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PROTOCOLLO D’INTESA TRA COMUNE DI FIRENZE, MCDONALD’S ITALIA, PROVINCIA DI FIRENZE E CONSORZIO QUADRIFOGLIO

pubblica amministrazione e nel commercio (grande distribuzione)

PROTOCOLLO D’INTESA TRA COMUNE DI FIRENZE, MCDONALD’S ITALIA, PROVINCIA DI FIRENZE E CONSORZIO QUADRIFOGLIO

PROGETTO "GIUBILEO 2000" - "RIDUZIONE E RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI" Visto il D.lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 e successive modifiche e integrazioni, in attuazione delle

INTERVENTI E POLITICHE DI GESTIONE PER LA PREVENZIONE E MINIMIZZAZIONE DEGLI IMBALLAGGI QUADRO DI RIFERIMENTO EUROPEO E NAZIONALE

Considerato che in occasione dell’Anno Giubiliare a Firenze saranno tenute manifestazioni e i-niziative che incrementeranno notevolmente i flussi turistici di pellegrini e visitatori con conse-guente aumento nella produzione di scarti e rifiuti;

Considerato che la Società McDonald’s Italia ha quattro esercizi commerciali in Firenze, di cui tre nel Centro Storico (all’interno della Stazione Ferroviaria di S. Maria Novella, in piazza Sta-zione ed in via Cavour), in zone pertanto fortemente coinvolte nei servizi di ricettività per i vi-sitatori;

Vista l’importanza di assicurare un’accoglienza di qualità e di garantire al contempo un elevato livello di decoro nello spazio urbano;

Tenuto conto, infine, delle iniziative già in atto da parte del Consorzio Quadrifoglio per ridur-re il quantitativo globale dei rifiuti urbani e differidur-renziarne la raccolta;

Tutto quanto sopra premesso

si conviene e si stipula quanto segue:

1) La Società McDonald’s Italia realizzerà uno studio di fattibilità per sostituire i contenitori di "foam" delle proprie preparazioni alimentari con involucri cartacei;

2) La Società McDonald’s Italia ed il Consorzio Quadrifoglio effettueranno uno studio di fattibilità ed una prima sperimentazione per la raccolta differenziata "secco/umido" all’interno dei locali dell’azienda presenti nel centro storico fiorentino, attivando apposite modalità di rac-colta nelle ore di apertura degli esercizi;

3) La Società McDonald’s Italia, il Consorzio Quadrifoglio ed il Comune di Firenze attivano di concerto un servizio all’esterno degli esercizi e zone limitrofe per sensibilizzare i cittadini nella utilizzazione della nuova tipologia di raccolta differenziata e garantire il decoro degli spazi urbani adiacenti gli esercizi;

4) La Società McDonald’s Italia, il Consorzio Quadrifoglio, il Comune di Firenze e la Provincia di Firenze attivano un gruppo di lavoro operativo per concordare ulteriori iniziative e valu-tare i risultati della prima sperimentazione, nell’ottica di estendere detti interventi su imbal-laggi e raccolta di rifiuti agli altri operatori economici nel settore della ristorazione.

Firenze lì 8 settembre 1999

per la Provincia di Firenze f.to Mario Lastrucci per il Comune di Firenze f.to Sergio Paderi

per Mc Donald’s Italia f.to Marco Meletti Avenale per il Consorzio Quadrifoglio f.to Antonio Marrucai

Allegato III

Decalogo per i comuni della provincia di Bergamo 1. Adozione della tariffa rifiuti.

Il decreto “Ronchi” ha previsto l’abbandono della tassa per la tariffa commisurata alla effettiva quantità di rifiuti prodotta da ciascun utente.

In provincia di Bergamo due Comuni (Torre Boldone e Gandino) sono stati tra i primi in Italia ad adottare con anticipo, sistemi tariffari innovativi basati sulla quantità di rifiuti prodotti, che rappresentano tuttora esempi interessanti.

