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A proporre bellezza e umanità I colophon di Alessandro Scansani, Edizioni di Storia e Lette ratura, Roma 2013 Il progetto grafico era di Giorgio Lucini.

Nel documento Forma breve (pagine 119-138)

I colophon di Alessandro Scansani

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subito ricondotte – dalla chiusa obbligata – alla materialità della scelta dei caratteri, della carta, del luogo e tempo della stampa. Altre volte Scansani apre un discorso di impegno politico o sociale, di cui il libro stesso è testimone e augu- rale strumento; oppure sottolinea, nel breve testo, le note della riflessione, del confronto d’idee, del “dubbio morale e religioso” (ed anche “ l’interrogazione lacerante /posta alla Chiesa dalla fede”, come per la biografia, scritta da Adriana Zarri, di Celestino V, primo papa del “gran rifiuto”).

3.

Nel colophon compare a volte il titolo del volume o il no- me dell’autore; e a volte, soprattutto nei libri di poesia, è la citazione di un verso del poeta stesso – abilmente interpola- to – che detta le immagini: i versi di Manlio Cancogni, per esempio, si presentano a noi

Scritti da

mani quasi d’uccelli

e venuti da un mondo leggero di colori e di suoni

[…]

Ma, come ho detto, più che il ritmo e il lessico di un altro poeta, è il suo proprio ritmo che guida Alessandro Scansa- ni nelle forme raffinate e nelle scelte stilistiche che danno corpo ai colophon; ed è la voce della sua stessa poesia che appare laddove il libro presentato lascia liberi spazi all’im- maginazione. A chiusa del testo di Elena Pirazzoli, A partire

da ciò che resta. Forme memoriali dal 1945 alle macerie del Muro di Berlino, leggiamo, per esempio:

Lungo le infinite cesure del nostro tempo nel futuro smarrito dell’utopia e nell’ossessione

della memoria al passaggio radicalmente nuovo dalle rovine alle macerie dal monumento al memoriale

nel suo complesso rapporto con le vittime il luogo

e con lo spazio civile della coscienza comune

Marina Giaveri

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questo libro viene stampato

nel carattere Simoncini Garamond su carta Arcoprint delle cartiere Fedrigoni

dalla tipografia SAGI di Reggio Emilia per conto di Diabasis

nel settembre dell’anno

duemila dieci

Le parole meramente informative del titolo (memoriale, mace-

rie), che avevano avuto bisogno di una citazione poetica – in

apertura – per offrire al libro un momento di bellezza, sono riprese e tradotte in visione: i tempi e gli spazi si disegnano in iterazioni d’immagini lucide e insieme allucinate; il colo- phon ci immerge in un clima che ricorda i passati inventati da Borges o i futuri immaginati in Blade Runner.

Un’analoga impressione viene dal colophon di un libro voluto e compiuto (da Alessandro, da Giuliana e da me) co- me un tributo all’intelligenza della scrittura e all’impegno dell’amicizia: Parigi, una breve estate, di Angela Giannitrapa- ni. Come, nel libro, i minuscoli percorsi urbani dell’autrice già sofferente (entro il V arrondissement parigino, con una puntata nel VI, ma con molti viaggi nella memoria, nella poesia, nella pittura italiana e francese) si fanno parola lim- pida e visionaria, così, nel colophon, Alessandro Scansani accompagna il lettore in un percorso urbano il cui disegno serpentino sembra alludere a quello stesso che sottende la mente umana. Quella a cui il testo del colophon ci introduce è, certo, la vecchia Parigi dei racconti polizieschi di Edgar Allan Poe – il primo a usare la mappa urbana come metafora del cervello -; ma è anche la mente di uno scrittore (e di un futuro lettore) che sa riconoscere una citazione di Calvino (Le città invisibili, Le cosmicomiche...) e apprezzare un lessico nato dalla novecentesca poesia della memoria:

Nello smemorarsi e rimemorarsi di una vita dei suoi libri delle sue città

visibili e invisibili degli incontri e delle origini

I colophon di Alessandro Scansani 93 cosmicamente intrecciate in un’estate parigina del millenovecentonovantadue

riflesso specchio soglia e nello smarrirsi ora sul ciglio della notte

è la storia di questo piccolo e prezioso libro di Angela Giannitrapani fotocomposto nel carattere Garamond

su carta Arcoprint delle cartiere Fedrigoni

e stampato dalla tipografia Sagi

di Reggio Emilia per conto di Diabasis nel novembre dell’anno

duemilanove

4.

