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Risoluzione sulla relazione congiunta della Presidenza del Consiglio e della Commissione sul proseguimento della politica mediterranea dell'Unione europea dopo la Conferenza di Barcellona (7987/96 - C4-0414/96)

Il Parlamento europeo,

- vista la relazione congiunta della Presidenza del Consiglio e della Commissione del 6 giugno 1996 (7987/96 - C4-0414/96),

- viste le sue risoluzioni del 17 maggio 1991 sul ruolo dell'Europa ai fini della sicurezza nel bacino mediterraneo ( ), del 12 luglio 1991 su un nuovo profilo per la politica mediterranea ( ) e del 291 2 settembre 1994 sulla politica mediterranea dell'Unione europea ( ),3

- vista la sua risoluzione dell'11 ottobre 1995 sulla politica mediterranea dell'Unione europea in vista della Conferenza di Barcellona ( ),4

- vista la sua risoluzione del 14 dicembre 1995 sulla Conferenza euromediterranea di Barcellona ( ),5 - viste le conclusioni delle riunioni del Consiglio europeo a Lisbona, Corfù, Essen, Cannes, Madrid

e Firenze,

- vista la comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo dal titolo

"Consolidamento della politica mediterranea dell'Unione europea: proposte per la creazione di un partenariato euromediterraneo" (COM(94)0427 - C4-0213/94 e COM(95)0072 - C4-0119/95), - visto il documento conclusivo della seconda Conferenza interparlamentare di Valletta sulla

sicurezza e la cooperazione nel Mediterraneo dell'1-4 novembre 1995, organizzata dall'Unione interparlamentare,

- visti la dichiarazione di Barcellona e il programma di lavoro approvato dalla Conferenza il 28 novembre 1995,

- visti la relazione della commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa e il parere della commissione per le relazioni economiche esterne (A4-0027/97),

A. riconoscendo i buoni risultati dell'impegno del Consiglio e della Commissione, nonché l'ottimo lavoro preparatorio della Presidenza spagnola, che ha creato le premesse perché la Conferenza sviluppasse una dinamica propria del dialogo e della comprensione, che rappresenta una solida base per il futuro del partenariato euromediterraneo, nonché riconoscendo il seguito coerente datovi dalle presidenze successive, a cominciare da quella italiana;

B. prendendo atto con soddisfazione del fatto che le richieste formulate da questo Parlamento nella summenzionata risoluzione dell'11 ottobre 1995 sono state tenute ampiamente in considerazione nella dichiarazione di Barcellona e nel relativo programma di lavoro,

C. considerando che i nuovi rapporti di partenariato non solo fra i paesi terzi mediterranei e l'Unione europea ma anche degli stessi Stati fra di loro hanno fatto sì che gli organismi del partenariato euromediterraneo abbiano continuato a cooperare con la piena partecipazione dei partner anche quando gravi conflitti sorti tra alcuni di questi Stati dovevano essere risolti con mezzi militari, D. riconoscendo i risultati tanto degli incontri ministeriali quanto degli altri incontri, delle conferenze,

dei seminari e delle riunioni analoghe fra esperti, alti diplomatici e funzionari, associazioni e organizzazioni non governative, che hanno avuto e avranno luogo nel quadro del partenariato euromediterraneo,

E. apprezzando in particolar modo la disponibilità di tutti i partner a considerare e a voler perseguire quali obiettivi comuni in vista della stabilità interna ed esterna, tra l'altro, la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, lo sviluppo dello Stato di diritto e della democrazia nei loro sistemi politici, il rispetto della pluralità e del pluralismo, nonché il pari valore dei partner in relazione alla loro sovranità,

F. rilevando che, nonostante le iniziative sopra esposte, dopo la firma della Dichiarazione di Barcellona in vari Stati della regione il rispetto per i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto non hanno registrato progressi significativi e che in determinati paesi la situazione è persino peggiorata,

