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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA

Dottore A g o s t i n o D u t t o . — Le origini di Cuneo dimostrate con documenti, contributo alla storia delle origini dei Comuni del Piemonte. - Saluzzo, tipografia Lobetti-Bodoni, 1891.

Se il vero amor patrio ci lega alla Nazione, esso peraltro si radica in quello che ciascuno deve avere pel proprio C o ­ m une, poiché nella guisa che dalla riunione delle famiglie sorge il C o m u n e , dall’ assieme dei Comuni nasce la Nazione.

Dalle storie particolari si deduce la storia tutta di un paese;

ma questa non è possibile senza quelli, nel modo che senza i materiali non si potrà mai edificare una casa. Il perchè tutte le storie particolari di città ed anco di piccoli Com uni deggiono sempre ritenersi d’ interesse generale. Che se note­

voli città dell’ alto, del basso e del medio Piemonte ebbero da un secolo in qua i loro storiografi, quali V ercelli, Fos- sano , A s t i , Saluzzo, Savigliano , Carmagnola , Cavaglià ed altri C o m u n i minori, non posseggono ancora storia acconcia nè Susa, nè Ivrea, nè Alba. Cuneo stessa, per quanto

p arecchi, ed in tempi meno recenti, e ne’ recenti ne abbiano fatto argomento dei loro studii, non ha ancora una storia, che unicamente fondata sui documenti, possa soddisfare quanti al gio rno d’ o g g i , in cui 1’ ermeneutica storica ha fatto gi­

ganteschi progressi, sono in diritto di pretendere.

A fare scomparire in parte simile lacuna si accingeva ap­

punto per C u n eo sua patria, il dottore in lettere Agostino Dutto , che non invano prese a rimaneggiare Γ intricata storia delle sue origini e dei primi suoi anni. Egli distinse il suo lavo ro in tre parti, e trattò: i.° delle origini di Cuneo se­

condo i cronisti ; 2.° degli errori principali nei quali inciam­

parono i cronisti e gli storici; 3.0 dell’ origine di Cuneo se­

condo i documenti. E non è a dire che il campo percorso dal nostro autore si poteva ritenere incolto, poiché mal dis­

sodato da cronisti rozzi e da scrittori, cosi deboli in critica, da non potersi loro attribuire la qualità di storici. Cito fra questi secondi Giuseppe Mariani da M o n d o v ì, che nel 1719 pubblicava col pseudonimo di Teofìlo Partenio un libro inti­

tolato da lui: I su o li della città di Cuneo, che quel municipio stesso non aggradiva, confiscandone gli esemplari venutigli a mano. Ragione di giustizia però esige che da cotal numero abbiasi a sceverare il barone Giuseppe Manuel di S. Giovanni, il quale se poco si trattenne sull'argomento trattato dal D u t t o , pubblicò pregevoli e critiche memorie sulla storia Cuneese.

È nella terza parte del suo scritto, che il Dutto viene col sussidio di documenti del finire del secolo X II e del seguente, e collo studio degli avvenimenti principali e delle lotte dei comuni vicini col feudalesimo, a stabilire la più probabile opinione sull’ origine del cosi detto Ρ ϊζζο del Conio, sorto sul promontorio tra il Gesso e la Stura, e per la sua forma denominatosi Cuneo. Egli col mezzo dello studio approfondito su varii docum en ti, editi bensì, ma non abbastanza vagliati

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cogli occhiali della critica, riesce a provare che Cuneo fu proprio fondata nella primavera del 1198, 0 tutt’ al più sul cadere del precedente 1197 da popolazioni, che più non po­

tendo sopportare il giogo dei marchesi di Monferrato, Saluzzo e Busca, avevano preso quel partito a suggerimento dell’ abate del borgo di S. Dalmazzo e del Comune d’ Asti. E siccome le popolazioni più maltrattate erano state quelle dei luoghi di Caraglio, Bernezzo, Vignolo, Brusaporcello, Boves e Q u a ­ ranta, così furono queste che concorsero ad edificarsi quel luogo di difesa.

Il D u t t o , a cui la sorte non pose in mano documenti straordinarii , fece già assai nel potere stabilire quanto è ar­

gomento del suo lavoro : sarà ben difficile che altri, con tutto il buon volere, nello stato attuale delle cose possa far di più.

E questo è già un buon pronostico per affermare, che am­

plificando le investigazioni, potrà, il Dutto, volendolo, tessere la storia medioevale della sua patria , che scritta da chi già diede prova di acume critico e di una diligenza commende­

vo le, non potrà che riuscire soddisfacente agli eruditi.

C.

Documents historiques relatifs à la principauté de Monaco depuis le quinzième siècle, recueillis et publiés par ordre de S. A . S.

le prince Albert I , par G u s t a v e S a i g e . T o m e III. Impri­

merie de Monaco, 1891.

È di fresco uscito il terzo volume di questa splendida edi­

zione, di cui ogni elogio è superfluo presso gli intelligenti.

