L’approccio della ricerca Inail alla prevenzione dei rischi dei nuovi lavori
L’ I s t i t u t o s vo l g e l e p r o p r i e f u n z i o n i d i r i c e r c a i n collaborazione con altri enti ed organismi della Comunità scientifica, secondo la logica della rete di eccellenza.
In tal modo aumenta la propria capacità di intervento, e migliora l’incisività e la competitività della ricerca
n z i o n i d i r i c e r c a i n ganismi della Comunità te di eccellenza.
pacità di intervento, e ità della ricerca
c.a 25 Mln
le risorse finanziarie impegnate
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La Rete
L’approccio della ricerca Inail alla prevenzione dei rischi dei nuovi lavori
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62 progetti attivati c.a 18 Mln
stanziati per due anni di collaborazione 220 partnership su tutto il territorio nazionale
L’approccio della ricerca Inail alla prevenzione dei rischi dei nuovi lavori
BRiC
Bando per la Ricerca in Collaborazione
La rete delle collaborazioni è attivata in particolare attraverso un apposito bando di selezione (BRiC) pubblicato sul portale istituzionale, con il quale INAIL seleziona e finanzia i migliori progetti presentati da qualificati partner della Comunità scientifica per lo sviluppo delle tematiche di ricerca del Piano di attività.
Edizione BRiC 2016 (biennio 2017/2018)
60 tematiche di ricerca
95 proposte progettuali pervenute
c.a 9 Mln
stanziati per due anni di collaborazione Procedura di valutazione in corso
L’approccio della ricerca Inail alla prevenzione dei rischi dei nuovi lavori
BRiC
Bando per la Ricerca in Collaborazione
12 tematiche di ricerca
Edizione BRiC 2018 (biennio 2018/2019)
BRIC 2016 che affrontano tematica tumori
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• ID 5 Studio su rischi e fattori di rischio noti ed emergenti per la individuazione e prevenzione di tumori professionali
• ID 43 Invecchiamento della popolazione attiva: Studio dell'impatto delle patologie cronico-degenerative e oncologiche sul contesto sociale, demografico, epidemiologico ed economico-sanitario italiano, attraverso la costruzione di modelli di stima dei costi e di scenari previsionali.
• ID 55 Classificazione per rischio dei lavoratori ex-esposti ad amianto in base ai risultati di studi epidemiologici con valutazione quantitativa dell’esposizione
• ID 56 Sviluppo di un protocollo di sorveglianza per la diagnosi precoce del tumore polmonare con TC torace a basso dosaggio per soggetti esposti ad amianto
• ID 59 Accesso alle cure, sostegno psicologico e sorveglianza epidemiologica delle patologie amianto correlate in Italia: un progetto integrato
ID 5 - Studio su rischi e fattori di rischio noti ed emergenti per la individuazione e prevenzione di tumori professionali
Tumori della mammella di origine professionale da ricondurre al
lavoro a turni e notturno nel settore sanitario pubblico
Analisi delle attuali circostanze di esposizione a silice cristallina
Esposizione professionale associata a tumori del rinofaringe
e naso-sinusali 3 ambiti di ricerca:
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ID 43 Invecchiamento della popolazione attiva: Studio dell'impatto delle patologie cronico-degenerative e oncologiche sul contesto sociale, demografico, epidemiologico ed economico-sanitario italiano, attraverso la costruzione di modelli di stima dei costi e di scenari previsionali.
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ID 55 Classificazione per rischio dei lavoratori ex-esposti ad amianto in base ai risultati di studi epidemiologici con valutazione quantitativa dell’esposizione.
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L’approccio della ricerca Inail alla prevenzione dei rischi dei nuovi lavori
ID 56 Sviluppo di un protocollo di sorveglianza per la diagnosi precoce del tumore polmonare con TC torace a basso dosaggio per soggetti esposti ad amianto
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L’approccio della ricerca Inail alla prevenzione dei rischi dei nuovi lavori
ID 59 Accesso alle cure, sostegno psicologico e sorveglianza epidemiologica delle patologie amianto correlate in Italia: un progetto integrato
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Bric 2018 su tematica tumori
ID 05
Ambito Tutela assicurativa
Tematica Misure innovative tecnologiche e gestionali finalizzate all’abbattimento del rischio da formaldeide nel settore sanitario
Dipartimento di riferimento DiMEILA Programma di riferimento della ricerca
scientifica
7 Sviluppo di indicatori di dose e di effetto finalizzati alla diagnosi precoce e ai sistemi di sorveglianza delle malattie lavoro correlate
Importo massimo finanziamento annuo 400.000,00 €
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L’approccio della ricerca Inail alla prevenzione dei rischi dei nuovi lavori ID 06
Ambito Tutela assicurativa
Tematica
Revisione sistematica della letteratura scientifica quale contributo all’attribuzione del nesso di causa tra esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza e patologie neoplastiche
Dipartimento di riferimento DiMEILA Programma di riferimento della ricerca
scientifica 5 Rischi emergenti Importo massimo finanziamento annuo 100.000,00 €
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L’approccio della ricerca Inail alla prevenzione dei rischi dei nuovi lavori
Trasferibilità
IL REGISTRO NAZIONALE DEI MESOTELIOMI (RENAM)
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L’approccio della ricerca Inail alla prevenzione dei rischi dei nuovi lavori
Sistema di sorveglianza epidemiologica istituito ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 308 del 2002
Si struttura come un network ad articolazione regionale. Presso ogni regione è istituito un Centro operativo (Cor) con compiti di identificazione di tutti i casi di mesotelioma incidenti nel proprio territorio e di analisi della storia professionale, residenziale, ambientale dei soggetti ammalati per identificare le modalità di esposizione ad amianto.
