Regole della probabilit `a
4.5 Regole di base della probabilit `a - assiomi
6, ë æ e ëfÆÞæ sembrerebbero la stessa cosa, cambia l’ambiente entro cui
tale evento `e considerato. Infattiæ ë `e l’intersezione diæ e dië riferita allo spazio campionario costituito dalle 36 possibilit`a, mentre ëäÆÞæ `e sempre l’intersezione dei due, ma riferita allo spazio campionario ridotto¢¡ costituito daæ .
Quindi, anche se
r eÆr sono veri simultaneamente (diciamo che sono “uguali dal punto di vista fisico”), essi differiscono quando siamo in con-dizione di incertezza, in quanto siamo interessati al verificarsi di solo nel-l’ipotesi cher sia vero. Ci`o si riflette sulla valutazione della probabilit`a. In particolare si intuisce come³¸Ær sia maggiore o uguale a ³¸ r , in quanto l’evento `e contemplato all’interno di una classe di ipotesi pi`u ristretta.
Un caso particolare immediato che mostra la diversa valutazione di proba-bilit`a nei due casi `e
³£r±Ær /Ü0N] (4.4)
valida per qualsiasi eventor , qualunque sia il suo valore di probabilit`a (anche nullo, nel senso chiarito nel paragrafo 2.7).
4.5 Regole di base della probabilit `a - assiomi
Abbiamo incontrato alcune regole a cui la valutazione della probabilit`a de-ve soddisfare, derivate dal concetto di scommessa coerente: la probabilit`a deve essere compresa fra zero e 1; vale 1 per l’evento certo e 0 per quello impossibile; vale la regola di somma per probabilit`a di eventi incompatibili.
Da queste regole, mediante le propriet`a formali degli eventi e degli in-siemi `e possibile derivare altre propriet`a cui la probabilit`a deve soddisfare.
`
E possibile dimostrare facilmente che queste regole di base sono soddisfatte automaticamente anche dalle valutazioni combinatorie e frequentiste.
Esiste un approccio molto formale alla probabilit`a in cui le tre regole di base sono assunte come assiomi e le propriet`a che ne seguono sono ricavate come teoremi. In questo approccio per`o la probabilit`a non `e definita come
concetto, cos`ı come anche l’evento `e soltanto un oggetto matematico. In questa
teoria la probabilit`a `e semplicemente un numero reale che soddisfi i tre assiomi dati dalle regole2:
Regola 1 (positivit `a): 7A?³¸¾ 0 ;
Regola 2 (certezza): ³¤µÜ0 ,³¤/!7 ; Regola 3 (unione): ³¸<7p6 ³¸¥<(4"³¸ , seÙ< `C
In particolare, la Regola 3 pu`o essere estesa ad un numero3 di eventi:
³¦¥ S § R½< R£¨¬ S R½< ³¸µRÁ seµR `´ ©9À ã ª C (4.5)
2❄Al fine di smitizzare il pur storicamente importante approccio assiomatico preferiamo parlare semplicemente di “regole”, che ovviamente corrispondono agli assiomi. Gli assiomi 1 e 2 sono spesso presentati nelle forme come«¬®Z¯v°
v
e«¬±3¯¤y
s
, le quali ovviamente lasciano invariate tutte le propriet`a che ne discendono.
3❄L’estensione dell’unione a infiniti eventi `e delicata e controversa, ma inessenziale per la nostra trattazione.
Questa relazione `e nota con il nome di teorema delle probabilit`a totali. Da queste regole di base seguono alcune relazioni importanti che devono essere sempre soddisfatte dalle valutazioni della probabilit`a:
Propriet `a 1 :³¸¾/é0Yº¿³ Ó.
Propriet `a 2 : ³¸ëA`䳸ë æ½"'³¸ë æ . Questa propriet`a pu`o essere estesa ad una classe completa di eventi, ottenendo
³¸ëA³²¥ S § R½< úë µR·¨¬ S R½< ³¸ë R· (4.6) come mostrato anche in figura 4.2, riquadro h).
