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RAPPORTO ASSICURATIVO

Nel documento Rapporto Annuale Regionale 2011 Campania (pagine 38-43)

Su scala nazionale il trend economico nel 2011 ha mostrato nel primo trimestre timidi segnali di ripresa rispetto alla chiusura dell’anno 2010. Nel terzo trimestre l’instabilità dei mercati finanziari e la sfiducia nei confronti dei titoli di stato, hanno portato il Paese in una fase di recessione accentuatasi negli ultimi mesi dell’anno21.

La Campania, più lenta a riprendersi ed in difficoltà per evidenti limiti strutturali e per la complessità del proprio tessuto sociale, è stata trascinata nella nuova crisi in modo più rapido rispetto alle altre regioni22.

L’analisi dei dati connessi al rapporto assicurativo ha comunque evidenziato un dinamismo produttivo, almeno in apparenza contrastante con la situazione economica reale.

Le cifre relative al portafoglio delle aziende in Campania, a dicembre 2011, hanno fatto registrare un calo nelle emissioni dei clienti del 8,73% a fronte del 5,82% rilevato su scala nazionale ed hanno confermato il clima di incertezza e la tendenza ad evitare il rischio di impresa. Il valore assoluto delle aziende attive, per contro, ha fatto osservare un incremento del 2,22% rispetto al 2010, superiore al dato nazionale che si è attestato sul +1,03%. In Campania, di fatto, si è rilevato un numero inferiore di cessazioni di clienti rispetto all’andamento del Paese, che indicherebbe una maggiore capacità di sopravvivenza delle aziende, nonostante la sfavorevole congiuntura economica. Viene di seguito riportata una tabella di dettaglio:

Tav. n. 24: Portafoglio clienti, anni 2010 e 2011

PORTAFOGLIO AZIENDE

Anno 2011 Anno 2010 Scostamento Scostamento %

Campania 239.245 234.060 5.185 2,22

Italia 3.343.815 3.309.598 34.217 1,03%

NUOVI CLIENTI

Anno 2011 Anno 2010 Scostamento Scostamento %

Campania 18.098 19.828 -1.730 -8,73

Italia 221.685 235.378 -23.693 -5,82%

AZIENDE CESSATE

Anno 2011 Anno 2010 Scostamento Scostamento %

Campania 16.068 18.817 -2.749 -14,61

Italia 243.889 254.440 -10.551 -4,15

Fonte: Data warehouse Inail

Nell’approfondire l’aspetto finanziario della Gestione del Rapporto Assicurativo, relativo alle aziende che operano sul territorio regionale, è interessante esaminare i dati relativi al premio di Autoliquidazione Inail23.

E’ opportuno precisare che l’Autoliquidazione rappresenta la principale ma non l’unica fonte di entrata per l’Istituto. All’interno della medesima voce di bilancio rientrano le

21 Fonte: Rapporto Banca d’Italia 2011/2012, economie regionali - Campania

22 Fonte: Rapporto Congiuntura “ Consuntivo 2011 e Previsioni 2012” – Unioncamere Campania

23 Insieme di adempimenti annuali che obbliga i datori di lavoro a comunicare all'Inail, entro il 16 marzo, le retribuzioni percepite dai lavoratori assicurati nel corso dell'anno precedente, al fine di determinare il premio assicurativo ordinario da corrispondere. Il predetto adempimento non è previsto per alcune categorie di datori di lavoro e lavoratori, destinatari di una diversa forma di assicurazione per la quale è previsto il pagamento di un premio speciale unitario predeterminato ex lege (facchini, pescatori, scuole, frantoi, apparecchi Rx, medici esposti a sostanze radioattive) ed il personale appartenente alla Pubblica Amministrazione per il quale l’Inail opera la cd. “Gestione per conto dello Stato”.

ric 8.738.142.673,73 763390345499

ori 8.087.135.224,16 724362619429 itivo 500.123.668,58 39387229833

tiva 486.376.737,73 38305954766

A

Sembrerebbe, dunque, un fenomeno specifico della Campania di non immediata interpretazione.