G. convinto che il principio, fissato nella dichiarazione di Barcellona, della rinuncia a interferenze dirette e indirette negli affari interni di un partner, unitamente all'impegno assunto di risolvere i conflitti tra i partner unicamente con mezzi pacifici e rinunciando alla minaccia o all'uso della forza contro l'integrità territoriale di un altro partecipante alla Conferenza, rappresenti un importante passo verso la stabilizzazione della pace nel Mediterraneo, che deve però essere urgentemente integrato con accordi precisi sui meccanismi di prevenzione e risoluzione dei conflitti tra i partner, H. riconoscendo la sostanziale disponibilità dei partner a impegnarsi per la non diffusione di armi atomiche, chimiche e biologiche e a compiere inoltre dei passi per la limitazione degli armamenti e il disarmo,

I. ricordando l'obiettivo generale della cooperazione nel Mediterraneo, ossia la creazione di una zona

di benessere cui possano partecipare tutti i partner, nonché gli obiettivi parziali definiti: accelerare lo sviluppo socioeconomico duraturo, migliorare le condizioni di vita della popolazione, rafforzare la sicurezza alimentare, sanare le situazioni di degrado ambientale, aumentare il livello occupazionale e ridurre il numero delle regioni svantaggiate e infine promuovere la cooperazione regionale,

J. ritenendo urgente sul piano operativo orientare tutte le sinergie verso l'attivazione degli strumenti fondamentali del partenariato, come il programma MEDA, giacché la credibilità del partenariato dipende dall'efficace attuazione del programma e dunque dalla riforma delle strutture economiche e sociali,

K. pienamente consapevole che, per attuare tale ambizioso progetto, è necessario un impegno unanime in termini di adeguamento e che l'Unione europea può pretendere a ragione che i suoi partner sviluppino ulteriormente l'economia di mercato nei loro paesi, dinamizzando e rafforzando il settore privato, ma che anche l'Unione deve inserire nel partenariato azioni come la liberalizzazione del mercato agricolo e la libera circolazione dei cittadini dei paesi partecipanti,

L. considerando che l'Unione dovrebbe contribuire al partenariato anche con nuove azioni positive in diversi settori;

M. auspicando che la Commissione presenti in tempi brevi il modello di un accordo multilaterale, N. convinto che il partenariato euromediterraneo debba fondarsi tanto sul dialogo che sul rispetto tra

culture e religioni diverse e che a tal fine entrambe le parti devono sviluppare una nuova comprensione mediante corrispondenti offerte nel settore della formazione e della cultura,

O. considerando che tale dialogo potrà essere assicurato da azioni concrete come manifestazioni culturali congiunte e un incremento degli scambi fra le varie società civili,

P. considerando il ruolo particolare che ha svolto nel passato l'immigrazione ai fini della comprensione reciproca e considerando che anche in futuro l'immigrazione avrà un ruolo preponderante nelle relazioni euromediterranee,

Q. ricordando le posizioni chiare assunte da questo Parlamento per quanto concerne il razzismo e la xenofobia e nella convinzione che la credibilità in tal modo conseguita avrà grande importanza per la cooperazione,

R. convinto che la società civile possa dare al processo di partenariato euromediterraneo contributi rilevanti e pertanto sia necessario garantirle una partecipazione piena, su un piano di parità e istituzionalizzata,

S. persuaso che le città e i governi locali possano svolgere nella regione un proprio ruolo in materia di democratizzazione e partecipazione nonché di localizzazione dello sviluppo economico, standard di vita, produzione, consumo, uso delle risorse e organizzazione dello spazio orientati nel senso della sostenibilità,

T. convinto che i parlamenti dei paesi terzi mediterranei debbano e vogliano svolgere un ruolo

determinante per il proseguimento del processo avviato a Barcellona,

U. rammaricandosi quindi a maggior ragione di non essere stato in grado, l'anno scorso, di dare seguito alle proprie risoluzioni fondando un foro parlamentare del Mediterraneo e di non aver seguito le altre conferenze ministeriali,

