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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA

E . M u s a t t i . — Storia di un lembo di terra, ossia Vene^ia ed i Veneziani. — Padova, tip. del Seminario, i8 b 8 ; 6 voli, in 8.° gr. — pp. 302; 292; 301; 336; 354; 175.

Passarono già alcuni mesi, dacché Γ istancabile cav. Mu­

satti, tra gli studi vari e frequenti onde va illustrando 1 uno 0 1’ altro punto dell’ amplissima storia veneziana, ha messa in luce, con modificati criteri, una novella edizione del pon­

deroso volume per la prima volta pubblicato un paio d’ anni or sono. Mercè cure indefesse e lena superiore ad ogni aspettazione, nel più breve corso di tempo fu ideata e di­

venne atto quella ristampa per la quale 1’ opera riappare in­

dubbiamente ampliata e ricostruita in gran parte. — Orbene, intorno a codesto lavoro unico del genere nel più prossimo movimento storico riguardante Venezia ( i ) , in cui è pur

(1) Sebbene non privo qua e là di nuove ed utili notizie, non è p a r a ­ gonabile nè per le proporzioni, nè per il m etod o, nè per lo s c o p o , i l P i c c o l o Florilegio di Storia Veneziana (V e n e zia , C o r d e l l a , 1887) offerto dal prof. L . Perosa ai meno dotti e specialmente al p o p o l o , per d i v u l g a ­ zione dei fatti principali e meglio fecondi di am maestramen ti.

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tenuto molto conto degli ultimi risultati , poco o nulla ancora si è scritto e fu lasciato libero il campo a quei som­

mari giudizi che corrono sulle bocche del terzo e del quarto c non concludono sul reale valore di un libro.

P roviam o adunque noi di proporre a qual patto ci sembri debba la critica considerare una tanta fatica.

Q uando Giuseppe De L e v a , maestro insigne e venerato, in luttuosa occasione, ahimè non lontana, ebbe a toccare del­

l’ opera di Samuele Rom anin, pur encomiandola, diceva, con giudizio altrettanto severo quanto degno di nota, che se il benemerito storiografo molto fece, avrebbe potuto assai più, ove troppo non avesse abbracciato, cioè la storia intera dalle origini fino alla estrema caduta ( i ) . Senonchè il R o­

manin, malgrado il molto ingegno, il grande amore e la bella preparazione, apparteneva, ancor abbastanza, a quella prima eletta falange che spinta da carità patria, pose a cimento pazienza e volere, lottò contro difficoltà infinite e soltanto con sacrifici riu scì.a rettificare alcuni tra i vecchi e r r o r i, a demolire certe favole spacciate da stranieri, a chiarire ta­

lora fatti e notizie su cui pesava 1’ oblio od il silenzio di chi avrebbe dovuto parlare se i tempi fossero stati quali noi posteri li vo rrem m o, non quali furono, tempi, in cui, per esempio, la ragion di Stato quantunque non vincolasse le penne a men­

tire, le ratteneva a tacere.

Mutate le condizioni stesse degli studi, fu il campo veneto fregiato dall' attività di Rinaldo Fulin, dottissima, indefessa, fertile di efficaci conseguenze. Quegli, sopra ogni altro, ispirò e diffuse i’ ardore per la ricerca, indicò la strada per eserci­

tarla , m ostrò che eziandio fra noi il novello lavoro doveva essere di rinnovazione e la fiaccola della critica andava

( i ) D ella vita e delle opere del prof. A b . R. F u lin ; V e n e zia , A n t o - n e lli, 1886 . p a g . 9.

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nutrita col valido alimento dei documenti per giungere alla conquista della verità, nel rifare passo passo le fasi della nostra storia. Ma anche dopo tutto c i ò , diremo oggimai giunto il te m p o , nel quale le vicende della forte e sapiente Repubblica possano essere nel loro ordinato complesso lar­

gamente narrate ?

