Esposto di tutte le richieste arrivate alla FONDAZIONE CARLO LEVI da parte di cittaà che desiderano ospitare – attraverso il Comune; i Musei, le Universitaà, ecc. – una sede della Fondazione Carlo Levi, e le loro proposte e le loro garanzie, sia di custodia che di mantenimento, vivo e attento, delle opere che verranno loro affidate.109
FIRENZE
: richiesta da parte del Comune.110Il Comune di Firenze desidera inaugurare, nel mese di gennaio 1977, una grande mostra di Carlo Levi. Tale mostra dovraà essere formata soprattutto da ritratti, parecchie centinaia, affiancati da una molto scelta ma non molto ampia mostra antologica. La mostra, allestita a Orsanmichele, resteraà aperta circa cinque mesi. Durante questo periodo saranno organizzate diverse manifestazioni tutte tese ad onorare e a far conoscere sempre meglio il pittore, lo scrittore, l’uomo Carlo Levi. Alla metaà della mostra si inaugureraà, in un’altra sede, ma bella e centrale come la prima, la mostra del disegno, che saraà particolarmente interessante, percheé sono quasi totalmente inediti, anche se il disegno ha sempre accompagnato, magari sottovoce, la pittura.
Il Comune di Firenze si impegna a curare l’esposizione nel modo migliore, a garantire la costante custodia del materiale a lui affidato, ad assumersi le spese di assicurazione, di imballaggio e di trasporto; a pubblicare, sempre a sue spese, il catalogo-monografia con numerose riproduzioni a colori, con tutti i testi e i pensieri di Carlo Levi sulla pittura e sui ritratti. Per questa mostra, della quale si eà cominciato a parlare giaà diversi anni fa, con Carlo Levi, l’autore aveva avuto l’idea di scrivere lui stesso una parte del catalogo, e cioeà di fare con la penna, per ogni suo modello, un ritratto scritto. Il lavoro eà rimasto incompiuto ma la parte fatta, le schedine scritte, verranno incluse nel catalogo.
Alla chiusura della mostra il Comune proporraà alla Fondazione Carlo Levi il Palazzo di Parte Guelfa, quale sede definitiva della fondazione fiorentina. In questa sede verranno esposti
109 L’Esposto qui trascritto eà un dattiloscritto di 8 pagine (mm. 220x280) privo di data e
adespoto. Tuttavia eà possibile attribuirlo a Linuccia Saba in quanto di esso si parla in una lettera datata 30 giugno 1976, da Roma, in cui Anna Gromo, segretaria della Fondazione, scrive a Vasari: «Egregio Consigliere, / Le accludo il verbale dell’ultima riunione, insieme al memorandum preparato dal Presidente e alle fotocopie delle lettere dei vari comuni interessati a divenire sedi della Fondazione. / Cordiali saluti [….]». Vasari stesso ne aveva richiesto peraltro la stesura nel corso della seduta del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, tenutosi il 24 giugno 1976 (cfr. Verbale del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Carlo Levi, tenuto in Via degli Scipioni 267 il giorno 24 giugno 1976, punto 3, p. 4. Il Verbale, cosìà come la lettera di Anna Gromo, eà conservato tra le carte del Fondo Vasari, Istoreto, C BV 63/233). La documentazione relativa alle richieste delle diverse cittaà eà trascritta seguendo l’ordine dell’Esposto.
i ritratti che la Fondazione riterraà possibile lasciare alla Cittaà di Firenze. L’interesse per la grande Mostra del Ritratto saraà duplice: da un lato l’interesse pittorico, dall’altro il piacere di rivedere e riconoscere tanti volti celebri, artisti e scienziati e politici, i volti delle persone che hanno fatto il nostro tempo e che hanno popolato il mondo nel quale viviamo.
Il prof. C. L. Ragghianti eà il curatore ufficiale di tutta la manifestazione.
Contemporaneamente la Galleria degli Uffizi ha espresso il desiderio di ospitare, nella sala dedicata agli autoritratti, uno di Carlo Levi, che la Fondazione saraà lieta di donare.
