Rilievi digitali per il monitoraggio post-sisma dell’ edilizia di culto e di pregio
3.1.1 Il rilievo laser scanner in emergenza della chiesa di San Felice d’Ocre
Il centro di San Felice d’Ocre, frazione del Comune di L’Aquila, è situato a circa 780 m sul livello del mare ed è documentato fino dal 1280, grazie ad un lascito testamentario di Iacopo di Simone d’Ocre alla sua chiesa. È caratterizzato, come molti dei piccoli centri diffusi su questo territorio, da vicoli stretti e qualche emergenza architettonica cinquecentesca oltre che da un tipico edificato minore. Nel corso del terremoto abruzzese del 2009 l’intero centro storico ha subito notevoli danni al patrimonio edilizio rendendolo per la maggior parte inagibile.
Il complesso Parrocchiale di San Giacomo Maggiore, situato ai margini del centro storico e caratterizzato dalla
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rIlIevIdIgItalIgrossa fabbrica della chiesa esternamente spoglia ed austera, è stato interessato da dissesti diffusi e dal crollo, delle volte a crociera, realizzate in mattoni in foglio che coprivano l’aula centrale della chiesa. Questa, nota dalla fine del XIII secolo, ma caratterizzata da rifacimenti sette- ottocenteschi (terminati nel 1843 come attesta l’iscrizione sull’arco trionfale all’interno), ospitava alcune opere d’arte di una certa rilevanza, fra le quali: un’Immacolata Concezione e una Trinità con Addolorata e anime del Purgatorio firmata e datata B. CiFerri F. 1746 e il dipinto
posto dietro l’altare maggiore, Madonna in Gloria con i Santi Antonio e Giacomo, tela tra Cinque e Seicento di autore provinciale con ricordi veneti.
Il crollo del soffitto voltato, a seguito della sollecitazione sismica, è stato provocato probabilmente dalla spinta di una porzione di copertura, sostituita a quella originale in
un intervento di restauro pre-sisma non idoneo e realizzato con l’inserimento di un cordolo in c. a., che ha innescato con molta probabilità la meccanica del dissesto alla muratura portante del corpo di fabbrica, facendo perdere il principio statico “a compressione” che permetteva l’equilibrio del sistema voltato di copertura dell’aula della chiesa. Gli interventi di messa in sicurezza, avvenuti nell’immediato post-terremoto, avevano previsto un incatenamento della parte sommitale dell’edificio, predisponendo un sistema di opere provvisionali che coinvolgevano principalmente l’esterno del fabbricato. All’interno la chiesa non era stata messa in sicurezza e le macerie dei crolli ostacolavano anche la semplice fruizione; alcuni elementi laterizi delle volte erano ancora a rischio crollo e necessitava un monitoraggio speditivo che permettesse comunque valutazioni precise sulle condizioni del quadro fessurativo interno.
Il rilievo laser scanner è risultato essere la metodologia più idonea e, visto lo stato di emergenza e di pericolosità, le attività sono state eseguite in modo più speditivo possibile, senza quindi il supporto di altre metodologie di rilievo come quello topografico o diretto. Le operazioni di rilevamento si sono limitate alle scansioni interne necessarie alla copertura dell’ambiente a navata unica della chiesa, integrate dagli scatti fotografici per la creazione delle foto orbitali. Le scansioni sono state eseguite senza il posizionamento dei target di riferimento, limitando il rischio per gli operatori, sotto il controllo dei Vigili del Fuoco, ai soli minuti necessari al posizionamento e livellamento dello strumento e al tempo utile per la scansione e gli otto scatti fotografici (operazione ripetuta per tre stazioni di rilevamento interne). La registrazione delle singole scansioni in un unica nuvola di punti, è stata comunque possibile grazie al metodo che, attraverso un L’interno della chiesa di San Giacomo Maggiore ancora invaso
riconoscimento morfologico automatico, individua punti omologhi alle due scansioni da riunire. A tal proposito è stata effettuata una scansione in prossimità del portale di ingresso, in modo da rilevare digitalmente buona parte dell’esterno del fronte antistante la chiesa, quindi comune alla scansione effettuata subito fuori, e buona parte dell’interno della chiesa quindi con riferimenti per il collegamento alle tre effettuate nell’aula.
Questa possibilità è realizzabile con il software di gestione Leica Cyclone che permette di localizzare punti delle architetture rilevate all’interno delle nuvole di punti virtuali, che possonovenire assegnati in comune alle due scansioni da registrare, vanno a costituirsi come “target” inseriti a posteriori, ma che assicurano, anche grazie ad un calcolo che il software esegue in relazione all’aderenza delle superfici comuni, il corretto allineamento delle scansioni garantendo un errore che rientra all’interno delle tolleranze strumentali.
Il rilievo è stato quindi eseguito in modo completo, con un totale di sedici scansioni , ognuna delle quali corredata dal dato fotografico orbitale, assicurando la copertura di tutto l’edificio sia esternamente che internamente.
Nelle immagini in alto a destra: l’esterno e l’interno della Chiesa di San Giacomo Maggiore a San felice d’Ocre (AQ) nella condizione pre- sisma.
La nuvola di punti del rilievo laser scanner del complesso Parrocchiale di San Giacomo Maggiore: sezione del piano orizzontale per la definizione della pianta.
In alto: una vista della foto orbitale realizzata dalle foto scattate durante il rilievo laser scanner dell’interno della Chiesa di San Giacomo Maggiore a San felice d’Ocre (AQ). Sotto: la stessa vista dall’interno della nuvola di punti. Nelle successive pagine la sezione longitudinale e due sezioni trasversali della nuvola di punti.
3.1.2 Il rilievo laser scanner dei complessi ecclesiastici di