L'Inail svolge funzione di
coordinamento, indirizzo e collegamento della rete di sorveglianza epidemiologica del mesotelioma maligno in Italia. Tale rete ha consentito di disporre di informazioni epidemiologiche preziose per la sanità pubblica, la sorveglianza dei rischi di esposizione a cancerogeni nei luoghi di lavoro e per la prevenzione delle malattie asbesto/correlate.
L’INAIL come Polo della Salute e Sicurezza per il lavoro
La tutela dei lavoratori attuata dall’INAIL con le normative vigenti ha assunto sempre più le caratteristiche di “sistema globale ed integrato “ realizzato attraverso :
• prestazioni assicurative, economiche, di sostegno personale e familiare del lavora-tore infortunato e/o tecnopatico;
• prestazioni sanitarie, diagnostiche, terapeutiche, riabilitative e di protesizzazione, anche integrative di quelle già erogate dal Servizio Sanitario Nazionale;
• attività per il recupero del patrimonio umano e professionale del lavoratore infortu-nato e/o tecnopatico e per il suo pieno reinserimento nella vita sociale e lavorativa;
• interventi di natura preventiva ambientale, tecnica, sanitaria e di ricerca “fi nalizzata“
alla mission istituzionale.
La funzione di ricerca dell’INAIL si concretizza nella risultante delle attività intraprese dai Dipartimenti di ricerca, dalla Sovrintendenza Sanitaria Centrale, dalla Consulenza Tecnica per l’Accertamento dei Rischi e Prevenzione (CONTARP), dalla Direzione Centra-le Assistenza Protesica e Riabilitazione oltreché da tutte Centra-le attività scientifi che alCentra-le quali l’Istituto partecipa direttamente od indirettamente a livello centrale e territoriale.
L’equazione più ricerca, più conoscenze, più prevenzione è universalmente riconosciu-ta ed adotriconosciu-tariconosciu-ta dalle più organizzate società post-moderne.
L’approccio della ricerca INAIL
alla prevenzione dei rischi dei nuovi lavori Mariano Innocenzi
Dirigente Medico - Capo del Settore Prevenzione e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro della
Sovrintendenza Sanitaria Centrale INAIL
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Le attività di ricerca fi nalizzate alla prevenzione, perché risultino effi caci devono essere realizzate attraverso la progettazione condivisa, il fi nanziamento adeguato, il comple-tamento dei progetti, e devono prevedere la verifi cabilità dei risultati e la trasferibilità degli stessi nelle attività istituzionali dell’INAIL.
Nella realtà italiana gli eff etti migliorativi derivanti dalle novità scientifi che e culturali pro-prie delle attività di Ricerca si possono dedurre dallo studio delle Banche Dati relative ai fenomeni infortunistico e tecnopatico, con il monitoraggio le verifi che temporali degli andamenti dei diversi indicatori che possono riguardare:
• l’emersione delle patologie misconosciute o dimenticate;
• l’ammissione alla tutela di malattie multifattoriali di complessa interpretazione;
• l’ampliamento della tutela a patologie connesse a nuovi materiali nuovi cicli lavorativi;
• il riesame di patologie a lunga latenza, nascoste o non correttamente considerate;
• lo studio approfondito dei casi di tumori di origine professionale per i quali sussiste una ben nota sotto-denuncia e sottostima.
Nell’attuale contesto nazionale l’INAIL, quale fornitore di dati uffi ciali ha assunto sem-pre più il ruolo di protagonista diretto delle politiche di sem-prevenzione.
Le banche dati INAIL oggi in uso, in tema di malattie professionali (MP), sono rap-presentate da Open Data, Banca Dati Statistica, Flussi Informativi, MALPROF, RENAM, RENATUNS.
La Sovrintendenza Sanitaria Centrale e in particolare il Settore “Prevenzione e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e Ricerca” da 5 anni sta eff ettuando un’attività di studio dei dati epidemiologici fi nalizzati alle iniziative di prevenzione. In particolare, ha svolto appro-fondimenti nello studio delle malattie da lavoro che hanno rivelato distribuzioni terri-toriali con profonde disomogeneità evidenziando come l’incremento riscontrato solo in alcune regioni ha di fatto riguardato soltanto alcuni ambiti provinciali o territoriali.