TORINO
: iniziativa del Comune.Il Comune di Torino e il Sindaco dr. Diego Novelli, dopo scambio di lettere e di telefonate, ha mandato a Roma, alcuni mesi fa l’assessore alla cultura, dr. Giorgio Balmas per prendere precisi accordi con la Fondazione. Le trattative, che per varie ragioni si erano interrotte, sono state riprese in questi giorni. Torino, la cittaà natale di Levi, desidera, prima di tutto, organizzare una esemplare mostra antologica, sul modello di quella di Mantova. Poi, come a Firenze, pensano di organizzare, contemporaneamente alla mostra, varie manifestazioni per onorare e illustrare la complessa figura dell’artista. Pertanto si potraà discutere quale potrebbe essere la migliore soluzione per la sede definitiva della Fondazione torinese. Torino, come Firenze, ha diritto a particolari privilegi sia nel numero che nella qualitaà delle opere. Durante i primi incontri il sindaco aveva parlato di una chiesetta sconsacrata, secondo lui molto adatta – anche per la posizione centralissima – a ospitare l’opera pittorica di Carlo Levi. In questo vasto locale (del quale, peroà, non conosco le misure) potrebbe trovare posto il quadro Italia ’61 per il quale due cittaà: Torino e Matera, si stanno battendo, avendo, in qualche modo, ragione tutte e due. Matera lo reclama per il soggetto dell’opera: la vita e la morte di Rocco Scotellaro; Torino percheé eà la cittaà natale del Levi. Per questo, ma anche percheé, dopo l’esposizione del 1961, il quadro era stato dato in consegna al Museo di Torino, che tutt’ora lo tiene ma purtroppo non esposto per mancanza di spazio. Il quadro misura [m.] 21x3½. Oltre a essere eccezionalmente grande ha anche bisogno della giusta distanza per poterlo guardare bene. Matera si eà giaà conquistata lo spazio.
BOLOGNA
: richiesta del museo e del Sindaco.111All’inaugurazione del nuovo Museo di Bologna, Glauco Pellegrini – allora consigliere della Fondazione – aveva parlato sia con il direttore del Museo che con il Sindaco percheé una sala, bella e capace, venga messa a disposizione della Fondazione Carlo Levi, e creare cosìà, anche a Bologna, in questo vivace e attento centro contadino del Nord, una sede perenne della fondazione. Il Museo di Bologna eà uno dei piuà visitati d’Italia, il flusso dei visitatori eà continuo e attento. Questa eà la ragione per cui, a Bologna, l’ambiente piuà adatto agli scopi della Fondazione, eà il Museo, e i quadri beneficerebbero anche dell’assicurazione e della custodia di cui gode tutto il Museo. Le discussioni, che per ragioni estranee alla nostra volontaà si erano interrotte, sono state riprese, con buon esito, in questi giorni, da nuovo consigliere Paolo Cinanni.
BARI:
richiesta da parte dell’Universitaà.112Giaà da diversi mesi l’Universitaà di Bari ha allestito e preparato due grandi sale, nel cuore dell’Universitaà, dove accogliere in modo esemplare (parole del Rettore) l’opera di Carlo Levi. L’Universitaà, nella persona del suo rettore, garantisce la custodia delle opere, e una continua attenzione percheé i quadri non siano solo guardati (cosa inevitabile data l’ubicazione delle sale) ma anche discussi attraverso conferenze, tavole rotonde, borse di studio, ecc. Non si eà parlato del numero dei quadri, ma penso di non superare il numero di trenta, quaranta al massimo. Gli amici di Bari sono estremamente impazienti di veder realizzato il loro desiderio.
MATERA
: richiesta dagli amici di Carlo Levi, appoggiati dal Comune e dalla Regione.113Dopo qualche discussione siamo venuti all’accordo di dare alla sede materana un carattere politico, e di chiamarla, per questo, «Fondazione Carlo Levi – Centro studi politici». Per questo a Matera, oltre un certo numero di quadri, si potrebbe dare anche la biblioteca politica di Carlo Levi, e, almeno in fotocopia, tutta la parte dell’archivio che riguarda la vita e il pensiero dell’artista. Forse anche il notevole gruppo di disegni politici, fatti dal Levi quando dirigeva, a Roma, il quotidiano del Partito d’Azione «Italia Libera» e altri, saltuariamente pubblicati, in quotidiani e settimanali, nei primi anni dopo la guerra. Qualche mese fa, Leonardo Sacco, direttore di «Basilicata», ha dedicato un numero a Carlo Levi. Dopo diversi scritti ha riportato anche una parte dei disegni politici. Ha intitolato il numero Luigini e contadini, e ha avuto un vero successo.
