• Non ci sono risultati.

Rapporto Annuale Regionale 2011 Campania

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Rapporto Annuale Regionale 2011 Campania"

Copied!
79
0
0

Testo completo

(1)

Rapporto Annuale Regionale 2011

Campania

(2)

Rapporto Regionale 2011

Direttore Regionale Emidio Silenzi

Comitato di redazione Domenico Princigalli Armando Ineguale Alessandro Marotta Angela Nicotera Marcella Pastore Clara Stella

Hanno collaborato Adele Pomponio Alessandra Baffa Trasci Giuseppina Barone Claudio De Filippis Luisa Grazioso Arcangelo Raia Giuseppe Tedesco

Per le monografie

La valutazione integrata dei rischi architettonici, ergonomici e da polveri farmaceutiche: il software ERAph

1R. d’Angelo, 2E. Attaianese, 3L. Attaianese, 2G.Duca, 1E. Russo

1Contarp – INAIL- Direzione Regionale per la Campania

2 LEAS/DICATA Università Federico II

3 NOVARTIS

Amianto: un cinquantennio di esposizione lavorativa in Campania e nelle altre regioni d’Italia attraverso le competenze Inail

Autori (in ordine alfabetico)1 A. Balletta, 2 Al. Citro, 3 R. Continisio, 4 P.Iacoviello

1 Specialista e libero docente in medicina del lavoro, già dirigente medico INAIL.

2, 3 INAIL - Sovraintendenza Medica Regionale Campania

4 CONTARP- INAIL – Campania

Metodo semplificato di analisi acustica per la progettazione di piccoli interventi di riduzione del rischio rumore per i lavoratori esposti

Autori: A. Papa 1, P. Addonizio1

1 INAIL Settore Ricerca certificazione e verifica, Dipartimento di Napoli

Utilizzo di apparecchi a parete per la climatizzazione degli uffici

M. del Gaudio - Ricercatore INAIL Settore Ricerca certificazione e Verifica.

P. Addonizio - Direttore Dipartimento Napoli INAIL Settore Ricerca certificazione e Verifica.

Stampato dalla Tipografia INAIL – Milano

(3)

Prefazione del Direttore Regionale Campania I.N.A.I.L.

Sezione 1 – Il contesto socio-economico e il mercato del lavoro

1.1 Sintesi dell’economia in Campania pag. 11

1.1.2 Popolazione 13

1.1.3 Mercato del lavoro 13

Sezione 2 - Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali

2.1 Andamento degli infortuni sul lavoro 19

2.1.1. Andamento degli infortuni mortali 26

2.1.2. Stranieri – Infortuni e casi mortali 30

2.2 Malattie professionali 32

2.3 Andamento degli infortuni e malattie nel Comparto Marittimo 36

2.3.1 Andamento degli infortuni sul lavoro 36 2.3.2 Infortuni mortali – Sede Napoli 37

2.3.3 Malattie – Sede Napoli 37

2.4 Rapporto assicurativo 38

2.4.1 Recessione e dati Inail 41

2.5 Funzione vigilanza 43

2.6 Riabilitazione – protesi – reinserimento 46

2.7 Attività di prevenzione in Campania 48

2.8 Customer Satisfaction 50

Sezione 3 - Monografie

3.1 La valutazione integrata dei rischi architettonici, ergonomici e da polveri

farmaceutiche: il software ERAph 55 3.2 Amianto: un cinquantennio di esposizione lavorativa in Campania e nelle altre

regioni

61

3.3 Metodo semplificato di analisi acustica per la progettazione di piccoli interventi di

riduzione del rischio rumore per i lavoratori esposti 68 3.4 Utilizzo di apparecchi a parete per la climatizzazione degli uffici

74

(4)

Tavole

N. Descrizione pag.

1 Popolazione per classe di età, sesso e regione - Media 2011 13 2 Occupati per settore di attività economica, sesso e regione - Media 2011 13 3 Occupati, maschi e femmine, per settore - Variazione % 2011/2010, Campania/Italia 14 4 Occupati per settore di attività economica - Media percentuale 2011

Campania/Italia 15

5 Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2010-2011 e denunciati all' Inail per regione –

Infortuni in complesso 20

6 Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all'INAIL per gestione, settore di

attività economica e territorio 21

7 Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2010 e 2011 denunciati all'INAIL per modalità

di evento e territorio – Complesso gestioni 23

8 Rapporto percentuale infortuni su occupati 2011. Campania/Italia 25 9 Infortuni mortali avvenuti negli anni 2010-2011 e denunciati all'Inail per regione 26 10 Infortuni mortali sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all'INAIL per gestione,

settore di attività economica e territorio 27

11 Infortuni mortali sul lavoro avvenuti negli anni 2010 e 2011 denunciati all'INAIL per

modalità di evento e territorio– Complesso gestioni 28

12 Assicurati Netti Inail per provenienza e provincia – Campania, media 2011 30 13 Stranieri, Infortuni mortali avvenuti nel 2011 e denunciati all’Inail per paese di nascita

