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7. Il caso studio

7.3. Il percorso della conoscenza

7.3.3. Rilievo geometrico

A partire dal mese di ottobre 2017 e fino alla fine del mese di gennaio 2018, è stata condotta una campagna di saggi e indagini conoscitive, finalizzati alla conoscenza dell’edificio per poter progettare gli interventi in maniera più adeguata possibile e per poter modellare numericamente la struttura nel modo più aderente al reale stato di consistenza. Le indagini condotte sono state di tipo non distruttivo e debolmente distruttivo, ed hanno permesso di pervenire alla conoscenza della tipologia e dello stato di conservazione degli elementi strutturali del manufatto.

Le indagini sono state condotte sulle pareti interne, sui solai, agli intradossi delle volte, a pavimento, dagli ambienti del piano terra fino al sottotetto accessibile. La maggior parte dei punti indagati sono stati concentrati al piano terra ed al primo piano, ma alcune indagini sono state estese anche ai piani secondo e sottotetto. Dai saggi è emerso che la struttura del fabbricato è di tipo misto, prevalentemente in muratura, con parti in cemento armato. Le pareti sono di varia tipologia e i loro

82 spessori sono variabili, alcune sono in pietra e laterizio, altre in laterizio pieno, altre in pietra sbozzata, altre ancora in laterizio semipieno. Gli spessori possono variare dai 90 cm circa delle massicce murature perimetrali in pietra verrucana ai 35 cm delle partizioni in laterizio semipieno.

Figura 28 - cantiere indagini zona porticato, piano terra (ottobre 2017)

Gli orizzontamenti sono vari e di varia consistenza, tipologia e spessore: nel nucleo storico si trovano per la maggior parte soffitti costituiti da volte in muratura, realizzate in mattoni pieni di tipo mezzana, posizionati quasi sempre in folio, ma anche in coltello, mentre le parti di più recente costruzione o su cui si è intervenuto negli anni ’80 sono prevalentemente costituite da solaio in laterocemento di tipo prefabbricato, con travetti in calcestruzzo armato precompresso ed elementi di alleggerimento in laterizio (pignatte).

83 Nella parte ovest del porticato, i solai sono in acciaio, con profili in acciaio e doppio strato di tavelloni e getto non armato.

Figura 30 - schema riassuntivo solai indagati

Il solaio di copertura della parte porticata del complesso è costituito da una struttura lignea con tripla orditura, tavelloni e manto in laterizio, mentre le coperture del resto del fabbricato sono costituite da solai in laterocemento di tipo prefabbricato, della stessa tipologia di quelli sopracitati, e che si trovano anche nel volume in cemento armato a due livelli all’ingresso del complesso.

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Figura 32 - schema redatto a mano in fase di indagini di alcuni solai (interpiano P0-P1 accanto al vano ascensore, confine altra proprietà)

Dal piano terra al piano terzo si innalza un nucleo scale storico, costituito da due rampe con gradini in pietra, mentre il quarto piano è accessibile mediante una rampa in acciaio; un’altra rampa di gradini su muretti in laterizio doppio uni si trova al primo piano e permette di superare il dislivello tra la quota del pavimento dei locali storici che si affacciano su via Santa Maria e quella dei locali della parte porticata che si affacciano sul cortile.

Figura 33- cantiere indagini zona ingresso CA, piano terra (fabbricato “giallo” (gennaio 2018)

Alla luce delle indagini eseguite durante la campagna di saggi, è stato possibile conoscere la consistenza delle strutture e la sequenza della loro stratificazione.

85 A strutture particolarmente antiche, relative al fabbricato in muratura di mattoni e pietra di altezza media di oltre 15 m che si affaccia su via Santa Maria (in blu nella figura seguente), risalente all’epoca medievale, si sono aggiunti nel tempo, in sequenza, tre nuovi corpi con struttura diversa che presentano tra loro collegamenti non ben identificabili dal punto di vista statico. Si tratta dell’edificio di circa 100 mq, che si sviluppa sul lato est della porzione considerata, risalente al periodo dopoguerra, costruito in muratura di laterizi a due livelli e comprendente le arcate del vecchio portico (in rosso in figura seguente); la porzione retrostante a un solo piano con struttura di c.a. (in verde in figura seguente), risalente agli anni ’70, che si estende per circa 75 mq. Quest’ultima, in sostituzione di un volume che probabilmente andava a saturare una precedente chiostra, coperto con un tetto ad una falda (come evidenziato dagli elaborati relativi allo stato attuale allegato al progetto degli anni ‘60). Infine, il più recente edificio a due livelli con struttura di calcestruzzo armato e tamponamenti in laterizio, che è andato a riempire l’area di circa 40 mq, nell’angolo tra l’edificio medievale e quello comprendente il portico (in giallo in figura seguente). Si tratta di strutture indipendenti, separate talvolta da giunti spesso riempiti di malta, ma anche collegate da travi o solai che poggiano le loro estremità su entità diverse.

