Rapporto Annuale Regionale 2011
Campania
Rapporto Regionale 2011
Direttore Regionale Emidio Silenzi
Comitato di redazione Domenico Princigalli Armando Ineguale Alessandro Marotta Angela Nicotera Marcella Pastore Clara Stella
Hanno collaborato Adele Pomponio Alessandra Baffa Trasci Giuseppina Barone Claudio De Filippis Luisa Grazioso Arcangelo Raia Giuseppe Tedesco
Per le monografie
La valutazione integrata dei rischi architettonici, ergonomici e da polveri farmaceutiche: il software ERAph
1R. d’Angelo, 2E. Attaianese, 3L. Attaianese, 2G.Duca, 1E. Russo
1Contarp – INAIL- Direzione Regionale per la Campania
2 LEAS/DICATA Università Federico II
3 NOVARTIS
Amianto: un cinquantennio di esposizione lavorativa in Campania e nelle altre regioni d’Italia attraverso le competenze Inail
Autori (in ordine alfabetico)1 A. Balletta, 2 Al. Citro, 3 R. Continisio, 4 P.Iacoviello
1 Specialista e libero docente in medicina del lavoro, già dirigente medico INAIL.
2, 3 INAIL - Sovraintendenza Medica Regionale Campania
4 CONTARP- INAIL – Campania
Metodo semplificato di analisi acustica per la progettazione di piccoli interventi di riduzione del rischio rumore per i lavoratori esposti
Autori: A. Papa 1, P. Addonizio1
1 INAIL Settore Ricerca certificazione e verifica, Dipartimento di Napoli
Utilizzo di apparecchi a parete per la climatizzazione degli uffici
M. del Gaudio - Ricercatore INAIL Settore Ricerca certificazione e Verifica.
P. Addonizio - Direttore Dipartimento Napoli INAIL Settore Ricerca certificazione e Verifica.
Stampato dalla Tipografia INAIL – Milano
Prefazione del Direttore Regionale Campania I.N.A.I.L.
Sezione 1 – Il contesto socio-economico e il mercato del lavoro
1.1 Sintesi dell’economia in Campania pag. 11
1.1.2 Popolazione 13
1.1.3 Mercato del lavoro 13
Sezione 2 - Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali
2.1 Andamento degli infortuni sul lavoro 19
2.1.1. Andamento degli infortuni mortali 26
2.1.2. Stranieri – Infortuni e casi mortali 30
2.2 Malattie professionali 32
2.3 Andamento degli infortuni e malattie nel Comparto Marittimo 36
2.3.1 Andamento degli infortuni sul lavoro 36 2.3.2 Infortuni mortali – Sede Napoli 37
2.3.3 Malattie – Sede Napoli 37
2.4 Rapporto assicurativo 38
2.4.1 Recessione e dati Inail 41
2.5 Funzione vigilanza 43
2.6 Riabilitazione – protesi – reinserimento 46
2.7 Attività di prevenzione in Campania 48
2.8 Customer Satisfaction 50
Sezione 3 - Monografie
3.1 La valutazione integrata dei rischi architettonici, ergonomici e da polveri
farmaceutiche: il software ERAph 55 3.2 Amianto: un cinquantennio di esposizione lavorativa in Campania e nelle altre
regioni
61
3.3 Metodo semplificato di analisi acustica per la progettazione di piccoli interventi di
riduzione del rischio rumore per i lavoratori esposti 68 3.4 Utilizzo di apparecchi a parete per la climatizzazione degli uffici