- Campania, complesso gestioni 31

14 Malattie professionali manifestatesi negli anni 2010-2011 e denunciate all'inail per

regione – Tutte le gestioni 32

15 Malattie professionali manifestatesi nel 2011 e denunciate all'INAIL per gestione e

territorio 33

16 Malattie professionali manifestatesi nel 2011 e denunciate all'INAIL per gestione,

tipo di malattia (principali) e territorio 34

17 Malattie professionali da asbesto manifestatesi nel 2011 e denunciate all'INAIL per

gestione, tipo di malattia e territorio 35

18 Comparto marittimo, Infortuni avvenuti negli anni 2010 e 2011 - A. Sede Napoli 36 19 Comparto marittimo, Infortuni avvenuti negli anni 2010 e 201 - B. Sede Napoli 36 20 Comparto marittimo, Infortuni in itinere – Sede di Napoli 37 21 Comparto marittimo, Infortuni mortali sul luogo di lavoro - Sede di Napoli 37 22 Comparto marittimo, Infortuni mortali in itinere - Sede di Napoli 37 23 Comparto marittimo, Indennità di malattia – Sede di Napoli 37

24 Portafoglio clienti, anni 2010 e 2011 38

25 Sintesi attività di vigilanza in Campania: Periodo 01/01/2011 – 31/12/2011 44

(5)

26 Posizioni assicurative irregolari divise per grandi gruppi: Periodo 01/01/2011 –

31/12/2011 44

27 Aziende, Posizioni, Denunce d’esercizio per dimensione aziendale: Periodo

01/01/2011 – 31/12/2011 45

28 Prevenzione – Assegnazione budgetaria in Campania per macroaree, anno 2011 49 29 Prevenzione – Risorse economiche, destinazione per territorio 49

Grafici

N. Descrizione pag.

1 Occupati, maschi e femmine, per settore - Variazione % 2011/2010, Campania/Italia 14

2 Occupati per settore di attività economica e territorio - Media 2011

Campania/Italia 14

3 Occupati per settore di attività economica, maschi e femmine - Media 2011 –

Rapporto percentuale Campania/Italia 15

4 Trend occupazionale - Media percentuale 2011/2010 per regioni 15 5 Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all’Inail – Campania/Italia 20 6 Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all'INAIL per gestione e territorio.

Rapporto percentuale Campania/Italia 22

7 Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all'INAIL per gestione e territorio.

Rapporto percentuale Campania/Italia 22

8 Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all'INAIL per territorio. Campania,

complesso gestioni 22

9 Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all'INAIL per gestione e territorio.

Campania 23

10 Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2010/2011 e denunciati all'INAIL per territorio.

Campania 23

11 Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2010 e 2011 denunciati all'INAIL per modalità

di evento – Campania, complesso gestioni 24

12 Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2010 e 2011 denunciati all'INAIL per modalità

di evento – Italia, complesso gestioni 24

13 Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 denunciati all'INAIL per gestione e territorio.

Rapporto percentuale infortuni su occupati Campania/Italia 25 14 Infortuni mortali avvenuti negli anni 2010 - 2011 e denunciati all'Inail per regione 26

15 Infortuni mortali sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all'INAIL per gestione,

settore di attività economica e territorio. Campania/Italia 28 16 Infortuni mortali sul lavoro avvenuti negli anni 2010 e 2011 denunciati all'INAIL per

modalità di evento – Campania, complesso gestioni 29

17 Infortuni mortali sul lavoro avvenuti negli anni 2010 e 2011 denunciati all'INAIL per

modalità di evento – Italia, complesso gestioni 29

(6)

18 Assicurati Netti Inail per provenienza e provincia – Campania, media 2011 30 19 Stranieri, Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all’Inail per paese di

nascita - Campania, complesso gestioni 31

20 Malattie professionali manifestatesi negli anni 2010-2011 e denunciate all'Inail per

regione – tutte le gestioni 33

21 Malattie professionali manifestatesi nel 2011 e denunciate all'INAIL per gestione e

territorio 33

22 Percentuale Incassato Autoliquidazione su Accertato netto Italia/Campania 39 23 Accertato netto positivo/Incassato su Autoliquidazione Italia/Campania 39

24 Richieste Durc: Italia/Campania 41

25 Rapporto Accertato netto positivo 2010-2011 Italia/Campania 42 26 Serie territoriali. Totale lavoratori uomini e donne irregolari/in nero e Totale lavoratori

uomini e donne regolarizzati – Campania, anno 2011 45

27 Prevenzione – Assegnazione budgetaria in Campania per macroaree, anno 2011 49 28 Prevenzione – Risorse economiche, destinazione per territorio 49

29 Customer Satisfaction in Campania: anni 2009-2010-2011 51

(7)

Prefazione

di Emidio Silenzi

Con il 2011 si è concluso uno degli anni più difficili per il nostro Paese. La recessione economica è stata senz’altro l’aspetto di maggior rilievo che ha visto coinvolti imprese e lavoratori.

