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3. E-learning e lifelong learning

3.2 L’e-learning in ambito universitario

3.3.3 Quali competenze per e con l’e-learning

Rileggendo le ragioni educative e formative delle istituzioni scolastiche alla luce del lifelong learning, così come è inteso dalla Comunità Europea, si può notare come la rigida distinzione tra regole pedagogiche e andragogiche vada sfumando. Si vanno evidenziando, invece, caratteristiche comuni, quali: individualizzazione; tutoraggio; esperienze di alternanza; bilanci delle competenze; integrazione tra i diversi ambiti teorico, pratico, metacognitivo, emotivo, relazionale dell’apprendimento; certificazione delle competenze e delle conoscenze pregresse; attenzione alle motivazioni; attivazione di offerte didattiche orientate alla capacità di risoluzione di problemi, alla capacità di autonomia anche nelle strategie cognitive e di apprendimento (Alberici, 2002).

Le pratiche correnti di didattica tradizionale, nell’ambito universitario italiano, sia di primo, sia di secondo livello, evidenziano carenze in particolare nell’educazione all’autonomia o alla risoluzione di problemi (come ha anche osservato Roberto Maragliano nell’intervista), alla formazione di competenze di natura metacognitiva, emotiva o relazionale, allo sviluppo della motivazione che non sia supportata dall’accumulo di crediti o dal conseguimento di un voto. Inoltre, anche le esperienze di e-learning sinora osservate hanno messo in evidenza tali carenze e, anzi, proprio in virtù degli obiettivi e delle pratiche di lavoro specifiche della didattica a distanza, più

40 Frabboni, F. (a cura di) (1993) Programmare nella scuola elementare. Dieci tassonomie disciplinari

facilmente hanno mostrato la mancanza di autonomia e di organizzazione nello studio e nella gestione del proprio percorso formativo da parte dei giovani. La didattica universitaria, dal canto suo, sta vivendo un processo di trasformazione e, anche per questo, soffre di tutte quelle contraddizioni interne tipiche di ogni momento di transizione. Così accade che l’e-learning, se da un lato mette in evidenza una serie di carenze e ne soffre riducendo la propria efficacia, dall’altro, è sicuramente in grado di stimolare e contribuire a formare quelle stesse competenze di cui necessita.

Probabilmente, a causa della necessità di sviluppare il livello minimo di alcune competenze, come l’autonomia nello studio, è necessario che l’elearning sia strutturato in modalità blended, in cui il lavoro di tipo costruttivistico e le attività di tipo collaborativo/cooperative abbiano ampio spazio anche nel lavoro in presenza, con il sostegno di docenti o tutor, dove si utilizzi il lavoro sviluppato a distanza per socializzarlo, discuterlo, formalizzarlo, sottoporlo a revisione, per trovare indicazioni di lavoro e consegne ben precise, ma anche per utilizzare le capacità di ciascuno. Le competenze in gioco sono, soprattutto ma non solo, quelle di tipo meta-cognitivo per apprendere ad apprendere41, le stesse che, forse, tradizionalmente e con la didattica frontale, la scuola e l’Università hanno sempre trascurato e le stesse che sono richieste dalla prospettiva del lifelong learning.

Luigi Guerra, riflettendo su una possibile definizione di modello didattico problematico in relazione al nuovo panorama tecnologico, individua tre “direzioni dell’educazione, contrassegnabili come direzione monocognitiva, metacognitiva e fantacognitiva” (Guerra, 2004). Accanto alla trasmissione di contenuti e di unità informative, tipica della didattica tradizionale in aula, l’educazione si deve occupare anche di formare all’utilizzo di strumenti di indagine e di un “pensiero scientifico”che contempli la riflessione sul metodo e sulle tecniche, da un lato, e, dall’altro, di stimolare la motivazione e l’interesse a reimpostare i saperi in maniera originale e a costruire nuove forme di conoscenza. La finalità dell’educazione non è, quindi, solamente in relazione all’oggetto dell’apprendimento, ma anche al processo dell’apprendimento e al soggetto che apprende, coinvolgendo, oltre agli aspetti cognitivi, anche la sfera emotivo/affettiva e la sfera sociale. Le competenze, dunque, in qualche modo richieste e nello stesso

41 Considerata anche metacompetenza (Isfol) e comunque indispensabile nella dimensione

tempo sviluppate dall’e-learning, riguardano tutti gli ambiti dello sviluppo umano e si integrano in un quadro organico e complesso.