La voce che dice la composizione e la stampa di ogni libro Diabasis è una voce che sa la poesia; cosicché chi ha conosciu- to Alessandro Scansani vede davvero in questi testi la forma “autorizzata”, per brevità funzionale, in cui si esprimeva non solo la scelta dell’editore, ma quello stesso piacere e sapere della parola che altrove disegnava – per pochi amici – un’au- tobiografia poetica.

L’ultima poesia che mi ha inviato, Filadelfi e cherubini, po- trebbe essere qui riportata proprio con le simmetriche ele- ganze dei suoi colophon, a chiusa del libro della sua vita:

Non so ancora

se gli angeli profumeranno invasivi di vita nuova e antica (la vita è questo)

come i bianchi filadelfi che inondano

la camera al mattino dalla siepe delle rose, sovrastate,

rifugio estivo della gatta Séverine. Potessi senza offesa

Marina Giaveri 94 scegliere, mi basterebbero questi angeli dai petali sbattenti, ali di cherubini,

la mia vita di terra, buio e luce di nostalgia pungente, qui, tra la cannuccia e il braco, di ciò che si perde

e ciò che non è dato ancora.

Ma non è così. Leggiamola e vedremo che altro è il ritmo: rispetto al complesso effetto significante della poesia, le ele- ganze simmetriche del colophon sogliono proporre al lettore un diverso gioco di respiro e un più immediato esito di senso.

È perciò con un ultimo colophon che si chiude questo ricordo di Alessandro Scansani, della sua passione di scrittura e di lettura, di invenzione e di riflessione; l’incipit del bre- ve testo con cui egli aveva accompagnato un’edizione fuori commercio – significativamente affidata proprio all’“officina d’arte grafica Lucini di Milano” – di versi di un amico poeta:

Questo piccolo libro di versi

nato per ricordare come la vita rinasca ogni giorno nell’amicizia

[…]

E sono queste le parole – le sue parole – con cui noi lo sa- lutiamo.

Forma breve

95 Introduzione

La lettura di un testo narrativo attiva processi cognitivi di tipo linguistico e inferenziale, per mezzo dei quali viene costruito un modello di situazione (Kintsch 1996), che contiene una rappresentazione semantica del testo. Parallelamente vengono prodotte risposte estetiche, affettive ed emotive. Diversi studi sulla comprensione dei testi hanno dedicato particolare at- tenzione all’atto della lettura (Levorato 2000; Miall e Kuiken 1994, 1995, 1999) e alla necessità di prendere in considerazio- ne l’interazione delle componenti affettive e cognitive della lettura (Gerrig 1993, 1996; Hidi 1990; Miall 1989; Tan 1996; van Oostendorp e Zwaan 1994).

Questo articolo prende in esame le risposte cognitive ed emotive prodotte durante la lettura di un breve racconto po- liziesco di Borges. Per studiare le dimensioni affettivo-emotive della lettura, sono state analizzate le seguenti risposte dei let- tori: curiosità, emozione, empatia, evocazione di immagini, impatto, interesse, coinvolgimento, piacere, piacere per il fi- nale, sorpresa, sorpresa per il finale e suspense. L’interesse è stato esaminato in diversi studi (Hidi 1990; Kintsch 1980; Schraw, Bruning e Svoboda 1995; Wade e Adams 1990), così come le sue interazioni con il piacere (Cupchik e Gebotys 1990; Tan 1996), con il piacere per il finale (Iran-Nejad 1987),

Risposte cognitive ed emotive durante la lettura di racconti di tipo diverso: un esperimento testuale

