5. Tipo di insegnamento
3.6. La ricerca del video online
Come messo ampiamente in evidenza nel paragrafo 1.3., oggigiorno il web offre un’impressionante ricchezza di risorse video. Questa abbondanza però pone notevoli difficoltà nel reperimento di materiale online.
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Quando si vuole ricercare un video online è importante avere fin da subito ben chiaro l’obiettivo per il quale lo si intende utilizzare: si vuole allenare l’osservazione o illustrare pratiche didattiche efficaci? Avere chiari questi aspetti consente di prefigurarsi alcune caratteristiche dell’oggetto ricercato e, sulla base di queste, interrogare opportunamente le piattaforme di video sharing più coerenti. Ad esempio, se si intendono presentare video - modelli sarà opportuno interrogare i repository video che si impegnano a mostrare pratiche didattiche efficaci e supportate da evidenza scientifica (ad esempio Teachers’ TV Australia, Annenberg Learner, Edutopia, Teaching and Learning Toolkit, Teaching Channel); se, invece, si volesse focalizzare maggiormente l’attenzione sullo sviluppo di pratiche osservative potremmo suggerire una ricerca di video su Néopass@ction, Insight Advance o TIMSS Video. Ciascuna delle piattaforme presentate mostra, infatti, caratteristiche distintive rispetto alle altre (sintetizzate nelle tabelle in Appendice 1), che consentono una query mirata e molto spesso supportata da filtri di ricerca specifici per il settore educativo, con possibilità di selezionare, ad esempio, il grado scolastico di riferimento, l’area disciplinare, la tematica di interesse e, dove previsto, la lingua.
Esulano da ciò le piattaforme generaliste come YouTube e Vimeo che raccolgono al loro interno tutta la gamma di video educativi presentata. Questo perché YouTube e Vimeo sono nati con il solo scopo di offrire agli utenti – siano essi singoli soggetti o comunità, associazioni, enti, aziende pubbliche e private – uno spazio di condivisione per i video, senza focalizzarsi necessariamente su alcuna specifica area o tematica.
Affronteremo in questa sede le problematiche relative alla ricerca dei video online, facendo esclusivo riferimento a YouTube, piattaforma di indiscussa notorietà e di maggiore estensione.
In qualsiasi ricerca sul web, anche in quella di video, è determinante la selezione delle parole chiave. In questa fase è necessario tenere conto
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della forte influenza che può esercitare la lingua con cui si effettua la ricerca. Poiché la maggior parte delle risorse online è in lingua inglese (ad eccezione dei repository nazionali), è evidente come l’inserimento di parole di ricerca in lingua italiana, o in altra lingua, non restituiscano la ricchezza di contenuti che è possibile invece reperire in lingua inglese. Ad esempio, inserendo la parola inglese “history” otteniamo 29.900.000 risultati167, inserendo, invece, “storia” otteniamo un numero di record ben diverso, pari a 3.470.000168.
Per formulare una corretta query è, inoltre, importante ricordare che una sola parola (ad esempio “science”) tende a generare un impressionante numero di record: nel caso specifico, si ottengono circa 15.700.000 risultati169, che hanno a che fare con le scienze in una moltitudine di modi. Per questa ragione, per restringere il campo e fare una ricerca più mirata, conviene sempre abbinare insieme più parole. A questo proposito è utile sapere che, anche se non direttamente specificato, le parole immesse nel campo di ricerca di YouTube sono automaticamente legate con l’operatore booleano “and” che consente di trovare tutte le risorse in cui compaiano contemporaneamente le parole indicate. Ad esempio se si volessero ricercare video di esperimenti scientifici potremmo aggiungere alla precedente ricerca “experiment”: immettendo “science experiment” otterremmo una notevole, seppur relativa, riduzione dei record (da 15.200.000 a 6.560.000 risultati170). Affiancando una terza parola, pertinente con le precedenti due (ad esempio “preschool science experiment”), si assisterà ad un’ulteriore riduzione dei record, passando da
167 URL: https://www.youtube.com/results?search_query=history (ver. 08/01/16). 168 URL: https://www.youtube.com/results?search_query=storia (ver. 08/01/16). 169 URL: https://www.youtube.com/results?search_query=science (ver. 08/01/16).