74
Tavole
N. Descrizione pag.
1 Popolazione per classe di età, sesso e regione - Media 2011 13 2 Occupati per settore di attività economica, sesso e regione - Media 2011 13 3 Occupati, maschi e femmine, per settore - Variazione % 2011/2010, Campania/Italia 14 4 Occupati per settore di attività economica - Media percentuale 2011
Campania/Italia 15
5 Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2010-2011 e denunciati all' Inail per regione –
Infortuni in complesso 20
6 Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all'INAIL per gestione, settore di
attività economica e territorio 21
7 Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2010 e 2011 denunciati all'INAIL per modalità
di evento e territorio – Complesso gestioni 23
8 Rapporto percentuale infortuni su occupati 2011. Campania/Italia 25 9 Infortuni mortali avvenuti negli anni 2010-2011 e denunciati all'Inail per regione 26 10 Infortuni mortali sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all'INAIL per gestione,
settore di attività economica e territorio 27
11 Infortuni mortali sul lavoro avvenuti negli anni 2010 e 2011 denunciati all'INAIL per
modalità di evento e territorio– Complesso gestioni 28
12 Assicurati Netti Inail per provenienza e provincia – Campania, media 2011 30 13 Stranieri, Infortuni mortali avvenuti nel 2011 e denunciati all’Inail per paese di nascita
- Campania, complesso gestioni 31
14 Malattie professionali manifestatesi negli anni 2010-2011 e denunciate all'inail per
regione – Tutte le gestioni 32
15 Malattie professionali manifestatesi nel 2011 e denunciate all'INAIL per gestione e
territorio 33
16 Malattie professionali manifestatesi nel 2011 e denunciate all'INAIL per gestione,
tipo di malattia (principali) e territorio 34
17 Malattie professionali da asbesto manifestatesi nel 2011 e denunciate all'INAIL per
gestione, tipo di malattia e territorio 35
18 Comparto marittimo, Infortuni avvenuti negli anni 2010 e 2011 - A. Sede Napoli 36 19 Comparto marittimo, Infortuni avvenuti negli anni 2010 e 201 - B. Sede Napoli 36 20 Comparto marittimo, Infortuni in itinere – Sede di Napoli 37 21 Comparto marittimo, Infortuni mortali sul luogo di lavoro - Sede di Napoli 37 22 Comparto marittimo, Infortuni mortali in itinere - Sede di Napoli 37 23 Comparto marittimo, Indennità di malattia – Sede di Napoli 37
24 Portafoglio clienti, anni 2010 e 2011 38
25 Sintesi attività di vigilanza in Campania: Periodo 01/01/2011 – 31/12/2011 44
26 Posizioni assicurative irregolari divise per grandi gruppi: Periodo 01/01/2011 –
31/12/2011 44
27 Aziende, Posizioni, Denunce d’esercizio per dimensione aziendale: Periodo
01/01/2011 – 31/12/2011 45
28 Prevenzione – Assegnazione budgetaria in Campania per macroaree, anno 2011 49 29 Prevenzione – Risorse economiche, destinazione per territorio 49
Grafici
N. Descrizione pag.
1 Occupati, maschi e femmine, per settore - Variazione % 2011/2010, Campania/Italia 14
2 Occupati per settore di attività economica e territorio - Media 2011
Campania/Italia 14
3 Occupati per settore di attività economica, maschi e femmine - Media 2011 –
Rapporto percentuale Campania/Italia 15
4 Trend occupazionale - Media percentuale 2011/2010 per regioni 15 5 Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all’Inail – Campania/Italia 20 6 Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all'INAIL per gestione e territorio.
Rapporto percentuale Campania/Italia 22
7 Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all'INAIL per gestione e territorio.
Rapporto percentuale Campania/Italia 22
8 Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all'INAIL per territorio. Campania,
complesso gestioni 22
9 Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all'INAIL per gestione e territorio.
Campania 23
10 Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2010/2011 e denunciati all'INAIL per territorio.
Campania 23
11 Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2010 e 2011 denunciati all'INAIL per modalità
di evento – Campania, complesso gestioni 24
12 Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2010 e 2011 denunciati all'INAIL per modalità
di evento – Italia, complesso gestioni 24
13 Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 denunciati all'INAIL per gestione e territorio.