Data la caratteristica unica e particolare della Fondazione a Matera, i nostri amici hanno pensato che, in quella Sede, una foresteria sarebbe estremamente utile. EÈ vero, percheé sono numerosi i giovani, italiani e stranieri, che desiderano documentarsi sulla figura di Carlo Levi, o su una delle sue attivitaà artistiche. Ma non tutti questi giovani sono ricchi, e la questione finanziaria pesa nei loro progetti. La possibilitaà di avere un alloggio gratuito saraà accolta con grande sollievo. Con l’aiuto economico delle autoritaà i materani hanno giaà deciso quale sarebbe, o meglio saraà, la loro sede: un antico palazzo che daà sui Sassi. La posizione della sede ha fatto nascere una bellissima idea: mettere la foresteria in un Sasso: casa e bottega. Credo davvero che sia difficile pensare a una migliore sistemazione.
TRIESTE
: su richiesta del Museo d’Arte Moderna RivoltellaIl prof. Montenero, venuto a conoscenza della nascita della Fondazione Carlo Levi, ha subito telefonato per “prenotarsi”. Date le garanzie del caso, vorrebbe poter contare su un numero tale di quadri che gli consenta di intitolare e dedicare una bella sala a Carlo Levi. Anche lui si impegna, non solo a custodire nel modo migliore quello che gli saraà affidato, ma
112 Cfr. infra, p. 00. 113 Cfr. infra, p. 00.
anche, come le altre sedi, vorrebbe organizzare una serie di manifestazioni per rendere piuà vicina e amica l’arte di questo artista ai triestini.
Ho chiesto al prof. Montenero di farmi avere per iscritto, e prima possibile, i suoi desiderata, le sue garanzie e le sue proposte.
VENEZIA
: attraverso le richieste della Biennale, del Comune e della Regione.Venezia eà stata la prima cittaà che si eà messa in contatto con la Fondazione Carlo Levi, con la speranza di indurre la Fondazione ad avere la Casa Madre proprio a Venezia, nel nuovo palazzo della Biennale, palazzo Corner. Offriva, per questo, un largo numero di sale, e, sempre nello stesso ambiente, un appartamento per il presidente della Fondazione. Inoltre garantiva la custodia, la cura, la pulizia, l’illuminazione, l’assicurazione, ecc.: offriva cosìà alle opere di Carlo Levi la stessa attenzione riservata alle opere d’arte ospiti e di proprietaà della Biennale. La discussione si eà interrotta per l’impossibilitaà di trasferirsi a Venezia. Interrotta ma non accantonata. EÈ stata difatti ripresa dal nostro consigliere Glauco Pellegrini, che ne ha parlato a diverse persone, e particolarmente al prof. Vianello. Il prof. Vianello eà venuto a Roma per parlare con la Fondazione. Il colloquio eà andato benissimo, e il prof. Vianello ci ha assicurati che ci avrebbe scritto facendoci delle offerte precise sia da parte delle autoritaà locali, sia della Biennale. Anche prima di parlare con Vianello c’eà stata una impegnata corrispondenza e diverse telefonate con il presidente della Biennale, Ripa di Meana, che si eà dichiarato sempre disposto a ospitare la Fondazione, e a tenere viva l’attenzione intorno a lei. Le sue intenzioni sono espresse anche nell’Annuario della Biennale del 1975 dove eà stata pubblicata, con un testo integrale, tutta la Tavola Rotonda che si eà tenuta a Mantova, alla chiusura dell’antologica di Carlo Levi, nell’ottobre del 1974.
VARESE
: attraverso C. L. Ragghianti.In una sua lettera C. L. Ragghianti cosìà ci parla dell’offerta degli amici di Varese: «Un gruppo di amici di Varese prenderebbe volentieri l’iniziativa di rivolgersi alla Fondazione per ottenere un gruppo di opere di Levi da tenere esposte nel museo, che eà moderno ed assai visitato. Credo che potrebbero anche fare una mostra preparatoria di quadri non loro. Se Lei crede (la lettera di Ragghianti era indirizzata a me), avverto questi amici che possono scrivere nel senso indicato».
ALASSIO
: attraverso il Comune e il suo Sindaco.114Desidero allegare la fotocopia della lettera ricevuta dal Sindaco di Alassio percheé ognuno si possa rendere conto dell’interesse che Alassio dimostra per avere una sede della Fondazione, e quello che a questo scopo si propone.
