«La vittoria si conseguisce per mezzo dell'apparecchio, della disposizione e dell'operazione.404»
Figura 49. Disegno che indica l'area, a cavallo fra Croazia e Ungheria, entro cui Giuseppe Vintana effettuò le ricognizioni (elaborazione di D. Jerkovic).
Le ricognizioni che Giuseppe Vintana effettuò durante la sua carica di architetto imperiale, furono destinate prevalentemente al controllo delle strutture che si andavano a creare lungo i confini dell'impero al fine di proteggere quelle popolazioni e tutti i territori dalle incursioni delle truppe ottomane. In certi casi, come si vedrà le ricognizioni produssero dei progetti, in certi casi poi realizzati da altri architetti al soldo degli Asburgo.
La sua nomina a Baumeister der windisch-Kroatischen Grenze und der Landbefestigungsgebaude, del 14 ottobre del 1576, lo porterà a compiere la prima ricognizione nei territori di confine il 5 aprile del 1578. Questa cavalcata, compiuta fra i territori friulani, della Carniola e della Stiria sarà un incarico limitato in confronto alle ricognizioni compiute negli anni successivi a seguito delle richieste dell'arciduca Carlo d'Asburgo.
E' del 1581, infatti, la prima ricognizione più strutturata e avente come fine il controllo delle operazioni di costruzione di tutte le fortezze confinarie: [...]
404
191 strakhs seinen Weeg Wieder nach der Granizen [...] von ainem zum ander Gebew405.
La copiosa relazione sullo stato delle medesime riporta per punti quelle toccate dall'architetto.
La prima fu quella di Weitschavar (seu Vizvar o Bajcsa); questo castello-fortezza si trova nel sud-ovest dell'Ungheria a circa otto chilometri dalla città di Kanizsa. La piazzaforte, inserita, come le altre all'interno della fascia di confine chiamata
Militärgrenze, fu costruita nell'autunno del 1578. Infatti, a seguito della caduta del castello di Szigetvár (oggi Nagykanizsa) il consiglio di guerra decise di rinforzare
e realizzare le fortificazioni attorno a Weitschavar406.
I lavori iniziarono l'8 settembre del 1578. Le problematiche maggiori che vennero riscontrate nella costruzione del castello furono dovute al terreno instabile su cui la fortezza doveva ergersi, proprio per questo il terreno sabbioso dovette essere migliorato con pietre e basamenti più solidi delle fondazioni.
A seguito delle relazioni stese dal Vintana, si apprende che il castello era notevolmente ammalorato e in gravi condizioni di mantenimento; le mura in mattoni così come le parti in legno erano gravemente danneggiate più dall'incuria che dalle aggressioni.
A seguito della visita, Giuseppe Vintana, redasse la stima dei lavori da effettuarsi sulle strutture della cittadella, stabilendo che il costo complessivo fosse di circa
816 fiorini renani407 . Un'ulteriore ricognizione al cantiere della fortezza,
l'architetto goriziano la fece nel 1582, come attestato dai documenti conservati presso lo Steiermarkisches Landesarchiv di Graz e nelle citazioni dello stesso
Kohlbach408.
A seguito della ricognizione del Vintana, indipendentemente dai consigli attuativi forniti dallo stesso, si continuerà a rinvenire delle lettere di lamentela e di richiesta
405
R. Kohlbach, Steirische Baumeister, Tausendundein Werkmann, Graz, Grazer Domverlag, 1961.
406 Cfr. E. Gál, Possible evidence for hawking from a 16th century Styrian Castle (Bajcsa, Hungary), in D. C. M. Raemaekèrs, E. Esser, R. C. G. M. Lauwerier, J. T. Zeiler, «A Bouquet of Archaeozoological Studies: Essays in Honour of Wietske Prummel», Groningen Archaeological Studies 21, s. l., 2012; Zalai Múzeum, 7, Zalaegerszeg, 1997.
407
Cfr. K. Gyöngyi, Weitschawar/Bajcsa-vár, Zalaegerszeg, Renkó Mar, 2002.
408
192 di finanziamenti da parte dei soggetti preposti al controllo della fortezza; per
esempio, dalla lettera inviata dal Georg Huber il 14 marzo del 1583409, si
apprende che il complesso era in gravissime condizioni di mantenimento se buona parte delle tavole in legno erano marce e da sostituirsi, allo stesso tempo anche i fossati erano parzialmente crollati così come il bastione vicino al cancello principale.