Rapporto percentuale infortuni su occupati Campania/Italia 25 14 Infortuni mortali avvenuti negli anni 2010 - 2011 e denunciati all'Inail per regione 26
15 Infortuni mortali sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all'INAIL per gestione,
settore di attività economica e territorio. Campania/Italia 28 16 Infortuni mortali sul lavoro avvenuti negli anni 2010 e 2011 denunciati all'INAIL per
modalità di evento – Campania, complesso gestioni 29
17 Infortuni mortali sul lavoro avvenuti negli anni 2010 e 2011 denunciati all'INAIL per
modalità di evento – Italia, complesso gestioni 29
18 Assicurati Netti Inail per provenienza e provincia – Campania, media 2011 30 19 Stranieri, Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all’Inail per paese di
nascita - Campania, complesso gestioni 31
20 Malattie professionali manifestatesi negli anni 2010-2011 e denunciate all'Inail per
regione – tutte le gestioni 33
21 Malattie professionali manifestatesi nel 2011 e denunciate all'INAIL per gestione e
territorio 33
22 Percentuale Incassato Autoliquidazione su Accertato netto Italia/Campania 39 23 Accertato netto positivo/Incassato su Autoliquidazione Italia/Campania 39
24 Richieste Durc: Italia/Campania 41
25 Rapporto Accertato netto positivo 2010-2011 Italia/Campania 42 26 Serie territoriali. Totale lavoratori uomini e donne irregolari/in nero e Totale lavoratori
uomini e donne regolarizzati – Campania, anno 2011 45
27 Prevenzione – Assegnazione budgetaria in Campania per macroaree, anno 2011 49 28 Prevenzione – Risorse economiche, destinazione per territorio 49
29 Customer Satisfaction in Campania: anni 2009-2010-2011 51
Prefazione
di Emidio Silenzi
Con il 2011 si è concluso uno degli anni più difficili per il nostro Paese. La recessione economica è stata senz’altro l’aspetto di maggior rilievo che ha visto coinvolti imprese e lavoratori.
La Campania non si è sottratta al trend economico che ha caratterizzato l’intera nazione, infatti l’analisi dei dati ha confermato un andamento negativo che ha riguardato l’intero sistema imprese, comportando una riduzione del numero di ore lavorate sul territorio e influendo, in parte, sul calo degli infortuni denunciati.
In tale difficile contesto, l’Inail ha proseguito, ed anzi ha incrementato, le attività che hanno caratterizzato l’impegno negli ultimi anni, volte alla promozione e diffusione della cultura della Prevenzione.
Con un certo grado di soddisfazione, possiamo affermare che l’Inail in Campania ha avviato oltre 45 progetti di prevenzione, dei quali alcuni ancora in svolgimento, che hanno riguardato quasi tutti i settori della vita sociale: le scuola di ogni ordine e grado, le Università, le Associazioni datoriali, le OO.SS., gli enti bilaterali, gli enti territoriali – comuni, province e regione – le Associazioni di volontariato.
Particolare attenzione è stata prestata alle Malattie Professionali, sia per l’impatto che queste hanno sulla spesa dell’Istituto, sia per l’aspetto prevenzionale che la loro emersione comporta. Per tale motivo, negli ultimi anni sono state prese iniziative allo scopo di sensibilizzare medici e lavoratori a denunciare le malattie professionali e mettere in condizione l’Istituto di individuarle, studiarne le cause e quindi prevenirle.
Per completare, l’Inail Campania ha altresì posto le basi per promuovere le attività volte al recupero ed al reinserimento in attività lavorative per coloro che hanno riportato gravi menomazioni a causa degli infortuni subiti. Anche in questo caso la collaborazione con le associazioni di riferimento, nonché con la provincia, hanno consentito di avviare una serie di percorsi di reinserimento che, coinvolgendo -tra gli altri- l’Osservatorio del Lavoro e delle Politiche occupazionali del Comune di Napoli, dovrebbero consentire il raggiungimento, nel corso del 2013, di risultati fino ad ora inattesi.
Sezione 1
Il contesto socio-economico e il mercato del lavoro
1.1. SINTESI DELL’ECONOMIA IN CAMPANIA
A partire dalla seconda metà dell’anno 2011, l’economia campana, dopo un iniziale periodo di ripresa dei mercati, ha registrato una fase di rallentamento, confermando la tendenza ad una conclamata crisi che ha coinvolto non solo il territorio nazionale ma l’intero mercato occidentale.
I dati del PIL campano, nonostante le previsioni di un aumento pari allo 0,1%, a fine 2011 hanno evidenziato una flessione consolidata dello 0,6%1. In un’analisi di lungo periodo, l’ultimo decennio è stato caratterizzato da un oscillante andamento del Prodotto Interno Lordo campano, causa di un condizionamento sfavorevole della capacità di acquisto e di risparmio delle famiglie, a cui è inevitabilmente seguita una fase di recessione che, coinvolgendo anche il mercato del lavoro, ha determinato un decremento del livello occupazionale pari al 1,05%2.
