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Il prospetto informativo “ideale” sulla previdenza: progetti e svilupp

e sviluppi 5 Lo scenario attuale della previdenza complementare

4. Il prospetto informativo “ideale” sulla previdenza: progetti e svilupp

Ai fini del mio progetto di tesi, ho pensato di ristrutturare il prospetto informativo sulla previdenza inviato dall’INPS, cercando di presentare una possibile alternativa più completa a quella già esistente, promuovendo maggiormente da una lato, la cultura finanziaria e, dall’altro, il supporto delle istituzioni, per sensibilizzare il cittadino dell’importanza - ormai più che attuale - in tema di previdenza.

Nella busta arancione, inviata nella primavera di quest’anno, la struttura delle informazioni potrebbe dar adito ad interpretazioni erronee, riducendone la funzione primaria e non producendo alcuno slancio promozionale della cultura finanziaria e della trasparenza previdenziale, come previsto dalle riforme della legislazione vigente. Il contenuto di tale busta, dovrebbe includere teoricamente tre elementi, che ritengo essere essenziali per un migliore e chiaro messaggio previdenziale. In dettaglio, dovrebbero essere seguite tre linee guida per la sua formazione:

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il riconoscimento dell’importanza della conoscenza finanziaria;

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il supporto post-envelop a misura del contribuente;

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ed infine, l’utilizzo di dati chiari e precisi.

Per quanto concerne il primo elemento, ovvero il riconoscimento dell’importanza della conoscenza finanziaria, si intende quella conoscenza necessaria per la

comprensione delle tematiche attuali di previdenza pubblica e complementare. Tale conoscenza di base, potrebbe essere attivata proprio grazie alla busta arancione e, in tal modo, dare maggiore consapevolezza riguardo alla propria posizione contributiva. In primo luogo, i contenuti del prospetto dovrebbero avere un lessico omogeneo e uniforme, tarati sulla base del livello di cultura finanziaria del paese; da preferirsi ai tecnicismi, sono la semplicità espositiva anche attraverso grafici e tabelle, che non siano però solo espressione delle situazioni più ottimistiche. Sarebbe opportuno, quindi, fornire un glossario che raccolga le parole tecniche usate al fine di facilitare la comprensione e anche aumentare le conoscenze.

E’ importante inoltre, avvertire il cittadino/lavoratore che è opportuno diversificare le fonti d’informazione: nonostante si tema che l’eccesso d’informazione comporti un sovraccarico informativo e impedisca di prendere la decisione più corretta dal punto di vista finanziario, non si può affermare che la mancanza porti ad una situazione migliore.

In secondo luogo, è auspicabile che l’importo della prestazione pensionistica non sia calcolato al lordo, ma al netto delle eventuali tasse, l’importo lordo potrebbe trarre in inganno il lettore poco attento. Se non fosse possibile sostituire l’importo pensionistico lordo con quello netto, bisognerebbe preferire la coesistenza di entrambi. L’individuo, ancora prima di avere una cultura finanziaria adeguata, sarebbe tratto in inganno dalle previsioni rosee e ottimistiche delle simulazioni.

Sarebbero da considerarsi utili anche degli incentivi per sensibilizzare l’utente al tema del risparmio, proponendo la partecipazione a seminari ideati per le diverse fasce d’età, oppure per le diverse categorie di lavoratori.

Passando alla trattazione del secondo argomento, ovvero il supporto post-evenlop a misura del contribuente, questo servizio garantirebbe una comprensione efficace relativamente all’argomento di qui sopra, a tutte le categorie di lavoratori, sia a quelle più svantaggiate economicamente, sia a coloro che non hanno una sufficiente cultura finanziaria per prendere decisioni di pianificazione previdenziale. In aggiunta alle informazioni sulla pensione obbligatoria, l’istituto dovrebbe fornire un quadro informativo dettagliato nello scenario di una possibile integrazione della pensione. Il servizio di consulenza, offrirebbe un valore aggiunto essenziale per lo sviluppo

congiunto della previdenza pubblica obbligatoria e di quella complementare, supportando il lettore nell’analisi di entrambe le prospettive (nella prospettiva che si preveda la sola pensione pubblica e nella prospettiva che si preferiscano entrambe). Il consulente permetterebbe di superare più facilmente gli ostacoli emotivi e cognitivi nelle scelte di pianificazione finanziaria e d’investimento, rendendo la scelta del proprio piano previdenziale più consapevole e razionale. Con ciò si intende che, il consulente sarebbe di supporto, qualora l’utente voglia iniziare un percorso previdenziale complementare. Identificando gli obbiettivi di vita del cliente, stabilendone il periodo temporale di riferimento e progettando un piano che sia personalizzato, tenendo in considerazione l’avversione al rischio e le risorse disponibili. Tale figura professionale permetterebbe di concretizzare la programmazione del futuro dell’individuo - traducendo i numeri scritti nella busta arancione in parole più semplici e comprensibili agli occhi del lavoratore. Il cliente dovrebbe ricevere nel prospetto, non solo la situazione contributiva pubblica, ma anche una previsione sulla base di una potenziale previdenza complementare. Per tutti gli utenti, sopratutto per i giovani, la busta dovrebbe indicare anche la possibilità di monitorare periodicamente la propria posizione contributiva, anche attraverso l’uso di applicazioni scaricabili sul telefono.