Figura 50. Identificazione dell'area di confine croato-ungherese. Si possono vedere evidenziate le città citate nelle relazioni di Giuseppe Vintana.
Prima che vi fosse un intento interventistico nei confronti delle strutture elencate nella lettera, vi fu un'interminabile disputa burocratica che vide contrapposti il potere centrale a Graz e gli amministratori locali i quali richiedevano una partecipazione economica maggiore da parte del consiglio di guerra.
Tale diatriba arrivò a una parziale soluzione solamente a metà maggio del 1584, quando fu deciso che la manodopera da utilizzarsi fosse quella locale, con un abbattimento dei costi non indifferente. Il tutto non venne però adempiuto se il 20 luglio del 1584 i Turchi giunti sino al limitare della fortezza la trovarono gravemente ammalorata e danneggiata.
Infatti, il 14 ottobre del 1584, Servatius von Teuffenbach, Wilhelm von Windischgrätz e Jonas von Wilfersdorf effettuarono una ricognizione sulle strutture e sul cantiere della cittadina constatando che tutto il castello e le mura
409
193 erano quasi sull'orlo del collasso essendo la torre accanto alla fontana quasi
crollata e il fossato in buona parte ancora interrato410.
Lasciatosi alle spalle la fortezza di Weitschavar, la seconda tappa dell'escursione di Giuseppe Vintana fu la città di Keresztúr, in Slovacchia. In questa circostanza egli doveva sovrintendere alla ricostruzione e rafforzamento di una parte del castello da cui l'intera cittadina dipendeva essendo sotto il controllo e di proprietà della famiglia dei nobili Keglevich.
Conclusa la ricognizione al castello, l'architetto goriziano si addentrò nei territori della Croazia come risulta dalla relazione compilata nel giugno del 1582; la sua andata nei territori croati, serviva a stabilire in primis il grado di mantenimento della piazzaforte più importante della regione croata la città stellata di Koprivnica e a scalare di tutte quelle a essa collegate.
L'idea di realizzare questa fortezza era già stata espressa a cavallo fra il 1576 e il 1577 al tempo della riorganizzazione di tutte le zone di confine della Croazia e dei
territori che si estendevano fra la Transilvania e il fiume Drava411.
Figura 51. Pianta della città di Koprivnica, 1574. M. Slukan Altić, Povijesni atlas gradova, sv. III, Koprivnica, str. 181.
410
Cfr. K. Gyöngyi, Weitschawar/Bajcsa-vár, Zalaegerszeg, Renkó Mar, 2002.
411
194
Già nel 1577, Giuseppe Vintana fu inviato per la prima volta a Koprivnica412. In
quest'occasione egli stilò un piano per le difese della cittadina prevedendo la realizzazione delle strutture bastionate in pietra e in legno; questo progetto venne approvato e immediatamente messo in opera da Francesco Marmoro.
La costruzione della città, come buona parte delle opere croate e ungheresi, venne finanziata con i fondi provenienti dall'amministrazione della Steiermark.
Figura 52. Progetto a firma di Giuseppe Vintana per la città di Koprivnica, 1582. Povijesni atlas gradova, sv. III, Koprivnica, str. 182.
412
Cfr. R. Paveleš, Pokušaji prikaza Koprivničkih srednjovjekovnih i ranonovovjekovnih utvrda, in «Podravina», v. IX, broj 17, Koprivnica, 2010, pp. 53-85; H. Petrić, 17th century town administration and
judiciary of Koprivnica, a free royal borough, in «Zapisnici poglavarstva grada Koprivnice 1639-1700», 2,
195 Il progetto delle mura bastionate, però, non prevedeva la realizzazione di cinque bastioni come di norma avveniva per fortezze di queste dimensioni, ma si limitò alla realizzazione di una fortezza impostata su quattro bastioni. Le motivazioni
furono molteplici413, esse erano principalmente dovute alle condizioni non
favorevoli del terreno e alla presenza, nelle vicinanze, del fiume.
Oltre a ciò le impellenti necessità di realizzare le strutture, in prima parte con impianto provvisorio in legno e riporti di terra, nonché la sempre scarsa disponibilità economica delle casse statali avevano determinato la realizzazione di questa forma.
Anche se, monca di un baluardo, la fortezza fu realizzata e venne motivata la sua progettazione grazie alla relazione di Giuseppe Vintana il quale dimostrò che con solo quattro bastioni i soldati d'istanza nella fortezza sarebbero riusciti comunque a controllare per 360° tutto l'intorno affiancando all'economicità la rispondenza ai canoni architettonici e militari.
