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Raccomandazione sulla relazione della commissione d'inchiesta sul regime di transito comunitario

Il Parlamento europeo,

- visto l'articolo 138 C del trattato CE,

- vista la decisione del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione del 19 aprile 1995 relativa alle modalità per l'esercizio del diritto d'inchiesta del Parlamento europeo ( )1

- visto l'articolo 136 del suo regolamento,

- vista la relazione della commissione d'inchiesta sul regime di transito comunitario (A4-0053/97);

- visto il progetto di raccomandazione della commissione d'inchiesta sul regime di transito comunitario (A4-0054/97),

1. incarica il suo Presidente di prendere le misure necessarie per rendere pubblica la relazione della commissione d'inchiesta, conformemente all'articolo 4, paragrafo 2 della summenzionata decisione del 19 aprile 1995,

2. chiede alla Commissione, al Consiglio e agli Stati membri di garantire che le conclusioni dell'inchiesta siano attuate conformemente agli obblighi derivanti dalla decisione del 19 aprile 1995;

3. invita il suo Presidente a incaricare la commissione per il controllo dei bilanci, in cooperazione con tutte le altre commissioni competenti, di verificare il seguito dato ai risultati dei lavori della commissione d'inchiesta e, se del caso, di elaborare una relazione in merito, conformemente all'articolo 136, paragrafo 11 del regolamento, in particolare nel contesto della procedura annuale di discarico.

7. Albania

B4-0189, 0208, 0234, 0238 e 0245/97 sulla situazione in Albania

Il Parlamento europeo,

- viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione in Albania,

A. ricordando la difficilissima situazione del paese, a seguito del crollo del regime comunista e della totale mancanza di tradizioni democratiche e considerando inoltre che questa crisi rivela i problemi inerenti alla transizione brutale da un'economia collettivista ad un'economia liberale,

B. considerando che l'anarchia che regna nel sud del paese, dove i depositi di armi sono stati saccheggiati e hanno avuto luogo violenti scontri armati tra la polizia/le forze di sicurezza e i manifestanti, rischia di far precipitare l'Albania nella guerra civile,

C. considerando che il governo ha risposto alle agitazioni e ai tumulti proclamando lo stato di emergenza e istituendo rigorosi controlli sulla stampa, nonché dichiarando che si sarebbe sparato senza alcuna intimazione sui "ribelli armati" che non avessero consegnato le armi,

D. rilevando con preoccupazione che, durante questo periodo di violenza crescente, il Presidente Sali Berisha è stato riconfermato quale Capo dello Stato,

E. considerando che il Presidente in carica del Consiglio si è recato a Tirana, il 7 marzo 1997, allo scopo di esaminare le possibilità di pervenire a una soluzione politica della crisi in atto,

F. sottolineando che il Presidente Berisha e i leader dell'opposizione hanno raggiunto un primo accordo volto a trovare una soluzione ai problemi democratici ed economici fondamentali che si collocano alla base delle agitazioni popolari nel paese,

G. estremamente preoccupato per gli attacchi alla stampa indipendente, tra cui l'incendio degli uffici del più importante quotidiano d'opposizione "Koha Jone", e le vessazioni nei confronti di giornalisti stranieri il cui lavoro è stato ostacolato,

H. sottolineando che è urgente consolidare le istituzioni democratiche albanesi e impedire l'ulteriore destabilizzazione della situazione e l'allargamento delle tensioni ai paesi limitrofi,

1. condanna fermamente tutti gli atti di violenza che contribuiscono a un ulteriore aggravamento della crisi in Albania e potrebbero addirittura provocare lo scoppio di una guerra civile in tale paese europeo e chiede a tutti i gruppi ribelli dell'Albania meridionale di deporre le armi contribuendo così a una soluzione pacifica del conflitto in Albania; chiede allo stesso tempo al Presidente Berisha di garantire l'amnistia che egli ha promesso in contropartita;

2. sostiene l'accordo sottoscritto il 9 marzo 1997 a Tirana fra il Presidente Berisha e dieci partiti

politici dell'opposizione, il quale prevede fra l'altro la proclamazione dell'amnistia generale, la formazione di un governo di riconciliazione nazionale con i rappresentanti delle forze politiche firmatarie, la consegna delle armi e l'organizzazione di elezioni legislative al più tardi nel giugno 1997 e sottolinea quanto sia importante che tutte le parti interessate si impegnino ad una sollecita attuazione di tale accordo;

3. invita le autorità albanesi a garantire che alle forze di polizia e di sicurezza venga data istruzione di osservare le norme internazionali in materia di applicazione della legge e ad adottare tutte le misure necessarie per la protezione delle minoranze religiose e etniche; invita i manifestanti a dimostrarsi costruttivi nella ricerca di una soluzione politica alla crisi e a estendersi dal ricercare soluzioni di tipo militare;

4. chiede alle autorità albanesi di rilasciare tutti i prigionieri politici e di far sapere con precisione dove si trovi e in quali condizioni il signor Fatos Nano, nonché di garantire l'incolumità di quest'ultimo;

5. si appella urgentemente ai paesi vicini all'Albania, in particolare all'Italia e alla Grecia, affinché proseguano le loro iniziative di buon vicinato volte a stabilizzare la situazione in Albania e ad impedire la propagazione delle agitazioni alle regioni limitrofe;

6. chiede alla Commissione e al Consiglio, in un contesto di cooperazione speciale con l'Italia e la Grecia, di cercare tutte le possibili vie per uscire da questa difficile situazione;

7. giudica necessario, sotto questo profilo, rendere più visibile la presenza dell'Unione nell'Europa sud-orientale nominando un inviato speciale del Consiglio;

8. sollecita tutte le forze politiche albanesi a contribuire a una soluzione pacifica e democratica dell'attuale situazione;

9. chiede alla Commissione, al Consiglio e alle istituzioni finanziarie internazionali di contribuire attivamente alla soluzione della crisi economica in Albania e di subordinare tale assistenza alla democratizzazione e a una maggiore libertà dei mezzi d'informazione;

10. ribadisce la sua richiesta a che l'Unione e i suoi Stati membri offrano all'Albania un'assistenza tecnica allo scopo di evitare che siano riorganizzate operazioni finanziarie fraudolente, che ben potrebbero nuocere anche alle regioni limitrofe e di dare pieno appoggio alle indagini sulle operazioni di investimento a piramide;

11. incarica la sua Presidenza di prendere urgentemente in considerazione l'invio di una delegazione di informazione incaricata di osservare la situazione nel paese;

12. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, all'OSCE, nonché al parlamento, al governo e al Presidente albanesi.

( ) GU C 158 del 17.6.1991, pag. 292.1 ( ) GU C 240 del 16.9.1991, pag. 250.2 ( ) GU C 305 del 31.10.1994, pag. 823 ( ) GU C 287 del 30.10.1995, pag. 121.4 ( ) GU C 17 del 22.1.1996, pag. 178.5

8. Proseguimento della Conferenza di Barcellona

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