La Campania non si è sottratta al trend economico che ha caratterizzato l’intera nazione, infatti l’analisi dei dati ha confermato un andamento negativo che ha riguardato l’intero sistema imprese, comportando una riduzione del numero di ore lavorate sul territorio e influendo, in parte, sul calo degli infortuni denunciati.

In tale difficile contesto, l’Inail ha proseguito, ed anzi ha incrementato, le attività che hanno caratterizzato l’impegno negli ultimi anni, volte alla promozione e diffusione della cultura della Prevenzione.

Con un certo grado di soddisfazione, possiamo affermare che l’Inail in Campania ha avviato oltre 45 progetti di prevenzione, dei quali alcuni ancora in svolgimento, che hanno riguardato quasi tutti i settori della vita sociale: le scuola di ogni ordine e grado, le Università, le Associazioni datoriali, le OO.SS., gli enti bilaterali, gli enti territoriali – comuni, province e regione – le Associazioni di volontariato.

Particolare attenzione è stata prestata alle Malattie Professionali, sia per l’impatto che queste hanno sulla spesa dell’Istituto, sia per l’aspetto prevenzionale che la loro emersione comporta. Per tale motivo, negli ultimi anni sono state prese iniziative allo scopo di sensibilizzare medici e lavoratori a denunciare le malattie professionali e mettere in condizione l’Istituto di individuarle, studiarne le cause e quindi prevenirle.

Per completare, l’Inail Campania ha altresì posto le basi per promuovere le attività volte al recupero ed al reinserimento in attività lavorative per coloro che hanno riportato gravi menomazioni a causa degli infortuni subiti. Anche in questo caso la collaborazione con le associazioni di riferimento, nonché con la provincia, hanno consentito di avviare una serie di percorsi di reinserimento che, coinvolgendo -tra gli altri- l’Osservatorio del Lavoro e delle Politiche occupazionali del Comune di Napoli, dovrebbero consentire il raggiungimento, nel corso del 2013, di risultati fino ad ora inattesi.

(8)
(9)

Sezione 1

Il contesto socio-economico e il mercato del lavoro

(10)
(11)

1.1. SINTESI DELL’ECONOMIA IN CAMPANIA

A partire dalla seconda metà dell’anno 2011, l’economia campana, dopo un iniziale periodo di ripresa dei mercati, ha registrato una fase di rallentamento, confermando la tendenza ad una conclamata crisi che ha coinvolto non solo il territorio nazionale ma l’intero mercato occidentale.

I dati del PIL campano, nonostante le previsioni di un aumento pari allo 0,1%, a fine 2011 hanno evidenziato una flessione consolidata dello 0,6%1. In un’analisi di lungo periodo, l’ultimo decennio è stato caratterizzato da un oscillante andamento del Prodotto Interno Lordo campano, causa di un condizionamento sfavorevole della capacità di acquisto e di risparmio delle famiglie, a cui è inevitabilmente seguita una fase di recessione che, coinvolgendo anche il mercato del lavoro, ha determinato un decremento del livello occupazionale pari al 1,05%2.

Apparentemente in contrasto con il contesto macro-economico, il territorio campano, confermando lo stesso trend del 2010, nel 2011 ha registrato un aumento delle aziende iscritte alle Camere di Commercio, attestando un saldo di fine anno positivo tra iscrizioni e cessazioni pari a +3.757 unità. La motivazione più immediata di tale tendenza è collegata al tentativo della popolazione lavorativa di attivare una strategia di autoimpiego per far fronte alla crisi del mercato del lavoro. L’aumento più significativo è stato riscontrato nelle province di Napoli (+1.887 unità) e Salerno (+1.584) seguite da Caserta (+697), mentre Avellino e Benevento sono state caratterizzate da saldi negativi (rispettivamente -398 e - 13 unità)3.

In relazione ai principali comparti produttivi campani, si registra quanto segue:

• Agricoltura: pur riconfermandosi come attività produttiva di rilievo, è risultata tra i settori produttivi che hanno maggiormente risentito della congiuntura economica negativa, manifestando, da un lato un calo di produzione e di fatturato, dall’altro un calo degli ordinativi e del livello occupazionale.

• Industria: è stata rilevata una crescita dei fatturati piuttosto significativa, soprattutto per quelle tipologie di imprese che nei primi anni di crisi hanno puntato ad una strategia di innovazione ed internalizzazione4. Al contrario, i settori che rappresentavano le eccellenze produttive del territorio, quali quelli dell’agroalimentare, del tessile-abbigliamento, del legno mobilio e della lavorazione

dei prodotti in metallo, hanno evidenziato le peggiori performance economiche, soprattutto a causa della contrazione della domanda5.