2. Diffusione del compostaggio domestico.

Può essere promossa organizzando appositi corsi e distribuendo opuscoli informativi (come fatto negli anni scorsi dalla Provincia, gratuitamente, per i Comuni che ne facevano richiesta), attivando un servizio di assistenza tecnica (ad es. un numero telefonico cui rivolgersi in caso di problemi), fornendo composter a condizioni agevolate, prevedendo nel regolamento riduzio-ni tariffarie per chi dimostra di praticare il compostaggio domestico.

3. Campagna di sensibilizzazione generale.

Attraverso opuscoli (come il vademecum per il cittadino distribuito gratuitamente dalla Provin-cia), manifesti, locandine, lettere alle famiglie, articoli sul notiziario comunale, annunci alla radio locale, e così via, si può invitare la popolazione ad adottare adeguati comportamenti preventivi, quali ad esempio:

- bere l’acqua del rubinetto (divulgando i risultati delle frequenti analisi che ne attestano la buona qualità);

- rifiutare, con l’apposizione di un’etichetta adesiva sulla buca delle lettere, la pubblicità per corrispondenza.

4. Campagna di sensibilizzazione sul commercio. Con analoghi mezzi di comunicazione si possono invitare:

a) i negozianti: ad utilizzare solo gli imballaggi strettamente necessari per avvolgere i prodot-ti, a non regalare sacchetti di plastica (vendendoli ad un prezzo superiore a quello dei sac-chetti di carta), a lasciare le scatole di cartone a disposizione dei clienti, a mettere in vendi-ta borse di stoffa o juvendi-ta riutilizzabili più volte per l’asporto delle merci, a vendere anche pro-dotti in vuoti a rendere o ricaricabili, ad attivare percorsi di ritorno per gli imballaggi se-condari e terziari;

b) i consumatori: a comprare solo ciò che sono sicuri di consumare, a fare la spesa portando-si i propri sacchetti o borse, a preferire prodotti freschi, di stagione e di produzione locale, a scegliere il vuoto a rendere e le ricariche, a rifiutare gli imballaggi superflui, le confezioni monodose ed i prodotti “usa e getta”, a ridurre i prodotti contenenti sostanze pericolose (so-stituendoli con equivalenti meno tossici ed inquinanti).

5. Promozione di articoli particolari.

Il Comune può fornire gratuitamente alcuni prodotti a titolo promozionale, (ad es. un kit di pannolini in tessuto lavabile per le famiglie con neonati, come ha fatto il Comune di Torre Bol-done).

6. Comportamento esemplare del Comune.

L’Amministrazione Comunale deve prestare grande attenzione alla coerenza ed alla visibilità

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le” distribuito dalla Provincia) che in tutte le manifestazioni che organizza (evitando, ad esem-pio, l’uso di stoviglie usa e getta o di bevande in bottiglie di plastica a perdere).

7. Acquisti pubblici “ragionati”.

Analoga cura dovrà essere riservata dal Comune agli approvvigionamenti, inserendo in ban-di ban-di gara, appalti e contratti, opportune clausole volte ad assicurare la fornitura ban-di adeguati ma-teriali (ad es. carta riciclata, cartucce di toner rigenerate, ecc.) e servizi (ad es. garanzia che l’im-presa di pulizie non utilizzi prodotti chimici dannosi ed inquinanti, adottando sistemi innova-tivi che impiegano solo acqua).

8. Ordinanze.

I Sindaci possono intervenire con ordinanze, ad esempio per bandire dalle manifestazioni pa-trocinate (nonché da fiere, sagre ed eventi simili che si svolgono su aree pubbliche) l’uso di sto-viglie “usa e getta” e di bevande in contenitori a perdere e/o non riciclabili (si veda, ancora u-na volta, l’esempio di Torre Boldone).