Converrà rispondere di n o , se il De L e v a , massimo ap­

prezzatoli del Fulin e dei suoi continuatori, che alla storia di Venezia dette pure contributi di grande r ilie v o , nella stessa maniera con la quale si palesava contrario agli inten­

dimenti del Romanin, aggiungeva che quanto non era stato possibile a llo ra , non sarebbe nemmeno per lunga serie di anni avvenire. E perchè ? Per due principali ragion i, Γ una del metodo nuovo che fa crescere smisuratamente il materiale storico, esigendosi per esso che sia compiuta Γ indagine dei fatti, e questi non si studiano più come per lo innanzi disgiunti fra loro, n n in tutto lo spatio ed il tempo in cui si produssero;

V altra della grave responsabilità che oggi è fatta agli scrittori dall3 essere la storia, che Cicerone chiamava maestra della vita, divenuta veramente fonte di vita per ogni scienza morale ( i ) .

Non vi è dubbio, la storia vuol essere scritta quando sia già fatta, non mentre si va facendo, epperò le idee dell’ il­

lustre u o m o , alle quali ci riportammo, sono generalmente sentite e riconosciute. Invero se c’ è storia che ancora voglia essere molto elaborata, è quella di Venezia. Quante leggende da sfatare, quante incertezze che aspettano di essere risolte!

Le carte pubbliche e private non sono rese di comune ragione in così gran numero, da licenziare gli studiosi a pronunciarsi sui più contrastati momenti sia delle continuate gioie che del finale d o lo r e , nè Γ intimo esame della vita politica che pre­

para i fatti e determina cause ed effetti (ciò che più monta)

(i) O p. cit., pag. cit.

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fu tale che il narratore non solo possa sicuramante esporre, ma anche sicuramente giudicare.

A quanto abbiamo discorso fin qua è adunque corollario che si dovrà ritenere come anticipato altresì il lavoro del M u s a tti, il che non equivale tuttavia a chiamarlo inutile o peggio, tanto meno poi se il non aver colto nel segno non gli esclude, per molti rispetti, il diritto alla maggiore conside­

razione. Il nostro autore impiegò invano la sua attività sola­

mente, perchè, lungi dal conseguire quello che si era prefisso, bisogna si appaghi della gratitudine di cui sono degne le lo­

devoli intenzioni. Il M u s a tti, pregiato scrittore di speciali m onografie, è anzi tra i più competenti per raccogliere ed esporre anche gli studi di a lt r i, per mettere in comune i frutti del molteplice lavoro sparso in libri e periodici: ma perchè non si accorse della inopportunità di scegliere tutto il vasto te r r ito r io , in cui se abbondano i risu ltati, le infinite lacune rendono prematura la sintesi ?

N e l sempre crescente rigoglio dell’ analisi è cosa neces­

saria e piuttosto importante tratto tratto, divulgare, fondere, vagliare quanto arrecano le indagini altrui, quanto si ricava dalla autorità delle testimonianze che vengono in luce, riassumere i fatti secondo la versione meglio accertata e rin­

tracciarne le più vere ragioni. Ma per tutto questo conviene fissare dei limiti e procedere magari con saggi saltuari, pur di avvertire gli errori e distogliere il pubblico largo dalle ca­

lunnie che sì facilmente in esso si fanno strada e sì difficil­

mente si sradicano. Di quale vantaggio non sarebbe un libro a linee generali, che sfiorasse i punti dubbi, accennando forse alla varietà di opinioni, ed intanto presentasse in as­

sieme tutto ciò che è positivo e solidamente fondato ! Se non altro, il capitolo che spetta all’ eccidio di V en ezia m e ­ riterebbe orm ai una coscienziosa trattazione che facesse di­

m enticare le opere del M u tin e lli, del Dandolo e molte di

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oltralpe, laddove anche in pubblicazioni modernissime, le quali vanno per la maggiore, o si affastellano comunque ca­

pitino e senza discernimento notizie e giu dizi, ovvero su ben strane teorie si basano argomentazioni critiche parimenti strane. E per sentenziare sulla morte, l’ unica via è consul­

tare profondamente la vita anteriore in tutti i suoi istanti!