V. auspicando l'organizzazione di incontri interparlamentari periodici tra le assemblee rappresentative di tutti i paesi terzi mediterranei e questo Parlamento, in modo da approfondire il dialogo e la comprensione reciproca tra le parti, prima della Conferenza di aggiornamento post-Barcellona del 15 e 16 aprile 1997,

W. rammaricandosi che non tutti i paesi terzi mediterranei abbiano potuto partecipare alla Conferenza di Barcellona e convinto che occorra superare ogni forma di esclusione perché solo il dialogo può risolvere le divergenze politiche euromediterranee; considerando che il raggiungimento della pace e della stabilità nella regione non sarà possibile senza il pieno coinvolgimento di tutti i paesi dell'area nel partenariato euromediterraneo;

1. si congratula con la Commissione e il Consiglio per il positivo svolgimento della Conferenza di Barcellona e chiede alle due Istituzioni di compiere tutti gli sforzi necessari per portare a buon fine i principi e i programmi contenuti nella dichiarazione di Barcellona e nel programma di lavoro;

Partenariato politico e di sicurezza

2. sostiene l'importanza del pieno rispetto dei diritti dell'uomo nella regione mediterranea e ritiene che una cooperazione più stretta e istituzionalizzata fra tutti i partner, sull'esempio dell'OSCE, debba essere lo strumento da privilegiare in tale contesto; invita la Commissione e il Consiglio a presentare proposte in materia;

3. invita la Commissione a pubblicare ogni anno una relazione speciale sulla situazione in materia di diritti umani nei 12 paesi extra UE che hanno sottoscritto la Dichiarazione di Barcellona e ad agire di conseguenza, attuandone le clausole in tema di diritti umani e di democrazia;

4. ritiene che i partner europei e mediterranei dovrebbero assumere un impegno contrattuale in materia di riconoscimento e rispetto dell'integrità territoriale di tutti paesi partecipanti che sarà completato da un ulteriore patto di stabilità euromediterraneo volto a tutelare i diritti delle minoranze e si attende dal Consiglio l'avvio di tali iniziative;

5. è del parere che i negoziati, sinora positivi, sulle misure di fiducia rappresentino una condizione di base per la sicurezza comune nella regione mediterranea e invita il rappresentante dell'Unione europea nel Comitato di Barcellona ad adoperarsi per una Dichiarazione comune in tal senso in occasione della Conferenza di aggiornamento post-Barcellona;

6. invita il Consiglio a elaborare, accanto alle misure di fiducia già proposte, accordi circa politiche comuni di prevenzione dei conflitti, meccanismi di arbitrato e relativi organi e a presentarle ai

partner;

7. invita al riguardo il Consiglio a considerare la possibilità di creare nella regione un Corpo civile europeo di pace per rafforzare l'azione umanitaria, favorire la risoluzione pacifica dei conflitti, impedirne l'insorgere di nuovi e attuare le necessarie misure di fiducia; invita il Consiglio a valutare la possibilità di istituire in futuro, con il concorso di tutti i partner disposti a dare il loro apporto, una forza di pace che, in rappresentanza delle Nazioni Unite, intervenga per la soluzione di conflitti regionali senza aiuto esterno;

8. invita il Consiglio e le autorità dei paesi terzi mediterranei a rafforzare la cooperazione nel campo della promozione della pace e della stabilità attraverso forme istituzionalizzate di dialogo e di intervento politico nelle crisi presenti nella regione;

9. ritiene, in linea con il documento conclusivo della seconda Conferenza interparlamentare per la sicurezza e la cooperazione nel Mediterraneo organizzata dall'Unione interparlamentare nei giorni 1-4 novembre 1995 alla Valletta, che la lotta per l'indipendenza e la liberazione dall'occupazione straniera rappresenti un diritto legittimo, che tuttavia non giustifica in alcun modo atti di violenza arbitrari, e invita pertanto il Consiglio ad avviare immediatamente colloqui con i partner per giungere a una definizione di violenza legittima in situazioni di contrasto politico, che, oltre a essere vincolante erga omnes, valga a distinguere tali atti dal terrorismo, e ad adottare misure comuni per la lotta contro il fenomeno terroristico;

