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CAPITOLO II: STRESS TEST

2.1 LE RAGIONI

Lo Stress Test, definito anche Supervisory Capital Assessment Program, è una valutazione effettuata da parte delle Autorità di vigilanza sull’adeguatezza patrimoniale per determinare se gli intermediari finanziari dispongano di capitale sufficiente a reggere possibili impatti di natura sfavorevole e peggiorativa rispetto a quella attuale. Come detto, l’European Banking Authority (EBA), è l’Autorità direttamente responsabile dello svolgimento di questi stress test. Normalmente vengono effettuati in collaborazione con il Committee of European Banking Supervisors (CEBS) e la BCE. Uno dei principali compiti di sorveglianza dell’EBA è quello di identificare e analizzare i trend, i potenziali rischi e le potenziali vulnerabilità derivanti da livelli micro-prudenziali, cioè di singolo Istituto finanziario, e le possibili connessioni attraverso diversi Paesi che possono sfociare in un rischio di contagio67 e colpire l’integrità di tutto il sistema

finanziario, causando un’instabilità del mercato potenzialmente fatale.

Le banche, obbligate a fare questi test per la sicurezza a livello micro e macro prudenziale, sono indicate nelle Guidelines dell’EBA e comprendono sia le cosiddette Global Systemically Important Istitutions (G-SIIs)68 ma anche le grosse istituzioni con

67 Il rischio di contagio consiste nella possibilità che problemi e crisi si ripercuotano anche su altri

componenti del gruppo (per quanto attiene allo stesso gruppo bancario o conglomerato finanziario) o addirittura su altri componenti dell’intero sistema finanziario, rischiando di compromettere la fiducia del mercato. Da un rischio di contagio all’interno del gruppo si può passare ad un rischio sistemico che ha riflessi negativi sul sistema finanziario.

68 Le G-SIIs sono istituti ritenuti rilevanti a livello globale, talmente importanti da influenzare tutto il

mercato. L’EBA sviluppa un regolamento ufficiale su standard tecnici per creare una regola armonizzata sull’identificazione di queste G-SIIs e di conseguenza la determinazione di fondi propri adeguati.

esposizioni significative69 che sono potenzialmente rilevanti a livello sistemico. Questo

processo è fondamentale per garantire e aumentare al massimo la trasparenza del mercato. Le Guidelines dell’EBA seguono fedelmente il progetto del comitato di Basilea di identificazione delle banche importanti a livello sistemico e del conseguente controllo sull’operato di quest’ultime per la valutazione del rischio a livello macro-prudenziale per l’intero sistema Europeo.

L’EBA ha un ruolo rilevante nella conduzione di Stress Test; una delle responsabilità principali, come detto, è assicurare il corretto e disciplinato funzionamento del mercato, garantendone l’integrità e l’efficienza. Il principale strumento di supervisione per condurre queste analisi è l’esercizio del “EU-wide Stress Test”. La regolamentazione europea fornisce alle Autorità i poteri di avviare, coordinare e condurre questi test, in collaborazione con European Systemic Risk Bord (ESRB). Lo scopo di questi test è di valutare, stimare e accertare la capacità di recupero (definita in gergo tecnico dall’EBA “resilience” cioè resilienza) degli Istituti finanziari agli sviluppi avversi del mercato e inoltre, di contribuire alla valutazione complessiva a livello di rischio sistemico del sistema finanziario europeo. Questi test sono condotti in stile “bottom-up”70, usando

metodologie consistenti, formulazioni di assunzioni e supposizioni e prevedono l’utilizzo di analisi di scenario, capaci di cogliere gli andamenti di variabili chiave sia in situazione di normale operatività sia in situazione di shock. A breve vedremo tutti gli approcci possibili per svolgere questi test.

L’utilizzo degli stress test, come strumento di supervisione, si può dire sia nato dalla necessità di riuscire a superare le difficoltà impreviste. A causa della grande crisi mondiale iniziata a partire dal 2007 e protratta per molti anni, possiamo dire almeno fino al 2012, ci si rese conto che l’intero sistema finanziario fu colto impreparato

69 Normalmente per significative si intende banche con attività superiori a 200 Miliardi di Euro.

70 L’approccio bottom-up consiste nel fare i test alle singole banche (partendo quindi dal basso, dai singoli

Istituti – “bottom”), che verificano la loro situazione sia nel caso di normale operatività, sia in condizione avverse. Quindi è un test effettuato a livello micro-prudenziale utilizzando modelli interni e portafogli di singole banche. Per poi unire i singoli risultati ed avere una situazione a livello macro (si conclude quindi con la parte “up”, che fa riferimento al sistema in toto).

nell’assorbire quelle situazioni anomale e di forte tensione. Per questo si pensò di formulare e utilizzare stress test di tipo micro e macro prudenziale come strumento di vigilanza per le Autorità sull’intero settore finanziario. Questo insieme di strumenti di analisi e verifica riuscì a far interagire il sistema finanziario con l’economia reale, scoprendone i meccanismi che ne governano il funzionamento. I primi stress test, svolti dalle singole Autorità di vigilanza, di Paesi quali USA, Gran Bretagna e i Paesi membri dell’UE, furono effettuati internamente con un approccio top-down, cioè svolto dalle Autorità (top) nei confronti delle proprie banche vigilate (down) basandosi sui dati di bilancio e delle segnalazioni periodiche regolamentari. Il fine era quello di prendere migliori decisioni per il sistema in materia di politica monetaria e di vigilanza regolamentare.

Il punto di svolta, come già preannunciato nel precedente capitolo, fu l’Unione bancaria che portò alla creazione di un sistema unico di vigilanza (MUV o SSM) affiancato dall’Autorità bancaria europea (EBA) che, in collaborazione con la BCE, effettuò un’accurata analisi dei crediti detenuti dalle 130 banche principali europee, il cosiddetto Comprehensive Assessment71. A questa analisi fu affiancato uno stress test

rivoluzionario, rispetto a quelli svolti in precedenza; fu uno stress test basato sui singoli dati della singola banca, un’analisi al dettaglio delle esposizioni e delle procedure gestionali delle singole banche, il cosiddetto approccio bottom-up.

L’Unione bancaria e, conseguentemente, la creazione di questi stress test a livello sistemico, preludono ad una nuova era per il sistema bancario europeo: la BCE assume la funzione di supervisore unico delle banche europee ed è chiamata a vigilare sulla qualità degli attivi degli istituti di credito. I risultati dei test sono basati su uno studio della situazione della banca proveniente da due diversi scenari: uno scenario di base (baseline scenario) che rappresenta la condizione di normale operatività ed uno

71 Il Comprehensive Assessment fu l’esercizio complessivo con cui la BCE verificò lo stato di salute dei

principali Istituti europei, valutandone le condizioni attuali e prospettiche. È composto da due parti: l’Asset Quality Review e gli Stress Test. Il primo approfondisce i dati di bilancio delle singole banche, in particolare le attività, con il fine di analizzarne la qualità ed eventualmente effettuare interventi correttivi. Il secondo analizza la resistenza delle banche a eventuali shock e crisi.

particolarmente avverso (adverse scenario), per verificare l'effetto delle passività sul bilancio della banca e sul suo stato patrimoniale.

I primi EU-wide stress test, cioè test estesi alle banche europee di dimensioni maggiori, furono effettuati nel 2014, ripetuti una seconda volta nel 2016 e sono in programma anche per l’anno in corso; il programma dell’EBA è quello di ripeterli con scadenza biennale.