Apparentemente in contrasto con il contesto macro-economico, il territorio campano, confermando lo stesso trend del 2010, nel 2011 ha registrato un aumento delle aziende iscritte alle Camere di Commercio, attestando un saldo di fine anno positivo tra iscrizioni e cessazioni pari a +3.757 unità. La motivazione più immediata di tale tendenza è collegata al tentativo della popolazione lavorativa di attivare una strategia di autoimpiego per far fronte alla crisi del mercato del lavoro. L’aumento più significativo è stato riscontrato nelle province di Napoli (+1.887 unità) e Salerno (+1.584) seguite da Caserta (+697), mentre Avellino e Benevento sono state caratterizzate da saldi negativi (rispettivamente -398 e - 13 unità)3.
In relazione ai principali comparti produttivi campani, si registra quanto segue:
• Agricoltura: pur riconfermandosi come attività produttiva di rilievo, è risultata tra i settori produttivi che hanno maggiormente risentito della congiuntura economica negativa, manifestando, da un lato un calo di produzione e di fatturato, dall’altro un calo degli ordinativi e del livello occupazionale.
• Industria: è stata rilevata una crescita dei fatturati piuttosto significativa, soprattutto per quelle tipologie di imprese che nei primi anni di crisi hanno puntato ad una strategia di innovazione ed internalizzazione4. Al contrario, i settori che rappresentavano le eccellenze produttive del territorio, quali quelli dell’agroalimentare, del tessile-abbigliamento, del legno mobilio e della lavorazione
dei prodotti in metallo, hanno evidenziato le peggiori performance economiche, soprattutto a causa della contrazione della domanda5.
• Costruzioni: Il settore, considerato uno dei più trainanti del territorio campano, nel 2011 ha confermato una consistente flessione della domanda, sia nel comparto delle opere pubbliche che in quello dell’edilizia privata. Il mercato regionale ha mostrato, in termini di investimenti, una preferenza per opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, contro una riduzione degli impieghi di capitale nelle nuove costruzioni. Nel complesso, gli investimenti, stimati dal CRESME, sono diminuiti del
1 Fonte: Rapporto SVIMEZ 2012
2 Fonte: Banca dati ISTAT – Forza lavoro 2011/2010
3 Fonte: Rapporto Congiuntura “ Consuntivo 2011 e Previsioni 2012” – Unioncamere Campania
4 Fonte: Banca d’Italia, Rapporto annuale nazionale 2011/2012
5 Fonte: Rapporto Congiuntura “ Consuntivo 2011 e Previsioni 2012” – Unioncamere Campania
5,2% in termini reali. Tale calo di produzione, confermato nel trend dell’ultimo quinquennio, è stato causa di una sensibile contrazione della domanda di lavoro (-8,85%)6 in una regione in cui l’occupazione edile rappresenta più del 10%
dell’intero mercato7.
• Servizi: secondo le stime di PROMETEIA il valore aggiunto dei servizi in regione è cresciuto a ritmi contenuti dopo la flessione che ha interessato l’ultimo triennio.
L’analisi di dettaglio riassume quanto segue:
o commercio – la terziarizzazione dell’economia campana, che nell’ultimo ventennio ha consentito una rapida espansione del settore, non ha impedito, nel 2011, un accentuato abbattimento dei margini operativi, del fatturato e del portafoglio ordini8, soprattutto nel campo automobilistico9. La conseguenza immediata è stata riscontrata nel calo degli indici occupazionali di tutto il settore. Causa primaria di tale andamento negativo è stata, ancora una volta, la contrazione della domanda interna, dovuta principalmente alla riduzione della capacità di acquisto delle famiglie e dall’aumentato tasso di disoccupazione.
o trasporti – la produttività del settore nel 2011 ha rispettato il trend negativo dei principali indicatori economici degli altri settori. La criticità maggiore è apparsa per il grado occupazionale, la cui riduzione è stata inferiore solo al comparto edile. Gli investimenti, invece, hanno interessato prevalentemente la sostituzione di macchine obsolete piuttosto che l’implementazione della capacità produttiva10. L’attività aeroportuale è calata alla stessa stregua dei traffici commerciali presso gli scali portuali campani. Nel dettaglio, la flessione degli scambi presso il porto di Napoli è stata superiore all’incremento registrato presso lo scalo di Salerno11.
o turismo – anche questo settore, nel corso del 2011, ha mostrato un andamento degli indicatori congiunturali sostanzialmente in linea con i valori medi dell’intera economia campana. La riduzione ha riguardato principalmente le presenze italiane, ancora una volta colpite nel reddito familiare, mentre quelle straniere hanno registrato un lieve incremento12.