Propriet `a 3 : Se l’eventoæ implica l’eventoë , cio`eæ
ë , allora ³¸æ¥ ³¸ëA. In particolare ne segue che
³¸æ ëAà ³¸æ¥ ³¸æ ëAà ³¸ëA ³¸æªp6ëA³ ³¸æ¥ ³¸æªp6ëA³ ³¸ëA
Propriet `a 4 : probabilit`a della somma logica nel caso generale:
³¸æp ëÓf³¸æ4"³¸ëAeº³¸æ ëA9C (4.7) Ne segue che
³¸æªp6ëA`d³¸æ¥z"³¸ëÓ9C (4.8) Nel caso di tre eventi la propriet`a diventa:
³¸æªpë´pâ ³¸æ¥4"í³¸ëAz"³úâ
º ³¸æ ëAGº¿³¸æ âGº¿³¸ë â
"³¸æ ë â9] (4.9)
estendibile a eventi come
³ ¥ S § R½< µR¨ S R½< ³¸ R·Gº R¶µL´ ³¸ R V´3 " R¶µL´µ 2 ³¸µR V´ m2Neº'èèè ºðº02 S ³¸Ù< èèè Sñ9C (4.10) Questa formula `e chiamata principio di inclusione-esclusione a causa dell’alternanza dei segni.
4.5 Regole di base della probabilit`a - assiomi 71
Queste propriet`a sono abbastanza intuitive e si possono dimostrare facilmente utilizzando i diagrammi di Venn. La 4, in particolare, `e molto importante e, nella soluzione dei problemi, dovrebbe essere presa in considerazione prima della Regola 3, che pu`o essere vista come suo sottocaso valido quando³¸æ ëAV®7 . Il motivo per cui si sottrae³¸æ ëA a ¸³¸æ¥G"'³¸ëAg `e dovuto al fatto che, per dirlo alla buona, altrimenti l’elemento³¸æ
ëA verrebbe contato due volte. Si pu`o vedere in un semplice caso legato al gioco delle carte:
- Si consideri un mazzo di carte da gioco italiane con 4 semi e 10 valori per seme. Si vuole calcolare la probabilit`a di estrarre una Coppe (â ) o un Asso (æ ). Supponendo l’equiprobabilit`a (carte ben mischiate), le probabilit`a di una Coppe o di un Asso sono rispettivamente ³úâ6
<
² , ³¸æ»
<
<· . `E chiaro che se si sommano semplicemente queste probabilit`a l’Asso di Coppe viene contato due volte ed `e per questo che bisogna sottrarre dalla somma la sua probabilit`a (³¸æ
â¿
<
²
), ottenendo come risultato³¸æªp6ëA
<·
²
.
4.5.1 ❄Dimostrazioni delle propriet`a della probabilit`a
Come esercizio sull’algebra degli eventi dimostriamo le propriet`a descritte nel paragrafo precedente (con la stessa numerazione progressiva).
1. ed sono incompatibili e la loro unione vale . Ne segue:
³¸¸p ß ³¤ ¤Ü0 ³¸ß4"³ ß 0eC
2. Un qualsiasi evento ë pu`o essere scritto in generale come
ëÜë ë ¸æp æ¤ì¸ë æ¥3p îë æ ï ] (4.11) in quanto esso pu`o essere vero sia quando `e vero ancheæ che quandoæ
`e falso.
Poich´eë `e stato suddiviso in due eventi fra loro incompatibili si ha:
³¸ëA³¸ë æ¥z"³¸ë æÙwC (4.12) 3. Si riparte dalla (4.11) osservando che, seæ implicaë , quando `e veroæ
`e vero ancheæ ë . Si ottiene in questo caso:
ëìæp¸ë æ¥ (4.13)
(provare a visualizzare con un diagramma di Venn: ë `a costituito da tutti i punti diæ pi`u quelli non diæ ma che appartengono aë ). Essendo
æ e ¸ë æ¥ eventi incompatibili si ha
³¸ëA³¸æz"'³¸ë æzd³¸æ¥9] (4.14) in quanto³¸ë æ `e non negativa per la prima regola della probabilit`a.
4. L’unione logica di due eventi æ e ë pu`o essere espressa come unione logica di tre eventi fra loro incompatibili:
æ¹p6ëìé¸æ ëÓ3p æ ëAp¸æ ëA9] (4.15) ossiaæªp ë `e vero quando `e vero soltanto uno di essi oppure sono veri entrambi. Tenendo conto anche della propriet`a 2 applicata a ciascuno dei due eventi relativamente all’altro, ossia
æ Áæ ëÓp î æ ë ï ë Áë æ3pdîúë æiïA] si ottiene
³¸æªp6ëA ³¸æ ëÓz"³ æ ëA "³¸æ ëA ³¸æ ³¸æ ëA "³¸æ ëA
³¸ëÓ ³¸ë æ¥z"³¸ë æ¥9C
Sottraendo membro a membro le ultime due equazioni dalla prima si arriva alla relazione da provare.