10. invita il Consiglio a sollevare nella Conferenza di aggiornamento post-Barcellona il tema del disarmo e della limitazione degli armamenti nel Mediterraneo nonché dell'istituzione di una zona denuclearizzata nella regione mediterranea e a incaricare la rete degli Istituti di ricerca euromediterranei (EuroMesco) dell'elaborazione di proposte concrete;

11. è persuaso che l'osservanza obbligatoria dei principi del partenariato politico e della sicurezza richieda una riqualificazione del dialogo nel quadro del gruppo di alti funzionari in tema di politica e sicurezza o del Comitato di Barcellona e si attende dal Consiglio proposte per un'istituzionalizzazione di tali colloqui secondo il modello degli Accordi multilaterali dell'OCSE nonché per l'iscrizione in tale quadro della politica estera e di sicurezza comune;

12. ritiene che le misure indicate ai precedenti paragrafi 6, 7, 8, 9 e 10 riguardino la sicurezza dell'intera Unione e invita pertanto il Consiglio ad attuare corrispondenti iniziative come azioni comuni ai sensi dell'articolo J, paragrafo 3, del Trattato sull'Unione europea;

Cooperazione economica e finanziaria

13. considera che i problemi e gli interessi economici e sociali delle due rive del Mediterraneo dovrebbero essere debitamente presi in considerazione nella definizione delle opzioni strategiche e dei programmi e progetti comuni per gli anni a venire, in particolare nei settori dell'ambiente, della cooperazione energetica e industriale, del trasferimento di tecnologie e della gestione delle risorse idriche;

14. invita la Commissione, in sede di realizzazione del programma MEDA, ad accordare maggiore

attenzione alla formazione e all'assistenza tecnica a favore dei paesi terzi del Mediterraneo nel settore portuale;

15. ritiene che il grave indebitamento degli Stati partner del Mediterraneo sia il maggiore ostacolo alla realizzazione dello sviluppo socioeconomico e auspica che la Commissione presenti, nell'ambito delle competenti sedi internazionali, una proposta in ordine alla ristrutturazione del debito, unica possibilità per uno sviluppo economico positivo;

16. invita al riguardo il Consiglio e la Commissione a definire proposte di accordi in materia di riscadenziamento, rinegoziazione e, a termine, cancellazione del debito, che colleghino esplicitamente tali misure all'osservanza dei principi della Dichiarazione di Barcellona;

17. invita il Consiglio a coordinare le posizioni degli Stati membri in seno alle organizzazioni internazionali competenti e a studiare formule innovative tendenti a convertire il debito (ridotto) in spese destinate alla formazione delle risorse umane, al rinnovamento delle aree industriali e all'ambiente;

18. è dell'avviso che l'ammodernamento e lo sviluppo del sistema finanziario dei paesi mediterranei siano assolutamente necessari per garantire il successo del nuovo partenariato; giudica al riguardo indispensabili le seguenti misure: sviluppo del mercato borsistico, dei prodotti finanziari collettivi, delle banche d'affari e delle banche operanti sui mercati monetari e dirottamento verso sud dei capitali dei cittadini dei paesi terzi mediterranei residenti nell'Unione europea; ritiene ciononostante che le misure summenzionate debbano essere definite tenendo conto della tradizione culturale dei vari paesi della regione;

19. sottolinea che l'assenza di idonee infrastrutture nei settori dei trasporti e delle telecomunicazioni costituisce uno dei principali ostacoli allo sviluppo del commercio estero e interregionale nonché alla cooperazione regionale fra i paesi dell'area; in tal senso invita la BEI a intensificare la propria attività di finanziamento dei progetti transfrontalieri modello, favorendo, da un lato, la cooperazione fra gli Stati membri dell'Unione e quelli del Bacino mediterraneo e, dall'altro, lo sviluppo dei progetti detti "Sud Sud";