Ma il Musatti al proposito precipuamente informativo del- l’ opera, ci pare abbia mancato per altra ragione. Egli, ricer­

catore indefesso, lo è anche stavolta, onde ti aggiunge spogli di nuovi archivi, che spesso poi hanno appena il risultato pratico di far conoscere nuove fonti. L ’ attingere qua e là a cotesti documenti non mai adoperati, toglie al modo con cui il lavoro è redatto. Nel gran tempo speso a quello scopo, gli possono essere sfuggite alcune pubblicazioni, come 1’ ansia palese di radunare il più copioso materiale , s’ impone alla riposata cura dell’ ordinare e del condensare, in una parola alla maggior esattezza possibile. Le note, le citazioni, le av­

vertenze innumerevoli, gli innesti frequenti intralciano la let­

tura e non costituiscono la vera forma popolare, alla quale, certamente , non è compenso quella preoccupazione che il Musatti dimostra nel fermarsi a spiegare le più elementari nozioni della più elementare e generalissima cultura.

Prescindendo invece dalla questione generale dell’ indi­

rizzo dell’ opera, i difetti si attenuano di assai ed emergono indiscutibili pregi. Il Musatti ha saputo mettere insieme da solo ciò che molti avrebbero probabilmente stentato : quindi non senza frutto lo studioso può ricorrere a quella ricca messe di materiale. Faccia fede della affermazione, la varietà delle cose contenute, giacché oltre gli avvenimenti storici fino ai tempi moderni (voi. i a 4 ) , non manca nel IV voi. il repertorio dei Dogi, e nel V, dopo buoni indici per materia e per nome, troviamo notizie sulla nobiltà, sul popolo, sulle lettere, scienze ed arti, sui viaggi, su feste e spettacoli,

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leggi, economie; nel V I stanno dichiarati, i diversi uffici dello Stato e vi fa appendice uno scritto sul D o ge, dove è rias­

sunto l’ encomiato studio dello stesso autore, che porta a titolo « Storia della Promissione Ducale » ( P a d o v a , tip. del Sem. ’ 88). In conclusione il lavoro aggiunge onore all’ inde­

fesso storiografo, sebbene per ragioni interne ed esterne non risponda ad un intento, che come è nobile e bello, così ad essere raggiunto domanda od altre misure od altro metodo o tempi più m a tu ri, rimanendo forse anche allora troppo superiore alla operosità, per quanto energica, di un solo.

O ttob re, 1889. C . Ma g n o.

S P I G O L A T U R E E N O T I Z I E

N e ll a pro prietà P o r r o , nel piano di N e r v ia (V e n tim ig lia ), v e n n e r o r i ­ tro vate le seguenti due epigrafi sep o lcrali incise sul m a r m o .

N e ll a prim a di m. 0,30 x 0 , 2 2 l e g g e s i :

»

i ’ D s ' M x ’ S s '

F O R T V N A T E L · M V M M I V S M A

X I M V S C O I V G I B E N E · M E R E N T I

F E C I T

L a , s e c o n d a di m . o, 10 x 0, 22 re c a :

I V L I A · 3 · L I A N V A R I A V · Α Ν · X X I I I (N otizie degli Scavi, A p r i l e 1889).

*

* *

A pro p o sito della patria di C o l o m b o , e delle ridic ole p re te s e di C a l v i in C o r s i c a , He n r y Ha r r i s s e h a pubbicato una n o te vo le l e t t e r a diretta a ll’ abate C a s a b i a n c a , l ’ autore del libro di cui si è p a r la to n e l f a s c i c o l o antecedente (X I - X I I , pag . 470). È riprodotta nella Revue historique, t. X L I I , p a g . 182, e a parte con alcune giunte.