L’e-learning è una metodologia didattica che per le sue caratteristiche proprie richiede un approccio all’apprendimento integrato e basato sul pieno raggiungimento dell’autonomia. La finalità ultima è lo sviluppo di un individuo padrone dei processi di costruzione della conoscenza, capace di trovare soluzioni ai problemi utilizzando i luoghi in cui il sapere è formalizzato e le fonti (orali o scritte) della cultura.

Sono, in particolare, alcune caratteristiche dell’e-learning che consentono di porsi un obiettivo così elevato, quali, ad esempio: l’accessibilità a molteplici fonti d’informazione; l’opportunità di creare reti sociali; la possibilità di personalizzazione dell’apprendimento; l’occasione di utilizzare metodologie didattiche basate sulla ricerca e sul problem solving, o su problemi e strumenti aperti all’innovazione e all’insight. Tali finalità sono riconoscibili anche nella definizione di e-learning proposta dal CNIPA42,

che recita:

E-learning

Metodologia didattica che offre la possibilità di erogare contenuti formativi elettronicamente (e-learning) attraverso Internet o reti Intranet. Per l’utente rappresenta una soluzione di apprendimento flessibile, in quanto fortemente personalizzabile e facilmente accessibile. Il termine e-learning copre un’ampia serie di applicazioni e processi formativi, quali computer based learning, Web- based learning e aule virtuali. In effetti, sviluppare un sistema di e-learning significa sviluppare un ambiente integrato di formazione utilizzando le tecnologie di rete per progettare, distribuire, scegliere, gestire e ampliare le risorse per l’apprendimento. Le modalità più utilizzate per realizzare tale integrazione sono:

• l’autoapprendimento asincrono attraverso la fruizione di contenuti preconfezionati disponibili sulla piattaforma di erogazione;

• l’apprendimento in sincrono attraverso l’utilizzo della videoconferenza e delle aule virtuali,

• l’apprendimento collaborativo attraverso le attività delle comunità virtuali di apprendimento.

Sono ben visibili, nella definizione, i nuovi contesti d’apprendimento che si vengono a creare con l’e-learning:

- il contesto dell’informazione (lettura, ascolto, riproduzione);

- il contesto dell’interazione/collaborazione (discutere, confrontare, negoziare); - il contesto della situazione (inventare, sperimentare, risolvere).

Man mano che si procede dal primo al terzo, si moltiplica l’accesso ai contenuti e alle risorse, si richiede un apprendimento sempre più flessibile e una modalità di apprendimento/insegnamento non più solamente trasmissiva, ma intesa anche come processo sociale. Aumentando le fonti dell’informazione e i luoghi dell’apprendimento, inoltre, aumentano anche le competenze richieste e/o sviluppate.

Ogni contesto d’apprendimento ha obiettivi suoi propri, anche se è utile sottolineare come una distinzione così netta rifletta più un’esigenza descrittiva e di analisi, che non la realtà dei contesti, in cui sono più facilmente riscontrabili situazioni ibride, caratterizzate da mescolanze e integrazioni.

Cercare di estrapolare i singoli obiettivi educativi è utile, tuttavia, per andare poi a “comporre” le competenze, con un lavoro di analisi che entri nello specifico di “abilità” o “attitudini” (per usare la terminologia della Commissione delle Comunità Europee) e conduca il livello descrittivo ad un piano più integrabile con la prassi dell’azione formativa. Per fare questo, occorre passare attraverso due fasi: la prima, per specificare i singoli obiettivi e collegarli alle “direzioni dell’educazione” individuate in precedenza (tabella A), la seconda, per ricondurre gli obiettivi individuati alle singole competenze (tabella B).

Tabella A44 CONTESTO D’APPREN- DIMENTO AZIONI OBIETTIVI DIREZIONE DELL’ EDUCAZIONE Informazione Lettura Ascolto Riproduzione Riprodurre Classificare Ordinare

Eseguire operazioni elementari Eseguire operazioni concatenate

Definire/riconoscere/esemplificare un concetto o un ragionamento

Eseguire/applicare/verificare procedimenti Applicare procedimenti noti in ambiti nuovi Estrarre/registrare/organizzare l’informazione Monocognitiva Interazione/ collaborazione Discussione Confronto Negoziazione Definire/riconoscere/esemplificare un concetto o un ragionamento Eseguire/applicare/verificare procedimenti Applicare procedimenti noti in ambiti nuovi Analizzare

Confrontare

Impostare un ragionam. induttivo Sintetizzare

Schematizzare

Impostare un ragionam. deduttivo

Possedere e utilizzare gli strumenti per gestire le emozioni (riconoscere, verbalizzare,

empatizzare)

Possedere e utilizzare gli strumenti per gestire la mediazione e la negoziazione (ascoltare, confrontare, gestire gli esiti)

Identificare e superare stereotipi e pregiudizi.