• Costruzioni: Il settore, considerato uno dei più trainanti del territorio campano, nel 2011 ha confermato una consistente flessione della domanda, sia nel comparto delle opere pubbliche che in quello dell’edilizia privata. Il mercato regionale ha mostrato, in termini di investimenti, una preferenza per opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, contro una riduzione degli impieghi di capitale nelle nuove costruzioni. Nel complesso, gli investimenti, stimati dal CRESME, sono diminuiti del

1 Fonte: Rapporto SVIMEZ 2012

2 Fonte: Banca dati ISTAT – Forza lavoro 2011/2010

3 Fonte: Rapporto Congiuntura “ Consuntivo 2011 e Previsioni 2012” – Unioncamere Campania

4 Fonte: Banca d’Italia, Rapporto annuale nazionale 2011/2012

5 Fonte: Rapporto Congiuntura “ Consuntivo 2011 e Previsioni 2012” – Unioncamere Campania

(12)

5,2% in termini reali. Tale calo di produzione, confermato nel trend dell’ultimo quinquennio, è stato causa di una sensibile contrazione della domanda di lavoro (-8,85%)6 in una regione in cui l’occupazione edile rappresenta più del 10%

dell’intero mercato7.

• Servizi: secondo le stime di PROMETEIA il valore aggiunto dei servizi in regione è cresciuto a ritmi contenuti dopo la flessione che ha interessato l’ultimo triennio.

L’analisi di dettaglio riassume quanto segue:

o commercio – la terziarizzazione dell’economia campana, che nell’ultimo ventennio ha consentito una rapida espansione del settore, non ha impedito, nel 2011, un accentuato abbattimento dei margini operativi, del fatturato e del portafoglio ordini8, soprattutto nel campo automobilistico9. La conseguenza immediata è stata riscontrata nel calo degli indici occupazionali di tutto il settore. Causa primaria di tale andamento negativo è stata, ancora una volta, la contrazione della domanda interna, dovuta principalmente alla riduzione della capacità di acquisto delle famiglie e dall’aumentato tasso di disoccupazione.

o trasporti – la produttività del settore nel 2011 ha rispettato il trend negativo dei principali indicatori economici degli altri settori. La criticità maggiore è apparsa per il grado occupazionale, la cui riduzione è stata inferiore solo al comparto edile. Gli investimenti, invece, hanno interessato prevalentemente la sostituzione di macchine obsolete piuttosto che l’implementazione della capacità produttiva10. L’attività aeroportuale è calata alla stessa stregua dei traffici commerciali presso gli scali portuali campani. Nel dettaglio, la flessione degli scambi presso il porto di Napoli è stata superiore all’incremento registrato presso lo scalo di Salerno11.

o turismo – anche questo settore, nel corso del 2011, ha mostrato un andamento degli indicatori congiunturali sostanzialmente in linea con i valori medi dell’intera economia campana. La riduzione ha riguardato principalmente le presenze italiane, ancora una volta colpite nel reddito familiare, mentre quelle straniere hanno registrato un lieve incremento12.

• Interscambio commerciale: il 2011 ha segnato una generale crescita degli scambi internazionali, con un tendenziale aumento delle importazioni rispetto alle esportazioni. Questo andamento ha acuito il saldo negativo della bilancia dei pagamenti. Salerno ha presentato il più alto tasso di import, laddove l’aumento degli scambi commerciali nelle aree portuali ha incrementato il flusso delle merci in entrata. Le imprese campane, soprattutto le province di Benevento e Caserta, hanno privilegiato gli scambi con le economie tradizionali europee e americane,

6 Fonte: Banca dati ISTAT- Forza lavoro 2011

7 Fonte: Studio stime CRESME

8 Fonte: Rapporto Congiuntura “ Consuntivo 2011 e Previsioni 2012” – Unioncamere Campania

9 Fonte: Rapporto Banca d’Italia 2011/2012, economie regionali - Campania

10 Fonte: Rapporto Congiuntura “ Consuntivo 2011 e Previsioni 2012” – Unioncamere Campania

11 Fonte: Rapporto Banca d’Italia 2011/2012, economie regionali - Campania

12 Fonte: Rapporto Banca d’Italia 2011/2012, economie regionali - Campania

(13)

tuttavia negli ultimi anni si è accentuato il traffico commerciale con sistemi produttivi emergenti extra-europei, in particolare asiatici per Napoli e africani per Avellino13. 1.1.2. Popolazione

La media annua della popolazione residente in Campania per l’anno 2011, è stata pari a 5.819.299 unità, di cui 2.995.603 di sesso femminile e 2.823.696 di sesso maschile, con un’incidenza del -0,09%, rispetto ai valori attestati nel 2010. Nel complesso ha rappresentato il 9,65% della popolazione nazionale.