Il volume accennato contiene i documenti compresi dal 1540 al 1641, e così per il periodo di un secolo.

Essi cominciano dall’ atto col quale Stefano Grimaldi di Monaco, sottratto il dominio alla tutela degli agenti di Carlo V ,

si fece conferire indefinitamente il governo del piccolo stato a nome del pupillo Onorato I. Questo documento che è del 6 dicembre dell5 anno 1540 dimostra subito la superiorità dello Stefano, che succeduto al tutore Agostino Grimaldi, vescovo di Grasse, zio di O n orato I, otteneva da questo la prosecuzione in quell’ uffizio vita sua naturai durante. . . utpote qui iam Dei munere, ad meliorem cognitionem, aetateque maturiore se provectum sciat, prospectumque habeat, sua et omnium rerum suarum supra quam unquam interfuerit, interesse, eumdem illustrissimum dominum Stephanum non solum sibi conservare, sed e t perpetuare omni me­

liori modo quo validius potuit et potest, ex certa scientia, motuque proprio, confirmando non tantum in primis ratificando appro­

bando etc. E bene incolse all’ Onorato di lasciare la cura di governo ad uomo fornito delle doti politiche ed amministra­

tive quale Stefano. In fatti, difeso Monaco dalle incursioni ostili, egli seppe renderlo piazza forte, e munirlo convenien­

temente.

L ’ illustre Gustavo Saige consacra alcuni capi per discor­

rere delle opere murali ed artistiche compiute in quel torno, rappresentandone anche i punti più rilevanti col mezzo di zincotlpie perfettamente eseguite. Sicuramente che nelle vane epigrafi riprodotte e che attestano le opere compiute, talora compare il solo Stephano Gubernante, tal altra il suo nome associato a quello di Onorato I, Domino Honorato Primo et Stephano Grimaldo annuentibus ; ma ciò non deve fare specie, e non si può censurar troppo che Γ amor proprio vi avesse anche un pochino la sua parte.

E come alle arti, così Γ autore dedicò altri capi per dir qualche cosa sull’ organamento legislativo, finanziario, ammi­

nistrativo dello stato e del Comune di Monaco. Prosegue indi nel suo sommario generale le notizie risguardanti i signori di Monaco che regnarono dopo Onorato I, morto nel 1581, non lasciando, si può dire, altra traccia che quella di avere

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procreato quattordici figli, nove dei quali erano superstiti al momento della sua dipartita. Quindi i lettori troveranno cu­

riose ed esatte notizie sui fatti principali avvenuti sotto i discendenti dell’ Onorato I, e così sulle gravi differenze pas­

sate tra Carlo II di Monaco ed il duca di Savoia Carlo Ema­

nuele I, per la sovranità su Mentone e Roccabruna, vecchia pretesa che era rimasta da alcuni anni assopita; e veniva ride­

stata con nuova gagliardia, degna delle agitazioni e delle con­

tinue aspirazioni dell’ irrequieto duca di Savoia. Imparzial­

mente pure F autore ricorda, come dai Grimaldi siasi assunto il titolo principesco sotto Onorato I I , non senza accennare qualche punto della sfragistica relativa a quella famiglia, che dice però, sarà a suo tempo argomento di pubblicazione particolare.

Com e nei volumi precedenti, così in questo ricca è la messe dei documenti che Γ infaticabile ed accorto cavaliere Saige s e p p e , secondo il suo u s o , raccogliere negli archivi italiani e stranieri. Notiamo fra il carteggio lettere di A n ­ drea Doria; della Duchessa Margherita di Francia, consorte del Duca di Savoia Emanuele Filiberto, di Andrea Provana di Leyni generale delle galee di questo duca, ecc. D ’ inte­

resse storico è la lettera di Gian Giacomo Toscani con­

sigliere di Carlo II Grimaldi, nella quale scrivendo a Fran­

cesco Grimaldi in missione a Madrid, s’ intrattiene su molti particolari per dilucidare le relazioni dei Grimaldi coi Duchi di Savoia pel fatto delle differenze per Mentone e Roccabruna.

Copiosi sono altresì i documenti relativi alle relazioni di Genova con M o n aco , che gettano molta luce sulle aspira­

zioni della Repubblica ad annettersi quello Stato. Nè priva d’ interesse e di curiose notizie è la lunga relazione del passaggio per Monaco di Marianna d’ Austria regina d’ U n­

gheria, avvenuto nel giugno del 1630. E per la storia non solamente locale, ma dei vicini Stati meritano di

es-sere consultati i documenti concernenti i negoziati seguiti colla corte di L uigi X III, e così coll’ onnipossente cardinale di Richelieu.

É inutile aggiungere, come quest’ istoria è confortata da così abbondante copia di documenti che sono d’ interesse speciale a G e n o v a , dai cui archivi appunto il signor Saige ricavò carte e notizie di molto pregio.