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Aldo Nemesio M. Chiara Levorato Lucia Ronconi

con la curiosità (Loewenstein 1994), con la sorpresa e la su- spense (Brewer e Lichtenstein 1981, 1982) e con l’evocazione di immagini e la comprensibilità (Sadoski, Goetz e Rodriguez 2000). In generale, questi studi hanno mostrato che le risposte dei lettori sono interdipendenti e che vi sono correlazioni tra di loro. Il piacere è stato ampiamente studiato, in particolare in relazione al piacere per il finale (Brewer 1996; Zillman e Bryant 1975; Zillman, Hay e Bryant 1975), alla sorpresa (Iran- Nejad e Ortony 1985; Zillman 1996) e alla suspense e all’em- patia (Josè e Brewer 1984; Zillman 1996). Sono state accertate strette relazioni tra tutte queste risposte dei lettori.

In questo articolo vengono anche studiati tre aspetti della lettura che sono collegati alla costruzione del modello di situa- zione: la percezione della coerenza del testo, la percezione del- la facilità del testo e la comprensibilità finale (postdictability). La coerenza riguarda la possibilità di integrare le informazioni del testo in una rappresentazione globale. La percezione della facilità del testo si riferisce alla valutazione delle risorse cogni- tive necessarie per comprendere il testo. Queste due caratteri- stiche facilitano il processo di comprensione. La comprensibi- lità finale, un concetto introdotto da Kintsch (1980), riguarda l’integrazione finale di ogni parte del testo in una totalità: un testo narrativo richiede una riorganizzazione conclusiva (Eco 1979). Ci riferiamo a queste tre caratteristiche con il termine di valutazione cognitiva: i lettori producono una valutazione delle risorse cognitive necessarie per comprendere il testo.

Queste risposte dei lettori sono state analizzate in ricerche precedenti, che hanno preso in esame la lettura di Uno spirito

in un lampone, un racconto fantastico di Tarchetti, (Levorato,

Nemesio e Ronconi 2004; Levorato e Nemesio 2005; Levo- rato e Ronconi 2006). Un’analisi fattoriale ha mostrato che le risposte dei lettori potevano essere descritte da tre dimen- sioni: il coinvolgimento dei lettori (che comprende le rispo- ste emotive), la violazione delle aspettative dei lettori (che comprende le risposte stimolate dal finale del racconto) e la valutazione cognitiva. La ricerca presentata in questo articolo ha l’obiettivo di verificare se le stesse dimensioni possono de- scrivere le risposte di lettura di un racconto di tipo diverso: un racconto poliziesco, che narra le inferenze deduttive prodotte da un poliziotto che deve scoprire un assassino. In entrambi i racconti, un mistero deve essere risolto da un personaggio (e, ovviamente, dai lettori), ma gli eventi che devono essere spie-

Risposte cognitive ed emotive durante la lettura di racconti di tipo diverso 97

gati sono molto diversi: nel racconto fantastico di Tarchetti, gli eventi narrati sono innaturali o sovrannaturali, mentre nel racconto poliziesco di Borges il racconto è del tutto razionale, basato sul ragionamento e sulla deduzione. I due racconti sono stati esaminati da cinque studiosi di letteratura, oltre agli autori di questo articolo; tutti hanno confermato che si trat- ta di racconti appartenenti a due tipologie diverse: racconto fantastico e racconto poliziesco.

Questo articolo analizza anche l’influenza della struttura del testo sulle risposte dei lettori. Per vedere se la valutazio- ne cognitiva e le risposte estetico-emotive sono influenzate dall’organizzazione dell’informazione, il racconto di Borges è stato presentato ai lettori in due versioni: l’originale e una versione manipolata, in cui è stato omesso il paragrafo iniziale, riportato in nota1, che introduce i due protagonisti (il poli- ziotto e l’assassino). Abbiamo deciso di modificare l’inizio del testo, perché si tratta del punto in cui i lettori attivano, nella loro competenza enciclopedica, le informazioni necessarie alla comprensione del testo (Iser 1978; Nemesio, 1990, 2000, 2002; Nemesio, Levorato e Ronconi 2011). La manipolazione del testo è stata minima: non è stato introdotto materiale nuovo, ma è stato soltanto soppresso il primo paragrafo. Nel testo manipolato i lettori hanno meno informazioni iniziali sui due personaggi principali: ci attendiamo che, riducendo l’enfasi sui due personaggi, venga ridotta anche l’empatia dei lettori. Una versione di questo lavoro è stata presentata in Nemesio, Levorato e Ronconi 2008.