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5.790.000 a 41.300171. Se si volesse fare una ricerca ancora più mirata, possiamo tentare di restringere ulteriormente il cerchio inserendo un’altra parola (ad esempio “preschool science experiment light”). Sebbene da un lato i risultati appaiano sensibilmente ridotti (da 28.000 a 5.150172), dall’altro la pertinenza dei video presentati potrebbe essere parzialmente compromessa: un numero maggiore di parole chiave, infatti, riduce sì il numero di risultati, ma apre più strade in relazione alla pertinenza tra le parole stesse. Appare pertanto ideale immettere nel campo ricerca da un numero minimo di due a un numero massimo di quattro parole chiave (Figura 29).
Figura 29. Schermata della ricerca effettuata su YouTube: in alto a destra (1) la stringa con le parole chiave inserite e (2) il numero di risultati ottenuti, a sinistra (3) i filtri applicabili per la ricerca interna ai risultati e al centro (4) i video restituiti dalla ricerca in ordine di rilevanza.
Come appena illustrato, nonostante l’inserimento di più parole chiave il numero dei record che YouTube restituisce normalmente rimane ingestibile. Può pertanto risultare utile per un’ulteriore selezione, affidarsi ai filtri messi a disposizione di default dalla piattaforma173. Tali filtri
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URL: https://www.youtube.com/results?search_query=preschool+science+experiment (ver. 08/01/16).
172 URL: https://www.youtube.com/results?search_query=preschool+science+experiment+light
(ver. 08/01/16).
173 Questa opzione è selezionabile cliccando sul bottone “Filtri” subito sotto la mascherina di
ricerca (Figura 29 – punto 3).
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consentono di distinguere i video per data di caricamento (se video dell’ultima ora, di oggi, della settimana, mese o anno corrente), tipo di risultato (se video, canale playlist, filmato o programma), per durata (se inferiore ai 4 minuti o superiore ai 20), per caratteristiche (4K174, alta definizione, sottotitoli, Creative Commons175, 3D176, dal vivo, acquistato o 360°177), e con la possibilità di ordinarli per pertinenza, data di caricamento, numero di visualizzazioni o sulla base delle valutazioni espresse dagli altri utenti che ne hanno già preso visione.
Nella fase vera e propria di selezione dei risultati solitamente ci si limita a sfogliare le prime pagine (una o al massimo due) di record. Sebbene i risultati siano ordinati di default per pertinenza, non sempre questi sono appropriati rispetto alle chiavi di ricerca. Questo perché il materiale che si può reperire su piattaforme come YouTube, essendo realizzato e caricato dagli stessi utenti, non segue precise norme di indicizzazione: pertanto potremmo ottenere risorse non pertinenti alla query formulata e non avere modo di visionare le risorse che potrebbero essere, invece, altamente pertinenti.
Vi è poi un alto rischio di dispersione: per ogni video visionato ne vengono suggeriti altri, sia nella schermata finale del video appena visionato che sul lato destro della pagina, innescando in questo modo una
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Con questa sigla si intendono i video in ultra alta definizione. Un esempio è reperibile al link
https://www.youtube.com/watch?v=Q3oItpVa9fs (ver. 08/01/16).
175
Secondo la licenza standard di YouTube, i video caricati sono di proprietà di chi li ha realizzati e possono essere perciò visti sulla piattaforma senza alcun limite, ma non riprodotti fuori dalla piattaforma per un uso diverso da quello privato o venduti.
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I video 3D sono video digitali detti in tre dimensioni poiché realizzati in maniera tale da poter percepire la profondità. Per vedere questi video sono necessari occhiali speciali. Un esempio è reperibile al link https://www.youtube.com/watch?v=grQdjRKDb8A (ver. 08/01/16).
177 I video a 360° sono video realizzati con videocamere speciali che possono catturare immagini a
360° dalla loro postazione. L’utente che visiona questi video può scegliere c osa guardare muovendo il puntatore sulla schermata del video. Un esempio è reperibile al link
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catena nella quale diventa difficile orientarsi, ma che certo offre il vantaggio di condurre allo stesso tempo a scoperte serendipiche.
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4. Le applicazioni sul campo
Questo capitolo presenta le due ricerche sul campo relative all’impiego di video nella formazione all’insegnamento su cui ho avuto occasione di lavorare nel corso dei tre anni di dottorato. La prima è una ricerca di taglio più sperimentale, condotta su un set di dati raccolti alla