VARIE
:Sono molto numerose le altre piccole e grandi cittaà, i piccoli centri che si fanno avanti proponendosi, e facendo offerte e dando garanzie, per avere anche loro una sede della Fondazione. Cosìà, p. es., in Sicilia, tanto Palermo che Caltagirone; poi Napoli, Potenza, Teramo, e infinite altre che, purtroppo, per il momento eà meglio accantonare, per riprendere il discorso quando si saranno sistemate le cose piuà importanti, cosìà come siamo costretti ad accantonare, speriamo per poco, tutte le mostre antologiche che ci siamo impegnati a fare tanto in Italia che all’estero, e prima di tutte, la mostra in Russia, a Mosca e a Leningrado, giaà a suo tempo combinata da Carlo Levi che era stranamente assai contento di fare.
Firenze, 19 maggio 1976
Gentile Signora,
a seguito dei colloqui intercorsi con l’Assessore alla Cultura Franco Camarlinghi, mi eà gradito confermarLe che eà intendimento dell’Amministrazione onorare la memoria di Carlo Levi con una mostra antologica, comprensiva della collezione di ritratti che per Sua gentile concessione resteranno a Firenze nella locale sede della Fondazione.
Le opere potranno essere esposte nei due saloni di Orsanmichele in un periodo che dovraà essere piuà esattamente precisato e che comunque si prevede per la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno prossimi e dovraà prolungarsi fino alla primavera ’77.
Saraà peraltro nostra cura comunicarLe al piuà presto notizie al riguardo. Le assicuro anche che preciso impegno dell’Amministrazione saraà quello di organizzare il convegno sull’opera artistica, letteraria e civile del grande Scomparso e che saraà trovata opportuna sede per la sezione fiorentina della Fondazione, in uno dei luoghi storici e centrali di Firenze.
Voglia gradire i piuà cordiali saluti e ringraziamenti
(Elio Gabbuggiani) Elio Gabbuggiani
Foglio di carta intestata «Il Sindaco di Firenze» con il logo della cittaà, mm. 210x265; dattiloscritto con firma autografa. Torino, Istoreto, C BV 63/233.
Bologna, 1 marzo 1976
Gent.ma Signora,
il Dott. Glauco Pellegrini ed il Dott. Franco Solmi mi hanno segnalato che la Fondazione da Lei presieduta ha manifestato l’intenzione di donare parte delle opere del Maestro Carlo Levi al Comune di Bologna per la Galleria d’Arte Moderna.
Nel ringraziarLa vivamente per la scelta della nostra Galleria civica quale destinataria di una cosìà pregevole raccolta di opere d’arte, Le saroà grato se vorraà formulare la proposta di donazione al Sindaco con l’indicazione, oltre che delle opere d’arte, anche degli eventuali vincoli e modalitaà connesse alla donazione stessa. Cioà percheé la proposta dovraà essere sottoposta al parere del Comitato Direttivo della Galleria d’Arte Moderna ed all’approvazione del Consiglio Comunale che delibereraà di accettare o meno la donazione dopo aver valutato le condizioni proposte dalla Fondazione donante.
RingraziandoLa nuovamente per l’attenzione dimostrata nei confronti di questa Amministrazione Comunale, Le porgo distinti saluti.
Dott. Luigi Colombari Colombari
Foglio di carta intestata «Assessorato alla Cultura» con il logo del Comune di Bologna, mm. 205x295; dattiloscritto con firma autografa. Torino, Istoreto, C BV 63/233.
Alla Fondazione Carlo Levi Roma
Ho avuto piuà volte il piacere di incontrarmi con la Signora Saba (alla cui squisita sensibilitaà va il piuà alto apprezzamento e la viva riconoscenza dell’Universitaà che ho l’onore di rappresentare) la quale ha manifestato l’intenzione di donare all’Universitaà di Bari una collezione di quadri di Carlo Levi.
Nello spirito e secondo l’intesa emersi in questi colloqui, mi pregio di rivolgere a codesta Fondazione la richiesta di voler confermare, per la parte di Sua competenza, e sulla base delle sue ragioni statutarie, l’intenzione e l’impegno alla donazione espressa dalla Signora Saba.
Desidero far presente, in proposito, che la collezione in oggetto saraà destinata ad un’esposizione permanente del Maestro scomparso, allogata in due sale opportunamente predisposte, idonee all’alto valore delle opere, e permanentemente aperte al pubblico.
Il grafico delle planimetrie e delle altezze degli ambienti che stiamo predisponendo, e che saranno pronti per la fine del corrente mese, eà stato di recente consegnato alla Signora Saba.
I dettagli procedurali e protocollari saranno concordati tra la Signora Saba e il prof. Vitilio Masiello, Preside della Facoltaà di Lingue e letterature straniere, da me delegato.