Per meglio esemplificare il suo progetto, l'architetto, come aveva fatto in altre
circostanze, produsse un modellino in legno delle fortificazioni della città414.
L'anno seguente all'arrivo di Vintana nella città di Koprivnica415, nel 1578, la
dieta delle province della Stiria, Carinzia, Carniola e della contea di Gorizia, decise l'istituzione del Consiglio di Guerra, nominato gli ufficiali preposti al controllo delle varie zone di confine.
A seguito di queste decisioni, la nobiltà della Croazia e Slavonia approvò queste nomine e si rese disponibile a una collaborazione con i rappresentanti statali inviati sul confine. Contesto in cui s'inserirono i lavori attuati sulle fortezze e i
fondi stanziati per le stesse416.
A seguito della visita a Koprivnica, del 1582, Giuseppe Vintana si spostò nella vicina città di Križevci. Tale cittadina già presente prima della riforma rinascimentale che la portò a essere una città fortificata "alla moderna", fu
413 Cfr. R. Paveleš, Pokušaji prikaza Koprivničkih srednjovjekovnih i ranonovovjekovnih utvrda, in «Podravina», v. IX, broj 17, Koprivnica, 2010, pp. 53-85.
414
Cfr. R. Kohlbach, Steirische Baumeister, Tausendundein Werkmann, Graz, Grazer Domverlag, 1961.
415
StLA, Laa A. Antiquum XIV, Militaria, 1577-II-2.
416
Cfr. D. Cofek, Vojnokrajiške institucije u praksi: Slavonska Krajina 1578. Godine, in «Podravina», v. X, broj 19, Koprivnica, 2011, pp. 5-44.
196 ripensata e riprogettata nel 1553 dall'allora comandante in capo delle difese del confine della Slavonia, il nobile Ivan Ungnad in collaborazione con l'architetto Domenico dell'Alio, attivo in tutto l'areale dell'Austria Interiore in quel periodo. Dalla data del 1553 in poi, numerose furono le commissioni e gli architetti che vennero inviati sul luogo al fine di sovrintendere e controllare la realizzazione delle strutture di protezione.
Vista la lentezza e l'imprecisione con cui questa, come le altre fortezze della Croazia e Slavonia venivano costruite, nel 1586 il parlamento della Stiria, come già detto, decise di inviare un'ingente quantità di denaro ai territori di confine, unico compito del parlamento croato era quello quindi di trovare abbastanza mano d'opera per realizzare le opere.
In questa circostanza venne mandato a supervisionare la costruzione Giuseppe Vintana, avendo già da molti anni seguito le vicende della fortezza in qualità di architetto imperiale.
Con l'arrivo dell'architetto, la costruzione si velocizzò e organizzò in maniera
diversa417 tanto da giungere a termine nel 1590.
Il nobile Vid Halleg, colui il quale aveva richiesto la presenza del Vintana sul cantiere della cittadella fortificata mancò ai vivi proprio nello stesso anno; egli, assieme all'arciduca Carlo, che mancò anch'egli pochi anni dopo, era stato uno dei maggiori sostenitori del progetto per la fortificazione dei territori di confine in Slavonia.
Con la morte del militare e dell'arciduca anche l'influenza di Giuseppe Vintana venne meno, tanto che fu sostituito, dopo la sua morte, da Francesco Marmoro. In questo caso, l'apporto di Giuseppe si ridusse a quello di sovrintendere e consigliere in merito ai miglioramenti da effettuarsi alle strutture bastionate e ai ponti della città.
417
197
Figura 53. Mappa seicentesca raffigurante i territori delle fortezze di Ivanić e Varaždin, in M. Kruhek,
Križevačka tvrdava i utvrde Križevačke kapetanije, in «Povijesni prilozi», 20, 2001, p. 120.
Proseguendo ad analizzare la relazione del 1582418, al suo interno vengono citate,
anche le città fortificate di Ivanić e di Varaždin.
La prima, assieme alla città di Crikvina, saranno oggetto di continui sopralluoghi sino al 1586, mentre Varaždin, fortezza più complessa anche dal punto di vista amministrativo e urbano, importante sede delle difese del confine dopo Karlovac, verrà ammodernata e ricostruita integralmente nell'impianto fortificatorio a partire dalla seconda metà del Cinquecento.
