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III. TEORIA E METODO

III.2 Le riscritture: definizione e metodo d’analisi

III.2.6 Punti focali e isotopie

All’identificazione delle strategie testuali adottate dalla riscrittura nel confronto con il testo di partenza, l’analisi a seguire, come si è anticipato, accosterà la ricerca di

381 Doležel 1999: 207.

382 Charlotte Brontë, Jane Eyre [1847], trad. it. Jane Eyre, Milano, Garzanti, 1999.

383 Jean Rhys, Wide Sargasso Sea [1966], trad. it. Il grande mare dei Sargassi, Milano, Adelphi, 2007. L’importanza dell’opera di Rhys risulta ancora più rilevante non solo per l’interpretazione offertane da Doležel in relazione alle sue tipologie di riscrittura, ma soprattutto in quanto riferimento esplicitamente citato dalla stessa opera di Roe nelle prime pagine del romanzo.

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una dominante intorno a cui si focalizzi questa relazione e il processo di revisione semantica del testo di partenza. Avvalendoci di un “eclettismo teorico”385 volto a

illuminare alcune questioni chiave emergenti nello studio dei processi di risemantizzazione messi in atto da queste riscritture, la sezione dedicata all’analisi dei testi cercherà di rilevare le peculiari letture del romanzo che queste riscritture offrono. Una volta identificate le questioni focali intorno a cui si incentra la relazione tra la riscrittura e l’ipotesto, verrà di volta in volta delineato l’approccio critico adottato nell’analisi di questi rapporti semantici.

La prima tipologia di testi che esamineremo saranno le espansioni, volte a creare mondi complementari rispetto al testo di partenza, e il cui punto focale costante sarà la rivalorizzazione di un personaggio secondario, la ridefinizione della sua identità, sacrificata dalla narrazione dickensiana incentrata invece sulla figura di Pip. Si passerà poi all’esame della prima trasposizione, quella realizzata da Wells, che si focalizza sullo schema dell’ascesa sociale dell’ipotesto dickensiano e sullo schema rappresentativo del Pigmalione per illustrare i valori che animano la borghesia inglese di fine Ottocento attraverso il parallelismo con l’esperienza di Pip. Anche la trasposizione successiva, quella di Lloyd Jones, per certi versi si incentra sul medesimo schema dell’ascesa e sul rapporto della protagonista con un padre putativo, ma vedremo come nel processo di attualizzazione essa metta in risalto in particolar modo il percorso di formazione compiuto dalla ragazzina come lettrice e scrittrice, dal momento che sarà lei a farsi futura “riscrittrice” del romanzo dickensiano.

L’analisi dell’antimondo polemico ideato da Carey illustrerà invece come l’elemento focale di questa narrazione sia anzitutto una rivalorizzazione del personaggio di Magwitch attraverso l’elaborazione di una genesi fittizia di Great

Expectations: a partire dall’inserimento metanarrativo della controparte di Dickens e

dal peculiare rapporto che egli instaura con un condannato alla deportazione in

385 Il riferimento è tratto da Fusillo 1998 ma rimanda alla comunicazione tenuta da Remo Ceserani “Elogio dell’eclettismo” (cfr. Ivi: 5).

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Australia, che si farà ispirazione per il suo nuovo romanzo in seguito al rientro in Inghilterra del galeotto, la riscrittura intende infatti illustrare distorsioni e falsificazioni inserite all’interno dell’opera sorta da questa conoscenza.

Come già visto per i personaggi di Estella e Magwitch all’interno dei mondi complementari, anche nel caso della trasposizione divergente realizzata da Sue Roe il punto focale messo in risalto dalla riscrittura è il personaggio di Estella, i suoi desideri e le sue speranze rimaste inespresse nel corso della narrazione dickensiana.

Infine, l’esame del rapporto tra riscritture e ipotesto si dedicherà all’identificazione di un’isotopia volta a delineare alcune linee di coerenza semantica su cui si incentrerà l’indagine comparativa del rapporto tra i due testi.

A questo fine, si mostrerà come il legame tra la riscrittura di Noonan e Great

Expectations sia analizzabile in termini di espansione di due temi cardine del filone

narrativo in cui si inseriva il personaggio del forzato – come quelli dell’agnizione e della ricerca – per cui a rivelarsi indispensabile sarà un esame comparato in termini di transizioni tematiche; verrà illustrato come le due continuazioni di Alanna Knight e di Peter Carey siano in grado di portare alla luce rilevanti parallelismi tra la storia di Pip e quella di Estella e Magwitch che l’originale lasciava nell’ombra, per la cui indagine punto di partenza imprescindibile sarà un’analisi in termini di plot rimossi e desideri repressi: in questo modo la riscrittura di Alanna Knight ci permetterà di leggere la storia di Estella partendo anche nel suo caso da una trama che l’originale dickensiano sceglieva di rimuovere – ovverosia le sue origini zingare e criminali – e porterà alla luce come anche la figura femminile fosse in realtà un personaggio in “cerca di un plot” – mentre la riscrittura di Carey, oltre far emergere le trame rimosse anche nella storia dell’altro orfano della storia dickensiana, Magwitch, ci consentirà di riscoprire l’identità australiana del personaggio proprio a partire dalla creazione di un nuovo seguito per la sua storia. Una lettura in termini di desiderio represso renderà possibile comprendere uno dei significati che questa continuazione della sua storia assume rapportata alla storia dickensiana.

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La sezione dedicata all’opera di Wells mostrerà come all’interno di questa riscrittura la funzione del prototesto e, in particolare, dello schema narrativo dell’ascesa di Pip, costituisca il motore di una satira contro la borghesia inglese di fine Ottocento, per la quale risulteranno di supporto gli studi sulla satira parodica. I lavori sulla funzione dell’ironia e della parodia all’interno della produzione letteraria postmoderna costituiranno inoltre il filtro, la lente attraverso cui esamineremo la peculiare relazione che le riscritture di Lloyd Jones e di Peter Carey instaurano con il prototesto dickensiano: vedremo come la scelta del riuso di questo classico si faccia infatti in questi casi punto di partenza per una riflessione metatestuale sull’atto stesso di riscrittura finalizzato allo scardinamento di un pilastro epistemologico della tradizione occidentale quale è quello di auctoritas.

A finalità analoghe dimostrerà di rispondere anche l’ultima opera in oggetto,

Estella, her Expectations di Roe, che sceglie di rifunzionalizzare l’abito da sposa di

Miss Havisham e farne motore mitopoietico di questa riscrittura volta a rovesciare l’immagine delle due donne realizzata dall’originale dickensiano. Per questa ragione, vista la scelta di rendere un feticcio dickensiano il fulcro semantico di una nuova opera, si è scelto di affrontare l’esame comparato in termini di transizione del tema del feticcio nel passaggio dall’ipotesto all’opera di secondo grado.

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TERZA PARTE

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IV. CONTINUAZIONI E MONDI COMPLEMENTARI:

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