Le patologie a breve latenza, rappresentate sostanzialmente dalle malattie osteo-mu-scolari e del sistema nervoso periferico costituiscono più del 75% delle denunce mentre le patologie a lunga latenza, rappresentate dalle ipoacusie e dai tumori soltanto il 16 %;
i tumori professionali, in particolare, appena il 5 % del totale.
Nel processo di individuazione dell’origine professionale delle neoplasie, di fronte alle diffi coltà connesse alla dimostrazione dell’esposizione ad un rischio lavorativo adegua-to è risultata essenziale la conoscenza scientifi ca, la competenza tecnica, la capacità di indagine investigativa dei principali attori: medici del lavoro, medici legali INAIL, medici delle Aziende Sanitarie Locali, medici di base e strutture sanitarie territoriali, rappre-sentanze sindacali e datoriali, patronati, procure e tribunali, società civile.
I Tumori professionali in Italia
Relativamente ai tumori professionali è stato condotto di recente uno studio sui casi denunciati all’INAIL nel periodo 2010-2016, realizzato mediante l’uso di Open Data, Flus-si Informativi e CarCLI, al fi ne di poter individuare ambiti di approfondimento conosci-tivo e di indirizzo per le attività di ricerca aventi l’obietconosci-tivo prioritario di focalizzare le at-tività di prevenzione nei soggetti attualmente esposti e di adottare misure di carattere osservazionale nei soggetti ex-esposti a cancerogeni.
In tale studio, i mesoteliomi hanno rappresentato il 31,8%, i tumori maligni dell’appa-rato respidell’appa-ratorio il 31,5%, i tumori dell’appadell’appa-rato urinario il 13,0 %, i tumori della cute il 3% e gli altri tipi di tumore (come le leucemie, i linfomi, i tumori cerebrali etc.) il 20,7 %;
questi ultimi sono rappresentati da molteplici forme neoplastiche a bassa frequenza, anche meno di un caso all’anno.
L’analisi dell’andamento temporale delle denunce dei tumori professionali in toto ha evi-denziato come dal 2010 al 2014 ci sia stato un aumento signifi cativo con acme nel 2014
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Considerazioni
L’andamento delle denunce e dei riconoscimenti dei casi di tumori professionali impo-ne la impo-necessità di una maggiore conoscenza, da parte dell’INAIL, dei rischi, delle lavora-zioni e delle esposilavora-zioni dei lavoratori che partendo dal presupposto di una sottostima e di una sotto-denuncia del fenomeno possa:
• contribuire al superamento dell’oggettiva diffi coltà di risalire all’esposizione al ri-schio specifi co talora remoto, tipico delle malattie a lunga latenza, col sostegno tecnico e scientifi co delle alte competenze e professionalità presenti nell’Istituto;
• intraprendere su scala nazionale e/o territoriale iniziative di attenta osservazione epidemiologica degli esposti ed ex-esposti a sostanze cancerogene e mutagene, in collaborazione con gli altri soggetti impegnati sul fronte della Sanità pubblica;
• concorrere, sostenere e favorire campagne di screening tra le popolazioni civili, anche non lavorative, ma comunque esposte a fattori di rischio derivanti da attività lavorativa;
• convogliare l’attività di ricerca verso lo studio di agenti chimici, fi sici e biologici nuovi, legati ai nuovi processi produttivi, all’introduzione ed utilizzo di nuovi materiali, (per es. nanoparticelle, campi elettromagnetici, virus mutati);
• osservare nell’attività di ricerca, l’azione patogena anche di agenti vecchi e ben noti per la potenzialità cancerogena, che sembravano contenuti, ma oggi tornati d’attua-lità sotto altre forme di impiego lavorativo (per es. silice libera cristallina respirabile presente nei marmi artifi ciali; formaldeide, virus mutati) ed ancora verso attività lavorative che hanno evidenziato particolari vulnerabilità di genere (neoplasie mam-marie nelle lavoratici turniste).
• rivolgere la giusta attenzione anche al mondo agricolo ove l’uso massivo di nuove sostanze chimiche e l’introduzione di nuovi prodotti di derivazione bio-tecnologica, non ancora ben defi niti sotto l’aspetto dei rischi potenziali, possono far prevedere una signifi cativa ricorrenza di patologie, anche neoplastiche, tra gli addetti.
È chiara la necessità di acquisire attraverso le attività di ricerca fi nalizzata nuove cono-scenze e diff onderle con il duplice obiettivo di sviluppare politiche di prevenzione sem-pre più mirate ed effi caci e di migliorare l’azione di tutela dei lavoratori.
Azioni che saranno ancor più effi caci se realizzate in collaborazione con tutti i soggetti impegnati sul fronte della Sanità pubblica.
L’INAIL ha tutti gli strumenti per dotarsi di sistemi di programmazione delle attività di prevenzione e ricerca, per la razionalizzazione delle proprie risorse.
Presentazione Mariano Innocenzi
GIORNATE SEMINARIALI DEL C.I.V.
CON I CO.CO.PRO INAIL