• Interscambio commerciale: il 2011 ha segnato una generale crescita degli scambi internazionali, con un tendenziale aumento delle importazioni rispetto alle esportazioni. Questo andamento ha acuito il saldo negativo della bilancia dei pagamenti. Salerno ha presentato il più alto tasso di import, laddove l’aumento degli scambi commerciali nelle aree portuali ha incrementato il flusso delle merci in entrata. Le imprese campane, soprattutto le province di Benevento e Caserta, hanno privilegiato gli scambi con le economie tradizionali europee e americane,
6 Fonte: Banca dati ISTAT- Forza lavoro 2011
7 Fonte: Studio stime CRESME
8 Fonte: Rapporto Congiuntura “ Consuntivo 2011 e Previsioni 2012” – Unioncamere Campania
9 Fonte: Rapporto Banca d’Italia 2011/2012, economie regionali - Campania
10 Fonte: Rapporto Congiuntura “ Consuntivo 2011 e Previsioni 2012” – Unioncamere Campania
11 Fonte: Rapporto Banca d’Italia 2011/2012, economie regionali - Campania
12 Fonte: Rapporto Banca d’Italia 2011/2012, economie regionali - Campania
tuttavia negli ultimi anni si è accentuato il traffico commerciale con sistemi produttivi emergenti extra-europei, in particolare asiatici per Napoli e africani per Avellino13. 1.1.2. Popolazione
La media annua della popolazione residente in Campania per l’anno 2011, è stata pari a 5.819.299 unità, di cui 2.995.603 di sesso femminile e 2.823.696 di sesso maschile, con un’incidenza del -0,09%, rispetto ai valori attestati nel 2010. Nel complesso ha rappresentato il 9,65% della popolazione nazionale.
Tav. n. 1: Popolazione per classe di età, sesso e regione - Media 2011
REGIONI
Fino a 14 anni
15-24 anni
25-34 anni
35-44 anni
45-54 anni
55-64 anni
65-74 anni
75 anni
e oltre Totale di cui 15-64 anni
MASCHI
Campania 486,3 379,6 394,8 438,9 400,2 324,8 226,3 172,7 2823,7 1938,3
Italia 4373,9 3101,2 3754,8 4853,4 4410,5 3634,7 2864,4 2311,4 29304 19755 FEMMINE
Campania 463,9 366,6 398,8 457,7 425,1 343,2 260,9 279,3 2995,6 1991,5
Italia 4134,5 2955 3725,4 4841,1 4524,9 3857,5 3276,7 3708,9 31024 19904 MASCHI E FEMMINE
Campania 950,2 746,2 793,7 896,6 825,3 668,0 487,3 452,0 5819,3 3929,8
Italia 8508,4 6056,3 7480,2 9694,5 8935,4 7492,2 6141,1 6020,3 60328 39659 Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in migliaia
Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento
1.1.3. Mercato del lavoro
L’analisi dei dati forniti dall’ISTAT, riguardo alla forza lavoro regionale e nazionale, ha evidenziato in Campania un calo del livello occupazionale di tutti i principali settori economici, tra cui spicca la flessione del settore Agricoltura, pari al 8,14%, e del settore delle Costruzioni, pari all’ 8,85%. Il dato occupazionale Totale Campania rappresenta il 6,82% del Totale Italia ed evidenzia, rispetto al 2010, un decremento del 1,05% a fronte di un incremento nazionale dello 0,41% (v. tav. n.3)
Tav n. 2: Occupati per settore di attività economica, sesso e regione - Media 2011
REGIONI Agricoltura Industria di cui:
costruzioni Servizi Totale MASCHI
Campania 35,931 315,133 139,493 705,797 1056,861
Italia 602,033 5203,106 1723,604 7813,5 13618,639
FEMMINE
Campania 25,58 38,884 4,211 445,914 510,377
Italia 248,395 1334,908 122,906 7765,301 9348,601
MASCHI E FEMMINE
Campania 61,511 354,017 143,704 1151,711 1567,239
ITALIA 850,431 6538,016 1846,508 15578,802 22967,244
Fonte: ISTAT - Rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in migliaia
Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento
Per completezza, di seguito vengono esposti tabella e grafico dei dati di sintesi:
13 Fonte: Rapporto Congiuntura “ Consuntivo 2011 e Previsioni 2012” – Unioncamere Campania
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Sezione 2
Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali
2.1. ANDAMENTO DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO
I primi segnali di consapevolezza sulla problematica degli infortuni avvenuti in occasione di lavoro risalgono agli inizi della seconda metà del diciannovesimo secolo. Le ragioni della nascita di una sensibilizzazione sul fenomeno possono essere attribuite prevalentemente a due ordini fattori, il primo endogeno, collegato alla ripresa edilizia di Roma, durante la quale si aggravò il bilancio infortunistico, il secondo esogeno, determinato dall’
orientamento ideologico proveniente dalle altre nazioni europee. Ancora oggi la letteratura antinfortunistica richiama alla memoria le denunce sollevate in sede parlamentare dall’On.