86 La campagna di saggi ha consentito di comprendere i rapporti tra le varie porzioni e di identificare le strutture, spesso nascoste da pareti leggere di laterizio. In particolare, i vani della porzione comprendente il vecchio portico sono risultanti dal tamponamento dello spessore di 25 cm delle tre arcate, eseguito con laterizi tipo doppio-uni sul lato est, che risultano affiancati ai vecchi pilastri di laterizio. La parete sul lato opposto è in muratura mista, di laterizio e pietrame, dello spessore di 50 cm, su cui si aprono quattro vani attualmente tamponati da cortine di laterizi forati. I solai del primo piano sono in longherine e tavelloni, con soprastante strato di calcestruzzo non armato, mentre la copertura ha orditura in legno con tavelle e il sottostante controsoffitto non praticabile, sempre in longherine e tavelloni. La porzione retrostante a struttura di c.a. è in telai orditi in direzione est-ovest a una sola maglia, con sbalzi laterali che coprono il corridoio, costituiti da travi ricalate delle dimensioni di 25 cm x 50 cm circa e pilastri quadrati di lato 25 cm, collegati alla base da una traversa di fondazione e da una platea in c.a. I solai del piano terra sono di latero-cemento tipo Celersap con travetti precompressi e quelli della copertura piana sono di latero-cemento a camera, costituiti da travetti prefabbricati tipo Varese e tavelloni all’intradosso e all’estradosso, sormontati da uno spesso strato di calcestruzzo non armato e massetto sottostante la guaina. L’edificio d’angolo, invece, ha struttura perimetrale di c.a., con un telaio sul lato est a due maglie, che ripropone la forma delle arcate con la rastremazione delle travi, e retrostanti pilastri quadrati di lato 25 cm. I solai del piano terra sono costituiti da tavelloni poggianti sulle pareti in laterizio del gattaiolato con soprastante getto di calcestruzzo non armato e quelli del primo piano sono in latero-cemento a travetti tipo Varese, orditi in direzione est-ovest. La copertura è anch’essa in latero-cemento tipo Celersap con travetti precompressi, poggiante sul puntone diagonale di c.a. e sul cordolo perimetrale di c.a.

L’edificio antico su via Santa Maria è frutto dell’accorpamento di diverse strutture appartenenti alle antiche case-torri, con l’aggiunta di modifiche in epoca più recente, consistenti negli orizzontamenti a struttura voltata in laterizio in folio e nelle sottostanti pareti di ambito dei vani, risalenti a epoca ottocentesca. Nelle figure successive è rappresentata la mappa dei materiali delle strutture del complesso per ogni livello.

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Figura 35 - pianta piano terra con indicazione dei materiali

La situazione statica attuale degli edifici nuovi è sostanzialmente buona. Sulle murature e sulle strutture in elevato non si osservano lesioni, né stati deformativi che possano far presumere patologie. Per quanto riguarda i solai, invece, alcune limitate porzioni sull’estremità nord dell’edificio del vecchio portico, al primo piano e in copertura, in adiacenza agli edifici che affacciano su via dei Mille, risultano degradate, a causa delle copiose infiltrazioni provenienti dal lastrico solare dell’appartamento adiacente. Si tratta dei solai in longherine e tavelloni, in cui le travi metalliche hanno talvolta spessori fortemente ridotti per effetto della ruggine, che rendono necessari interventi di sostituzione. La restante parte del solaio al piano primo, pur in buono stato, è però caratterizzato da un notevole interasse tra i profili metallici, in assenza di armatura nella soletta, quindi non in grado di garantire la sicurezza secondo le attuali normative. Inoltre, la copertura dell’edificio in muratura risulta fortemente danneggiata, come dimostrano le numerose infiltrazioni, le sostituzioni di alcune travi lignee e la presenza di una trave lignea spezzata. I solai in latero-cemento sono complessivamente in buono stato di conservazione.

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Figura 36 - Pianta piano primo con indicazione dei materiali

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Figura 38 - Pianta piano terzo con indicazione dei materiali

90 La porzione più antica, invece, presenta numerose lesioni ad andamento sub- verticale nelle murature della zona d’angolo per tutta l’altezza, con incrementi dell’ampiezza delle fessure verso l’alto. Le strutture principalmente interessate dalle lesioni sono quelle ortogonali alle pareti esterne, risultando distaccate sia alle intersezioni, sia in corrispondenza delle aperture. Si tratta delle pareti di elevata snellezza, a sostegno delle volte di laterizio in folio, ordite in direzione N-S, e della parete di grande spessore della vecchia casa-torre, al centro della porzione antica, con piano in direzione E-O. Le volte in folio, a loro volta, hanno subito lesioni a prosecuzione di quelle che solcano le murature verticali, ma non sembrano soffrire delle patologie peculiari del sistema voltato, per effetto di dimensionamento insufficiente o intervento del degrado dei materiali.

Inoltre, sono stati condotti rilievi aggiuntivi effettuati utilizzando una termocamera a infrarossi tipo FLIR B335, con risoluzione termica di 0.05 °C, che ha reso possibile individuare alcune zone tamponate in facciata, oltre all’orditura dei travetti in C.A.P. nei solai piani dei piani secondo, terzo e quarto.

L’indagine ha permesso di rilevare anche l’orditura dei travetti prefabbricati (della stessa tipologia di quelli sopracitati) costituenti il solaio di copertura piana nella parte centrale in cemento armato (intervento anni ’60), coerentemente con quanto ipotizzato e con quanto rilevato tramite leggera stonacatura di alcune zone del solaio.

91 Coerentemente con quanto ipotizzato a partire dagli elaborati grafici rinvenuti e confermato grazie ai saggi sulla struttura, la termografia in facciata ha restituito pannelli murari di tamponamento di precedenti aperture, alle quali è stato possibile risalire anche dalla sovrapposizione degli elaborati grafici elativi agli interventi precedenti, oltre alle lesene e alle travi rastremate in cemento armato (struttura in angolo sull’ingresso).

Figura 41 - restituzione visiva della scansione termografica con termocamera IR su tamponamento in muratura (angolo porticato)

Figura 42 - restituzione visiva della scansione termografica con termocamera IR su corpo in C.A. in ingresso

Si rimanda agli elaborati grafici relativi alla mappatura dei saggi ed alle relative schede di report (Allegato A) per un dettaglio maggiore.

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