Con l’augurio che possa al piuà presto siglarsi l’atto ufficiale, e possa dunque al piuà presto inaugurarsi l’esposizione a perenne ricordo ed in onore di Carlo Levi, alla cui ereditaà ideale, civile e culturale questa Universitaà eà profondamente legata, invio i saluti piuà cordiali
Ernesto Quagliariello Due fogli di carta intestata «Universitaà degli Studi / Bari / Il Rettore», mm. 210x285, dattiloscritti sul recto; firma autografa. Torino, Istoreto, C BV 63/233.
Comitato promotore della Sezione Materana della Fondazione Carlo Levi
Alla Presidenza della Fondazione Carlo Levi Roma
La Sede piuà adatta ad ospitare la Sezione Materana della Fondazione Carlo Levi eà stata individuata nel complesso architettonico dell’ex Seminario Liceo «Duni”».
Le ragioni di questa scelta sono nate in un contesto di considerazioni che possono cosìà riassumersi. La funzione di stimolo, di iniziativa e di promozione culturale che la Fondazione intende svolgere trova il suo congeniale collocamento in un vasto ed illustre organismo architettonico adatto a contenere Istituti di attivitaà culturale qualificata e appunto percioà destinati a trarre vantaggio dalla reciproca compresenza. In esso, piuà precisamente, eà giaà da tempo sistemata la Pinacoteca comunale costituita, per gran parte, da tele di scuola napoletana e fiamminga della ex collezione «D’Errico»; eà in via di allestimento, sotto il patrocinio dell’Ente Provinciale, di un Istituto di grafica; su richiesta della Soprintendenza alle Gallerie della Basilicata vi saranno installate serie di attrezzature per la creazione di laboratori specializzati per il restauro e sale organizzate per la esposizione temporanea e permanente delle opere via via restaurate.
Durante un sopralluogo nell’edificio, rappresentanti di questo Comitato si sono incontrati con il Sindaco e l’Assessore al Turismo, che erano assistiti da un Funzionario dell’Ufficio Tecnico Comunale, e con il Soprintendente alle Gallerie della Basilicata; e si eà convenuto di assegnare alla Fondazione i seguenti locali:
- al piano terra, due vasti ambienti con copertura a volta, di m. 30x6, ciascuno dei quali aperto su una vasta terrazza prospiciente i Sassi;
- al primo piano, in via provvisoria, i locali della ala ovest.
Si eà garantito inoltre che al momento, abbastanza prossimo, del trasferimento definitivo degli Uffici anagrafici comunali, che ora occupano i locali dell’ala ovest del piano terra, questi saranno assegnati alla Fondazione in via definitiva. Per una piuà chiara comprensione della dislocazione degli ambienti, si uniscono due piante in cui gli stessi sono evidenziati con il retino grigio.
In conclusione si vuole precisare che questa sistemazione si considera soddisfacente per due fondamentali ragioni: la Sezione Materana verrebbe a trovarsi in un complesso che ospita ed ospiteraà Istituti i cui servizi di sicurezza e di sorveglianza sarebbero messi a disposizione della Fondazione stessa; inoltre, anche nell’ambito dei suddetti istituti, oltre che in quello pubblico, la Fondazione avrebbe la possibilitaà di inserirsi con un ruolo di coordinamento e stimolo per iniziative di studio e di ricerca che si rendesse opportuno intraprendere in comune.
Tre fogli dattiloscritti solo sul recto, mm. 205x280. Torino, Istoreto, C BV 63/233.
Spett.le
Fondazione Carlo Levi Roma
Il programma di decentramento delle opere di Carlo Levi e l’intenzione di concederne alcune alla cittaà di Alassio percheé sia a sua volta sede locale della Fondazione, grazie all’attaccamento profondo e continuo che il Maestro ebbe per questi luoghi fin dalla primissima infanzia, ci ha spronato a cercare il modo migliore per essere degni di questo privilegio e per costituire attorno alle opere del Maestro un nucleo seriamente operante di studi e di iniziative culturali.
Vogliamo per prima cosa ringraziare la signora Linuccia Saba, presidentessa della Fondazione, e il Consiglio di Amministrazione della stessa, per averci dato la possibilitaà di partecipare a tale straordinaria, emozionante impresa, e per aver legato a questo scopo una parte di cosìà preziose opere d’arte. E proprio considerando che buona parte di queste, e numerosissime altre, hanno visto la luce durante i soggiorni alassini di Carlo Levi, il quale dunque – lo si puoà dire – eà stato soprattutto – anche se non soltanto – pittore in Alassio, noi