Egli è certo che allorquando questa grand’ opera sarà giunta al suo termine , si avrà una raccolta di d o cu m e n ti, la cui imparziale pubblicazione torna di grande onore alla famiglia sovrana di Monaco che Γ ordinava, ed all’ illustre editore e dotto raccoglitore, che già sin d’ ora ha ottenuto la gratitu­

dine di tutti gli studiosi della storia.

G. C .

S P I G O L A T U R E E N O T I Z I E

É co m p arso nel T . X V I I I ( iasc. I V a V I, aprile — g iu g n o 1891) del Boletin de la Reai Academ ia de la H isloria di Madrid un artic olo in fran­

cese : L a signature de Christophe Colomb di E u g en io D o g n é e , nel quale Γ autore si propone d ’ interpretare le note sigle del g ran ge n ov ese . Ma le sue co n clu sio ni appaiono po co conform i a verità e m olto discutibili.

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Si è ritrovato a C h i a v a r i nella biblioteca R iv aro lia n a un p regevole manoscritto m i n i a t o , dove si leg g o n o gli statuti del c o m u n e di L evanto del 14 7 1. Se ne annunzia la pubblicazione per opera dei sign o ri G . Pe- devilla e P. L . A r d y .

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v ■

N e l vol. X X X I V ; P . 1. delle Notices et E xtraits des mss. de la Bibliote- que nationale et autres Bibliotéques viene reso di pubblica ra g io n e il ma­

noscritto latino 10133 della Biblioteca N a zio n a le di P a r ig i spettante a C ic c o Simonetta. Q u i v i sono n otevoli i documenti relativi a ll’

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zione e cessione di Genova e Savona ai Duchi di Milano. L a pubblicazione è dovuta a M. Perret.

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C o l titolo I C orsi e la Corsica alla fine det sec. X V C a rlo E rrera pubblica nell’ A rchivio storico Italiano (Ser. V . T . VII, 390) due lettere di A n t o n io Ivani a C ic c o Simonetta con opportune ed importanti illustrazioni.

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A nto n io da Brivio, Guiniforte e Giovanni da Solaro ingeg neri si trovano nel g iu g n o del 1479 a Genova per lavori occorrenti alla rocca del C a s t e l­

letto, e pre se nta no a questo proposito al duca di Milano la loro relazione il 25 del m e se stesso. (Soc. Slor. di Como, Periodico, vo l. V II I, 304).

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S e g n alia m o un importante lavoro di Francesco Pagnotti intorno alla Vita di M iccolò V scritta da Gianno^xi M anetti, che è uno studio prepa­

ratorio alla n u o v a edizione critica alla quale egli intende. N e lla notizia bibliografica delle opere inedite di quell’ umanista posta a corredo di questa m o n o g r a f ia , rileviamo una Laudatio Inunensium, ad Illustrissim um Principem dominum Thomam de Campo Fregoso D ei gratia Ianue Ducerti esistente nei mss. Vaticani, della quale aveva già dato un cenno A p o s to lo Zeno. Q u esti a v e v a anche ricordato una Historia Ianuensium che non comparisce n e l l ’ elenco del P a g n o tti, il quale però a g g iu n g e un’ altra Laudatio Ianuensium, ad clarissimos Iauuae legatos Florentiae commorantes, che si tro v a nei mss. Vaticani e Barberianini (Cfr. A rchivio della R . So­

cietà Romana di Storia Patria, X I V , 411 e segg.).

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L a R . B ib lio teca della Università di Genova ha acquistato di recente diciotto lettere autografe della Beata Brigida di Gesù, m on aca O rsolina a Parma, scritte n el 1678 alla marchesa Cristina Malaspina, e cinque?lettere della m arch esa stessa a L iv io Bonaventura, ambasciatore del D u ca d’ Ur- bino, dell’ anno 1663.

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Il R. A r c h i v i o di Stato in Massa di recente ha fatto acquisto d e ll’ i m ­ portante e ricco A rc h iv io de’ Malaspina d’ Olivola.

In questi g io rni si è pubblicata una cu riosa raccolta di n ov e lle per cura di Jam e s B ruyn A n d r e w s edita a Parig i da L e ro u x . È intitolata : Contes lig u r e s, traditions de la R ivière recueillis entre Menton et Gênes, e con­

tiene sessantaqu attro n o v e l l e c h e l ’ e g re g io ra c c o g lito re h a tradotto in francese d a ll’ orig in a le dialetto onde vennero narra te da più persone delle quali so no riferiti i n o m i ; esse sono assai n o t e v o l i , anch e perchè non tutte h a n n o riscontro in quelle conosciute e classificate dai folcloristi.

N e rip a rle re m o .

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N e l l ’ u lt im o fascicolo della cronaca mensile delle M issioni francescane il padre M a rc e llin o da C i v e g n a stam pa un d ocu m en to tratto da un ma­

noscritto del seco lo X V I , che confe rm a la nobiltà di donna Beatrice H enriq u ez di F lo ra n a da C o r d o v a , madre di F e rna n d o C o lo m b o .

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