• Non ci sono risultati.

Risorse genetiche agricole

3. REVIEW SULLA CONSERVAZIONE EX SITU DELLE RISORSE

3.1 Esperienze internazionali

3.1.1 Risorse genetiche agricole

Palme

Le palme sono tra le grandi famiglie vegetali economicamente utili al genere umano e negli ultimi anni risultano gravemente minacciate.

La Bactris gasipaes, è una tra le specie di palme utilizzata maggiormente dagli indigeni ame-ricani come fonte di cibo, bevanda e come materiale per costruzioni prima dell’età pre-Colom-biana. Oggi si può trovare anche nel Sud America dall’Honduras alla Bolivia e fornisce una fonte vitale di cibo e di reddito per le comunità rurali locali.

Si stima che in Colombia la raccolta dei frutti di questa specie genera oltre 20 milioni di dol-lari per i produttori compromettendo le colture selvatiche coltivate dai contadini. Anche se il pool genetico della Bactris gasipaes è ancora ricco, sono disponibili poche informazioni circa la diversità genetica e le proprietà nutrizionali dei suoi frutti.

Gli scienziati del Center for Tropical Agriculture (CIAT) e il Centre de coopération inter-nationale en recherche agronomique pour le développement (CIARD) stanno studiando i rap-porti tra le diversità genetiche della Bactris gasipaes, le proprietà nutrizionali e le preferenze individuali del suo consumo con l’obiettivo di migliorare la conoscenza circa gli usi possibili della specie promuovendo così la sua conservazione e il suo utilizzo.

I ricercatori hanno selezionato presso il Centro Agronómico Tropical de Investigación y En-señanza (CATIE) in Costa Rica 40 accessioni di Bactris gasipaes su un totale di 618 conser-vate presso le genebank tra le più importanti a livello mondiale.

Gli scienziati hanno esaminato la forma e la struttura delle diverse accessioni costatando ampia variabilità in termini di peso, dimensione, consistenza e tempi di cottura.

finanziato dall’Instituto Nacional de Investigación y Tecnología Agraria y Alimentaria (INIA) in Spagna e dall’Empresa Brasileira de Pesquisa Agropecuária (EMBRAPA) in Brazile, orientato a promuovere l’uso sostenibile del territorio e a prevenirne il degrado (Scheldeman 2009)

Anche il clima tropicale delle Hawaii consente lo sviluppo di una grande varietà di specie di palme provenienti da tutto il mondo conservate, tra l’altro nel National Tropical Botanical Garden (NTBG) in cui sono presenti oltre 200 accessioni (un in costante crescita) utilizzate pre-valentemente a scopo di ricerca ed istruzione.

Patate

In Bolivia si trovano oltre 1.000 varietà di patate coltivate a livello mondiale (4.500 circa) in quanto localizzata nelle Ande che risulta essere un cento di origine importante per molte col-ture alimentari.

Questa enorme varietà di patate è sopravissuta negli anni grazie al suo forte legame con l’at-tività agricola e culturale delle comunità rurali.

La grande varietà delle patate in Bolivia è prevalentemente mantenuta attraverso tecniche di conservazione in situ, all’interno di specifiche aree geografiche note con il nome di “microcentri di biodiversità ” ma anche attraverso tecniche di conservazione ex situ. Infatti, sono raccolti circa 3.290 accessioni nel National Germplasm Bank della Boliva in collaborazione con la Promo-cion e InvestigaPromo-cion de Productos Andinos Foundation (PROINPA). Nel corso degli anni la PROINPA ha sperimentato l’integrazione tra le tecniche di conservazione in situ ed ex situ in-tegrando studi effettuati in stazioni sperimentali con la conoscenza delle comunità agricole lo-cali. Questo approccio integrato ha portato a diversi risultati quali (Cadima e Gandarillas 2009): • rivalutazione della biodiversità agricola locale da parte della comunità rurale;

• maggiore consapevolezza delle potenzialità dei prodotti locali attraverso la riorganizzazione della filiera del prodotto agricolo;

• rafforzamento dei sistemi di coltivazione nei “microcentri di biodiversità” grazie all’utilizzo delle varietà presenti nelle genebank;

• incremento della vendita del prodotto trasformato creando un reddito supplementare di circa 1 350 dollari l’anno per famiglia per le comunità locali.

L’obiettivo che ha portato ad integrare le tecniche in situ ed ex situ di conservazione è stato soprattutto quello di aumentare il valore delle patate native in Bolivia. Infatti gli agricoltori hanno la possibilità di generare reddito sfruttando l’eredità dei loro antenati garantendo la conserva-zione della patata e la sua diversità culturale rendendola patrimonio per le generazioni future (Cadima e Gandarillas 2009).

