3 4 L’analisi nel contesto regionale toscano
3.4.1 Riflessioni sui risultati: uno sguardo al contesto regionale
I grafici che seguono riassumono la compliance media percentuale della Regione Toscana relativa alle informazioni richieste dall’ articolo 6 del D.lgs. 175/2016 dall’articolo 123- bis del TUF, calcolati considerando i punteggi 1 e 2 presenti in Tabella 49.
Grafico 2: Corrispondenza all’articolo 123-bis a livello regionale.
Significativa ai fini della nostra ricerca è l’osservazione in primis della variabile numero 8, che nella Tabella 49 e nelle altre tabelle percentuali, rappresenta la Relazione di Corporate Governance.
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La verifica della presenza di tale documento di disclosure è essenziale nel nostro studio, poiché dalla sua assenza scaturisce generalmente la conseguente mancanza anche delle relative informazioni richieste in particolare dall’articolo 6 del D.lgs., che in essa devono andare a confluire. (Ad eccezione di quelle informazioni richieste da altre norme di legge che abbiamo comunque considerato).
La percentuale di pubblicazione della Relazione sul governo societario si attesta al 34% (sono 25 infatti le società che redigono la relazione), e più dettagliatamente come si evince dal Grafico 3, il 26% delle società costituenti il campione, va a pubblicare la stessa in forma autonoma assieme agli altri documenti di bilancio, senza cioè senza farla ricadere all’interno della Relazione sulla gestione.
Grafico3: Relazione di Corporate governance
Dal grafico 2 invece, si desume che l’informazione maggiormente rendicontata dai comuni capoluogo di provincia toscani sia l’informazione numero 5 che corrisponde all’ adesione ai codici di condotta propri o collettivi.
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Il grafico seguente (Grafico 4) ci mostra come questa percentuale dell’81% derivi per il 31% da un punteggio uguale a 2 e per il 50% da un punteggio pari ad 1.
Ciò significa che solo il 31% delle società riporta la presenza di tali codici all’interno della Relazione di Corporate Governance.
Grafico 4: Percentuali relative alla presenza dei codici di condotta
Più significativa, in quanto informazione prettamente richiesta dall’articolo 6 del D.lgs. 175/2016, è invece la percentuale di pubblicazione dei Programmi di valutazione del rischio di crisi aziendale (variabile numero 1), che risulta essere del 34% ed è così suddivisa: il 23% delle società presenta un punteggio uguale a 2, e il 4% un punteggio pari ad 1.
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Grafico 5: Programmi di valutazione del rischio di crisi aziendale
Tra le società che pubblicano i programmi, la maggior parte lo fa quindi ad un buon livello di dettaglio ottenendo per l’appunto un valore uguale a 2 nella rilevazione.
Per quanto riguarda la presenza di regolamenti interni volti a garantire la conformità dell'attività alle norme di tutela della concorrenza e della proprietà industriale o intellettuale ed i programmi di responsabilità sociale d'impresa, come discusso poc’anzi a commento delle tabelle percentuali, i risultati a livello regionale sono pressoché i medesimi, in quanto le società che ne danno notizia all’interno della Relazione di Corporate Governance lo fanno per lo più per comunicare una mancata adesione ad essi. Si vede a tal proposito il Grafici 6 ed il Grafico 7, che mostrano la scarsa presenza o addirittura l’assenza di tali regolamenti a tutela della concorrenza e della proprietà industriale, con le percentuali che si attestano rispettivamente al 3% e allo 0%.
135 Grafico 6: Regolamenti interni a tutela della concorrenza
Grafico 7: Regolamenti interni a tutela della proprietà intellettuale
Anche per l’Ufficio di controllo interno, il campione esaminatorestituisce nella Relazione sul governo societario solitamente un’informazione relativa la mancata presenza del medesimo, e ciò coincide, come sappiamo, con un punteggio uguale ad 1.
Infatti, dal grafico 8, emerge come delle 74 società costituenti il campione il 22% nomina gli uffici di controllo interno e di queste solo l’8% lo fa al fine di indicarne l’effettiva presenza all’interno della governance societaria.
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Grafico 8: Ufficio di controllo interno.