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* *

Nella Illustrazione Italiana (1889, n. 49) Giu s e p p e Fu m a g a l l i pubblica un diligente articolo intitolato : Pel centenario di Cristoforo Colombo , nel quale accen na i più recenti studi sul grande navigatore , toccando spe­

cialmente de ’ punti controversi della sua vita.

+ **

A F ire nze presso il libraio Dotti si trovava testé in vendita un Portolano membranaceo sottoscritto: Ioannis (sic) Oliva Fecit in N o b ili u rie Messanae.

Si co m pone di 13 grandi fogli contenenti un Mappamondo con le 4 parti del M o n d o , undici carte con in dettaglio le coste; l’ A m e r ic a è minuta­

mente delineata occupando essa sola 4 carte. Nella 13 si trova in alto miniata la B. V ergin e con in braccio il S. Bam bino, assisa su di una nuvola, e a fianco i SS. Giovanni e Paolo. In basso, pure m i n i a t o , uno Stemma inquartato con quello della Città di Genova sorm ontato dalla corona D u cale.

La famiglia O liv a messinese, oriunda forse dalla Liguria, ebbe parecch i cartografi. Il più fecondo fu appunto Giovanni (Cfr. A m a t d i S. F i l i p p o , Studi biografi e bibliografi sulla storia della geografia in Italia , R o m a , T i p . Romana, 1882, vol. II).

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An t o n i n o Be r t o l o t t i, oltre ad una lettera di Frà B e nig no da G en o va , Generale de’ Minori Osservanti, al Duca di Mantova, ne pubblica un’ altra di esso D u ca alla Repubblica di Genova (Miscellanea Francescana, I V , 1 1 3 ) , che reputiamo utile riferire, con la nota illustrativa che la s e g u e :

« Ser. D o g e et Ecc. Signore

La particolare confidenza c’ ho nell’ humanità di V . A . e delle E c c . ' V V . mi m u ou e a pregarle con ogni spirito di rimettere nella buona gratia loro il Sign or Giacomo D u razzo, dalla quale, uenendogli benignam ente condonato il tempo che le soprauanza del bando, resti abilitato a poterlo spendere con sua maggior soddisfatione nel seruizio dell’ A . V . e delle V . Ecc. e nel godimento di cotesta sua Patria e del loro felice D o m in io .

E perchè con più efficace espressione le uenga rappresentato che il fauore sarà da me stimato in grado corrispondente alle molta p rem u ra che ne tengo, ho particolarmente incaricato il Padre Fra ncesco da Man- toua capucino di portarsi a significarla con la uiua uoce a V . A . ed alle Ecc. V . , onde a lui rimettendomi intorno a questo proposito le assicu ro che degli effetti della loro humanità, quali in riguardo d ell’ inte rcessione mia si compiaceranno di compartire al Signor G i a c o m o , io ne restarò

78 GIORNALE LIGUSTICO

m o lto o b b liga to a V . A . ed a lle E cc. V . co m e p ro cu ra rò di d a rg lie n e o g n i m a g g io r seg n o n e ll’ o cca sio n e di s e n tir le ; d e lle q u a li p e rc iò uiua- m ente p re g a n d o le , bacio loro con affetto la m a n i. D i M an to u a li 20 s e t­

tem b re 16 5 1.

A l s eru ig g io di V . A . e d e ll’ E c c . V . 11 D u ca di M an to u a

A l S eren issim o D o g e ed E cc. S ig n o ri G o u ern a to ri d e lla R e p u b b lica di G en o u a ».