Pericoli e dall’On. Sonnino quando gli eventi occorsi nella città di Roma tra il 1872 e il 1878 annoverarono solo all’ospedale della Consolazione 1.630 ricoveri, di cui 169 casi mortali, oltre ai casi gestiti in case di cura private15.
Il pensiero giuridico in materia, insieme all’accresciuta sensibilità sociale e alle numerosissime interpellanze parlamentari, sono stati determinanti per l’approvazione del primo provvedimento normativo in merito alla tutela degli infortuni sul lavoro. La Legge n.
80 del 17 Marzo 189816 costituisce la prima affermazione legislativa sulla copertura assicurativa secondo la teoria del rischio professionale17.
La normativa si è evoluta in parallelo con la crescente industrializzazione del paese, prevedendo una maggior tutela per i lavoratori infortunati sia in termini di prestazioni sanitarie fornite che di prestazioni economiche erogate. Nel tempo il legislatore ha anche reso obbligatorie le misure di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro, disponendo durissime sanzioni di natura civile e penale in caso di inosservanza delle stesse.
Nonostante le previsioni normative, le agevolazioni ed i finanziamenti riconosciuti alle imprese cd “virtuose”, il fenomeno infortunistico, pur registrando una netta flessione nell’arco del tempo, risulta sempre allarmante sia in termini di sicurezza che di costi sociali sostenuti.
Infatti, nel 2011, l’andamento degli infortuni sul lavoro, a livello nazionale, ha rilevato un decremento pari al 6,56% rispetto all’anno precedente. In Campania, si è riscontrata una diminuzione più accentuata rispetto al dato nazionale, pari all’11,09%, ma al fine di comprendere le esatte dinamiche del trend infortunistico, occorre comparare questo dato con altri due indicatori:
1. Andamento occupazionale - 1,05% (vedi tavola n.3 ) 2. Acquisizione nuovi clienti Inail - 8,73% (vedi tavola n.24)
Come si può constatare, i due indicatori, presi a base di riferimento di questa analisi, risultano anch’essi in flessione rispetto all’anno precedente. Pertanto, si può
15 Fonte: Giuseppe Alibrandi, Infortuni sul lavoro e malattie professionali, 7°edizione, 1988, pag.31 nota n.3
16 Con la L. 1473/1883 fu costituita la Cassa Nazionale di Assicurazione per gli infortuni sul lavoro degli operai (CNAIL), ente morale che operava in pieno regime facoltativo. Con la Legge 80/1898 la copertura assicurativa fu estesa anche in caso di colpa del lavoratore secondo la c.d. teoria del rischio professionale, Con la L. 411/1898, in TU del 1904, la Cassa iniziò ad operare in regime di assicurazione obbligatoria, ma con la facoltà,da parte del datore di lavoro, di scegliere l’istituto assicuratore secondo le regole della libera concorrenza. Dal 1904 fu data opzione di scelta tra quatto soluzioni: costituzione di una cassa privata, associazione ad un sindacato di assicurazione mutua riconosciuto, assicurazione presso una compagnia privata, adesione al CNAIL. Solo con il RDL 264/1933 furono unificati tutti gli istituti assicuratori nell’ INFAIL, successivamente denominato INAIL.
17 Secondo tale teoria, gli infortuni sono una condizione inevitabile dell’esercizio dell’Industria. Pertanto, indipendentemente dalla responsabilità nel determinismo dell’infortunio, da parte datore di lavoro o del lavoratore, l’impresa è l’unica a dover sopportare l’onere delle conseguenze dell’evento.