9. Gestione dei rifiuti ingombranti e dei beni durevoli.

Adeguate misure organizzative ed assistenza agli utenti da parte del personale preposto con-sentirebbero, oltre alla maggiore intercettazione dei materiali riciclabili presenti in gran quan-tità nei rifiuti ingombranti, la valorizzazione degli oggetti riutilizzabili, che potrebbero essere re-si disponibili per soggetti bisognore-si (coinvolgendo anche associazioni di volontariato e for-nendo occasioni di lavoro a cooperative di giovani che effettuano piccole riparazioni). 10. Attivazione di una rete di scambio.

Per favorire lo scambio di oggetti ancora utilizzabili, il Comune può operare a vari livelli, dal semplice allestimento di una bacheca per piccoli annunci gratuiti, all’attivazione di un numero telefonico per la registrazione delle segnalazioni, attraverso il quale possano essere messe in con-tatto domanda ed offerta, all’organizzazione di un “mercatino delle pulci”.

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Nel presente capitolo vengono analizzate più dettagliatamente, per i diversi settori merceolo-gici, le principali tendenze nell’attività di prevenzione sulla base dei casi studio esaminati e ri-portati singolarmente nelle schede allegate.

5.1 L’attività di prevenzione nel settore degli imballaggi primari 5.1.1 Prodotti per la detergenza

Tra le attività di prevenzione rilevate nel settore della detergenza, si riscontra principalmente la tendenza a ridurre le quantità di prodotto veicolate nell’unità di vendita aumentandone la con-centrazione e cercando di migliorarne le prestazioni.

A questa tendenza corrisponde anche, a parità di prestazioni offerte, una notevole riduzione del peso e del volume dell’imballaggio primario utilizzato per commercializzare il prodotto con conseguente miglioramento anche delle caratteristiche del secondario e del terziario.

Anche l’introduzione di flaconi ultraleggeri e ricariche, queste ultime soprattutto per quanto ri-guarda i detersivi per lavatrice, ha comportato una considerevole riduzione dei materiali da imballaggio alla fonte. Un caso particolare è rappresentato da un’azienda produttrice di detersivi industriali che, oltre a puntare sulla concentrazione del contenuto e sulla compattazione du-rante il processo di riempimento dei propri prodotti, ha lavorato sulla razionalizzazione del processo stesso. Passando dal riempimento dei flaconi “a peso” al riempimento “a volume”, per prodotti con peso specifico superiore a 1, essa è riuscita ad incrementare del 10% il deter-gente veicolato dalla medesima quantità di plastica (scheda Icefor).

E’ da ricordare, in questo settore, l’attività relativa al Codice AISE (Associazione Internazionale della Saponeria e della Detergenza) che raccoglie le associazioni di categoria europee della saponeria e della detergenza. All’interno di AISE è presente, per l’Italia, Assocasa (Federchimi-ca). Nel 1998 AISE ha presentato un "Codice di buona pratica ambientale" che, per le aziende che lo sottoscrivono, comporta un rispetto dei seguenti obiettivi per un periodo di 5 anni: - risparmio del 5% dell’energia usata nel processo di lavaggio;

- riduzione del 10% del consumo pro capite di detersivi; - riduzione del 10% del consumo pro capite di imballaggi;

- riduzione del 10% del contenuto in sostanze organiche poco biodegradabili.

L’AISE si impegna a raccogliere informazioni sull’applicazione del “Codice” paese per paese e a pubblicare i risultati. Le nazioni scelte per la sperimentazione del Codice sono state Danimarca e Svezia, la cui esperienza ha consentito di individuare possibi-li migpossibi-lioramenti da adottare negpossibi-li altri Paesi europei.

In Italia, Assocasa ha promosso il “Codice” e ha anche avviato una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta ai consumatori (ridurre lo spreco di materiali da imballaggio uti-lizzando le ecoricariche, selezionare il bucato prima del lavag-gio, non caricare la lavatrice con pochi capi, dosare il detersivo in base allo sporco effettivo e alla durezza dell’acqua, usare la più bassa temperatura consigliata per non sprecare energia). Federchimica ha, inoltre, avviato una ricerca sulla qualità del-le acque in Italia per poter suggerire a ciascun utente il mi-glior modo di fare il bucato in base alla durezza dell’acqua erogata nella zona.