Mono/ metacognitiva

44 Per costruire la tabella mi sono avvalsa, tra l’altro, degli strumenti tassonomici che si trovano in:

Frabboni F. (a cura di) (1993), Programmare nella scuola elementare. Dieci tassonomie disciplinari per

la scuola primaria, Bologna, N. Milano, e del modello didattico problematico per la realizzazione di LO

tratto da: Guerra L., (2006), L’elaborazione didattica di Learning Objects, Ricerche di Pedagogia e

Situazione Formulazione di ipotesi Sperimentazione Risoluzione Eseguire/applicare/verificare procedimenti Applicare procedimenti noti in ambiti nuovi Analizzare

Confrontare

Impostare un ragionamento induttivo Sintetizzare

Schematizzare

Impostare un ragionamento deduttivo Riconoscere il problema chiave Riconoscere i propri bisogni

Esplicitare il proprio bisogno conoscitivo Stimolare il dubbio

Alimentare la curiosità Esercitare lo spirito critico

Ricercare le informazioni (conoscere e scegliere le fonti)

Valutare le informazioni (qualità e pertinenza) Estrarre/registrare/organizzare l’informazione Tentare soluzioni

Formulare ipotesi Estrapolare leggi/principi Inventare per analogia Reimpostare i saperi Costruire percorsi originali Formulare soluzioni nuove

Possedere e utilizzare gli strumenti per gestire le emozioni (riconoscere,

verbalizzare, empatizzare)

Possedere e utilizzare gli strumenti per gestire la mediazione e la negoziazione (ascoltare, confrontare, gestire gli esiti)

Identificare e superare stereotipi e pregiudizi

Meta/ fantacognitiva

Tabella B45

COMPETENZE CONCETTI CHIAVE OBIETTIVI

Pensiero critico Esercitare lo spirito critico

Reperire e valutare informazioni

Ricercare le informazioni (conoscere e scegliere le fonti)

Valutare le informazioni (qualità e pertinenza) Estrarre/registrare/organizzare l’informazione. Produrre informazioni Estrarre/registrare/organizzare l’informazione. Reimpostare i saperi Costruire percorsi originali Competenza digitale

Partecipare a reti collaborative

Possedere e utilizzare gli strumenti per gestire le emozioni (riconoscere, verbalizzare, empatizzare)

Possedere e utilizzare gli strumenti per gestire la mediazione e la negoziazione (ascoltare, confrontare, gestire gli esiti) Identificare e superare stereotipi e pregiudizi

Imparare a imparare Gestione efficace delle informazioni

Ricercare le informazioni (conoscere e scegliere le fonti)

Valutare le informazioni (qualità e pertinenza)

Estrarre/registrare/organizzare l’informazione.

45 Nella tabella, ai concetti chiave delle competenze 4 e 5 (Proposta di raccomandazione del Parlamento

europeo e del Consiglio relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente) sono stati

Consapevolezza del proprio processo apprenditivo

Riconoscere il problema chiave Riconoscere i propri bisogni Stimolare il dubbio

Alimentare la curiosità Esercitare lo spirito critico

Ricercare le informazioni (conoscere e scegliere le fonti)

Valutare le informazioni (qualità e pertinenza)

Tentare soluzioni Formulare ipotesi Estrapolare leggi/principi Inventare per analogia Reimpostare i saperi Costruire percorsi originali Formulare soluzioni nuove

Consapevolezza dei propri bisogni Riconoscere i propri bisogni

Sormontare gli ostacoli

Riconoscere il problema chiave Formulare ipotesi

Inventare per analogia Formulare soluzioni nuove Costruire percorsi originali Applicare conoscenze e abilità in

una serie di contesti Applicare procedimenti noti in ambiti nuovi

Fiducia

Possedere e utilizzare gli strumenti per gestire le emozioni (riconoscere, verbalizzare, empatizzare) Identificare e superare stereotipi e pregiudizi

Riconoscere i propri bisogni Tentare soluzioni