Infine per quanto riguarda i Programmi di responsabilità sociale d'impresa, come poc’anzi osservato solamente il 4% delle 74 società analizzate, che in numero corrisponde a 2 società (Pisa ed Arezzo), indicano la concreta implementazione di suddetti programmi laddove invece solo il 12% del totale procede alla loro citazione esclusivamente per esprimerne la mancata adesione.(Grafico 9)
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Riguardo alla corrispondenza all’ articolo 123-bis del TUF da parte del nostro campione di società a controllo pubblico si veda il Grafico 10 qui di seguito
Grafico 10: Corrispondenza all’articolo 123-bis del TUF
Dal grafico appare evidente come la corrispondenza maggiore si abbia in relazione alle informazioni numero 19 e 22.
La variabile 19 corrisponde all’informazione “Remunerazione degli amministratori”, per la quale come si è visto si sono considerate anche le indicazioni presenti in Nota integrativa assegnando però in questo caso punteggio uguale ad 1.
La numero 22 invece corrisponde a “Interessi degli amministratori e operazioni con parti correlate” che come illustrato nella metodologia di rilevazione, e nel precedente paragrafo, è stata valutata per completezza di indagine sia in relazione alle disposizioni dal Regolamento parti correlate Consob che a quelle del codice civile, assegnando punteggio 2 nel primo caso e 1 nel secondo.
Se poniamo l’attenzione sull’articolazione delle percentuali di adesione a livello regionale riguardanti entrambe le informazioni notiamo che per queste tutte le società in questione
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ottengono un punteggio pari ad 1, non allineandosi quindi alle richieste del Format di Borsa Italiana.
Grafico 11: Remunerazione degli amministratori
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Per le variabili numero 11 e 14 rispettivamente, “Profilo dell’emittente”, nel nostro caso “Profilo societario”, e “Consiglio di amministrazione”, invece, si è raggiunto un livello di compliance pari al 28% e 24%.
Analizzando nel dettaglio la composizione di tali percentuali si vede che per la variabile numero 11 (Grafico 13) a livello regionale il 9% delle società studiate rende nota tale informazione all’interno della Relazione di Governance, mentre il 19 % pubblica qualche informazione in merito in altri documenti di bilancio. Relativamente alla numero 14, invece (Grafico 14), solamente l’1% delle 74 società si allinea in modo abbastanza fedele alle richieste dell’articolo 123-bis, mentre il 19% riporta solamente 1o 2 informazioni tra quelle previste dal Format e nella maggior parte dei casi non sono collocate all’interno di una Relazione sul governo societario
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Grafico 14: Consiglio di amministrazione
Infine tra le rimanenti informazioni, quelle caratterizzate da una percentuale di adesione più significativa, sono: “Informazioni sugli assetti proprietari”, variabile numero 12, e “Composizione e funzionamento del collegio sindacale”, numero 24, con rispettivamente una percentuale di adesione pari al 14% ed al 20%, cosi articolate (Grafico 15 e 16):
141 Grafico 16: Composizione e funzionamento del Collegio sindacale
Per quanto riguarda la discriminante “Assetti proprietari” un’informazione coerente con quella descritta nel Format, sempre con i limiti indicati nella metodologia di rilevazione, si ha solamente nel 3 % dei casi mentre per il Collegio sindacale, il 4 % delle società include tale informazione all’interno della Relazione di Corporate governance.
Da quanto visto fin ora si può affermare quindi, che ad oggi a livello regionale, come si prevedeva all’inizio del presente capitolo, l’adesione all’articolo 6 del D.lgs. 175/2016 seppur modesta risulta maggiore rispetto alla corrispondenza all’articolo 123 bis del TUF che si profila come richiesta volontaria per la tipologia di società in questione.
Inoltre considerando le percentuali corrispondenti al punteggio pari a 2, che ci permette di individuare le informazioni presenti all’interno della Relazione di Corporate Governance e non in altri documenti di bilancio e quindi una concreta adesione agli articoli di legge, si deduce che le informazioni maggiormente rendicontate all’interno della relazione in oggetto sono:
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Per l’articolo 6 quelle relative a Programmi di valutazione del rischio di crisi aziendale, e Codici di condotta propri e collettivi.
Per l’articolo 123- bis quelle riguardanti il Profilo societario.