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I reperti “da magazzino” ovvero la collezione di Raffaele Gargiulo

Tabella 9: La collezione del dottore inglese Hogg (1833) 403

Oggetto NI Ard. (1828) SG IG Coll.

Involto coccodrillo 1 1672 1679 2338 Sala XXII

Involto animale 2 1676 1702 2337 MG

Involto con uccello 3 1674 1700 2335 MG

Involto con uccello 4 1673 1699 2334 MG

Involto bambino (?) 5 1675 1701 2336 MG

Involto 6 1678 (?) 1704 2333 MG

Involto 7 1677 (?) 1703 2330 MG

Involto 8

Involto 9 1679 (?) 1705 2331 MG

Involto 10 1680 (?) 1706 2332 MG

Poggiatesta 11 1682 1668 1102 Sala XX

Poggiatesta 12 1681 1667 1101 Sala XX

Tavoletta di scriba 13

Prima della scoperta dell’elenco di vendita Gargiulo, l’amuleto era indicato negli inventari antichi come materiale “da magazzino”. A seguito di questo primo riconoscimento, è stato ipotizzato che i reperti afferenti alla collezione

“da magazzino”, tutti segnati con numeri di inventario a 6 cifre che iniziano con 113, potessero essere identificati nei reperti in “pasta vitrea” venduti da Gargiulo. Credo non sia un caso, infatti, che tali reperti corrispondano perfettamente a quelli che andarono ad integrare la collezione egiziana nel 1885 sia per numero che per tipologia.

Si è così proceduto a un confronto tra i 24 reperti e le descrizioni nell’elenco ed è stato subito evidente come alcune di queste coincidessero perfettamente con gli oggetti selezionati. Accanto all’amuleto in forma di lepre, reperti esemplificativi sono stati i quattro amuleti in forma di Amset e Duamutef (invv. 113.868, 113.871, fig. 66). Si tratta di piccoli oggetti modellati nella faccia anteriore e lisci su quella posteriore, dotati di fori di sospensione all’altezza della testa e delle caviglie che, in Epoca Tarda, erano soliti essere applicati insieme a scarabei alati sulle cosiddette reti per mummia poste sulle bende più esterne dei corpi mummificati. Ancora una volta si tratta di 4 reperti ‘unici’ nel loro genere, anch’essi afferenti alla collezione

“da magazzino” e segnati con un numero a 6 cifre. Nonostante l’identificazione fosse oramai certa, per una maggiore sicurezza sono state confrontate anche le dimensioni. Il risultato della trasformazione da palmi a centimetri delle misure riportate da Gargiulo, seppur con qualche errore, sembra coincidere perfettamente con i reperti in museo – le cui dimensioni variano da 1,5 a 5 cm. Seguendo tale procedimento, si è dunque proceduto al controllo di tutti gli altri reperti e sono stati riconosciuti già 12 dei 24 manufatti.

Interessante è inoltre il caso di una statuina in faïence rappresentante una Iside Lactans406 (fig. 67) ritrovata nel corso della ricognizione all’interno del Medagliere. Nonostante la statuina fosse priva sia del nucleo collezionistico che del numero di inventario, siamo quasi certi che possa trattarsi del reperto descritto da Gargiulo al numero 3:

N. 3 “Statuetta assisa rappresentante la dea Iside, col suo figlio Oro, il quale è mancante della testa, e dalla testa della dea si elevano due lunghe corna, che fiancheggiano un disco per significare la luna e il sole”

In questo caso l’individuazione è stata possibile grazie alla presenza di un bollo in cera lacca, ben visibile sul lato sinistro del trono della statuina. Il bollo

406 Mainieri 2016, I, 129, Cat. 3.2, tav. LXI.

riproduce il giglio della Commissione di Antichità e Belle Arti, un ‘sugello’

che fu applicato dal Ministro per riconoscere proprio gli oggetti Gargiulo. La presenza di questo sugello è stato uno dei criteri di riconoscimento impiegati da Angela Luppino per l’identificazione di alcuni dei vasi Gargiulo, soprattutto perché alcuni di questi furono ricatalogati e privati del collegamento con il nucleo originario. Lo stesso potrebbe essere detto anche per un ushebty in faïence che presenta tracce di cera lacca sul capo. Nonostante il bollo non sia più leggibile, il reperto potrebbe corrispondere alla “statuetta a forma di mummia fasciata” descritta al numero 1 (fig. 68):

N.1 “ Statuetta a forma di mummia fasciata, nella cui parte di avanti del petto sino ai piedi sono incisi geroglifici, con le mani incrociate al petto, sostenendo due sferze”.