Esperimento testuale

Duecentosettantuno studenti – 110 maschi, 161 femmine; 149 di facoltà umanistiche (Lettere e Filosofia), 122 di facol- tà scientifiche (Medicina, Psicologia e Ingegneria) – hanno ricevuto una copia della traduzione italiana del racconto di

1. «Dei molti problemi sui quali s’esercitò la temeraria perspicacia di Lönnrot, nessuno è così strano – così rigorosamente strano, diremo – come la serie periodica di fatti di sangue che culminarono nella villa di Triste-le-Roy, tra il profumo interminabile degli eucalipti. È vero che Erik Lönnrot non riuscì a impedire l’ultimo delitto, ma è indiscutibile che lo previde. Neppure scopri l’identità dell’infausto assassino di Yarmolinsky, ma indovinò la segreta morfologia della malvagia serie, e la partecipazione di Red Scharlach, il cui secon- do soprannome è Scharlach il Dandy. Questo criminale (come tanti altri) aveva giurato sul proprio onore di uccidere Lönnrot, ma questi non si lasciò mai intimidire. Lönnrot si cre- deva un puro ragionatore, un Auguste Dupin, ma v’era in lui qualcosa dell’avventuriero, e persino del giocatore di carte».

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Borges La morte e la bussola nella versione originale (3675 parole) o in quella manipolata (3547 parole). I partecipanti avevano un’età compresa tra i 18 e i 49 anni, con una media di 22 (SD 4.54; solo il 3.7% aveva più di 30 anni).

Il racconto narra l’inchiesta del detective Lönnrot che, in modo molto razionale, indaga su una serie strana di delitti commessi, a intervalli di tempo regolari, in luoghi collegati in modo simmetrico. La serie di delitti è il frutto di un piano molto complesso, elaborato da Scharlach, un delinquente che si vuole vendicare del detective: con questo scopo, ha lasciato indizi finti, per poterlo catturare e uccidere.

Un gruppo di partecipanti (136 studenti) ha letto la ver- sione originale, un altro (135 studenti) la versione manipo- lata (in cui è stato omesso il primo paragrafo). La lettura ha avuto luogo in aule universitarie, senza limiti di tempo. Alla fine della lettura, i partecipanti hanno risposto a un questio- nario – sotto la forma di scale Likert a sette modalità – che chiedeva di indicare il grado di esperienza di alcune risposte (curiosità, emozione, empatia per il detective, empatia per l’assassino, evocazione di immagini, impatto, interesse, coin- volgimento, piacere, piacere per il finale, sorpresa, sorpresa per il finale e suspense) e di dare una valutazione cognitiva del testo (coerenza del testo, facilità del testo e comprensibili- tà finale). Il questionario conteneva anche due domande per verificare che i lettori avessero letto e compreso bene il testo e veniva chiesto se avevano già letto il testo: sono stati esclusi i questionari dei rispondenti che non erano in grado di ri- spondere alle domande che verificavano la comprensione del racconto, non hanno risposto a tutte le domande, avevano già letto il testo, o non erano di madre lingua italiana.

Risultati

La tabella 1 mostra la media e la deviazione standard per cia- scuna risposta in ordine di grandezza. Quasi tutte le medie sono superiori al valore centrale (4), il che mostra che il rac- conto ha generato risposte piuttosto intense. Solo tre doman- de hanno ottenuto una media inferiore a 4: due riguardano il livello di empatia per i due personaggi e il terzo l’emozione provocata dal racconto. Questo indica che la partecipazione emotiva per gli eventi che riguardavano i due personaggi non è stata particolarmente alta; il valore più basso riguarda l’empatia per l’assassino.