Tav. n. 1: Popolazione per classe di età, sesso e regione - Media 2011

REGIONI

Fino a 14 anni

15-24 anni

25-34 anni

35-44 anni

45-54 anni

55-64 anni

65-74 anni

75 anni

e oltre Totale di cui 15-64 anni

MASCHI

Campania 486,3 379,6 394,8 438,9 400,2 324,8 226,3 172,7 2823,7 1938,3

Italia 4373,9 3101,2 3754,8 4853,4 4410,5 3634,7 2864,4 2311,4 29304 19755 FEMMINE

Campania 463,9 366,6 398,8 457,7 425,1 343,2 260,9 279,3 2995,6 1991,5

Italia 4134,5 2955 3725,4 4841,1 4524,9 3857,5 3276,7 3708,9 31024 19904 MASCHI E FEMMINE

Campania 950,2 746,2 793,7 896,6 825,3 668,0 487,3 452,0 5819,3 3929,8

Italia 8508,4 6056,3 7480,2 9694,5 8935,4 7492,2 6141,1 6020,3 60328 39659 Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in migliaia

Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento

1.1.3. Mercato del lavoro

L’analisi dei dati forniti dall’ISTAT, riguardo alla forza lavoro regionale e nazionale, ha evidenziato in Campania un calo del livello occupazionale di tutti i principali settori economici, tra cui spicca la flessione del settore Agricoltura, pari al 8,14%, e del settore delle Costruzioni, pari all’ 8,85%. Il dato occupazionale Totale Campania rappresenta il 6,82% del Totale Italia ed evidenzia, rispetto al 2010, un decremento del 1,05% a fronte di un incremento nazionale dello 0,41% (v. tav. n.3)

Tav n. 2: Occupati per settore di attività economica, sesso e regione - Media 2011

REGIONI Agricoltura Industria di cui:

costruzioni Servizi Totale MASCHI

Campania 35,931 315,133 139,493 705,797 1056,861

Italia 602,033 5203,106 1723,604 7813,5 13618,639

FEMMINE

Campania 25,58 38,884 4,211 445,914 510,377

Italia 248,395 1334,908 122,906 7765,301 9348,601

MASCHI E FEMMINE

Campania 61,511 354,017 143,704 1151,711 1567,239

ITALIA 850,431 6538,016 1846,508 15578,802 22967,244

Fonte: ISTAT - Rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in migliaia

Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento

Per completezza, di seguito vengono esposti tabella e grafico dei dati di sintesi:

13 Fonte: Rapporto Congiuntura “ Consuntivo 2011 e Previsioni 2012” – Unioncamere Campania

(14)

Ta RE CA

Va IT

Va Fon No Gr

Fon

Ne ha att su

Gr

Fon No

At pr int La vie ag qu

14

av. n EGIO AMP

ariaz ALIA

ariaz nte:

ta: e raf.

nte:

el 2 a p tes ull’a

raf.

nte:

ta: e

ttra rod tere a m

ene ggr uinq

Fon

C

A

n. 3 ONI PAN

zion A

zion Rie even n.

Rie

201 pre stat and

n.

IST even

ave utt ess med e f reg

que nte:

-8 Cam

61 Agric

3 : O

NIA

ne %

ne % elab

ntua 1: O

elab

11 sen to dam

2: O

TAT ntua

erso ivi, sat des forn

ato enn

: Ra

8,14%

Agr mpan

.511 coltu

Occ

% 20

% 20 oraz ali in Occ

oraz

l’oc nta

un me

Occ

- ri ali in

o u , è to sim

nito o d

nio app

% - ricol nia

ura

cup

11/2

11/2 zion ncon cup

zion

ccu ato

n t nto

cup

leva ncon

uno em i S ma t o d

el o, v porto

-4,55 ltura It

Occ pati

2010

2010 ne da ngru pati

ne da

upa un tre o o

pati

azio ngru

o s me Ser

ten dal com vien

o B

5%

a talia

354

Indu cupa

C , m

0

0 ati I uenz i, m

ati I

azi na

nd ccu

i pe

ne F uenz

stu erso rviz nde ll’o mp ne c

Banc

a

.017

ustria ati m Cam

masc

STA ze n mas

STA

on st in upa

er

Forz ze n

udio o c zi, a enz

ccu part

col ca d

a masc mpan

chi

AT - nei to

chi

AT -

e è tab n a azi

set

ze d nei to

o s che

a c za v upa to lloc

d’Ita

-0,

co chi nia 2

e f

rile otal i e f

rile

è d ilità aum on

ttor

i lav otal

sul e il com vie azi Ind cat

alia

49%

Ind

143.

di c ostru e fe 2011

fem

20 20

20 20

evaz i so fem

evaz

imi à d me ale

re d

voro i so

l’in l co mp

ne on dus

o b

20

% 0

ustr

.704

cui:

uzion emm

1 mmi

010 011

010 011

zion no d mmi

zion

inu dei ento e ca

di

o.

