Nel comparto immobiliare le ipotesi di evoluzione, pur in un contesto difficile e non ancora stabilizzato, non permettono un’immediata valorizzazione di tutti gli asset che devono essere considerati in una prospettiva di medio-lungo periodo all’interno del quale beneficiare anche delle opportunità di ripresa economica i cui primi segnali iniziano a intravedersi dopo anni con prospettive negative.
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L’evoluzione prevedibile del comparto riferito alle attività di costruzioni sarà determinata dalla prosecuzione nella realizzazione degli investimenti di cui al PEF previsti per la Concessionaria oltre che dalla prosecuzione nella gestione delle fasi iniziali delle iniziative estere.
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L’evoluzione prevedibile del comparto del Gruppo dedicato alle telecomunicazioni e all’Information Technology (IT) mira a raggiungere gli obiettivi indicati nel nuovo Piano Industriale 2014-2016 favorito dai risultati conseguiti e dalle attività di riorganizzazione realizzate fino alla data odierna.
In tale settore si prevede una dinamica dei ricavi in leggero miglioramento, con una redditività operativa che si avvantaggerà delle iniziative di contenimento costi nelle diverse aree operative e di una attenta gestione dei costi discrezionali e del costo del lavoro.
RISCHIO FINANZIARIO E USO DI STRUMENTI FINANZIARI
In merito alle politiche adottate in materia di gestione del rischio finanziario si rinvia all’apposita sezione riportata nelle Note Esplicative.
PROSPETTIVE DI CONTINUITÀ AZIENDALE
Il presente bilancio, come richiesto dai principi internazionali adottati dal Gruppo per la predisposizione del Bilancio Consolidato, ha valutato in maniera puntuale le prospettive di continuità aziendale.
Il comparto autostradale, a partire dal II semestre 2013, ha visto per la prima volta il palesarsi di una ripresa, ancorché moderata, dei flussi di traffico che è auspicabile possa anticipare la ripresa economica del Paese con ricadute importanti su tutti i comparti nei quali operano le società del Gruppo. Nel II semestre la mobilità veicolare ha registrato una ripresa complessiva del + 0,94%, contro un -3,01% del I semestre che costituisce la coda della lunga crisi economica che negli ultimi 2 anni ha ridotto il traffico sulla tratta autostradale in gestione ai livelli del 2003. L'inversione di tendenza dell'andamento del traffico lascia sperare in un consolidamento dei dati di crescita nel corso del 2014, migliorando in tal modo le prospettive economiche e finanziarie della concessionaria che sta utilizzando gran parte delle risorse finanziarie generate dalla gestione caratteristica per la realizzazione degli investimenti previsti in convenzione.
L'arresto della caduta del traffico con contestuale ripresa nel II semestre si è accompagnata alla riduzione dei costi operativi ed alla prosecuzione del generale trend di efficientamento che caratterizzano la gestione della concessionaria da diversi esercizi, consentendo in tal modo di rafforzare ulteriormente la redditività operativa del comparto autostradale.
Con riferimento alla prospettiva futura, è opportuno far presente che il Gruppo si trova nella condizione di dover realizzare un importante piano di investimenti a fronte di un rapporto convenzionale che da lungo tempo risulta in fase di aggiornamento, purtroppo ad oggi non ancora completata.
Nel corso del 2013, infatti, la Concessionaria ha più volte inviato all'ente concedente Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporto il Piano Economico Finanziario (PEF) aggiornato, accompagnadolo con relazioni dettagliate sugli argomenti oggetto di istruttoria da parte del Ministero stesso.
La possibilità di ottenere un tempestivo aggiornamento del PEF citato costituisce un obiettivo di medio-lungo termine che permetterebbe agli Amministratori di tracciare la base per una nuova fase della vita societaria , anche alla luce del prolungamento del termine intermedio del 30 giugno 2013 (prorogato al 30 giugno 2015) per il completamento dell'iter approvativo del progetto definitivo della Valdastico Nord e della strutturazione dei finanziamenti a medio-lungo termine destinati agli investimenti che le Banche arranger legano all'approvazione del nuovo Piano economico di concessione.
In tale contesto, le prospettive di continuità aziendale vengono ulteriormente confermate rispetto l’esercizio trascorso, come testimoniato anche dal continuo dispiegarsi della gestione aziendale nonché dalle valutazioni fatte dagli istituti di credito che hanno rinnovato i finanziamenti e concesso nuove linee.
Le considerazioni in merito alla prospettiva di continuità aziendale sviluppate per la concessionaria valgono anche per gli altri comparti industriali nei quali operano le società del Gruppo. Le società operative, infatti, sono impegnate nel duplice obiettivo di consolidare ed efficientare le attività svolte all'interno del Gruppo e, soprattutto, di presidiare i mercati di riferimento al fine di cogliere nuove opportunità industriali.
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Il comparto delle costruzioni sta progressivamente orientando la propria attenzione allo sviluppo del mercato non captive e in particolar modo all’ambito estero più dinamico rispetto quello nazionale.
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Con riferimento al comparto delle Telecomunicazioni e dell’Information Technology (IT) gli Amministratori della società controllata Infracom Italia S.p.A., evidenziano come nel corso dell’esercizio 2013, l’indebitamento finanziario netto verso terzi si è ridotto e in particolare, sono stati regolarmente ottemperati gli obblighi di rimborso del debito in relazione alla Manovra Finanziaria. Tenuto conto dell’evoluzione del portafoglio ordini, delle iniziative che sono state avviate nel corso dell’anno e delle azioni pianificate del nuovo Piano Industriale 2014-2016, il Consiglio di Amministrazione ha la ragionevole aspettativa che le risorse disponibili ed i piani di azione approvati siano in grado di assicurare risorse adeguate per la gestione operativa e finanziaria della società.
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In questo scenario appare di fondamentale importanza l'adozione del Piano Industriale triennale di Gruppo che, elaborato insieme al management delle società operative, rappresenta il punto di riferimento per lo sviluppo delle attività nel corso del prossimo futuro con l'obiettivo di accrescere il raggio di azione industriale ed il mercato dei diversi comparti, diversificando le fonti di reddito delle società e, quindi, parcellizzando i rischi di mercato al fine di rendere più stabili le prospettive di gestione aziendale nel medio-lungo termine.