Risposte cognitive ed emotive durante la lettura di racconti di tipo diverso 99 Tabella 1. Media e deviazione standard di ciascuna risposta in ordine di grandezza

Media SD

Evocazione di immagini 5.53 1.25

Coerenza del testo 5.17 1.31

Comprensibilità finale 5.07 1.53

Curiosità 5.02 1.58

Sorpresa 5.01 1.40

Sorpresa per il finale 4.85 1.56

Piacere per il finale 4.77 1.59

Interesse 4.75 1.50 Facilità 4.61 1.26 Piacere 4.59 1.54 Coinvolgimento 4.40 1.42 Suspense 4.29 1.37 Impatto 4.21 1.55 Emozione 3.86 1.49

Empatia per Lönnrot (detective) 3.67 1.66

Empatia per Scharlach (assassino) 2.58 1.40

Paragonando le risposte alle due versioni, notiamo che la manipolazione ha prodotto effetti statisticamente significativi soltanto su una risposta: l’empatia per i due personaggi. La

tabella 2 mostra che in entrambe le versioni l’assassino ha

generato meno empatia del detective e che i lettori hanno provato una maggiore empatia per i personaggi quando han- no avuto a disposizione la versione originale, che conteneva il paragrafo iniziale in cui essi venivano presentati. Questo mostra che, quando i personaggi sono presentati con infor- mazioni sulla loro vita e sulle loro caratteristiche, i lettori sono più portati a provare empatia.

Tabella 2. Media delle risposte sull’empatia per i due personaggi nella versione

originale e in quella manipolata (* = p < 0.05)

Originale Manipolata

Empatia per Lönnrot (detective) 3.87 3.47*

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È stata poi effettuata un’analisi fattoriale (con rotazione Obli- min) di tutte le risposte, indipendentemente dalla versione, che ha evidenziato i fattori indicati nella tabella 3. Il primo fat- tore include il piacere, il coinvolgimento, la curiosità, l’emo- zione, l’interesse, la suspense, l’empatia per il detective, l’im- patto e l’evocazione di immagini: queste risposte riguardano la partecipazione dei lettori al racconto («coinvolgimento dei lettori»). Il secondo fattore comprende la sorpresa e la sorpresa per il finale: sintetizza la condizione psicologica dei lettori le cui aspettative non sono state confermate («viola- zione delle aspettative dei lettori»). Il terzo fattore include la comprensibilità finale, il piacere per il finale e la coerenza del testo: riguarda una valutazione cognitiva delle caratteristiche testuali che rendono comprensibile il racconto («valutazione cognitiva»). La percezione della facilità del racconto è bifat- toriale («coinvolgimento dei lettori» e «valutazione cogni- tiva») e le risposte che riguardano l’empatia per l’assassino non sono collegate alle altre risposte.

Tabella 3. Analisi fattorialea

Coinvolgi- mento dei lettori Violazione delle aspettative Valutazione cognitiva Empatia per l’assassino Piacere .86 Coinvolgimento .86 Curiosità .85 Emozione .83 Interesse .78 Suspense .77

Empatia per il detective .70

Impatto .60

Evocazione di immagini .51

Facilità (.43) (.30)

Sorpresa per il finale .70

Sorpresa .68

Comprensibilità finale .90

Piacere per il finale .74

Coerenza del testo .68

Empatia per l’assassino .94

Risposte cognitive ed emotive durante la lettura di racconti di tipo diverso 101

In questa ricerca abbiamo rilevato gli stessi fattori che includo- no le stesse risposte che avevamo trovato in due lavori prece- denti, riguardanti racconti di Poe e di Tarchetti (Levorato, Ne- mesio e Ronconi 2004; Levorato e Nemesio 2005). Questo ci permette di osservare che si tratta di dimensioni psicologiche comuni a diversi racconti caratterizzati da uno svolgimento in cui viene richiesto un lavoro inferenziale dei lettori a partire da alcuni indizi, come avviene sia nei racconti fantastici che nei racconti polizieschi. Ulteriori ricerche potrebbero determina- re in modo preciso quali sono le caratteristiche di questi testi che generano gli effetti di lettura indicati da questi tre fattori.