Ortaggi a foglia verde

Le colture autoctone dell’Africa, tra cui le verdure a foglia verde (ad esempio amaranto, fa-giolo dall’occhio, foglie di zucca e malva di juta), sono spesso più nutrienti rispetto a quelle im-portate in questi territori ed hanno oltre alle condizioni di crescita più adatte alle caratteristiche agricole del territorio anche raccolti più sostenibili. Inoltre esse costituiscono uno strumento utile contro la povertà e la malnutrizione che interessa più del 60% della popolazione africana.

Tuttavia una serie di fattori limita la produzione ed un uso sostenibile di queste verdure tra cui una percezione negativa dei consumatori, la mancanza di sementi di buona qualità e la scarsa commercializzazione.

Al fine di contrastare questi limiti e di promuovere la diffusione delle verdure a foglia verde in Kenya è stato avviato, nel 1990, un Programma multidisciplinare dalla Jomo Kenyatta Uni-versity of Agriculture e Technology (JKUAT) e dalla Maseno UniUni-versity che continua a dare ri-sultati confortanti.

Attraverso questo programma sono stati effettuati un certo numero di indagini di mercato per valutare il commercio delle verdure sia in Kenya che in Africa Orientale. Le indagini hanno rilevato l’assenza di un mercato a scala locale e regionale e l’impossibilità di esportare questi prodotti tradizionali.

Per fronteggiare la questione relativa alla qualità delle sementi otto distretti in Kenya hanno rac-colto e studiato 128 accessioni mettendo a disposizione degli agrirac-coltori i semi più promettenti.

Sono stati forniti semi ad un totale di 77 agricoltori in 8 distretti del Kenya occidentale ed a 23 agricoltori in cinque distretti del Kenya centrale e circa l’80% di questi agricoltori è rappre-sentato da donne.

Nel 2001 con il sostegno del Governo Tedesco attraverso il progetto BIOTA East AFRICA è stato istituito il Maseno University Botanic Garden in cui sono contenuti circa 200 tipi di piante autoctone utili sia come strumento di ricerca sia per contribuire alla conservazione di queste specie (Abukutsa-Onyango 2009).

Lino

Il lino (Linum usitatissimum subsp. usitatissimum) è una delle colture fondamentali in Oriente (Zohary 1999). Una selezione di lino tessile e di semi di lino assieme ad una dispersione pre-coce di questa specie ha determinato un ampia varietà intraspecifica per questa coltura. Attual-mente la più grande produzione di fibre di lino è presente in Cina, Russia, Bielorussia e Ucraina mentre la produzione di semi oleosi di lino è prevalentemente concentrata in India, Canada, Cina, Stati Uniti, Germania, Argentina, Spagna e Regno Unito (FAOSTAT 2006). Nel 1999 la super-ficie mondiale coltivata a semi di lino era di 3,3 milioni di ettari mente la supersuper-ficie coltivata per la destinazione alla produzione di fibra di lino si aggirava a 0,48 milioni di ettari.

Le zone di produzione per i semi di lino sono diminuite nel 1999 per poi aumentare a 3.1 milioni di ettari nel 2005 (FAOSTAT 2006).

I selezionatori di piante continuano a sviluppare cultivar di lino a seconda delle esigenze e dei cambiamenti climatici causando un’estinzione di molti ecotipi di lino negli ultimi 70 anni nella maggior parte dei paesi industrializzati.

Alcune varietà locali raccolte in passato, in questi paesi, sono di particolare pregio come pa-trimonio culturale e come fonte di una forte diversità genetica. In tabella 3.1.1. si riporta l’elenco di 33 istituti che hanno contribuito alla conservazione delle varietà locali come ad esempio la collezione di lino contenuta nel N. I. Vavilov Institute in St. Petersburg che contiene più di 3.000 accessioni di ecotipi raccolti prima della Seconda Guerra Mondiale (Brutch 2002).

Complessivamente banche genetiche nazionali, centri di ricerca internazionale e altre banche genetiche pubbliche di tutto il mondo conservano circa 48.000 accessioni di Linum (tabella 3.2.1). Inoltre alcune di queste banche genetiche rendono accessibili le informazioni delle collezioni attraverso siti internet e la maggior parte delle accessioni sono registrate nel World Information and Early Warning System gestito dal Plant Genetic Resources of the Food and Agriculture Or-ganization della FAO (http://apps3.fao.org/wiews/) che viene aggiornato periodicamente.

In Europa i Paesi che detengono il maggior numero di accessioni sono Bulgaria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Scandinavia, Polonia, Ro-mania, Russia e Ucraina (Maggioni et al. 2002).

T abella 3.1.1 – Accessioni di Linum L conservato in diver se banc he del g

ermoplasma nel mondo (2005)

se

continua T abella 3.1.1 – Accessioni di Linum L conservato in diver se banc he del g

ermoplasma nel mondo (2005)

F

Altre collezioni di lino sono presenti in India in cui sono segnalate 4.965 accessioni di ger-moplasma (Singh 2004). Complessivamente si stima, dunque che in tutto il mondo le collezioni di germoplasma di lino conservati con tecniche ex situ sono circa 55 000-60 000 accessioni (Die-derichsen 2007).