La presenza nei cantieri di confine, nei mesi in cui non era richiesta, veniva intervallata da Giuseppe Vintana con sopralluoghi alle costruzioni in terra friulana, in Carniola o Stiria.
418
Cfr. D. Cofek, Vojnokrajiške institucije u praksi: Slavonska Krajina 1578. Godine, in «Podravina», v. X, broj 19, Koprivnica, 2011, pp. 22-33. In particolare si veda la trascrizione della relazione sulle fortezze di confine conservata al Kriegsarchiv, Alte Feldakten, 1578-7-6 e 1578-7-ad6-d, ff. 1r-31v.
198
Figura 54. Pianta della cittadina di Križ all'epoca delle ricognizioni di Giuseppe Vintana, metà del XVI secolo. ÖNB, C.8607, 14, in M. Kruhek, Križevačka tvrdava i utvrde Križevačke kapetanije, in «Povijesni prilozi», 20, 2001, p. 120.
Terminato il 1582, nell'estate del 1583419, egli, come già menzionato porterà
avanti un'altra campagna di ricognizioni, questa volta dedicate a castelli presenti in Stiria e Carniola.
Figura 55. Proposta progettuale di implementazione delle fortificazioni della città di Križ 1660. M. Stiera, ÖNB, C. 9225, 48, in M. Kruhek, Križevačka tvrdava i utvrde Križevačke kapetanije, in «Povijesni prilozi», 20, 2001, p. 120.
419
199 Il primo ad essere menzionato nella relazione è il castello di Judensburg; questa macchina di controllo feudale era nota sin dall'XI secolo essendo stata eletta a residenza degli Eppensteiner per poi passare di mano in mano sino a giungere nel 1260 agli Asburgo. A Judensburg vi erano dalla seconda metà del XVI secolo, due castelli, o meglio, uno parzialmente diruto e uno di nuova realizzazione, voluto dall'imperatore Ferdinando II come residenza vedovile della madre. L'apporto dato dal Vintana a quest'architettura fu prettamente ricognitivo sia sulle strutture del castello sia del borgo adiacente.
Dopo Judesburg, l'architetto imperiale si diresse verso Leoben sempre in Stiria, per controllare le fortificazioni della rocca e del borgo del castello Thalhof, situato nella parte alta della cittadina.
Infatti, parte della costruzione venne ammodernata nel XVI secolo inserendo anche una torre circolare per il controllo del passaggio alle mura. Non è noto, dalla relazione, quale sia stato il contributo dell'architetto goriziano, si presume però che la sua presenza sia stata motivata da un controllo sull'avanzamento dei lavori e non su una progettazione mirata delle strutture.
La relazione del 1583 prosegue citando l'ispezione alle strutture del castello di Seckau (oggi Seggau), situato nel sud della Stiria del quale si hanno notizie sin dal XIII secolo come sede dell'arcivescovo dell'omonima cittadina. Un ingente piano di lavori fu effettuato dalla seconda metà del XVI secolo e si concluse nel XVII secolo con l'arcivescovo Johann Ernst von Thun che diede un notevole impulso e modellò le strutture rendendo la forma del castello com'è tutt'oggi.
Un'ulteriore fortilizio ispezionato dal Vintana nel medesimo anno fu quello di Zeiring per poi concludere la visita al castello di Ptuj, in Carniola, che l'aveva già
visto presente per una serie di questioni riguardanti le strutture della rocca420.
Infatti, il castello di Ptuj (seu Pettau), era già di notevole importanza dal XVI secolo assieme alle città di Maribor, Radgona e Varaždin. Per questo motivo, da quando l'arciduca Carlo d'Asburgo decise di migliorare le difese delle strutture
420
Fra le altre si veda: StLA, Innerösterreichische Hofkammer (IÖ HK), 1584-V-2; StLA, Innerösterreichische Hofkammer (IÖ HK), 1584-X-15; StLA, Innerösterreichische Hofkammer (IÖ HK), 1585-VII-34.
200 fortificate afferenti ai territori dell'Austria Interiore, i documenti riportano la presenza di numerosi architetti per i lavori al castello.
Figura 56. Veduta del castello "nuovo" e di quello antico di Jdenburg. G. M. Vischer, Topographia Ducatus
Stiria, Gabelhofen bei Judenburg, 1681.
Figura 57. Veduta del borgo fortificato di Judenburg; sullo sfondo si noti il castello antico e quello "nuovo". G. M. Vischer, Topographia Ducatus Stiria, Gabelhofen bei Judenburg, 1681.