no d

ncid ollo rov ris e stria ben

011/

,42%

ria

ni mine

ne, A

e Fo da a ine,

e Fo

uita d o14 am

att

da a

den oca va sco

ne a, n n il

/201

%

1

, pe Agri

orze attrib

, pe

orze

a ne

4ati. mpa

ivit

attrib

nza am

de ontr el s nel

9,1

12,

.151

Serv

er s colt

6 6 -8 89 85 -4 e di l buir er s

e di l

elle , m Di ano

tà e

buir

a p en ell’a

rata set

l qu 17%

eco di

1.711

vizi

sett tura

66.96 61.5 8,14 91.00 50.43 4,55

lavo re al sett

lavo

e pr men

se o, d

eco

re al

per to avv a a tor ual

% d

ono i cui-8,8

1

ore a

62 11

% 07 31

% oro.

la p tore

oro.

rov ntre egu diffe

ono

la p

rce de ven anc re

e, deg

omie

85%i: co e - V

I

roce e - V

vinc e S uito ere

omic

roce

ntu ella nuta

che de no gli

e re

-4,3 ostru

Var Indu

6 6

edu Var

ce Sa o v enz

ca

edu

uale a p

a te e a elle ono

oc

egio

31%

uzio

A

riaz ustri

355 354 -0, 6.510 6.538 0,

ra d riaz

di ler ven ziato

e t

ra d

e op erz

liv C osta cup

ona

% oni

850.

Agrico

zion ia

5.777 4.017 49%

0.787 8.016 42%

di ar zion

Be rno

ngo o p

terr

di ar

de ola ziar vello Cos

ant pat

ali -

431 oltura

ne %

7 7

% 7 6

%

roto ne %

ene è ono per

rito

roto

egli azio

rizz o n stru e la ti.

Ca

-

a Occ

% 2 d cos

onda

% 2

eve st o r pr

orio

onda

o one zaz naz uzio

a f

mp

-0,82

S

6

I cupa

2011 di c stru

1.

1.

ame 2011

ento tata es rinc

o - M

ame

ccu e la zion zion oni fles

pani

2%

Serv

.538

Indus ati m

ITA 1/20

ui:

uzion 157.

143.

-8,8

.929.

.846.

-4,3

ento 1/20

o, N a l

pos cipa

Med

ento

upa avo ne nal i, c ssio

a

0,70

vizi

8.016

stria masc ALIA

010 ni .656 .704 85%

.594 .508 31%

010

Nap

’un sti ali

dia

ati ora de e.

con one

0%

6

d chi A 20

0, C

0, C

pol nica

g set

201

ne ativ

ell’e Ult nsid e e

1.

di cui e fe 011

Cam S

Cam

li e a p

raf tto

11 C

ei va eco teri der co

.846 i: cos mm

mpa ervi

1.1 1.1 -0 15.4 15.5 0

mpa

e Av pro fici ri e

Cam

pr ha ono iore rato no

-1

.508 struzi mine

ania izi

61.1 51.7 0,82 470.5 578.8 0,70

ania

vel ovin

e eco

mp

eva m om e d o c mic

,05%

TO

ioni

a/Ita

90 711 2%

534 802 0%

a/Ita

lino ncia se ono

ani

ale mag mia dato

com ca

% 0

OTA

15

alia T

22 22

alia

o. C a a mp omi

ia/It

enti ggio

ca o r me de

0,41%

LE

5.578

Serv Tota

1.58 1.56 -1, 2.87 2.96 0,

a

Ca ad plifi ici.

talia

i s orm amp rilev e v ell’u

%

8.802

izi ale

3.92 7.23 ,05%

2.32 7.24 ,41%

ase av ca

a

sett men

pan van valo ultim

2 9 9

% 8 4

%

rta ver tivi

tori nte na.

nte ore mo a

r i

i e . e e o

(15)

Ta TE C IT Fon No

Il de

Gr pe

Fon No

Ne inc un dif Ca pla No sto

Gr

Fon No

av. n ERR Cam TAL

nte:

ta: e

se ell’o

raf.

erce

nte:

ta: e

ell’

cid na ffer am aus on oric

raf.

nte:

ta: e 3,9

A

n. 4 RITO pan LIA

Rie even

egu occ

n.

entu

Rie even

inte ere cl ren mpa sib da cam

n.