Si dovrebbe offrire, in aggiunta, un programma di simulazione che permetta di mettere in pratica le conoscenze acquisite, testando il proprio piano previdenziale e analizzando assieme al consulente i possibili vantaggi e svantaggi.

Da ultimo, si analizza il terzo elemento, ovvero l’utilizzo di dati chiari e precisi. Se l’obiettivo ultimo è informare il lavoratore della sua situazione previdenziale, non sono sufficienti dei dati grezzi riguardo la propria situazione attuale o addirittura dati troppo ottimistici, bensì l’utente necessita di informazioni trasparenti e organizzate in grafici o sotto forma tabellare - ma non troppo complessi - in modo da poter cogliere nell’immediato l’informazione essenziale.

Il lessico deve essere unificato sia dal lato dell’informazione contenuta nella busta, sia anche dal lato della consulenza e in tutti i servizi accessori alla sua ricezione.

Il contenuto della busta arancione verrà così articolato in sezioni dedicate a:

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preparazione al pensionamento, dove viene spiegata l’importanza del risparmio e della pensione;

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i tempi e gli importi della pensione al netto delle ritenute, attraverso l’organizzazione di un piano pensionistico studiato ad hoc per il contribuente, che predisponga una visione globale della previdenza, sia nella forma obbligatoria sia in quella complementare;

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l’eventuale possibilità di pensione anticipata, i tempi e gli importi;

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eventuali aggiustamenti sulla base di inflazione e crescita del PIL.

Grazie a queste sezioni, l’utente sarà in grado di prepararsi adeguatamente alla pensione acquisendo consapevolezza e sicurezza nelle scelte finanziarie, affiancato sempre dal supporto professionale del consulente. Sarà in grado di stimare al meglio l’importo e le tempistiche della propria pensione sulla base di molteplici simulazioni, anche pessimistiche.

Se gli obiettivi primari sono quelli di promozione di una cultura finanziaria qualitativa e non quantitativa, offrendo la possibilità di essere seguiti anche nella fase successiva la ricezione della lettera, gli obiettivi secondari, di non minor importanza, sono di aumentare il numero di risparmiatori (coinvolgendo in tal modo il pubblico ad essere un protagonista attivo nel sistema dell’informazione previdenziale del Paese).

Ne consegue, che se aumenta la domanda, aumenta il potere contrattuale del singolo e di conseguenza il prodotto disegnato, può essere meglio personalizzato alle esigenze e alle conoscenze dell’utente, sulla base di due parametri: la fascia d’età e la categoria contrattuale. In questo modo, è possibile avviare un’azione previdenziale a misura del contribuente e che rispecchi maggiormente le sue caratteristiche socio-demografiche. I giovani e le categorie più a rischio di esclusione finanziaria, possono trarne un notevole vantaggio, perché non sarebbe più un prodotto standard, sulla base del quale dovrebbe essere il pubblico a conformarsi, ma invece, sarà il prodotto stesso a conformarsi sulla base delle caratteristiche peculiari dei singoli. Ad esempio, il prospetto informativo potrebbe includere diversi scenari possibili dell’importo pensionistico, che tengano in considerazione tutti gli eventi che potrebbero interrompere momentaneamente la contribuzione. Attualmente, tale prospetto indica

un solo importo pensionistico ottenuto dalle previsioni dei contributi fino alla prima data di pensionamento utile, ma considera che il lavoratore avrà una carriera di successo (stimando una progressione di carriera continua e graduale) e senza interruzioni. Allora risulta necessario ai fini della chiarezza dell’informazione, proporre diverse simulazioni che rappresentino situazioni che possono accadere a causa di malattia, invalidità o licenziamento.

Operando in questa visione, potrebbero essere superati più facilmente gli ostacoli di conoscenza degli individui sui temi finanziari, adattando la finanza al cliente e non viceversa. I benefici non ricadrebbero solamente nel singolo contribuente, ma sarebbe fonte di vantaggio per l’intera collettività, sopratutto in un contesto dove le responsabilità sono state traslate da professionisti a non professionisti della materia. La presente proposta vuole essere una soluzione che premetta la libertà di scelta e, nel contempo, indirizzi il cittadino anche dopo avergli dato la libertà, rendendolo capace di prendere decisioni consapevoli sulla sua vita futura.