20. invita tutti i partner ad aderire all'Accordo sulla Carta europea dell'energia e si attende che tutte le parti coinvolte prendano numerose iniziative per la messa a punto di progetti su energie nuove e rinnovabili e finalizzati al risparmio di energia;

21. ritiene che occorra dare priorità alla creazione di un contesto adeguato per le attività e gli investimenti nel settore energetico e considera quanto mai importante la cooperazione atta ad agevolare l'estensione delle reti da parte delle compagnie del settore e a promuovere le interconnessioni; invita conseguentemente la Commissione ad accelerare lo studio di possibili meccanismi atti a promuovere gli investimenti, ivi compreso, laddove necessario, lo sviluppo di un sistema di garanzie;

22. ritiene, tenuto conto della forte dipendenza alimentare che grava pesantemente sulla bilancia dei pagamenti della maggior parte dei paesi terzi mediterranei, che il trasferimento di tecnologie e il sostegno finanziario dell'Unione europea debbano andare prioritariamente a beneficio delle

piccole e medie imprese del settore agricolo e agroalimentare, in modo da favorire in questi paesi il raggiungimento di un livello soddisfacente di autosufficienza alimentare;

23. giudica essenziale che la regione mediterranea possa inserirsi in modo competitivo nella nuova economia globale; ritiene necessario, per far ciò, che tali paesi offrano un "profilo" attraente al pari di altre aree (Asia, PECO, America latina), in modo da favorire gli investimenti esteri diretti;

24. auspica che la regione mediterranea possa pienamente inserirsi nell'economia internazionale senza che questo comporti uno scardinamento degli equilibri sociali dei paesi che ne fanno parte;

25. sottolinea in tal senso l'assoluta necessità di creare un quadro giuridico completo e organico, di rafforzare i programmi di formazione professionale dei quadri e degli operatori e di promuovere lo scambio di informazioni sulle opportunità di investimento nel Bacino mediterraneo mediante reti euromediterranee di partenariato, di informazione e di comunicazione;

26. ritiene che un approvvigionamento idrico garantito e una giusta distribuzione delle risorse idriche siano elementi irrinunciabili per lo sviluppo e la sicurezza e chiede pertanto la creazione di un'agenzia euromediterranea per le risorse idriche alla quale siano affidati questi compiti; saluta pertanto con soddisfazione la "Dichiarazione di Marsiglia" sulla gestione delle risorse idriche, adottata all'unanimità il 26 novembre 1996;

27. considera indispensabile, per il successo del progetto di partenariato euromediterraneo, rispettare il calendario delle misure di liberalizzazione commerciale e fornire un intenso sostegno finanziario, che dovrebbe concentrarsi sul breve e medio termine; ritiene che il divario di prosperità economica e sociale fra le due rive del Mediterraneo sia tale da rendere impellente la necessità di stringere i tempi;

28. invita la Commissione ad avvalersi della cooperazione finanziaria e tecnica per limitare gli effetti sociali negativi sulla popolazione del processo di riforma economica in corso nei paesi del Mediterraneo;

29. sottolinea peraltro che la progressiva instaurazione del libero commercio comporterà significativi aggiustamenti economici e sociali per i partner mediterranei e raccomanda pertanto di garantire adeguata assistenza onde attenuare eventuali ripercussioni sociali negative risultanti dallo sviluppo economico;

30. ritiene che le PMI siano un fattore chiave per lo sviluppo del settore privato e per il processo di ammodernamento economico e propone di sostenere, tramite MEDA, la costituzione di organizzazioni a supporto degli operatori economici euromediterranei quali le Camere di commercio, le banche e gli istituti per la promozione del commercio con l'estero;

