2. CLASSIFICAZIONE, ETICHETTATURA, IMBALLAGGIO
2.1. GUIDA ALLA LETTURA DELLE ETICHETTE
2.1.3. Rischi per la salute (tossicologici)
Si riportano nel seguito ulteriori indicazioni sintetiche sulle più diffuse categorie di rischio per la salute, caratterizzate dai seguenti simboli:
2.1.3.1. Prodotti molto tossici, tossici o nocivi
La tossicità a breve (effetto acuto) è considerata una delle caratteristiche più impor-tanti delle sostanze e miscele pericolose. Per definire la tossicità, vengono eseguiti test basati sulla quantità di composto chimico che risulta letale, in funzione della via di esposizione. Vengono definiti i seguenti valori di soglia:
• DL50 (Dose Letale 50): è la dose che provoca la morte nel 50% degli animali da esperimento (va definita anche la via di esposizione: orale o cutanea). Per la DL50 orale, la normativa UE prevede come animale da esperimento l’uso del ratto, men-tre per la DL50 cutanea è previsto anche l’impiego del coniglio.
• CL50 (Concentrazione Letale 50): è la concentrazione in aria che provoca la
Categoria
un’unica esposizione può provocare danni irreversibili alle dosi comprese nell’intervallo (R39)
• un’unica esposizione può provocare danni irreversibili alle dosi comprese nel-l’intervallo (R39);
• gravi danni potrebbero essere causati da esposizioni ripetute o prolungate (R48).
• gravi danni potrebbero essere causati da esposizioni ripetute o prolungate;
• liquidi che presentano un rischio di aspira-zione per l’uomo data la ridotta viscosità;
• sostanze e miscele liquide che conten-gono idrocarburi alifatici, aliciclici e aro-matici in concentrazione totale pari o superiore al 10% (R65);
• possibilità di effetti irreversibili (R68).
morte nel 50% degli animali da esperimento, se inalata per un determinato pe-riodo di tempo. Per la CL50, la normativa UE prevede l’uso del ratto come animale da esperimento con un’esposizione di 4 ore.
Nella tabella che segue, sono riportati i limiti delle DL50 e CL50 impiegate per clas-sificare una sostanza o una miscela come molto tossica, tossica oppure nociva.
2.1.3.2. Prodotti cancerogeni, mutageni, tossici per il ciclo riproduttivo
Tre effetti particolarmente dannosi per la salute, in seguito all’esposizione ad agenti chimici, sono:
• cancerogenesi;
• mutagenesi;
• tossicità per il ciclo riproduttivo.
CATEGORIA
1
2
3
DEFINIZIONE
Sostanze note per gli effetti cancerogeni sul-l’uomo. Esistono prove sufficienti per stabilire un nesso causale tra l’esposizione dell’uomo a una sostanza e lo sviluppo di tumori.
Sostanze che dovrebbero considerarsi cancero-gene per l’uomo. Esistono prove sufficienti per ritenere verosimile che l’esposizione dell’uomo a una sostanza possa provocare lo sviluppo di tumori.
Sostanze da considerarsi con sospetto per i pos-sibili effetti cancerogeni sull’uomo, per le quali tut-tavia, le informazioni disponibili non sono sufficienti per procedere a una valutazione soddi-sfacente. Esistono alcune prove ottenute da ade-guati studi sugli animali che non bastano, tuttavia, per classificare la sostanza nella categoria 2.
ETICHETTATURA
Frase R45 “Può provocare il cancro” o R49 “Può provocare il cancro per inalazione” accompa-gnata dal simbolo T+ (teschio).
Frase R45 “Può provocare il cancro” o R49 “Può provocare il cancro per inalazione” accompa-gnata dal simbolo T (teschio).
Frase R40 “Possibilità di effetti cancerogeni -Prove insufficienti” accompagnata almeno dal simbolo Xn (croce-nocivo).
Sostanze di cui si conoscono gli effetti mutageni sull’uomo. Esistono prove sufficienti per stabilire un nesso causale tra l’esposizione dell’uomo a una sostanza e alterazioni genetiche ereditarie.