Rie even 2%

Agric

2,6

4: O ORIO nia A

elab ntua

uen cup

3: O ual

elab ntua

ent e s as nzia ania bilm a m me

4: T

elab ntua

3 coltu

69

Occ O

oraz ali in

nte paz

Occ e C

oraz ali in

to sul

sifi ata a, c men

me ente

Tre

oraz ali in 3,70%

ura

1,64

cupa

zion ncon

e g zion

cup Cam

zion ncon

di live ica a p

col nte

no e c

end

zion ncon

%

1,4

ati

ne da ngru

gra ne

pati mpa

ne da ngru

c ello

d per loc int , e con

oc

ne da ngru 40 1

pe

ati I uenz

afic tra

i pe ania

ati I uenz

om o o dell r s cata ter eme

sid

ccup

ati I uenz

1,32

er s

STA ze n

co a il

er a/Ita

STA ze n

mpr occ la sin a a ress

erg dera

paz

STA ze n

1,2

sett

AT - nei to

es da

set alia

AT - nei to

ren upa

va go all’u

sat ge

ate

zion

AT 2 nei to

22

23 1

tore

rile otal

spo to

ttor a

rile otal

de azi aria

la ulti to d

qu e m

nale

2010 otal 2,59

Ind

1,06

e d

evaz i so

one reg

re d

evaz i so

re ion azio

re mo da uan méta

e -

0/201 i so

% 28

dust

0,9

di a Ag

zion no d

e gio

di

zion no d

qu nale

one egio o p

un nto a d

Me

11- no d 8,47%

tria

97 0

attiv grico 3,92 3,70 e Fo da a

co na

att

e Fo da a

uan e d

e one ost na

si dell

dia

rilev da a

%

0,95

vità oltur 2%

0%

orze attrib

n le e

ivit

orze attrib

nto elle pe e.

to ma an

’em

a pe

vazi attrib

0,73

à e ra

e di l buir

m e il

tà e

e di l buir

o l e a erce E de agg

o s mig

erce

ione buir

Ca

3 0

con

lavo re al

ag da

eco

lavo re al

’es altre

ent me lla gio sta gra

ent

e Fo re al amp

,68

nom Ind

22 28 oro

la p

gio ato

ono

oro la p

sod e r tua erg gr re ate

zio

ual

orze la p ania

0,56

mic dust 2,59%

8,47%

roce

or o na

omic

roce

do reg ale ge

rad oc co one

e 2

di la roce 9,1

co a

6 0,

ca - tria

%

%

edu

im azio

ca,

edu

lav ion

20 ch ua ccu olp e ca

2011

avor edu 7%

di c ostru ITA

,44

Me

ra d

mme ona

ma

ra d

vor ni, v

01 hia tor pa ite am

1/20

ro ra d

8,0

cui:

uzion ALIA

0,37

edia

co

di ar

edi ale

asc

di ar

rati vie 1/2 ram ria,

zio da mpa

010

di ar 04%

ni A

7 0,

a pe di ostr 9,1 8,0

roto

iate e.

chi e

roto

ivo ene 201 me

in one

alla ana

0 pe

roto 07

erc cui:

ruzio 17%

04%

onda

ezz

e fe

onda

d e es

10 nte co e p

a c a, fr

er r

onda 0,02

cent

oni

ame

za

emm

ame

dall spo

de e ont

er cris ra q

regi

ame 2

0,0

tua

ento

la

min

ento

a ost ella

la trap

la si e

que

ion

ento 00 -

le 2 S

a

ne -

Ca a, a f

gr ppo ric eco est

i

73,4

-0,16

201 Serv 73,4 67,8

rel

- Me

am ne for rav osiz cos

ono te la

49%

Se

6 -0,4

1 C vizi 49%

83%

az

edia

pa l g rza ve

zio tru omi a L

67

erviz

46 - M Cam

ion

a 2

nia raf

la si one zio ica Lom

7,83%

i

0,51 Med

mpa

ne

011

a a fico avo itua e co one a a

mba

%

-0,8 dia

ania

1 1

pe

1 –

abb o su oro azio on e p nc ard

87 -0 ITAL

a/Ita Tota 100,0 100,0

erc

Ra

bia ucc o i

one l’A ost he dia

0,98 LIA

alia ale 00%

00%

cen

ppo

p ces

n e Abr

t-s re .

-1,0

= 0, a

ntua

orto

potu ssiv Ita de uzz ism egio

05 ,41%

ale

o

uto vo, alia ella zo, ma.

oni

%

e

o a a , . i

(16)
(17)

Sezione 2

Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali

(18)
(19)

2.1. ANDAMENTO DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO

I primi segnali di consapevolezza sulla problematica degli infortuni avvenuti in occasione di lavoro risalgono agli inizi della seconda metà del diciannovesimo secolo. Le ragioni della nascita di una sensibilizzazione sul fenomeno possono essere attribuite prevalentemente a due ordini fattori, il primo endogeno, collegato alla ripresa edilizia di Roma, durante la quale si aggravò il bilancio infortunistico, il secondo esogeno, determinato dall’

orientamento ideologico proveniente dalle altre nazioni europee. Ancora oggi la letteratura antinfortunistica richiama alla memoria le denunce sollevate in sede parlamentare dall’On.

