• Non ci sono risultati.

L’iniziativa internazionale Rome Reborn è stata progettata e realizzata nel corso di molti anni, a partire dal 1997. Alla ricostruzione dell’antica Roma hanno collaborato il Virtual World Heritage Laboratory dell’University of Virginia (VWHL), lo UCLA Experiential Technology Center (ETC) di Santa Monica, il Reverse Engineering Lab del Politecnico di Milano, l’Ausonius Insti- tute del CNRS, l’Université Bordeaux Montaigne (Bordeaux-3), e l’Université de Caen177.

A differenza di numerosi altri (ma similmente al progetto ArianInpiazza), Rome Reborn ha utiliz- zato la CG per ricostruzioni diacroniche, ovvero per mostrare lo sviluppo urbanistico della città tra l’età del bronzo (1000 a.C. circa) e quella tardoantica (550).

La prima ricostruzione realizzata è stata quella della città per come doveva apparire nel primo ventennio del quarto secolo, individuato come momento di massimo popolamento e periodo in cui le maggiori chiese cristiane cominciavano a essere edificate. Le scarse modifiche urbanistiche dei periodi successivi, e la sopravvivenza di numerose strutture costruite in questo periodo, hanno fatto sì che la scelta del quarto secolo limitasse la soggettività delle ricostruzioni.178

177 Una lista completa delle persone coinvolte è disponibile all’url:

https://wiki.digitalclassicist.org/Rome_Reborn

FIG.34 Veduta dall’alto della città di IV secolo (Rome Reborn 2.0: http://romereborn.frischerconsulting.com/gallery-current.php)

FIG.35 Dettaglio del Circo Massimo e del Septizodium (Rome Reborn 2.0: http://romereborn.frischerconsulting.com/gallery-current.php)

Parallelamente alla modellazione, gli sviluppatori del progetto si sono posti come obiettivo quello di realizzare un’infrastruttura tramite cui i modelli potessero essere aggiornati e corretti, che con- sentisse sia di utilizzare le attuali conoscenze per visualizzare l’aspetto della città tardoantica, sia di comunicare al pubblico in maniera efficace l’insieme di tutte queste informazioni e dei relativi metadati. Inoltre il progetto è stato aperto a chiunque volesse integrare le ricostruzioni con i pro- pri modelli, i quali, superato il vaglio del comitato scientifico, sarebbero stati inseriti in Rome Reborn.

FIG.36 Dettaglio dell’Anfiteatro Flavio (Rome Reborn 2.0: http://romereborn.frischerconsulting.com/gallery- current.php).

Le ricostruzioni sono state modellate dividendo gli edifici in due macro-categorie: quelli basati su evidenze archeologiche, realizzati ad alto livello di dettaglio (classe I), e quelli ricostruiti per ca- tegorie, ad esempio le insulae (classe II)179.

La modellazione è stata integrata con la scansione di oggetti reali; per gli edifici di classe II si è fatto ricorso a una replica digitale del plastico di Roma di Italo Gismondi180, cui si sono apportate modifiche, aggiunte estetiche (texture delle facciate) e correzioni.

179 La lista completa degli edifici ricostruiti si trova all’url:

Il procedimento di modellazione in questo progetto ha inoltre fatto ricorso a tecniche procedurali: ogni tipologia di edificio è stata infatti generata in maniera semiautomatica (parametrica) [FIGG.37 e 38], tramite l’impostazione di regole semantiche applicate a dati planimetrici (catasta- li o derivati da scavi) che hanno permesso al software di elaborare piani, finestre, balconi e coper- ture, consentendo così un certo grado di variabilità anche in quelle strutture di cui non erano noti i dettagli architettonici181.

FIG.37. Modellazione parametrica in ambiente City Engine. La volumetria sulla sinistra deriva dall’elaborazione dei dati digitali ottenuti con la scansione del plastico di Italo Gismondi, quello di destra è la sua caratterizzazione tramite regole semantiche (https://www.youtube.com/watch?v=zx_8RbFNjes).

180 Si tratta di un grande plastico in scala 1:250 realizzato dall’architetto Italo Gismondi tra il 1933 e il

1955. Il primo nucleo comprendeva solamente l’area centrale della città in epoca costantiniana (IV secolo), ed è giunto per progressivi ampliamenti ad abbracciare lo spazio urbano fino alle Mura Aureliane. Per il processo di acquisizione tridimensionale degli edifici si veda Guidi et al 2008.

181 Per la modellazione procedurale è stato usato il software City Engine di ESRI, che, come si vedrà in

seguito, è a sua volta frutto di un progetto europeo finanziato dal settimo Programma Quadro nell’ambito delle Humanities (progetto V-City, vedi nota 201 e Dylla et al. 2008). Dal punto di vista tecnico City Engine è costituito da un’interfaccia grafica che consente all’utente, tramite un’impostazione a diagramma a blocchi, di creare e modificare le regole da applicare per la definizione del modello. Il procedimento parte dalla fase di estrusione delle geometrie bidimensionali e procede per successivi raffinamenti aggiungendo dettagli sulle facciate, le falde del tetto, o, per edifici storici, lo stile dei capitelli, la rastrematura dell’entasi piuttosto che la struttura dei costoloni di una volta.

FIG.38 City Engine. Esempio di regola per la modellazione di edifici. Le volumetrie di Rome Reborn non derivanti dal plastico di Italo Gismondi sono state ottenute in questo modo.

In linea con l’approccio rigoroso, sono stati omessi tutti gli oggetti e gli ambienti per i quali non si disponeva di alcuna fonte (interni degli edifici, arredi ecc); al contrario, dalla versione 2.2182, sono state aggiunti personaggi occupati nello svolgimento delle mansioni quotidiane.

Uno dei primi testbed del progetto è stata la villa di Adriano a Tivoli183, le cui ricostruzioni digi- tali hanno permesso di sperimentare soluzioni poi applicate all’intera città. Questa sorta di “sot- toprogetto” è stato articolato prevedendo diverse modalità di fruizione, dai video documentari ai tour virtuali, fino alla possibilità di esplorare la villa muovendosi liberamente con un proprio ava- tar184.

182 La versione 1.0 è stata presentata nel 2007 a Roma, mentre la 2.0 (di cui la 2.2 rappresenta un

successivo aggiornamento minore) risale 2009. L’elenco completo delle versioni coi rispettivi aggiornamenti è disponibile all’url: http://romereborn.frischerconsulting.com/about-archive.php. Un’integrazione particolare è stata fatta nel 2009 con Google Earth, attraverso cui è visibile la versione 1.1 della ricostruzione.

183 Lee et al 2013.

184 L’esplorazione della villa e delle sue singole parti funzionali tramite avatar veniva utilizzata nei corsi

Da rilevare la messa a disposizione di numerosi dati ottenibili tramite punti informativi, tra cui fonti, riferimenti bibliografici e metadati sul processo di elaborazione dei modelli.

FIG.39 Personaggi animano le vie della città contribuendo alla completezza delle ricostruzioni (https://www.youtube.com/watch?v=vrIEwjgfbYs).

Capitolo 3.4.4.1