Sostanze che dovrebbero considerarsi mutagene per l’uomo. Esistono prove sufficienti per ritenere verosimile che l’esposizione dell’uomo alla so-stanza possa provocare lo sviluppo di alterazioni genetiche ereditarie, in genere sulla base di: ade-guati studi sugli animali, altre informazioni rilevanti.
Sostanze da considerarsi con sospetto per i pos-sibili effetti mutageni. Esistono alcune prove for-nite da studi specifici sugli effetti mutageni che tuttavia non sono sufficienti per classificare la so-stanza nella categoria 2.
ETICHETTATURA
Frase R46 “Può provocare alterazioni genetiche ereditarie” accompagnata dal simbolo T (teschio).
Frase R46 “Può provocare alterazioni genetiche ereditarie” accompagnata dal simbolo T (teschio).
Frase R68 “Possibilità di effetti irreversibili” accom-pagnata almeno dal simbolo Xn (croce-nocivo).
Spesso, tali caratteristiche si presentano associate e gli agenti vengono denominati CMR. I CANCEROGENI sono suddivisi dalla UE in 3 categorie, a pericolosità decrescente:
Anche gli agenti MUTAGENI e quelli TOSSICI PER IL CICLO RIPRODUTTIVO sono suddivisi in 3 categorie secondo la pericolosità.
Mutageni
CATEGORIA
1
2
3
DEFINIZIONE
1. Sostanze che danneggiano la fertilità negli es-seri umani.
2. Sostanze con effetti tossici sullo sviluppo umano.
1. Sostanze che dovrebbero essere considerate in grado di danneggiare la fertilità negli esseri umani.
2. Sostanze che dovrebbero essere in grado di provocare effetti tossici sullo sviluppo umano.
1. Sostanze che potrebbero avere effetti sulla fer-tilità umana.
2. Sostanze che potrebbero produrre alterazioni negli esseri umani a causa dei loro probabili ef-fetti tossici sullo sviluppo.
ETICHETTATURA
1. Simbolo T+ e frase di rischio R 60: Può ridurre la fertilità.
2. Simbolo T+ e frase di rischio R 61: Può dan-neggiare i bambini non ancora nati.
1. Simbolo T e frase di rischio R 60: Può ridurre la fertilità.
2. Simbolo T e frase di rischio R 61: Può danneg-giare i bambini non ancora nati.
1. Simbolo Xn e frase di rischio R 62: Possibile rischio di ridurre la fertilità.
2. Simbolo Xn e frase di rischio R 63: Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati.
EFFETTI
Corrosivi
Irritanti
Sensibilizzanti
DESCRIZIONE
Possono esercitare, nel contatto con i tessuti vivi, un’azione distruttiva.
Pur non essendo corrosivi, possono produrre, al contatto diretto, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose, una reazione infiammatoria.
Per inalazione o assorbimento cutaneo, possono dar luogo a una reazione di iper-sensibilizzazione per cui una successiva esposizione produce rea-zioni avverse caratteristiche.
SIMBOLO ASSOCIATO
Tossici per il ciclo riproduttivo
2.1.3.3. Altri pericoli per la salute
Oltre alla tossicità e ai rischi CMR, i prodotti possono causare altri effetti sulla salute, di seguito riassunti.
2.1.3.4. Rischi per l’ambiente
L’ultimo simbolo inserito nel sistema di classificazione è quello che riguarda i pericoli per l’ambiente (N). In relazione alle caratteristiche di nocività ecologiche,
il simbolo si accompagna a diverse frasi di rischio, presenti anche in combinazione:
R50: Altamente tossico per gli organismi acquatici.
R51: Tossico per gli organismi acquatici.
R52: Nocivo per gli organismi acquatici.
R53: Può provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico.
R54: Tossico per la flora.
R55: Tossico per la fauna.
R56: Tossico per gli organismi del terreno.
R57: Tossico per le api.
R58: Può provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico.
R59: Pericoloso per lo strato di ozono.