Il decremento dell’accertato netto positivo, ossia del totale delle retribuzioni che i datori di lavoro hanno dichiarato di corrispondere ai propri dipendenti, è in linea con i dati Istat sul tasso di disoccupazione che, dal 14% del 2010, si è attestato nell’ultimo trimestre del 2011 al 15,5%26. In parallelo il trend occupazionale ha mostrato un calo nel 2011 rispetto al 2010 che è stato, in percentuale, il più cospicuo dell’intero Paese (V. grafico n.4 ).

L’apparente discordanza con il dato relativo all’aumento del numero di clienti attivi potrebbe essere una conseguenza della differente composizione delle aziende campane, rispetto alle imprese del Centro-Nord.

Dal rapporto 2011 dell’Osservatorio Economico della Campania, si evince che due terzi delle aziende che operano in regione sono costituite sotto forma di ditte individuali. Con una tale fisionomia, le imprese incidono in scarsa misura sul mercato occupazionale, di conseguenza, non risentendo delle problematiche legate al costo del lavoro, subiscono meno gli effetti della recessione e le difficoltà legate ai finanziamenti ed ai prestiti da parte degli istituti di credito27.

Un’altra possibile interpretazione del dato relativo all’aumento del numero di aziende attive, in presenza di una diminuzione complessiva dell’accertato da autoliquidazione, è la progressiva “internazionalizzazione” dell’economia in Campania.

Seppure a livelli più bassi rispetto all’intera Nazione, le imprese campane, in precedenza concentrate sul mercato europeo, negli ultimi anni hanno iniziato a diversificare i propri investimenti e le proprie attività, operando anche nei paesi asiatici, dove scarsi sono stati i contraccolpi legati alla crisi economica occidentale28. I rapporti con l’estero non hanno riguardato esclusivamente la commercializzazione dei prodotti ma anche la delocalizzazione della produzione e dunque la ricerca di manodopera a buon mercato29. Difatti, come evidenzia la tavola n.4, in Campania la percentuale di lavoratori occupati nei servizi è maggiore della media nazionale, mentre risulta inferiore il dato relativo agli occupati nel settore industriale e delle costruzioni.

L’ulteriore dato, emerso dall’analisi sul pagamento dell’Autoliquidazione, è il trend in aumento dell’incassato sull’accertato netto positivo.

Un notevole peso nel valore in crescita del dato relativo all’incassato netto positivo è stato il ruolo ricoperto dalle agenzie di riscossione in forza degli ampi poteri, oggi in fase di revisione, devoluti dal governo per il recupero coattivo dei crediti. Dal Cruscotto Incassi per premi ed accessori, dall’analisi cioè del dato complessivo delle entrate dell’Istituto in Campania, l’aumento degli incassi da concessionario tra il 2010 ed il 2011 è stato del 8,22%30.

Un ruolo chiave nella progressiva regolarizzazione delle aziende campane è stato svolto, inoltre, dall’introduzione del Documento Unico di Regolarità Contributiva31.

Il Durc inizialmente era richiesto alle sole imprese edili appaltatrici di lavori pubblici allo scopo di monitorare un settore delicato, quale quello delle costruzioni, dove ad una maggiore presenza di evasione contributiva corrispondeva altresì un maggior numero di infortuni.

26 Fonte: Rapporto Banca d’Italia 2011/2012, economie regionali – Campania su dati ISTAT

27 Fonte: Rapporto Congiuntura “ Consuntivo 2011 e Previsioni 2012” – Unioncamere Campania

28 Fonte Dati ISTAT. Campania: export +5,4%; import + 8,6% - Italia: export +11,2; import - +8,9

29 Fonte: Rapporto Congiuntura “ Consuntivo 2011 e Previsioni 2012” – Unioncamere Campania

30 Fonte: Portale Inail – Procedure Aziende – Cruscotto incassi – Evidenza incassi G.R.A.

31 D.M. 24/10/2007 e s.m.i.

La

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Nel documento Rapporto Annuale Regionale 2011 Campania (pagine 38-43)