Per analizzare le risposte dei lettori a un livello più pro- fondo, è stata effettuata un’analisi dei gruppi (cluster analysis) sulle risposte dei lettori che hanno letto l’originale del rac- conto di Borges, facendo uso del metodo di Ward. La tabella

4 mostra che vi sono due gruppi: uno che dà valutazioni ten-

denti al basso (N = 62) e l’altro che dà valutazioni tendenti all’alto (N = 67).

Tabella 4. Cluster analysis delle risposte dei lettori che hanno letto l’originale del

racconto poliziesco di Borges (metodo di Ward)

Gruppo 1:

valutazioni basse valutazioni alteGruppo 2:

t (127) pa N = 62 N = 67 Media DS Media DS Piacere 3.68 1.35 5.66 0.81 10.18 <.003 Coinvolgimento 3.56 1.25 5.33 0.84 9.46 <.003 Curiosità 4.29 1.58 5.76 1.07 6.22 <.003 Emozione 2.85 1.25 4.76 1.05 9.41 <.003 Interesse 3.79 1.45 5.57 0.94 8.32 <.003 Suspense 3.68 1.36 5.00 1.00 6.31 <.003

Empatia per il detective 2.85 1.58 4.79 1.21 7.85 <.003

Impatto 3.24 1.42 5.18 1.00 9.01 <.003

Evocazione di immagini 5.10 1.28 6.28 0.71 6.58 <.003

Facilità 4.03 1.17 5.34 0.96 6.96 <.003

Sorpresa per il finale 4.68 1.72 5.00 1.55 1.12 ns

Sorpresa 4.87 1.45 5.06 1.38 0.76 ns

Comprensibilità finale 4.92 1.65 5.42 1.36 1.88 ns

Piacere per il finale 4.77 1.53 4.91 1.69 0.48 ns

Coerenza del testo 4.68 1.36 5.57 1.08 4.13 <.003

Empatia per l’assassino 2.48 1.40 2.94 1.36 1.88 ns

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I due gruppi hanno una composizione diversa per quanto riguarda il genere: le donne danno valutazioni basse, mentre gli uomini danno valutazioni alte (χ2 = 6.17; df = 1; p < .05): si veda la figura 1. La differenza collegata al genere riguarda solo le risposte che si riferiscono al primo fattore: il coinvol- gimento dei lettori. Questo indica che le donne non danno sempre punteggi più bassi degli uomini, ma solo per quanto riguarda le risposte che riguardano il coinvolgimento affetti- vo e emotivo. Infatti, per quanto riguarda i fattori «violazio- ne delle aspettative dei lettori» e «valutazione cognitiva», la

cluster analysis non mostra differenze tra i due gruppi, con

la sola eccezione della valutazione della coerenza del testo. I risultati di questo studio sono stati paragonati con quelli di un lavoro precedente (Levorato e Nemesio 2005), che ri- guarda il racconto fantastico di Tarchetti intitolato Uno spirito

in un lampone, che narra l’esperienza di un barone che, dopo

aver mangiato dei lamponi raccolti nel luogo in cui è stato sepolto il corpo di una ragazza assassinata, è preso dallo spi- rito della ragazza finché non viene scoperto l’assassino. Dal momento in cui mangia i frutti, la sua visione si divide in due: allo stesso tempo vede e sente con lo spirito della ragazza, ol- tre che con i propri sensi; di conseguenza, sorge un conflitto tra le due volontà che coesistono nella sua persona. La causa

Risposte cognitive ed emotive durante la lettura di racconti di tipo diverso 103

dello sdoppiamento della personalità del protagonista viene svelata al termine del racconto, insieme all’identificazione

Nel documento Forma breve (pagine 119-138)