« G ia c o m o D u ra zzo n o b ile g e n o v ese era stato re le g a to in S p a g n a per sosp etto ch e a vesse dato a v v is o a G io . P a o lo B albi ch e la R e p u b b lica face va p ratich e di farlo ca rce ra re dal G o v e rn a to re di M ila n o , p el q u ale a v v iso sarebbe fu g g ito d alle m ani d ella g iu stizia. Il D u ca p ro v ò Γ in n o ­ cenza sua , tu ttavia sul so sp etto fu r ile g a to a M adrid , d ' o n d e in v o c ò la p ro tezio n e del D u ca di M an to va C a rlo l i . Q u e s t i, c o m e a b b ia m o v e d u to , spedi il padre C a p p u ccin o m a n to va n o per in terced ere m e g lio la g ra z ia al D u ra zzo . Il C a p p u ccin o si d ip o rtò assai bene , co m e il D u c a eb b e a m a n ifesta rg li la sua so d d isfa z io n e ; qu antu n qu e la g razia p er a llo ra non si p o tesse a v e r e , p erch è la R epu b b lica G e n o v e s e d im o strò c h e n on si po­

te v a acco rd a rla p rim a ch e non tosse tra sco rso m età del tem p o d e lla p en a » .

• ·

N e l B o llettin o d ella Società Geografica Italiana (d icem bre 18 S 9 , p. 1036), ren d en d osi co n to d e lla m issione esegu ita in Ispagna dal D o tt. C e s a r e D e L o l l i s , p er in ca rico d e lla R . C o m m is s io n e C o lo m b ia n a , si a n n u n c ia :

« T r a i d o cu m en ti ra cco lti dal D e L o l l i s , uno v e ne ha c h e m e rita in sp ecia l m o d o di esser seg n a lato fin d' o r a , e p erch è tu tta v ia in e d ito e p erch è da esso em an a n u o va lu ce sulla vita intim a del C o lo m b o . In ten - ten d ia m o p arlare d e lle istru zio n i ch e il gran de N a v ig a to re la s c iò a su o fig lio D i e g o , p rim a di partire per la terza sp ed izion e al N u o v o M o n d o . S i tro v a n el v o i. 54 d ella gran d e c o lle z io n e del V a rg a s P o n c e , c o n s e r­

v a ta n e lla R . B ib lio teca d ella R. Academia de Historia a M a d rid .

» D a e s s o , in m o d o an co ra più esp licito ch e d a lle p a r e c c h ie le tte re a u to g ra fe c o n se rv a te c i n e ll’ A r c h iv io V e r a g u a , appare a q u a li p rin c ip i il C o lo m b o d esid erasse vedere in fo rm ata la e d u cazio n e d el su o p r im o g e n ito . N e i suoi c o n sig li e g li co n tem p la le re lazio n i di suo fig lio c o lla p ro p ria f a m i g li a , c o i S o v ra n i e c o lla so cietà in g e n ere . C o n p a r o le di p ro fo n d a ten erezza g li ra cco m a n d a B eatrice E n r iq u e z , m adre di F e r n a n d o , o r d i­

n an d o g li di p a g a rle una p en sion e annua di 10,000 maravedis: e lo e s o r ta in o ltre ad a v e re in isp ecia le co n sid era zion e suo fra te llo D ie g o e su a

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So G IO R N A L E L IG U S T IC O

M a iso n n eu v e di Parig i, che possiede questo cim e lio, lo h a m e ss o m ven­

dita in un c a ta lo g o testé pubblicato (Catalogue de quelques ouvrages rates et precieux sus l’Amérique, 1 8 6 9 , nos. 153), n otand olo al p r e z z o incredi­

b ile di 65,000 franchi! Q u e sto è il pre zzo più alto che finora sia stato ch ie sto per un libro stam pato; e m eritava di essere ric o r d a to in un G ior­

nale della libreria. D i questa plaquette, il M aisonneuve innanzi di po rla in vendita , h a fatto fare dalla eliotopia Dujardin un’ accurata riproduzione in facsim ile, tirata su carta d’ O lan d a , a soli cento e se m p la r i n u m e r a t i , che l’ editore pose in c o m m e rc io al pre zzo di 50 franchi ».

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