Pericoli e dall’On. Sonnino quando gli eventi occorsi nella città di Roma tra il 1872 e il 1878 annoverarono solo all’ospedale della Consolazione 1.630 ricoveri, di cui 169 casi mortali, oltre ai casi gestiti in case di cura private15.

Il pensiero giuridico in materia, insieme all’accresciuta sensibilità sociale e alle numerosissime interpellanze parlamentari, sono stati determinanti per l’approvazione del primo provvedimento normativo in merito alla tutela degli infortuni sul lavoro. La Legge n.

80 del 17 Marzo 189816 costituisce la prima affermazione legislativa sulla copertura assicurativa secondo la teoria del rischio professionale17.

La normativa si è evoluta in parallelo con la crescente industrializzazione del paese, prevedendo una maggior tutela per i lavoratori infortunati sia in termini di prestazioni sanitarie fornite che di prestazioni economiche erogate. Nel tempo il legislatore ha anche reso obbligatorie le misure di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro, disponendo durissime sanzioni di natura civile e penale in caso di inosservanza delle stesse.

Nonostante le previsioni normative, le agevolazioni ed i finanziamenti riconosciuti alle imprese cd “virtuose”, il fenomeno infortunistico, pur registrando una netta flessione nell’arco del tempo, risulta sempre allarmante sia in termini di sicurezza che di costi sociali sostenuti.

Infatti, nel 2011, l’andamento degli infortuni sul lavoro, a livello nazionale, ha rilevato un decremento pari al 6,56% rispetto all’anno precedente. In Campania, si è riscontrata una diminuzione più accentuata rispetto al dato nazionale, pari all’11,09%, ma al fine di comprendere le esatte dinamiche del trend infortunistico, occorre comparare questo dato con altri due indicatori:

1. Andamento occupazionale - 1,05% (vedi tavola n.3 ) 2. Acquisizione nuovi clienti Inail - 8,73% (vedi tavola n.24)

Come si può constatare, i due indicatori, presi a base di riferimento di questa analisi, risultano anch’essi in flessione rispetto all’anno precedente. Pertanto, si può

15 Fonte: Giuseppe Alibrandi, Infortuni sul lavoro e malattie professionali, 7°edizione, 1988, pag.31 nota n.3

16 Con la L. 1473/1883 fu costituita la Cassa Nazionale di Assicurazione per gli infortuni sul lavoro degli operai (CNAIL), ente morale che operava in pieno regime facoltativo. Con la Legge 80/1898 la copertura assicurativa fu estesa anche in caso di colpa del lavoratore secondo la c.d. teoria del rischio professionale, Con la L. 411/1898, in TU del 1904, la Cassa iniziò ad operare in regime di assicurazione obbligatoria, ma con la facoltà,da parte del datore di lavoro, di scegliere l’istituto assicuratore secondo le regole della libera concorrenza. Dal 1904 fu data opzione di scelta tra quatto soluzioni: costituzione di una cassa privata, associazione ad un sindacato di assicurazione mutua riconosciuto, assicurazione presso una compagnia privata, adesione al CNAIL. Solo con il RDL 264/1933 furono unificati tutti gli istituti assicuratori nell’ INFAIL, successivamente denominato INAIL.

17 Secondo tale teoria, gli infortuni sono una condizione inevitabile dell’esercizio dell’Industria. Pertanto, indipendentemente dalla responsabilità nel determinismo dell’infortunio, da parte datore di lavoro o del lavoratore, l’impresa è l’unica a dover sopportare l’onere delle conseguenze dell’evento.

Riferimenti

Documenti correlati

L’iniziativa rientra nelle attività di collaborazione con l’Area sicurezza nei luoghi di lavoro della direzione regionale salute e politiche sociali della regione Lazio, per

Gli scivolamenti e le cadute nei luoghi di lavoro rappresentano la causa del maggior numero di infortuni in tutti i settori lavorativi, compreso il lavoro d’ufficio, e sono i

A Taranto, ove è necessario più che altrove conciliare interessi, nello specifico, apparentemente inconciliabili (a titolo esemplificativo: l’occupazione con il risanamento

Prendendo in esame le denunce pervenute presso le singole Sedi della Regione Abruzzo, si os- serva in maniera chiara il fenomeno verificatosi nel territorio della provincia di Chieti

“compleanno”, i soggetti coinvolti nel Sistema edilizia provinciale (Scuola edile, Cassa edile, Cpt-Comitato Paritetico Territoriale per la sicurezza sul lavoro, Ance, Cna,

• il supporto di tipo educativo alla gestione domiciliare della grave disabilità, finalizzato a sostenere il lavoratore nel momento del rientro nel proprio ambiente di vita,

5 Infortuni mortali sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all’INAIL per gestione, settore di attività economica e territorio Settore di attività economica CAGLIARI

Il nuovo Inail, Polo della salute e sicurezza, a seguito della norma di previsione di istituzione del SINP (Sistema informativo nazionale per la prevenzione degli infortuni ed