vicine sia geograficamente che culturalmente, Le Marche e l’Umbria hanno tuttavia conosciuto un diverso sviluppo turistico che ha portato il Cuore Verde d’Italia ad essere ben più conosciuto soprattutto all’estero ma entrambe stanno attualmente utilizzando lo strumento del location placement 188per

promuovere le proprie location all’interno delle rispettive serie televisive: anche nel caso delle Marche infatti è stata negoziata per la terza stagione di Che Dio ci aiuti (2014) con la Lux Vide (parallelamente alla negoziazione dell’Umbria) la produzione di dieci «pillole» promozionali trasmesse prima degli episodi della

186 Il crossover è un espediente narrativo molto usato nel cinema per connettere due storie differenti

creando una connessione tra le due storie ad esempio l’incontro tra dei personaggi delle due storie (https://www.cheatsheet.com/entertainment/ways-marvel-dc-crossover-movie-

happen.html/?a=viewall)

187 https://www.davidemaggio.it/archives/50328/don-matteo-ha-ceduto-il-passo-a-che-dio-ci-aiuti-con-

un-rocambolesco-crossover

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serie; pillole che hanno riguardato Fabriano, la Valle del Potenza, le Grotte di Frasassi, Ascoli Piceno, Urbino, San Benedetto del Tronto, Macerata, Portonovo, Fonte Avellana e la sede di Porto Sant’Elpidio dell’azienda calzaturiera Loriblu (usata per promuovere il distretto marchigiano delle scarpe).

La produzione delle pillole promozionali è stata dunque riconfermata nella quarta stagione della serien (2017) proponendo come dieci location: le Grotte del

Passetto di Ancona, la Mole Vanvitelliana e il Porto di Ancona, La Casa di Giacomo Leopardi a Recanati, Piazza Leopardi a Recanati, Piazza del Popolo a Fermo, la sala del Mappamondo a Fermo, il Teatro Rossini a Pesaro, l’opera d’arte della Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro a Pesaro, le Grotte di Piazza Dante ad Osimo e la Riserva Naturale della Sentina a San Benedetto del Tronto.

La spesa complessiva che la Regione Marche ha sostenuto nel 2014 sia per l’acquisto di «scene» all’interno delle puntate che per le «pillole» è stata di poco meno di un milione di euro complessivi prelevati dal POR FESR 2014-2020189, un

fondo strutturale europeo che «ha lo scopo di contribuire al potenziamento della coesione economica e sociale» (Regione Marche, Programma Operativo POR FESR, http://www.regione.mar che.it/Entra-in-Regione/FondiEuropei/FESR/Programm a-Operativo-Por-FESR) della regione e che in conseguenza degli eventi sismici delle Marche è stato innalzato a 585.383.288.000 milioni di euro e dal quale è stato per esempio attivato in data 30 dicembre 2016 un bando regionale sul cineturismo denominato «Filiera cineaudiovisiva: sostegno alle imprese per lo sviluppo e la promozione del territorio e del suo patrimonio identitario culturale e turistico attraverso opere cineaudiovisive» mirato a sostenere, con un fondo complessivo di 1.200.000 euro e contributi a fondo perduto, tutti quei progetti «relativi ad attività di produzione cineaudiovisiva di interesse regionale- valorizzazione attraverso il mezzo cine-audiovisivo del patrimonio identitario delle Marche, ovvero

professionale, culturale, storico, ambientale, paesaggistico, enogastronomico, artigianale- svolte da uno (produzione) o più operatori (coproduzione)» (Regione Marche, 2017, Por Fesr 14-20- Bando Cineturismo, http://www.regione.marche.it/ News-ed-Eventi/Post/18462/Por-Fesr-14-20-Bando-Cineturismo).

189 http://www.cronachemaceratesi.it/2014/09/25/marche-protagoniste-nella-fiction-che-dio-ci-

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Nel 2017 la spesa per l’acquisto delle sole dieci pillole è stato invece di 200.000 euro, prelevati sempre dal fondo POR FESR 2014-2020 all’interno della strategia espressa nell’asse 6, azione 17.1 ossia il «sostegno alla fruizione integrata delle risorse culturali e naturali e alla promozione delle destinazioni turistiche – Intervento #destinazionemarche – The ideal place for a better life. Azioni di destination marketing» (Regione Marche, Programma Operativo POR FESR,

http://www.regione.mar che.it/Entra-in-Regione/FondiEuropei/FESR/Programm a-Operativo-Por-FESR).

Il ruolo della Marche Film Commission nel promuovere una nuova attenzione verso il cinema come alleato strategico del settore turistico per la promozione dell’immagine regionale è stato sottolineato dalla direttrice della Marche Film Commission, Anna Olivucci, che afferma come questo interesse verso il cinema come motore di sviluppo economico e promozionale sia attivo in ambito regionale più o meno da 4-5 anni e che sicuramente l’intervento su Che Dio ci aiuti sia stato quello più interessante dal punto di vista della promozione cineturistica.

Parlando delle chiavi essenziali per il futuro sviluppo della promozione cineturistica regionale, due sono gli obiettivi che l’istituzione marchigiana ha individuato come fondamentali:

1) Realizzare prodotti cineturistici in corso d’opera durante le riprese come ad esempio dietro le quinte, making of della serie o visite del set cercando anche di coinvolgere la cittadinanza a livello attivo a farsi partecipe in queste occasioni 2) Una vera promozione del territorio che sia integrata a quella dei film e delle serie agganciandosi all’ufficio stampa del film che possa portare la conoscenza del territorio laddove va il film per promuoversi

Un grande problema in molti casi è che i contributi regionali vanno tutti al sostegno alla produzione e non ci si occupa come si potrebbe della parte relativa all’aggancio delle produzioni alla promozione del territorio.

Si auspica che con l’ausilio dei fondi europei la programmazione turistica marchigiana sappia considerare il cinema come una valida opzione per la

promozione del territorio a partire dalla nuova campagna promozionale VIVIAmo le Marche che con la partecipazione di vari testimonial, marchigiani e non, punta a diffondere il messaggio di un territorio vivo e competitivo.

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3.2.8