31. considera il turismo un settore in grado di contribuire al rafforzamento della cooperazione economica e finanziaria con il Mediterraneo e ritiene necessario promuovere congiuntamente lo sviluppo del turismo euromediterraneo;

32. invita la Commissione a sottoporre con urgenza una bozza di accordo multilaterale e un progetto di idoneo quadro istituzionale per il partenariato euromediterraneo, a completamento delle attuali

convenzioni bilaterali; chiede in tale contesto ai parlamenti degli Stati membri dell'Unione di ratificare sollecitamente gli accordi di partenariato rispetto ai quali ha già espresso il proprio assenso;

33. invita la Commissione a sottoporgli ogni anno una relazione che illustri le attività e lo stato dei progetti nel quadro del partenariato euromediterraneo;

Cooperazione nel settore sociale, culturale e umano

34. ribadisce e sottolinea la propria assoluta condanna del razzismo e della xenofobia nonché la sua ferma decisione di combattere tali fenomeni con ogni mezzo; considera pertanto necessario e indispensabile, per soffocare sul nascere ogni tentazione discriminatoria, pervenire a una disciplina comune di tutti i problemi dell'immigrazione;

35. chiede pertanto alla Commissione e al Consiglio di presentare un progetto di quadro normativo in materia di immigrazione che sia soddisfacente per entrambe le parti e che comporti anche una Carta dei diritti degli immigrati;

36. invita il Consiglio e la Commissione a presentare un programma d'azione sullo spazio sociale mediterraneo, sulla base dei risultati della Conferenza tripartita euromediterranea di Catania del 24 e 25 maggio 1996;

37. raccomanda ancora una volta al Consiglio e alla Presidenza di provvedere a che vengano garantite anche in futuro una presenza e una partecipazione complete e rappresentative di tutte le ONG alle molteplici attività del partenariato euromediterraneo;

38. invita la Commissione a incrementare le manifestazioni culturali congiunte, a sostenere tecnicamente e finanziariamente il Forum civico mediterraneo e a finanziare la creazione di una rete televisiva incentrata su tematiche euromediterranee;

39. invita la Commissione a promuovere un nuovo programma destinato alla salvaguardia del patrimonio artistico euromediterraneo, al restauro, alla manutenzione e alla promozione dei monumenti storici e archeologici dei paesi terzi mediterranei;

Il proseguimento del processo di Barcellona

40. si attende che la Conferenza successiva a Barcellona abbia luogo in uno Stato mediterraneo che nel frattempo non abbia violato i principi fissati a Barcellona;

41. invita i partner euromediterranei a esaminare l'elenco dei partecipanti, al fine di inserire gli altri Stati mediterranei che non erano stati invitati a Barcellona;

42. ribadisce la sua decisione di promuovere la cooperazione parlamentare nel Mediterraneo e ricorda pertanto il paragrafo 3 della sua decisione del 12 dicembre 1996 sul numero e la composizione numerica delle delegazioni interparlamentari e delle delegazioni alle commissioni parlamentari

( ) Processo verbale della seduta in tale data, parte II, punto 1.1

miste ( ), in cui si stabilisce che "le delegazioni e le commissioni parlamentari miste mediterranee1 si riuniscono congiuntamente, in quanto Forum euromediterraneo";

43. invita la Commissione e il Consiglio ad adottare tutte le misure necessarie affinché il Parlamento europeo possa partecipare in misura adeguata alla Conferenza di Malta;

44. si attende che, parallelamente alla Conferenza euromediterranea di Malta, e analogamente alla Conferenza di Barcellona, venga promosso e sostenuto finanziariamente un Forum civile aperto a tutte le ONG interessate, che possa farsi interprete presso i rappresentanti governativi riuniti

44. si attende che, parallelamente alla Conferenza euromediterranea di Malta, e analogamente alla Conferenza di Barcellona, venga promosso e sostenuto finanziariamente un Forum civile aperto a tutte le ONG interessate, che possa farsi interprete presso i rappresentanti governativi riuniti

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