Purtroppo se da un lato per alcuni reperti l’identificazione sembra essere certa, per altri sussistono ancora dei dubbi. É il caso delle collane descritte nell’elenco Gargiulo con un numero di pendenti maggiore o minore rispetto allo stato attuale.

Anche sulla provenienza non abbiamo alcuna indicazione. Sappiamo che Raffaele Gargiulo partecipò a scavi archeologici presso i siti di Nola, Egnazia e Ruvo. Tuttavia reperti egiziani provenienti da queste aree non sono cono-sciuti e l’ipotesi di una presa diretta di reperti da siti italiani è stata dunque scartata. È più pausibile, invece, che Gargliulo fosse entrato in possesso dei reperti attraverso il mercato antiquario. Il restauratore, infatti, era solito ac-quistare oggetti antichi in vari siti archeologici del Regno allo scopo di incre-mentare le sue collezioni da rivendere all’interno del proprio negozio di anti-chità in strada Santa Lucia 87-88407. In un’epoca in cui la piazza napoletana era piena dei “principali collezionisti europei del tempo”408 e i reperti egiziani erano presenti in abbondanti quantità è possibile dunque che Raffaele Gar- giulo abbia deciso di acquistare anche materiale egiziano.

407 Milanese 2014, 201-72.

408 Ibidem, 209.

Tabella 10: La collezione Gargiulo – elenco di vendita di reperti egiziani in

“pasta vitrea” (1855).

Descrizione Misure

(palmi) Oggetto Inv. gen.

1 Statuetta a forma di mummia fasciata, nella cui parte di avanti del petto sino ai piedi sono incisi geroglifici, con le mani incrociate al petto, soste-nendo due sferze

4/10 Ushebty SN

2 Altra simile 4/10 Ushebty n. id.

3 Statuetta assisa rappresentante la dea Iside, col suo figlio Oro, il quale è mancante della testa, e dalla testa della dea si elevano due lunghe corna, che fiancheggiano un disco per significare la luna e il sole

3/10 Statuetta di

Iside lactans SN

4 Divinità egiziana in piedi, con testa di leone; le braccia distese in giù ed in mossa di camminare, vestito da pastoforo

3/10 Amuleto Maahes

113.866

5 Altra simile con la testa di Ibis 3/10 Amuleto

Thot 113.867

6 Altra piccolissima divinità quasi simile alle due

precedenti 1/10 Amuleto Thot 113.888

7 Altra che presenta una piccolissima Iside 1/10 Amuleto Iside 113.876/

113.877?

8 Statuetta rappresentante un pastoforo con una gamba piegata a ginocchio, sostenendo con le mani sulle spalle un'ara, o forse un sarcofago

2/10 Amuleto Shu 113.873

9 Altra simile 2/10 Amuleto Shu 113.889

10 Altra piccolissima figura mostruosa accovacciata 1/10 Amuleto n.id 11 Figurina isiaca, veduta di profilo a bassorilievo: la

medesima in tutto avvolta in grande pallio e giuba, che copre la metà della testa con le spalle

2/10 Amuleto

Amset 113871

12 Altra simile più piccola 1/10 Amuleto

Amset 113870

13 Altra figurina simile, questa però a' la testa di un

cinocefalo Amuleto

Duamutef 113868

14 Altra simile più piccola 1/10 Amuleto

Duamutef 113870

15 Amuleto che presenta una lepre 1/2 Amuleto

Lepre 113875

16 Amuleto che presenta la testa di cinocefalo 1/10 Amuleto n.id

17 Altro simile 1/10 Amuleto n.id

Descrizione Misure

(palmi) Oggetto Inv. gen.

18 Altro un poco più piccolo 1/10 Amuleto n.id

19 Altro simile Amuleto n.id

20 Altro, più grande, rappresentante forse una testa di

grifo 2/10 Amuleto n.id

21 Collana composta da 5 figurine a forma di mummie, da due scarabei e due nilometri, o siano gli stumenti per misurare il Nilo, frammezzata da rocchielletti della medesima pasta vitrea, e nelle due estremitàfini- sce in una parte forse con una ranocchia, e nell'altra con un barilotto della stessa composizione

1,6/10 Collana 113.882

22 Altra collana quasi simile, ma più corta, conformata pure da cinque figurine, due nilometri, due palline e nella estremità di una part vedesi una testa di cinocefalo e nell'altra un oggetto poco visibile, e simili rocchelletti

1,5/10 Collana 113.883

23 Altra piccolissima collana conformata di sette pic-colissime figurine divise, dimezzate da rocchelletti e piccole vaghe

1 Collana 113.884

24 Sedici piccolissimi amuleti di ambra figuranti alcuni vasetti canopi, altre bolle sacerdotali, ed altri di forma rettangolare

Collana n.id